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Il racconto dell'Agricola di Tacito
Domiziano e funzionario imperiale. Il tono spesso encomiastico, l'Agricola si rikiama allo stile delle Laudationes funebri. Un rapido riepilogo della carriera del protagonista prima dell'incarico in Britannia, incentra spesso sulla conquista dell'isola. Dà spazio a digressioni geografiche ed etnografiche, che derivano da appunti/ricordi dello stesso Agricola, ma anche dalle notizie sulla Britannia riportate da Cesare. A causa di queste digressioni, l'argomento dell'Agricola contenute nei Commentarii spesso è sembrato superare la semplice biografia. Ma in realtà la Britannia è soprattutto il campo in cui si dispiega la virtus di Agricola. Nell'elogiare il carattere del suocero, Tacito mette in rilievo come egli, l'esaltazione della "via mediana": governatore della Britannia e capo dell'esercito in guerra, avesse saputo servire lo stato con fedeltà, onestà e competenza anche sotto il pessimo principe come Domiziano. Fine anche Agricola.
Agricola non aveva il gusto dell'opposizione fine a sé stessa, ma non era nemmeno disposto a dedicarsi al servilismo. Era caduto in disgrazia presso Domiziano (dopo aver governato la Britannia con successo per 6 anni, aveva suscitato l'invidia di Domiziano). Sembra morire silenziosamente (di una morte che non si sa se fosse naturale o voluta da Domiziano), senza andare in cerca della ambiziosa morte di un martire ostentato, che Tacito condanna come inutile alla res publica. Agricola insegna come poter correre la via mediana tra quegli atteggiamenti opposti che Tacito definirà negli Annales come: (vergognoso servilismo) - deforme obsequium (sdegnoso spirito di ribellione) - abrupto contumacia. L'elogio di Agricola, quindi, si traduce in un'apologia della parte "sana" della classe dirigente, quella formata da uomini che, privi del gusto del martirio, avevano collaborato con i principi della casa flavia contribuendo - all'elaborazione di leggi - al governo delle province -All'ampliamento dei confini- alla difesa delle frontiere e, anche una volta recuperata la "libertà", non sarebbe stato giusto condannare per aver collaborato con l'Agricola principi, poiché in questa collaborazione avevano fatto del bene per lo Stato. È il punto di intersezione tra diversi generi letterari: - panegirico sviluppato in biografia; - laudatio funebris unita a materiali etnografici e storici; questa mescolanza di modi stilistici contribuisce al carattere "compositivo" dell'opuscolo, perché: - nell'esordio, nei discorsi, nella perorazione finale si avverte l'influenza di Cicerone, - mentre nelle parti narrative/etnografiche si avverte la presenza dei modelli sallustiani e liviani.
Σίρτυννε Δει Βαρβαριονε Ε Χορρυζιονε Δει
Il testo formattato:
ΡομανιστυGli interessi etnografici sono al centro della Germania. Questo costituisce per noi l'ultima testimonianza di letteratura specificamente etnografica (sparte gli excursus più o meno ampi in alcune altre opere). Le notizie etnografiche contenute nella Germania, però, non derivano dall'osservazione diretta, ma quasi scritte. Tacito dice di averne utilizzate molte, ma è probabile che egli abbia tratto esclusivamente da fonti Tacitola parte del materiale dai Bella Germaniae di Plinio il Vecchio. Sembra aver seguito fedelmente la sua fonte, semplicemente migliorandone/impreziosendone lo stile, aggiungendo pochi dettagli particolari per ammodernarla. Ci sono delle discrepanze perché Plinio il Vecchio aveva prestato servizio alle armate del Reno e aveva preso parte a spedizioni oltre il fiume, nelle terre dei germani non ancora sottoposte al dominio romano, ma...
Imxatori flaviavanzassero oltre il Reno e il Danubio. Gli intenti di Tacito nella Germania sono stati spesso oggetto di dibattito tra gli studiosi: risale a molto tempo fa l'ipotesi che vede nell'opuscolo l'esaltazione di una civiltà ingenua e primordiale, non ancora corrotta dai vizi raffinati di una civiltà decadente. Dei barbari, ricchi di energie ancora sane e fresche, ma, in generale, la Germania è sempre stata contrapposta ai romani. Narrando della forza e del valore guerriero dei germani, Tacito ha voluto sottolineare la loro pericolosità per l'impero, più che elogiarli. La debolezza e la frivolezza della società romana dovevano allarmare il senatore... infatti i germani, forti, liberi e numerosi, potevano rappresentare una seria minaccia per un sistema politico basato su servilismo e corruzione. Tacito si dedica anche all'enumerazione dei difetti di un popolo essenzialmente barbarico: l'indolenza, la passione per il gioco, la tendenza
