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UCHIDA RYŌHEI (e altri intellettuali) → risposte essenzialmente diverse
TAKEUCHI YOSHIMI (dopoguerra) → necessario superare contrapposizione Occidente-
Asia
UEDA MASAAKI (presidente World Center of Studies on Human Rights Problem) → il
dale culture “altre” ciò che gli fosse consono, rimaneggiando idée
Giappone ha scelto
esterne fino a rendrle un prodotto originale (filosofia, architettura…)
JINKEN BUNKA → cultura dei diritti umani, per Ueda universale!
(Bobbio = Diritti→Democrazia→Pace→ cultura dei diritti umani perde concezione
occidentalista)
3) Il pensiero dei diritti umani e presenza nelle Costituzioni del
Giappone
Impostazione metodologica: diritti umani in occidente, in seguito nela cultura e
- società giapponese
Importanza di libertà di parola e dibattito pubblico antecedente al VII sec
- (SHŌTOKU TAISHI, Costituzione in 17 articoli)→ concilia shinto, buddhismo e
confucianesimo MA rigida divisione sudditi/governo (più che costituzione,
trattato di etica pubblica)
→ Gakumon no susume (incoraggiamento al sapere, 1872),
→ 3 MOMENTI Fukuzawa Yukichi (altri 16 saggi nei 5 anni successivi)
FONDAMENTALI → Costituzione Meiji, 1889
→ Attuale Costituzione del Giappone, 1946
Giappone ora difensore dei diritti umani, trattati e accordi internazionali, partecipazione
ONU…
3.1) Introduzione in Giappone del pensiero sui diritti umani → Gakumon no susume,
1872
- “Il cielo non ha creato uomo che sia inferiore o superiore ad altro uomo”, incipit pamphlet
pi adottato come libro di testo nelle scuole;
- scelte lessicali e sintattico-grammaticali più vicine alla lingua parlata;
- altro titolo: “TENBU JINKEN” (diritti naturali”
- dà un sapore autoctono alla dichiarazione d’indipendenza americana, termini
(volutamente?) ambigui: cielo → ten ≠ God; persona → hito ≠ men…due universi culturali
si incontrano.
- NUOVO LESSICO per introdurre i concetti stranieri, es.”filosofia”: prima RIGAKU
(scienza del pensiero razionale), poi TETSUGAKU (scienza del pensiero chiaro).
-alcune traduzioni di termini chiave della democrazia occidentale dimostrano che forse i
giapponesi non ne avevano afferrato a pieno il senso originale
(es.droit subjectif tradotto come kenri = forza + ragionamento)
- SEIYŌ GEIJUTS, “etica orientale, tecnica occidentale”, ai giapponesi dell’etica
occidentale non piacevano: – l’attenzione al profitto a detrimento del potere
- la mancanza di distinzioni in una gerarchia etica
- valori (come freedom o liberty → JIYŪ) presentati a un pubblico senza certe categorie
mentali
1870: traduzione di “Self Help” (biografie di occidentali di successo)
3.2) Costituzione Meiji: tra avventura della modernità e peso della tradizione
- assorbire quanto di utile potesse venire dall’esterno → prima costituzione vera e propria
del Giappone, la DAI NIPPON TENKOKU KENPŌ (1189-1947)
- 76 articoli, 7 capitoli →
1. Imperatore
1. Diritti e doveri dei sudditi
2. Dieta imperiale
3. Ministri di stato e consiglio
4. privato
Potere giudiziario
5.
- Nel preambolo “giuramento imperiale”, rivolto ai sudditi (SHINKA), sovranita del TENNŌ;
- articoli 3 e 4: tra sacralità dell’imperatore e potere esercitabile in conformità con la
costituzione;
- altre limitazioni in fase applicativa, elasticità sfruttata dal governo (forse categorie del
diritto non ancora introiettate…);
- non in risposta ad una richiesta del popolo, elite che si dedica alla modernizzazione del
Giappone! Necessita di un governo istituzionale per un confronto paritario con le potenze
occidentali;
- in linea con la tradizione precedente (anzi, quasi paradossale rivitalizzazione dei valori
del passato: centralità dell’imperatore…opinione pubblica non disturbata);
- comunque novità: diritto di organizzazione sindacale, proibita la tortura…
- la natura tradizionalista della costituzione Meiji le permette di rimanere in vita anche
quando il rispetto per la libertà individuale viene pesantemente controllato (nel ‘900 molti
passi indietro…).
3.3) Acquisizione del pensieri dei diritti umani e la Nuova Costituzione del Giappone
- SHIN KENPŌ (1947), parte introduttiva (KOFUBUN + ZENBUN), 103 articoli, 11
1. capitoli 1. Imperatore
- tormentata stesura (lavoro prima separato, poi 2. Rinuncia alla guerra
congiunto:
esperti americani ed esperti giapponesi 3. Diritti e doveri del popolo
4. Dieta
- riflessioni di carattere traduttologico: discrepanze tra
versione inglese e versione giapponese, diverso sostrato 5. Gabinetto
intellettuale 6. Potere giudiziario
- elaborato sulla traccia degli americani (non si curano di 7. Finanze
comprendere il perché di certi irrigidimenti…)
- inconsapevoli entrambe le parti di certe carenze di
comprensione
- discrepanze: 1. Differente forza d’esortazione (versione inglese: al popolo il compito di
creare un sistema apolitico democratico; versione giapponese: responsabilità congiunta,
popolo e governo);
2. Parole o frasi su concetti chiave della democrazia americana (non del tutto compresi,
termini arcaici, es. sovranità popolare → SHIKO = “altezza suprema”, termine desueto).
