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RECIT DE GUERRE: L'iniziatore è Barbusse, con la pubblicazione de "Le Feu".
Apre una tradizione che continua fino agli anni '30. Per certi aspetti ancora legata al passato (legata ad atteggiamenti realistici e naturalistici) dove denunciano e svelano la realtà (simile al processo di Zolà). È un movimento che si basa su un principio di realtà e naturalismo e la presentazione di antieroi che provano la fame, la paura... descrivono il coraggio degli uomini di trincea presentati differentemente dai guerrieri di cui era solita parlare la letteratura, che non combattevano uomo a uomo. Solitamente gli autori sono soldati che hanno partecipato alla guerra. Principio di verità + una novità: la lingua utilizzata è una lingua popolare inizialmente solo nei dialoghi, poi anche nei testi. La lingua popolare influenzerà soprattutto la letteratura del proletariato per il criterio di realismo. Si presenta come una reazione alla violenza della guerra.
guerra con una contro cultura pacifista che decostruisce i luoghi comuni della propaganda bellicista. Sartre è decisamente un uomo del 900, e fa esperienza di tutto il periodo entre des guerres. Studiava la filosofia ed ha sempre cercato una forma letteraria al servizio di un messaggio filosofico. Veniva da una famiglia alsaziana.
Nel "la nausée" l'autore mima la scrittura di se per introdurre argomenti filosofici. Il narratore Antuan prende la parola, egli è un uomo trasferitosi in un villaggio per scrivere un libro di storia che non lo soddisfa, ad un certo punto qualcosa cambia nel suo modo di interpretare e vivere il quotidiano, la percezione degli oggetti ed è lì che decide di prendere nota e scrivere sul suo diario i cambiamenti e la sua presa di coscienza. Tutti gli oggetti iniziano a diventare sconosciuti per l'uomo. Le parole e i nomi non hanno più rapporto con gli oggetti. Capisce che non vi è un senso dietro alle cose.
masolo l'esistenza. Oltre al fatto di essere al mondo nulla ha senso, solo l'esistenza assurda e ingiustificata. E diventa anche aggressivo davanti a questo e gli provoca un senso di nausea ed a partire da questa sensazione cambia la sua visione del mondo e costruirà un sistema filosofico.
Il sistema filosofico di riferimento è l'esistenzialismo. All'inizio scrive che si tratta di quaderni ritrovati di Antoine Roquentin, imita la scrittura di sé. Scopre che gli oggetti gli pongono davanti degli ostacoli e poi prova una nausea metafisica. Perché si accorge che esistono e basta. Credeva in un'essenza del mondo ma scopre esistere solo l'esistenza. Nella prima pagina è come se spiegasse cosa significa avere un diario: per essere chiaro, per registrare il cambiamento. Non bisogna mettere stranezze li dove non c'è il nulla (si riferisce a dare essenza alle cose là dove non c'è).
I dettagli sono dunque
Il testo fornito parla dell'importanza e dei rischi della scrittura diaristica. Il diario permette di registrare i cambiamenti nella percezione della realtà senza dimenticare i dettagli, poiché non ha una visione retrospettiva ampia. Tuttavia, il rischio è quello di forzare continuamente la realtà. Questa è la differenza principale tra un diario e un'autobiografia. L'autobiografia viene scritta da adulto con una visione retrospettiva, mentre nel diario la scrittura può avvenire di volta in volta e si ha la possibilità, positiva o negativa, di essere contraddittori. È possibile registrare i cambiamenti. Il diario permette di concentrarsi su un solo segmento di vita e su un solo argomento, mentre l'autobiografia è una percezione globale della vita.
Si trova vicino al mare e deve far rimbalzare un sasso sulla superficie del mare. Quando inizia ad osservare qualcosa di
strano, non sa cosa ha provocato tale disgusto, ma proprio per questo motivo ha cura di registrare ogni dettaglio, per capire. Qualche ora dopo. La scrittura diaristica aiuta a registrare anche il cambiamento di considerazioni. Prima, osservando la sensazione nel momento in cui ha lanciato il sasso dice "non sono disposto a credermi pazzo", ora scrive "è stato solo un momento di follia" ora è tutto passato e si dà delle coordinate come a mettere ogni cosa al proprio posto. Qualcosa mi è successo, come una malattia, mi sono sentito come a disagio. Una volta entrato è rimasta nascosta ed ora si espande: inizia da parte sua una presa di coscienza. Domande, e oscillazione: è cambiata la mia percezione degli oggetti o gli oggetti sono cambiati? Questione centrale: sono io che sono cambiato, o è il mondo ad essere cambiato? - 10 Marzo - Oltre al surrealismo e il racconto di guerra ci sono molti altri movimenti all'avanguardia (da
