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2. GLI INIZI DELLA LETTERATURA NAZIONALE E IL RINASCIMENTO AMERICANO

La parola chiave per il periodo che va dall'inizio del secolo XIX alla guerra civile è “espansione”,

anzitutto in senso letterale. E' in questo periodo che l'America acquista coscienza di avere una

propria letteratura, insieme a una propria lingua e una propria storia. Per quanto riguarda l'editoria e

il mercato letterario, si verifica una netta crescita del mercato, grazie all'accennata diffusione di

giornali e all'aumento del “fatturato”.

I letterati di un certo valore finirono per gravitare tutti attorno agli stessi circoli. Matthiessen era

partito dall'osservazione che le massime opere dell'Ottocento, negli Stati Uniti, erano state

composte tutte nel giro di un quinquennio, e da un piccolo gruppo di persone che più o meno si

conoscevano tutte fra loro e frequentavano gli stessi austeri ambienti bostoniani. “Rinascimento

americano” rappresenta il punto di partenza più organico e insostituibile per un'indagine in un

territorio ricco di contrasti.

Tutta la vita e tutta l'opera di Jaes Fenimore Cooper si pongono all'insegna della contraddizione.

Scrisse romanzi storici sulla Rivoluzione amerciana ( The Spy, Lionel Lindon), romanzi

marinareschi (The Pilot) e soprattutto i romanzi della frontiera ( The Pioneers, The Last of the

Mohicans, The Prairie). Fino alla morte, Cooper spende le sue energie in polemiche, processi,

pamphlets di sapore passatista, mentre in Europa il mito del Buon Selvaggio viene costantemente

alimentato dalle immagini da lui proposte.

Quel che rimane un conflitto aperto in Cooper è invece all'insegna della conciliazione in

Washington Irwing. Nel suo Sketch Book, composto appunto da una serie di schizzi e bozzetti,

Irving si presenta come un uomo-matita, viaggiatore senza bagaglio e senza affetti,

programmaticamente neutro e disposto a registrare nel suo album quel che gli compariva davanti.

Irving e Cooper hanno creato degli archetipi della letteratura a venire. “The Last of the Mohicans” e

il racconto “Rip Van Winkle”, contengono in un certo senso gran parte dei futuri sviluppi della

narrativa americana o almeno ne stabiliscono le coordinate.

Nel primo c'è il buon selvaggio, l'amico di pelle scura e legato alla natura, contrapposto al suo

doppio degradato e diabolico. Un vero campionario dei temi e dei conflitti su cui si baserà l'eterno

psicodramma puritano. La struttura del romanzo si presenta raddoppiata: ci sono due indiane, due

sorelle, due corteggiatori della seconda, due parti nette della vicenda che si ripete con due fughe,

due inseguimenti e due salvataggi.

Apparentemente sereno e pacifico, nonostante il risvolto onirico e il finale potenzialmente

angoscioso, è anche lo sfondo di Rip Van Winkle. La storia di un buono a nulla perseguitato dai

rimbrotti della moglie, che con il cane e il fucile va sulle colline, beve un sorso da un fiaschetto

magico offertogli da una sorta di folletto, dorme per vent'anni e si risveglia in un altro mondo.

Fin dal loro primo incontro, i membri del “Trascendental Club” furono accusati di servile

imitazione nei confronti dell'idealismo tedesco.

Emerson, a parte Nature, il suo libro più sistematico e compatto, sarebbe difficile indicare i titoli

specifici di opere in cui si riveli per intero la complessa personalità di Emerson, mai totalmente

abbandonata al piacere della scrittura nonostante il suo amore per le conferenze. Come in The

American Scholar, dove si parla di un nuovo tipo di intellettuale che sappia unire pensiero e azione,

che si un uomo unitario, sacerdote e studioso e contadino, uomo insomma e non so cosa, Uomo

pensante e non pensatore di professione.

Edgar Allan Poe trae pretesto dai racconti del collega per elaborare una teoria del racconto che vale

soprattutto per i suoi scritti: una teoria basata sull'unità di effetto, sulla necessità che la parte

corrisponda al tutto, sull'eliminazione di qualsiasi significato aggiuntivo che non sia il testo stesso.

Oltre a inventare il giallo, la fantascienza e tante altre cose, Poe ha inventato anche la critica

letteraria moderna. Sebbene Poe sia lo scrittore americano più venduto nel mondo nessuno è sicuro

di conoscere il metodo esatto per leggere la sua opera. “The Narrative of Srthur Gordon Pym, che è

il suo scritto più ampio ed organico a parte Eureka, è una serie erratica di avvenimenti debolmente

collegati che approda a un finale che sembra aprire più interrogativi di quanti ne risolva.

The Scarlett Letter è un romanzo dalla struttura perfettamente calibrata, quasi un racconto basato

sullo stesso effetto: un primo atto in cui Hester sta ritta sulla gogna fra gli uomini della folla e con il

frutto del peccato fra le sue braccia, un secondo atto i cui il reverendo salendo di notte sulla stessa

gogna rivela di essere il complice segreto di quel peccato, un gran finale in cui la famiglia è riunita

sempre su quella stessa gogna alla presenza di tutti i persecutori ormai impotenti.

Moby Dick usciva circa un anno dopo The Scarlett Letter, i due scrittori all'epoca si frequentavano e

sono palesi gli influssi hawthorniani evidenti in Moby Dick, in cui dopo un inizio relativamente

piano, improntato in una narrazione diretta, si trasforma in un cosmico e metafisico poema i prosa

sul problema del Male e della sua inafferrabilità.