- comunque macroscopica differenza: Cost. Meiji→ governo opera nell’interesse del
popolo Cost. attuale→ popolo si esprime in un governo
democratico
- i diritti umani fondamentali sembra abbiamo VALORE RELATIVO, limitazione: KŌKYŌ
NO FUKUSHI (“benessere pubblico”, welfare?).
3.3.1) DIRITTO ALLA VITA: prima dell’era Meiji differiva grandemente dalla classe
sociale*
- prima a riconoscerlo: Costituzione del ’47 (controversie: aborto, eutanasia, pena di
morte…)
- ONU: diritto supremo (a volte “leggitimamente limitato”, es.pena di morte)
- ex ministro della giustizia Sugiura Seiken (2005) esprime “opinione personale” in merito
(per lui verrà inevitabilmente eliminata la pena di morte in Giappone)
- 2007: 100 condannati a morte!
- problematiche connesse: segretezza dell’esecuzione, 10/16 anni di latenza media,
segretezza che ne circonda il sistema (pochissimi sopravvissuti, o scritti..)
- a volte diritti non rispettati ma violenza non rispettata perché non si sa di avere quel
diritto!
- diritto al processo, ma costosissimo! Inoltre forte peso mediatico, no privacy… (2004:
legge di protezione per le vittime di crimini)
- rischio di errori giudiziari (la giustizia si basa essenzialmente sulla confessione), arrestati
il 99% degli accusati; no registrazioni degli interrogatori; a volte no avvocato
(anticostituzionale!); casi di percosse, intimidazione, privazione del sonno…→ confessioni
così ottenute utilizzate per il carceramento/pena di morte!
MIBUNHŌ (leggi legate alla classe sociale/status)
*JIKENHŌ
(insieme dei diritti NŌRYOKUHŌ (leggi legate ad attributi individuali: sesso, età…)
di una persona)
- Percezione individuo come parte di un tutto → Anatomia della dipendenza (sviluppo di
nevrosi se abbandonato/espulso dal gruppo di appartenenza); per evitare ostracizzazione
le persone fragili si immolano alle aspettative sociali:
1. KARŌSHI (morte da super lavoro): distruzione bioritmo, morte fisica e/o sociale;
numero irragionevole di straordinari non regolamentati (ZANGYŌ), quasi inesistente
assenteismo (anche se malati), regola non scritta di non prendersi le ferie; trasferimento
non negoziabile (senza famiglia).
2. WABI JISATSU (suicidio di scuse): fortissima pressione esercitata dal gruppo su chi ha
commesso un errore, tipologia di suicidio involontario, imposta dall’esterno.
- interruzione di gravidanza: prima legge Eugenetica (1948-96), oggi “Protezione della
madre”; per il periodo in cui il feto non può sopravvivere; non per forza approccio moderno
alla salute della donna: pillola autorizzata solo nel 1999; aborto utilizzato come metodo
contraccettivo; no sanzionata dalla spiritualità giapponese ma comunque esperienza
traumatica per la donna (MIZUKO JIZŌ, cerimonie per i bambini mai nati/nati morti)
3.3.2) DIRITTI CIVILI E SOCIALI: alcuni articoli tardano a trovare applicazione
- Art.15 → Suffragio Universale, no limitazioni/eccezioni;
- novità: Libertà di Espressione! (prima per rivolgere una petizione, pronti a morire…)
Art.16 cost. attuale: diritto di petizione pacifica
Art.30 cost. Meiji: possono prenetare petizioni
MA fino a temi recentissimi inteso come strumento accessibile solo a personaggi di spicco
- libertà di pensiero e di coscienza: Era Meiji → pensiero imperatore = pensiero sudditi
dicotomia tra pensiero e coscienza: es.iniziare giornata scolastica con inno nazionale
(kimigayo) e saluto alla bandiera (hinomaru) → non tutti insegnanti d’accordo MA
sottostanno al regolamento scolastico (possono pensare ciò che vogliono ma devono
sottostare alle regole)
- separazione politica/religione: ex premier Koizumi Junichiro visite annuali allo Yasukuni
Jinja (tempio Shintō), che ospita tavolette votive dei giapponesi morti per la patria ma
anche di 14 criminali di Classe A (“visita privata”, ma si firma come “Primo Ministro”).
DIRITTI SOCIALI → serie di falle nel sistema, coesione e solidarietà sociale limitati!
Art.25 → SHAKAI HONSHŌ (diritto all’assistenza sociale: livello minimo per vita materiale
e culturale), es.impiegati di mezza età senzatetto dopo lo scoppio della bolla finanziaria
- Continue violazioni del diritto MA corte suprema sancisce che l’obbligo dello stato non è
rivolto a ogni singolo! La garanzia della qualità di vita viene dall’osservanza delle leggi
emanate dal ministero della salute, del lavoro, della sicurezza sociale… (ovviamente
pronunciamenti connessi al budget che lo stato può permettere)
1874: sussidio per chi fosse fisicamente impedito (se senza parenti) → 270kg di riso
all’anno
1922: prima assicurazione contro le malattie
SISTEMA PENSIONISTICO: prima categoria ad organizzarsi è la Marina Militare (1875),
poi esercito e pubblica amministrazione; solo nel 1923 norma generale pensioni; 1941:
sistema pensionistico esteso a tutti i lavoratori.
WELFARE GIAPPONESE: piuttosto assistenza sociale finanziata dagli utenti stessi
SUSSIDI: difficili da ottenere e del tutto insufficienti ad una vita decorosa
Art.27 → diritto al lavoro; legge che lo applica: RŌDŌ KIJUNHŌ (legge quadro sul lavoro)
Art.28 → diritto di organizzarsi, di contrattare…*
2006: disoccupazione al 5%, varie misure (uffici di collocamento…); sanzione sociale
molto forte verso chi non lavora (leva per tagliare i sussidi sociali)