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La formazione della cultura europea
Sotto l'impero di Carlo Magno, decine di copisti furono incaricati di ricopiare i manoscritti antichi in una scrittura facilmente comprensibile. Questo processo di traslitterazione dal patrimonio antico al codice medievale ha permesso la conservazione della cultura classica, che costituisce gran parte del nostro sapere greco e latino.
La cultura europea si confronta continuamente con l'autorità degli antichi, che sono considerati fonti di conoscenza in cui si crede.
quale ci si confronta, ma non in maniera pedissequa, non è dittatura. Quindi l'autorità classica è un'autorità dialettica: la cultura europea non è sottomessa ad essa, ma si rivolge sempre ad essa. La parola "auctoritas" deriva dal latino "augeo", che vuol dire "aumentare". IX secolo: il progresso non è lineare, fatto sta che ha attecchito la cultura classica. Le scuole cattedrali, all'interno delle quali si formano i piccoli chierici, aumentano, di conseguenza aumenta di molto il numero delle persone istruite, in grado di leggere e scrivere. Aumentano poi anche i commerci, che rendono necessaria la conoscenza della matematica. Alla fine dell'XI secolo si avvia un processo di urbanizzazione, le città cominciano a ripopolarsi (Roma si era svuotata dopo il crollo dell'impero, le città erano deperite), l'Europa comincia ad espandersi moltissimo. Il progressoNell'agricoltura spiega perché nascono le letterature moderne: le persone, meglio nutrite, hanno meno bisogni materiali, cominciano a commerciare. Le città, per risorgere, si mettono contro i feudatari, creando delle leggi proprie, dando libertà ai servi della gleba (era un mondo feudale, in cui i signori disponevano della vita e della morte dei servi, soprattutto alla fine, perché il feudalesimo era nato per difesa, diventando poi predatorio), e cominciano a crescere nella parte più civile del mondo occidentale conosciuto allora: dal nord dell'Italia al sud della Germania, al centro della Francia. Ci fu una moltiplicazione degli uffici, delle necessità urbane, dei commerci, dei mercati, allora cominciarono gli scambi: tutto questo creò una grande necessità di cultura. "Primum vivere deinde filosofari": prima si soddisfano le necessità materiali, poi si comincia ad interessarsi alle esigenze dell'animo.
Nel XII secolo l'Europa è in un grande momento di espansione economica e sociale, le città crescono, le scoperte tecniche si susseguono. Il denaro comincia a circolare: il re di Francia fa un editto in cui obbliga i contadini a pagare in denaro e non più in natura (con animali). I contadini sono spaesati perché non possiedono moneta, quindi si recano in città e vendono al mercato i loro animali per ricavarne denaro con cui pagare le tasse (la moneta venne già teorizzata da Aristotele, ma scomparve nell'alto medioevo). Lo stato conia la moneta. Dopo poco viene inventata la cambiale. In questo momento di crescita culturale nascono le università, dal basso: gruppi di studenti e di ecclesiastici molto colti sentono la necessità di creare un curriculum studiorum (un curriculum di studi). Le materie principali preuniversitarie sono le sette arti liberali (liberali = dell'uomo libero, quindi NON lavoro manuale). QuesteSi dividono in tre arti umanistiche (trivio) e quattro scientifiche (quadrivio).
Le tre umanistiche sono grammatica, retorica e dialettica: prima si impara la struttura del linguaggio (la grammatica), poi la maniera di esprimersi, di discutere e di persuadere (retorica), poi come usare la retorica nella disputa e nel dibattito (dialettica).
Le quattro scientifiche sono aritmetica, geometria, astronomia e musica (c'è chi mette prima la musica, chi mette prima l'astronomia. La musica viene messa per ultima perché la musica è l'essenza dell'universo, quindi il modo più alto per capire le scienze astronomiche è studiare la musica).
Le arti liberali costituiscono le basi del sapere, dopo averle apprese ci si può specializzare nella grammatica (per diventare professore di grammatica), nella filosofia naturale, cioè scienza, fisica e medicina teorica (poiché la medicina pratica nel medioevo era praticata dai barbieri).
per la compravendita) e perché la gente arrivava da tutta Europa a studiare diritto, e non solo, a Bologna. Le università riempivano le città di studenti, copisti, librerie, taverne. La lingua franca era il Latino medievale dell'alta cultura. Bologna era crocevia non solo per studiosi di Diritto ma anche per coloro che si dedicavano agli studi letterari (c'erano grandi grammatici e poeti, i primi insieme ai poeti siciliani e fiorentini).
