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XXV

Baudelaire accusa la donna di servirsi della bellezza per fare un uso insolente del potere. La

bellezza diventa un uso strumentale per il potere tra la cortigiana che ha perso le attrattive e

non ha vergogna e la Pomona di gesso e la vecchia Venere. Si riconosce però una natura e la

responsabilità di plasmare un genio ossia se stesso. Per lui queste avversità che provavano la

madre e la fidanzata sono indispensabili per crescere artisticamente. Nella tradizione del 600 la

virtù non scaturiva da una vita difficile ma dalla "non virtù" ossia dal vizio e da una condotta

non moderata. Baudelaire riconosce a questa figura negativa il merito di aver plasmato un

genio.

XXVI Sed non satiata

Si accanisce contro Jeanne Duval

XXVII

Si allude al portamento elegante della donna che lo seduce e lo cattura completamente. L'abito

madreperla interrompe l'oscurità acclamata nelle poesie prec. Fa pensare alla sabbia triste e

all'azzurro dei deserti oppure alla ripetitività delle onde del mare. Egli pensa alle immensità e

sembra che siano insensibili alla sofferenza umana: Isolandosi la donna isola anche lui e lascia

una sensazione di oppressione ma non di oscurità ma di luce.

Man mano si irrigidisce la donna e si avvicina alla sfinge che splende come un astro inutile che

viene assimilato alla fredda maestà della donna sterile. Si tratta di una componente culturale

del secolo ossia una misoginia massonica.

XXVIII Il serpente che danza

Questa figura è stanca del non far nulla sente il peso della pigrizia. Vuole rappresentare una

passività. Il bacio si restituisce alla notte.

XXIX La carogna

Ricorda l'incontro con una carogna durante una passeggiata. Molto violento nella descrizione

non si risparmia. Si riferisce ad una donna che lui ironicamente reputa suo angelo sua passione

ma in realtà pensa a lei come ad una carogna, una cosa orrenda. C'è una contraddizione tra

come si rivolge alla donna ironicamente definendola: " Angelo mio, passione mia" è come la

identifica come una carogna nel resto della poesia. È aggressivo e dice che la bellezza è una

semplice idea relegata alla mente e alla memoria. 12

Dalla 24 in poi emerge una figura di donna intrisa di oscurità, probabilmente è Jeanne Duval.

Questi segni di oscurità si possono legare ad un filone culturale che ha origine dal 1792, ossia

una forma di misoginia di tipo massonico. Un esempio è il famoso è già citato Flauto magico di

Mozart che rappresenta una chiara emancipazione maschile della donna. Quindi Jeanne Duval

si identifica nella regina della notte del flauto magico di Mozart. È figlia delle nere mezzanotti,

si crea una tendenza verso l'oscuro della femminilità. L'arte è una riproduzione a memoria di

quanto visto e il bello è che dopo aver visto una cosa ed averla acquisita internamente la

purifica.

XXX De profundis clamavi

Il flauto magico rappresentava anche il passaggio dalla notte al giorno che comporta la fine

della regina della notte. È uno dei testi dell'illuminismo consideriamo che nel 1792 è scoppiata

la Rivoluzione Francese.

Alla fine vorrebbe dormire sempre ma non può perché impedito dal polo oscuro della

femminilità. Elemento da non sottovalutare è il titolo De profundis clamavi è invece

onnicomprensivo indica tanto l' implorazione quanto lo sconforto e al tempo stesso si richiama

a qualcosa di alto, di supremo che possa veramente soccorrere, intervenire, secondo una

tradizione precisa biblica e religiosa. C'è stato dunque un progressivo slittamento del titolo,

come una trasformazione e precisazione di senso, di indirizzo, secondo i diversi stati d'animo

del poeta. È un sonetto grave, che esprime uno stato di smarrimento profondo, in cui si può

implorare non un intercessore, una donna ma un essere soprannaturale Dio o Satana.

XXXI Il vampiro

Il vampiro non riesce a staccarsi, quindi ricorre a due soluzioni: o prova a dormire o ad

accettare la sudditanza. È una dipendenza inevitabile poiché toglie la vita e toglie risorse. Non

c'è l'agente dell'azione quindi può parlare sia di suicidio sia di omicidio della donna, comunque

in ogni caso vuole affrancarsi a tutti i costi, però questa emancipazione non avviene.

XXXII

C'è un doppio senso: 1 un amore mercenario ( parla di un corpo venduto). 2 c'è un'aspirazione

ad una bellezza più elevata, ma è una triste bellezza. La donna ha una presenza da un lato

molto dolce dall'altra invece molto forte. Emerge quindi il netto contrasto tra la prostituta e la

donna vigorosa e aggraziata. Alla fine fa una riflessione: l'attesa della lacrima e ciò che

impedisce all'autore di staccarsi dalla donna. Le qualità descritte nelle strofe precedenti:

l'autorevolezza viene portata verso i l polo negativo della crudeltà e della freddezza. Lei vuole

ottenere una lacrima così spontaneamente, come segno dì pentimento, momento molto

importante uguale ad altri. Siccome questa richiesta della lacrima non è avvenuta la donna si

trova nel lato oscuro e pericoloso.

XXXIII Rimorso postumo

Appartiene al genere di poesia barocca ma qui rappresenta un momento di pazzia ( alla luce di

quanto accaduto prima) c'è una punta omicida. È una maledizione verso la donna ( d'altronde

nella poesia i fari c'era scritto quello che avrebbe fatto e c'era anche questo). La tomba è amica

13

del poeta poiché compare nella 1 e c'è un identificazione con quel figlio/ fidanzato della 1.