all'ubriacatezza e alle risse, l'innata crudeltà. Comunque una sorta di riferimento alla razza ariana... infatti questi popoli, avendo vissuto isolati, non si sono mischiati con gli altri, detenendo quindi caratteristiche proprie diverse da quelle dei popoli mediterranei. In conclusione si può dire che dal confronto emerge che Roma risulta "migliore" dal punto di vista della civiltà, mentre dal punto di vista morale è "migliore" la Germania. Anche se la Germania non è un modello politico, ma un trattato sulla Germania e l'espansionismo di Traiano: etnografico-geografico, la sua stesura può comunque essere messa in connessione con un evento contemporaneo alla composizione: la presenza di Traiano sul Reno con un forte esercito determinato alla guerra e alla conquista. Seguito della sua opera storica, Tacito continuerà comunque a dedicarsi principalmente alla frontiera con i germani, più che a quella con i Parti ad esempio, negli Annales dimostra ammirazione per la politica aggressiva.Germanico: in questa direzione, per lui, sono state attuate politiche di espansione per l'impero. Le opere di Tacito sono: - le Historiae - gli Ab excessu divi Augusti libri (anche chiamati Annales). Queste opere hanno un andamento annalistico, cioè seguono una scansione cronologica, ma si presentano anche come monografie su temi specifici. Il tema principale è lo studio del potere e di come il principato e le guerre civili abbiano reso necessaria la stabilità della pace (tesi famosa enunciata all'inizio delle Historiae). In realtà, Tacito studia in modo approfondito i meccanismi oscuri della conservazione/distruzione del potere: Roma, nelle sue opere storiche, diventa una metafora triste sulla natura malvagia dell'uomo. Le Historiae, nella parte che ci è giunta, riguardano il periodo che va: Riassunto delle Historiae: - dal 1° gennaio del 69 d.C., anno dei 4 imperatori, - fino alla rivolta giudaica del 70. In realtà,L'intera oxa doveva arrivare fino al 96, anno della morte di Domiziano. Ciò che è rimasto è trattato delle rivolte e guerre civili: - il breve regno di Galba, eletto dal senato; - l'uccisione di quest'ultimo e l'ascesa di Otone all'impero; - la lotta tra Otone e Vitellio, comandante delle legioni di stanza in Germania, conclusa con la sconfitta e il suicidio del primo; - l'acclamazione a imperatore di Vespasiano, comandante degli eserciti d'Oriente; - la vittoria di quest'ultimo contro Vitellio. - L'ultimo libro conservato (il V), non intero, contiene un lungo excursus sulla Giudea, ribellatasi ai romani. Degli Annales sono conservati i libri I e IV, un frammento del V e parte del Riassunto degli Annales: VI, comprendenti il racconto degli avvenimenti dalla morte di Augusto (14 d.C.) a quella di Tiberio (37 d.C.), con una lacuna di 2 anni tra il 29-31. Abbiamo anche i libri dall'XI al XVI, il racconto dei regni di Claudio (a partire dal 47 d.C.) e di Nerone (fino al66 d.C.) Gli Annales dovevano continuare l'opera di Livio. Infatti, il titolo dei manoscritti (Ab excessu divi Augusti) richiama quello liviano di Ab urbe condita. Ma Tacito è rimasto sempre convinto che solo il principato fosse in grado di garantire la pace. Nel passaggio dalle Historiae agli Annales, acquista la consapevolezza che i vincoli imposti dal principato sono sempre più duri e che era vana la speranza di vedere realizzati l'ordine e la libertas con l'avvento di Traiano e Nerva. Negli Annales, Tacito uniforma tetramente la vita umana sotto i Cesari. Tra le due opere ci sono quindi differenze di atteggiamento e stile, ma Tacito è storico e "artista" drammatico: l'impostazione generale di Tacito rimane simile. È uno storico, nel senso che la sua opera si attiene ai canoni della storiografia antica, come è dimostrato da:
- l'interesse prevalente per gli avvenimenti politici e militari,
- un uso capace e competente delle fonti,
- il rispetto, almeno in linea di principio, della
“verità”.Ma Tacito è ank1grande artista drammaticoinfatti, le sue oxe presentano1forte coloritura poetica,k s rifanno a Virgilio e Lucano. Il modo in cui Tacito organizza i suoi resoconti dguerre/rivolte/cospirazione prende mlt da quel filone della storiografia antica kiamato “storiografiacmq alla componente tragica dlle sue oxe, Tacito nn affida il compito dtragica”.tragica”impressionare/suscitare emozioni, ma quello di indagare nll’animo dei xsonaggi, x portare alla luceTacitole passioni/ambiguità k li animano. vede le cause dlla corruzione nlla natura dll’uomo, indiindà un’interpretazione moralistica dlla storia. qsto gli manca l’intuito storico (k possedevainvece Sallustio) moralista, ma k sa ank osservare i grandi cambiamenti sociali e del costume. XTacito, le cause dei disastri/rovine d Roma sn nell’inadeguatezza dgli uomini d fronte agli eventi oindinella corruzione fondamentale dlla natura umana.
Descrive dramma di grandi e < xsonaggi, incertezze, paure angosciose, il panico stesso e i rumores della folla, i turbamenti dlle masse, lapaura e l’irresolutezza del singolo kiamato a decidere x tutti, ecc…raccontando le vicende d Roma, Tacito conduce il lettore attr 1terriorio umanoTacito “ritrattista”: adesolato snza stanza. vlt, i suoi xsonaggi sn figure patologie (ad es, il Nerone d Tacito è 1pazzomaniaco, crudelema Nerone è solo il+ evidente tra tnt casi d follia k s agitano nll’oxa d Tacito).Sprttt negli Annales, la paura/tensione hanno sfogo in orrendi/inspiegabili delitti, suicidi, fughe snzTttvia,destinazione. la >anza dei xsonaggi d Tacito è ttt’altro k folle, o incapace d lungimiranza:viceversa, sn numerosi i xsonaggi calcolatori ed intriganti; inoltre c sn ank lucidi piani d conquistaprovocati dall’aspirazione al potere.Tacito segue dall’interno i suoi xsonaggi, alternando notazioni brevi a ritratti