Nel settimo secolo era necessario occuparsi delle necessità materiali (si lavorava per tante ore al giorno, bisognava provvedere alla famiglia etc.) e non c'era il bisogno di trasporre in parola scritta e strutturata una serie di ideologie. Mancava anche il pubblico, perché le comunità feudali erano ridotte e gli spazi troppo piccoli. Dal momento in cui prendono vita le città c'è un aumento esponenziale delle professioni (ne siamo a conoscenza grazie ai predicatori), ed è
proprio nella varietà, nella ricchezza e nella complessità che comincia la necessità di pensiero, di espressione artistica, di auto-riconoscimento delle classi sociali (la cultura era l'unico modo che si aveva per opporsi ai feudatari e contrastarne il potere materiale). "Al corgentil rempaira sempre amore" (di Guido Guinizzelli): nella poesia l'amore sta ad indicare la capacità di provare sentimenti complessi e profondi che si posa ("rempaira") sul cuore gentile. Gentile = capacità spirituale di apprezzare idee e di approfondire elementi culturali. Il cuore gentile è quello che sa apprezzare i sentimenti, li sa capire e li sa comunicare. "Gentile" è una parola rivoluzionaria, violenta: inizialmente stava ad indicare il feudatario, che era gentile perché proveniva da una gens, una grande famiglia feudale, poi i poeti urbani di Bologna, Palermo e Firenze hanno adottato questo stesso termine.modificandone il significato: "gentile" è un aggettivo riservato a colui che sa capire i rapporti interpersonali, soprattutto alla donna. La donna è l'altro, non è compagno, quindi è la pietra di paragone per capire come bisogna comportarsi, per mettere alla prova i tuoi sentimenti più profondi. Nell'alto medioevo non ci si sposava per amore, ma per avere dei figli e creare un nucleo economico. La nostra poesia nasce come poesia amorosa e diventa un patrimonio laico, un modo per opporsi all'amore trascendente. Bisogna focalizzare due aree: poesia laica e poesia religiosa. San Francesco nasce per risollevare la chiesa, per riavvicinarla alla gente, dato che questa era in grande crisi, e rende attraente l'idea della religione. Propone un'idea fortemente anticapitalista, al limite dell'impossibilità e si spoglia, rifiutando l'idea dell'accumulazione. L'umbria è un crocevia.
All'inizio del 200, è piena di fervore religioso: giravano per le strade personaggi esaltati che si flagellavano e cantavano le Laude (poesie religiose), chiamando a raccolta le persone e drammatizzando episodi della vita di Cristo. Il Dio alto-medievale è un dio vendicatore, castigatore, lo si può notare anche dalle facciate delle chiese: nelle chiese romaniche Gesù (bambino) è un giudice, non guarda la madre. Dal XII - XIII secolo si passa al gotico: cambia completamente la rappresentazione della madonna e del bambino: la madonna è una madre, Gesù non è più un giudice, ma guarda la mamma e le sorride. La religione diventa quindi piacevole, è il piacere della conversazione, della maternità, è umanità del Cristo. 2. LE ORIGINI DELLA LETTERATURA VOLGARE Nel 12° sec. C'è una grande rinascita letteraria. In Francia settentrionale arriva la Langue d'oïl. LeStorie arrivano da figure leggendarie o racconti come il cavaliere Artù, viene privilegiata la scrittura. Si parla dell'amore che privilegia su tutto, l'amore è la pietra di paragone di tutto, l'uomo è diventato individuo nel 200 perché ha cominciato a valutare il rapporto con la donna e così l'essere umano dimostra chi è con la sua nobiltà d'animo. È un atto rivoluzionario anche nei confronti della chiesa. L'amore nel medioevo è adultero. La famiglia è vista come una questione di affari. Si privilegia l'anima e la donna dove si crea un rapporto di vassallaggio e sudditanza. E qui infatti il ruolo della donna cambia. Prima era vista come un essere negativo, ora acquista una supremazia feudale (dal latino domina=signora). Il benessere concede anche l'acquisizione di strumenti intellettuali prima riservati solo alla chiesa. In Francia meridionale arriva la Langue d'oc.
I poeti chiamati trovatori appartengono a livelli sociali diversi, si racconta l'amore in condizioni difficili, di lontananza o pericolo. I primi poeti italiani erano monastici e non trattavano temi molto elevati. 3. IL DUECENTO La prima letteratura italiana è provenzale perché non si era in grado di