Questa figura di donna non piangendo e non pentendosi è disumana in 2 sensi: non comprende

i vivi ma non comprende neanche gli effetti dei morti. È lontana dagli uni e dagli altri. È

sempre presente invece l'oscurità che appare sotto i termini ( tenebrosa e marmo nero). Quella

di Baudelaire sembra una presa di coscienza non dal lato della luce intesa come ragione ma dal

lato della notte quindi che sfocia nel negativo. Lui dice che la donna deve rimanere nel buio

che a lui piace molto, ma vi deve portare anche un po' di luce restando tuttavia anche un po'

diavolo. In sostanza questa conclusione di Baudelaire non porta ad un percorso ideologico

come faceva Mozart nel Flauto Magico; anzi lui dice che se lei passasse alla luce lui non

proverebbe più piacere nei suoi confronti. Quindi il rimorso è postumo perché avviene nella

tomba e c'è il fallimento in vita.

XXXVI Il balcone

La figura femminile è l'origine dei ricordi torna la madre e l'amante ( donna definita in

entrambi i modi). Dal tramonto si arriva alla notte con i toni più cupi della strofa 4. Nella

poesia 99 c'è qualcosa in comune qui un balcone lì invece una finestra. Nella 99 fuori c'è un

sole ruscellante e curioso che cerca di violare un certo spazio. Anche qui si parla di sole

attraverso un balcone, punto da cui si osserva un doppio fenomeno: 1 il sole che muore;2 il

cartone che arde.

XXXVII L'invasato

È un'altra descrizione della dipendenza dalla madre, poiché la luna e il sole rappresentano due

metafore che si riferiscono rispettivamente al patrigno e alla madre.

XXXVIII Un fantasma

Divisa in 4 parti. È un ciclo dedicato a Jeanne Duval. Prima ricordava come era felice, ora più

nemmeno questo.

Jeanne Duval prima fase di figura della regina della notte poi sembra trasformarsi da figura

oscura e attraente ad una figura positiva, fonte di luce e di ispirazione. Questa nuova figura

potrebbe essere associata a Mme Sabatier. Dopo verrà un'altra figura ancora, ma tutto ciò non

riguarda il raccontare le sue avventure amorose ma è piuttosto un venire a contatto con figure

femminili diverse.Altra questione importante è quella del segreto nella fase precedente ossia

quella della bellezza in forma di statua; il segreto si era incapsulato, dopo aver criptato il

proprio segreto all'inizio, esso si richiude e si interna nei corpi di queste figure femminili e di

conseguenza si richiude. In pratica il segreto si sposta: prima sta all'interno della statua, nella

figura femminile, poi si sposta verso di se nel soggetto. Lo acquista assumendo un

atteggiamento omertoso, perché comunque non lo vuole rivelare. 14

XL Semper eadem

Il segreto che nella fase prec si andava ad incapsulare nelle figure femminili. Si richiude la

verità dopo essere stata svelata, il segreto in quanto tale si sposta all'interno di se.

Dopo aver consumato il rapporto Baudelaire torna ad essere triste e consapevole che vivere è

un male. Tu sei sempre felice ma sei un inconsapevole ed infantile io sento tristezza quindi non

dovresti venire a chiedermi dei chiarimenti. Gli occhi sono espressione della menzogna non

tanto per esprimere la menzogna ma perché non sono in grado di dire la verità. Si riferisce

molto probabilmente a Mme Sabatier , si tratta di un amore diverso più spirituale e

contemplativo meno sensuale rispetto a quello per Jeanne Duval: donna diabolica, maledetta,

intollerabile eppure seducente, vincolante tra momenti di abbandono e momenti di collera era

ben diversa da Mme Sabatier sempre cortigiana ma d'alto bordo viene rappresentata da

Baudelaire come "donna angelica" in lei vi è una sorta di sensibilità in quanto soccorre,

interviene e solleva e a differenza di Jeanne non è solo presente fisicamente ma anche

spiritualmente in quanto parla agisce e confida. Conosciuta alla fine degli anni 40 in un circolo

di artisti e poeti Baduelaire se ne era perdutamente innamorato e l'aveva corteggiata inviandole

poesie anonime; solo nell'agosto del 1857 divennero amanti, fu un amore di breve durata

soprattutto perché preferiva vivere un rapporto platonico che presupponeva una certa distanza

anziché cedere allo sterile e meschino Eros.

XLI Tutta intera

Si fa un' allusione ai sensi. Il suo rapporto è puramente sensoriale e lui si accontenta della

menzogna e ci gode. Si riferisce sempre a Mme Sabatier.

XLIII La fiaccola vivente

Questa bionda luminosa che lo guida come una fiaccola vivente e che rischiara il suo cammino

è sempre Mme Sabatier. Lei si ritiene bella e quindi non gli crea sofferenza ma lo guida verso la

bellezza all'inizio in termini fisici, in un secondo tempo anche in termini metafisici. È una

figura fortemente positiva perché lo distoglie da questa sofferenza interiore. È un angelo che lo

salva. Si rifà a quello che dice nella poesia 99. Nella terza terzina lui allude alla scena vissuta con

la madre e se fosse così anche nella poesia successiva si verifica una reversibilità.

Questo sonetto è di carattere stilnov

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
23 pagine
3 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/03 Letteratura francese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Alessadallo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura francese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Blanco Massimo.