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AMORE

dislocazione del figlio di Mattia ed Oliva che sposerà la figlia di Romilda e Pomino. Mattia ha un desiderio inappagato verso Oliva e Romilda.

Capitolo XI => colloquio amoroso tra Adriano ed Adriana, se lui fosse un personaggio romantico sarebbe fuggito con lei.

Pirandello scrivendo l'opera si è sentito postumo a se stesso (ad Harvard c'è un manoscritto autografo di Pirandello).

Nell'autunno del 1904 Pirandello formula l'ipotesi che sul frontespizio ci sia scritto "IL FU MATTIA PASCAL" DEL FU LUIGI PIRANDELLO; gioco che rivela l'essenzialità della sua condizione postuma.

31/03/2008 Marcel L'HERBIER aveva assistito alla prima parigina dei "SEI PERSONAGGI IN CERCA D'AUTORE" di Pirandello, ebbe modo di leggere il Mattia Pascal, ed entrò in contatto con P. stesso.

Precedentemente L'Herbier aveva girato "Don Giovanni e Faust", riallacciandosi all'immaginario del

1500-1600. Legame stretto tra MATTIA PASCAL- DON GIOVANNI- FAUST: idea interessante, anche se Mattia è di una condizione sociale inferiore. L'Herbier pensò all'attore protagonista di Mattia: a Parigi nel 1925 c'erano molti emigrati russi, sfuggiti alla rivoluzione del 1917, trovò l'attore russo IVAN MOJOUKINE (alla francese), oppure MOZZUCHIN (PRONUNCIA: Mogiuchin). Egli scappò a Parigi, fece molti film muti, col sonoro non ebbe molto successo. "IL VOLTO SULLA MASCHERA" saggio di Leonardo Sciascia (presente nella raccolta "Cruciverba") che della figura dell'attore: concentrazione sul volto => carattere di fissità, s'imponesi interroga sulla presenza la presenza sull'attore protagonista. 7 Dicembre 1924 => contratto tra la società Albatros (società fondata a Parigi da emigrati russi) e Mozzuchin. tra Roma, l'Italia, e Montecarlo. Gli interni sono girati a Roma, gli

esterni a Siena eLe riprese si svolgonoSan Gimignano (non si tiene conto della Sicilia). Sono presenti molte scene di massa, le scene di Miranopassano su luoghi diversi, sono girate scene alternative.

Sciascia ricorda delle incongruenze tra una copia, vista da lui a Parigi, in cui Mattia Pascal infila dei bigliettidi banca vinti da lui al casinò nel taschino del tassista.

Sceneggiatore- costumista => ALBERTO CAVALCANTI (italiano)

Nel film c'è una tendenza verso il lieto fine.

Nel saggio di Sciascia c'è attenzione agli intrecci: I intreccio => personaggi Don Giovanni, Faust.

[Mozzuchin è padre dello scrittore GARV, nato in Lituania nel 1914, assume in Francia lo pseudonimo di ROMAN GARY, è protagonista della Resistenza francese. Grande viaggiatore e scrittore di romanzi diviaggio]

Il volto di MOZZUCHIN è fisso nella sua assolutezza tanto da sembrare una maschera, volto come maschera

Su delle inquadrature di Mozzuchin ci fu un

esperimento da parte di Pudonsky e Kuleshov: i due studiosi presero i primi piani dell'attore e li misero accanto a delle situazioni: 1- accanto ad una tazza di minestra, sembrava che M. volesse mangiarla 2- accanto alla bara con dentro una donna morta, sembrava che M. fosse triste ad una bambina che giocava, anche in questa situazione il volto dell'attore era perfetto per 3- accanto all'occasione Gli spettatori videro M. sempre adeguato alle diverse situazioni. DOPPIO = MASCHERA + VOLTO Nel film c'è lo sdoppiamento di Mattia ed Adriano. Il volto è sempre connesso alla maschera, Svetonio racconta che Nerone da sé stesso, creando un intreccio tra maschera e volto. 1926 => è pubblicata "QUANDO ERO MICHELE STROGOFF" autobiografia di Mozzuchin, egli nota di essere diverso in ogni ruolo in cui si è trovato a recitare (in seguito reciterà nella parte di Casanova). E' interessante notare una relazione tra MattiaPascal- Faust- Don Giovanni- Casanova => tutti tendono ad una ricerca della libertà, al non essere condizionati da nulla. Capitoli I- II => premessa umoristica, si distanziano dalla credibilità narrativa, creando una METANARRAZIONE (fine pag. 7 il film non può riprenderla). Inizio film => Batta Malagna (fattore grasso e prepotente) fa di tutto per accaparrarsi le proprietà dei Pascal. Nel film non c'è la presenza di don Eligio Pellegrinotto, la vicenda è cronologicamente ordinata, vi saranno solo dei sogni- incubi di flash-back. V => Mattia Pascal a Miragno. La sua vicenda verrà ripresa in seguito in "LIOLA" "Capitoli III- IV-commedia campestre. La figura della suocera: Marianna Dondi, vedova Pescatore è una figura grottesca, interessantissima nel film in quanto è caricaturata in modo eccessivo. Il comportamento di Mattia è singolare, soprattutto per come diventerà marito di

Romilda.Batta Malagna imbroglia la madre di Mattia rubandole tutte le proprietà. A Miragno Mattia è un seduttore: avrà due gemelle da Romilda, e un figlio maschio da Oliva. La sua figura può essere comparata con quella di Liolà: briccone con una fortissima potenza fecondatrice, egli espande la sua vitalità sul mondo.

In Mattia la morte è un tema molto importante: muoiono le due gemelle di Romilda, l'ultima muore in concomitanza con la madre di Mattia.