termine militare, plotone in avanti inesplorazione). In tutti vi è una violenza di linguaggi, un'irriverenza. Il punto di unione è l'esperienza della guerra e la risposta netta ad essa. I codici di linguaggio però sono diversissimi: da un lato abbiamo la rottura con la razionalità, dall'altro abbiamo strutture e linguaggi simili ad una tradizione realista, prettamente orale e naturalista. Ma entrambe sono delle reazioni ideologiche alla guerra. Inizialmente la sensazione di cui parlava Sartre era la malinconia, poi si rende conto che la nausea è molto più esatta dal punto di vista fisico. Anche nel giornale fittizio come tutte le scritture di sé, vediamo il narratore che commenta le sue modalità di scrittura come una giustificazione. Patto fittizio di autore fittizio perché sappiamo che l'autore non coincide con il personaggio. Il narratore inoltre ribadisce l'utilizzo del diario con una minima retrospezione pervederci chiaro dei suoi dubbi. Sensazioni davanti ad un foglio di carta che non riesce a raccogliere: una nausea che passa dall'oggetto e arriva al soggetto. SISTEMA FILOSOFICO: ESISTENZIALISMO del secolo precedente Heidegger, Kierkegaard.. ma che Sartre porta dalla Germania alla Francia. Ne fa un sistema filosofico e lo declina anche alla letteratura attraverso la quale lo volgarizza. Parte da un non funzionamento, da un disagio, da un non adattamento che crea dell'assurdo. Le cose possono avere un'essenza o un'esistenza. L'essenza ovvero il senso della natura delle cose, ragione di essere al mondo, la loro affermazione; esistenza invece è il solo fatto di esserci. Nell'esistenzialismo si crede il solo fatto di esserci delle cose dunque solo la loro esistenza. L'esistenza degli oggetti si scontra con quella dell'uomo e questo crea disagio, disagio dell'uomo che cerca di avere un senso creato in un certo modo per fare qualcosa. L'uomoè dunque un impostore à concetto di malafede. Dunque lacreazione delle cose non ha alcun fine o logica.Durante il percorso sul tram: rivelazione. Le cose prendono lesembianze umane, l’esistenza delle cose proprio come quelladell’uomo. Le cose hanno una volontà scomoda che riduce quelladell’uomo. Il mare non è verde, semplicemente esiste. E crederealla loro esistenza è la superficie ingannevole delle cose. Le parolesvaniscono. Tutto d’un tratto: è chiaro.Ci si rende conto di essere circondati da oggetti senza una ragioned’essere o una finalità, limitando la libertà di un uomo. Per gliesistenzialisti è una libertà infinita ma spaventosa che mette levertigini e che si limita man mano che l’uomo compie delle scelte.
- 11 Marzo –Con questo diario fittizio di Sartre abbiamo un inizio dellaletteratura dell’assurdo 1930- 1940 da non confondere con il teatrodell’assurdo
degli anni 50. Nell'ultimo tratto analizzato, arriva alla conclusione che anche la morte sarebbe di troppo, il suicidio non sarebbe la soluzione. Esiste una via d'uscita? Per Sartre si. La musica: attraverso la quale si intende l'arte. Permette di resistere all'assurdità del mondo.
L'uomo ha un'esistenza difficile, si illude di avere un ruolo per sopravvivere. Scrive Sartre nella sua autobiografia, che da piccolo aveva ereditato dei ruoli, delle maschere, che continua a crearsi. Sta qui dunque il concetto di malafede dell'uomo per Sartre. L'essenza delle cose non c'è e c'è solo l'esistenza, per l'uomo non è facile accettare di non avere un ruolo e le si crea con un comportamento di malafede.
Spiega Sartre anche l'incompatibilità tra la psicanalisi Freudiana e una sorta di psicanalisi esistenzialista. La psicanalisi freudiana viene utilizzata (soprattutto in quegli anni) per la conoscenza
del sé attraverso l'inconscio, parte di noi a cui non abbiamo libero accesso, e già qua vediamo che l'esistenzialismo si distanzia perché vede l'uomo libero con le sue azioni. Inoltre la psicanalisi vede nell'uomo una sorta di determinismo inverso ovvero che le azioni del presente sono dettate dalle esperienze dell'infanzia, così inaccettabile per l'ipotesi esistenzialista. LE PREMIER HOMME - CamusROMANZO AUTOBIOGRAFICO: un romanzo che ha un po' la forma di un'autobiografia ma il personaggio principale non coincide con l'autore. Il narratore poco importa perché può assumere prima o terza persona. L'importanza del nome proprio. L'identità tra l'autore (che vediamo in copertina) e il nome che vediamo nel testo relativo al personaggio principale. L'autore può utilizzare uno pseudonimo, cambia qualcosa? No. Gli pseudonimi in letteratura sono trasparenti: sono dei nomi
d’arte come i nomi dei religiosi quando prendono il nuovo nome una volta presi i voti. Non implica una dissociazione da sé. Diversa è la faccenda del nome fittizio del personaggio del romanzo autobiografico. È importante distinguere tra lo pseudonimo che è un altro nome dell’autore che scrive la sua biografia. Jacques è un personaggio fittizio. Può succedere che il lettore abbia delle ragioni più o meno fondate per pensare che sia la storia dell’autore ma Legeune dice che anche se avessimo tutte le ragioni di pensare che sia la stessa storia, non possiamo stabilire che sia un’autobiografia perché viene attribuita al livello dell’enunciato mentre nell’autobiografia deve essere dettata dall’enunciazione (dal patto). Romanzo autobiografico, è un romanzo fittizio dove il lettore può