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Letteratura francese - Vita Baudelaire Pag. 1
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BAUDELAIRE (1821 - 1867)

Baudelaire nasce nel 1821.

Sua madre si chiama Dufay di cognome e ha 27 anni; il padre ha invece 60

anni e muore quando Baudelaire è ancora piccolo.

Baudelaire ha un rapporto molto stretto con la madre e pubblica le sue prime

poesie proprio con lo pseudonimo “Dufay”.

La madre si risposa dopo la morte del marito con il generale Aupick, una figura

che non accoglie bene il figlio della donna.

E’ proprio in questo periodo che Baudelaire rivela la sua anima ribelle: dal

precettore della scuola viene anche considerato non portato per gli studi seri.

A 17 anni vende per la prima volta il quado “La liberté” di Delacroix, artista che

diventerà poi un modello per il poeta.

Delacroix è un artista romantico e l’artista del colore.

Proprio in questi anni era nato un acceso dibattito tra due artisti, Delacroix e

Ingres, i quali sostenevano due visioni diverse.

Delacroix sostiene che la pittura sta tutta nel colore, cioè irrazionalità, cioè

espressione passionale e tragica del mondo visto attraverso le passioni

dell’autore. La sua pittura è per questo motivo caratterizzata da figure

scomposte e da contorni non netti (= romantico).

Ingres sostiene invece che la pittura sta tutta nella linea, cioè nel disegno:

questa è un’idea di razionalità mimetica in cui è la linea che contiene la realtà

e la domina. La sua pittura è quindi caratterizzata da contorni netti e da una

linea definita (= neoclassico).

Baudelaire diventa proprio in questo periodo un grande critico d’arte.

Nel 1840 viene mandato dal generale Aupick in un collegio dove studia diritto,

ma in realtà dedica il suo tempo alla lettura di Lamartine, Mussek e Hugo,

mostrando così precocemente la sua attitudine alla letteratura.

Dato il suo disinteresse per lo studio, il patrigno lo manda a fare un viaggio in

oriente nel 1841: Baudelaire dovrebbe arrivare fino in India, ma in realtà, una

volta arrivato a Réunion, si fa rimandare a casa.

Questo viaggio non è stato comunque totalmente inutile, in quanto ispira a

Baudelaire diverse poesie come “A’ une dame créole”: nonostante questo il

poeta rimarrà sempre dell’idea che ovunque l’uomo vada e viaggi, il suo cuore

rimarrà sempre lo stesso.

Nel 1842 Baudelaire torna in Francia e arriva a Bordeaux, per poi trasferirsi a

Parigi: Parigi costituisce il vero paesaggio baudleriano, cioè un paesaggio

metropolitano, molto diverso quindi dal paesaggio romantico naturale.

A Parigi affitta una camera presso l’Hôtel Pimodan, sotto al quale si trova un

club molto frequentato anche da Baudelaire, cioè il Club des Haschischins”.

Qui l’haschisch veniva anche consumato sotto forma di marmellata e un

medico ne controllava l’effetto sui partecipanti.

Baudelaire descrive questa droga come il tentativo di fuga dal reale, come

tentativo di artificializzazione della vita stessa: il fatto che l’uomo faccia uso di

questa droga onora l’uomo stesso in quanto questo vizio indica che egli ha sete

di qualcosa; i vizi sono inoltre quegli aspetti che distinguono l’uomo dagli altri

esseri viventi.

Nel 1843 Baudelaire incontra una donna dissoluta con cui intraprende una

relazione turbolenta, Jeanne Duval.

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
2 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/03 Letteratura francese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher glibertino di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura francese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Verna Marisa.