Il lavoro: Mattia viene assunto nella biblioteca del paese grazie a Pomino. Nel film la biblioteca è molto polverosa, c'è la caccia a due topi con due gatti, c'è di nuovo il tema del doppio.

Capitolo VII => casinò di Montecarlo, Mattia gioca alla roulette dove vince moltissimo.

MOTIVO DEL DOPPIO:

  • 2/1 => Pomino- Mattia / Romilda
  • 2 => donne che feconda
  • 2 => figlie di Romilda
  • 2 => morti: madre di Mattia e della figlioletta

Nel film il regista

tende a semplificare, il gioco del doppio è ridotto; non c'è una riscrittura autobiografica della vicenda del libro.

hanno un grande rilievo nel cinema muto: Mattia, Batta Malagna, la suocera c'è un tratto di Gli sguardi deformazione estrema, i personaggi sono grotteschi.

Batta Malagna non è sposato, alla fine del film sembra che Mattia sposi Adriana (questa scena è tolta nella versione italiana perché non c'era in divorzio).

Il regista ha una suggestione ironica verso il fascismo italiano: nel 1925 il fascismo restringe la libertà di stampa. Tra il romanzo e il film il finale è diverso.

FILM:

Malagna e la madre appaiono per primi nel film, in seguito ci sarà presentata la figura di Mattia in una sorta di ozio intellettuale, poi c'è la figura di Pomino, caricato in modo eccessivo dal punto di vista comico.

Nella scena di massa c'è il colloquio tra Mattia e Romilda, una serie di equivoci

complicano la vicenda, nei primi piani i due iniziano ad amarsi. In seguito verrà presentata la triste vita quotidiana di Mattia, alla prese con i litigi con la suocera, attesa della nascita (nel film c'è un solo neonato), e l'inimicizia con Romilda (c'è una sovrimpressione sul volto di Romilda si sovrappone il volto di sua madre. Nella scena della biblioteca ci sono molti libri e due topi che ossessionano Mattia. La morte della madre è legata alla situazione che ella decide di vedere la figlia, la Pescatore si oppone e nasce un litigio tra lei e la zia Scolastica (nel libro il litigio nasce perché la zia Scolastica va' a riprendere la madre di Mattia per portarla via con sé) mentre Mattia ride. caccia ai topi: c'è la scena dei gatti, in seguito gli viene Nella biblioteca Mattia legge un manuale sulla comunicata che la madre è morente: (anche la bambina sta male) c'è un movimento di

medici.Alla morte delle due Mattia decide di prendere la bambina per farla vedere alla madre: c’è una convergenzatra le due morti.

Nella scena seguente Mattia è in treno.

01/04/2008Visione del film di L’Herbier:“ne pas derange” = non disturbare, affisso sulla porta di Mattia, è inserito l’elemento di Mattia Pascal comescrittore perdigiorno.

Nel film si insiste sullo scontro di sguardi; –Incontro Pomino (caricato grottescamente) Mattia;

Alla festa Mattia corteggia Romilda;

Vedute di San Gimignano;

Nel corteggiamento c’è un’alternanza tra la festa e la chiusura dei due nella vegetazione (insistenza sui primipiani, perché nel cinema muto non ci sono parole).

Nascita della bambina;

Biblioteca di Siena, il bibliotecario Romitelli è una figura grottesca,

Nelle figure della zia Scolastica e della vedova Pescatore c’è la forte presenza di morte e nel contempo dicomicità.

Gli effetti di luce e

ombra sono collegati alla morte della madre e a quella della bambina. Da queste due morti si denotano delle deformazioni sul volto di Mozzuchin, in seguito c'è la fuga di Mattia => implica un carattere comico, doppia morte, quotidianità- drammaticità.

Nel film muto è presente una forte spinta espressiva- poetica, questa tipologia di linguaggio è stata organizzata nel cinema muto.

Mattia in treno porta con sé il manoscritto "Sulla storia della mia libertà", nota bene un mondo polivalente e disgregato. Il gioco della roulette è segnato dal caso e dalla morte.

Nel film Mattia butta le iniziali M.P. cucite all'interno del suo cappello per non essere riconosciuto, nel libro butta via la fede matrimoniale. in sé l'immagine del doppio.

Il volto di Mozzuchin contiene

Capitoli I- IX => è Mattia Pascal

Dal capitolo X diviene Adriano Meis e va' a Roma.

A Montecarlo, quando gioca alla roulette, il

Il suo numero fortunato è il 12 (12 apostoli, 12 come metà di 6). Egli vince 82.000 £. Dopo aver vinto il denaro Mattia prende il treno per tornare a casa, e si ferma nella stazione di Alenga (che corrisponde alla Albegna ligure) dove legge l'articolo sulla sua morte. Lodoletta => personaggio che pubblica il "Foglietto" di Miragno (pag. 84)85 c'è nell'articolo del Lodoletta una citazione dal V canto dell'Inferno di Dante. Pag. Capitolo VIII => Adriano Meis, nel film il nome sarà scelto in base alla presenza di Adriana, ma non c'è il cognome. Nel romanzo il nome è legato ad una serie di giochi umoristici. Viene affermata la solitudine di Mattia, c'è leggerezza data dal vuoto del contesto sociale, egli aspira al vuoto puro, alla libertà assoluta. VESTE = simbolo della pesantezza sociale. Pag. 89 => ideale della rigenerazione, del doppio. TEMATICHE: OMBRA, DOPPIO.MASCHERA, SPECCHIO.

Nel film Milano non c'è => c'è

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A.A. 2008-2009
17 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ninja13 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura e Cinema e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Ferroni Giulio.