Lo spirito dei trascendentalisti non si avverte solo nella prosa del tempo. Emerson influenzò

enormemente i poeti che lo lessero e lo seguirono. In Whitman e Emily Dickinson c'è la tendenza,

ereditata da Emerson, a una religiosità non filtrata da chiese e credi, un sentimento religioso lontano

da ogni ortodossia.

Intorno al 1850 nelle poesi di Withman il ritmo comincia ad allontanarsi dalla rima e dalla

tradizionale distribuzione degli accenti. La sua produzione poetica si intensifica fino alla

pubblicazione della prima edizione di “Leaves of Grass”. Il libro conteneva una importante

prefazione e dodici poesie ancora senza titolo, la più lunga delle quali diventerà poi, nelle edizioni

successive, Song of Myself. La prefazione è il manifesto dell'arte di Whitman, dove il poeta,

seguendo le indicazione emersoniane, celebra l'America e gli americani.

Song of Myself, un poemetto in 52 sezioni, è un altro poema epico americano, un epica del sé in cui

l'unità tra corpo e anima viene fondata mediante una unione carnale tra spirito e materia. Whitman

parla di Leaves of Grass soprattutto come di un esperimento linguistico, e infatti il libro è

caratterizzato da una grande inclusività lessicale, rafforzata da neologismi e arcaismi, da parole

straniere, dialettali o inventate, ma tuttavia anche specifiche, tecniche, necessarie per cantare la

realtà scientifica, industriale, urbana, democratica. Leaves of Grass è il grande libro del

romanticismo italiano, ma la sua novità riguarda anche la tematica erotica, esplicitamente resa.

Data la grande estensione del materiale disponibile occorre suddividere la produzione di Emily

Dickinson in generi e temi. Ci sono innanzitutto le poesie che hanno come protagonista una

bambina, talvolta cariche di una leziosità sentimentale o rococò. Ma assai più spesso l'autrice

rovescia ironicamente il clichè e la stessa figura della bambina serve a chi scrive per trattare senza

riguardo la figura divina e paterna. In altre composizioni più drammatiche il Padre è colui che non

risponde, che è un oggetto a un tempo della imprecazione e della invocazione. Il tema dell'amore

inappagato occupa un gran numero di composizioni, ma le più interessanti sono quelle in cui il

motivo raggiunge una dimensione metafisica. A esse si possono però preferire quelle composizioni

che esplorano il terreno sconosciuto del sé. C'è poi nella Dickinson una poesia fatta di descrizioni

naturali. Spesso tutti i motivi concertati dalla Dickinson convergono verso il tema principe della

morte. Per la morte usa l'immagine del corteggiatore romantico, o dell'eroe byroniano. La morte è

l'ultima e maggiore dignità, una investitura imperiale, il momento da cui si attende una rivelazione.

3. TRA REALISMO E NATURALISMO 1860-1915

Dinamismo, ottimismo, velocità, espansione sembravano caratterizzare gli Stati Uniti usciti dalla

Guerra civile. Fu l'epoca degli imponenti flussi di comunicazione, della tecnologia trionfante,

dell'industrializzazione nelle campagne e dell'istruzione a tutti. La spinta alla creazione di una

letteratura e cultura veramente nazionali si tradusse in una sorta di caccia a quella “balena bianca”

rappresentata dal “grande romanzo americano”. Dall'altro, le regioni geografiche, sociali,

psicologiche e linguistiche in cui la nazione americana continuava ad essere frammentata diedero

voce a un regionalismo letterario di estrema importanza per gli sviluppi successivi.

Nelle zone di frontiera giungeva a maturazione quell'umorismo sui generis brillantemente indicato

da Costance Rourke come una componente essenziale del “carattere nazionale”. Il “Local color” era

una “letteratura di mondi perduti” che riviveva con malinconica nostalgia un passato nemmeno

troppo lontano e spesso descritto all'insegna di un equilibrio e di una pace più fittizi che reali.

La medesima attenzione per il dialetto e per la vita di ogni giorno si coglieva poi nelle opere di

Edward Eggleston e soprattutto in quel “The Hoosier Schoolmaster”, una delle prove più felici del

nascente realismo.

Nei trent'anni successivi alla Guerra Civile, nessuno meglio di William Dean Howells sembrò

prendere in parola Emerson. La battaglia per il realismo fu condotta in prima persona da Howells in

nome di uno stile piano e ben tornito, di una narrativa semplice e ancorata alle tematiche centrali del

momento, percorsa da una robusta moralità di fondo ed essenzialmente rivolta a lettori di riviste

letterarie. La sua opera funse da catalizzatore per un'ampia serie di elementi sparsi e si presentò

come quintessenza del realismo americano. Partito da una profonda fiducia nell'America e nelle sue

promesse, intraprese un autentico viaggio attraverso la Gilded Age.

In “Their wedding journey” si sviluppa un'autentica mappatura letteraria dell'America uscita dalla

Guerra civile, dei suoi usi e costumi, dei suoi nodi sociali e culturali, delle sue tematiche e

problematiche forti.

In “A chance acquaintance”e in “A modern Instance” l'autore esplorerà il territorio dell'amore, del

matrimonio e del divorzio.

Al centro di “The rise of silas lapham”, “Annie Kilburn” e di “A Hazard of new fortunes”, saranno

le contraddizioni del capitalismo ameri

Dettagli
A.A. 2014-2015
12 pagine
3 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ludovica.gioggi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura, arte e comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Tarzia Fabio.