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Letteratura italiana moderna e contemporanea - poesie Carducci Pag. 1
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NEVICATA

Lenta fiocca la neve pe 'l cielo cinereo: gridì,

suoni di vita più non salgon da la città,

non d'erbaiola il grido o corrente rumore di carro,

non d'amor la canzone ilare e di gioventù.

Da la torre di piazza roche per l'aere le ore

gemon, come sospir d'un mondo lungi dal dì.

Picchiano uccelli raminghi a' vetri appannati: gli amici

spiriti reduci son, guardano e chiamano a me.

In breve, o cari, inbreve - tu calmati, indomito cuore-

giù al silenzio verrò, ne l'ombra riposerò.

1)Poesia composta nel 1881; questa ode barbara è formata da distici elegiaci , composti da un

esametro e un pentametro; l'esametro è reso da un settenario e da un novenario, mentre il

pentametro da un settenario e un ottonario.

2)La poesia è composta da cinque strofe divisibili in due parti tematiche diverse.

3)Parole chiave:"neve", "cielo cinereo", "suoni di vita...non salgon", "le ore gemon", "mondo lungi

dal dì", "amici spiriti reduci son", "indomito cuore", "ne l'ombra riposerò".

4)Figure retoriche:nei primi due versi c'è un chiasmo(fiocca la neve-suoni di vita non salgon), c'è

un anticlimax( gridi-suoni), nella seconda strofa c'è un'anafora( non d'- non d') e un'allitterazione

della "r", nella terza una similitudine (come...dì) nella quinta c'è una similitudine (picchiano...a me)

e nell'ultima c'è un eufemismo( ne... riposerò). Inoltre nel verso 1 c'è l'allitterazione della "c" e al

verso 5 della "e";sono presenti anche due enjambeman ai versi 5-6 e 7-8.

5)Nelle prime due strofe il silenzio rappresentato come parte del paesaggio, in quanto non si

sentono più le grida delle persone e della contadina e non si sente il rumore del carro che passa,

mentre nell'ultima strofa il silenzio è da interpretare come morte del poeta.

6)Carducci paragona il picchiare degli uccelli sui vetri appannati al richiamo di alcuni amici morti ,

quindi ottiene il passaggio dalla descrizione del paesaggio alla sua situazione tramite una

similitudine.

7)La morte si può trovare soprattutto nelle "Odi barbare" del Carducci; la poesia fu scritta durante

la maturità del poeta, in un momento che desiderava quel riposo e quella tranquillità che solo la

morte poteva dargli. Inoltre questa poesia fu composta subito dopo la morte dell'amante e il poeta

ripropone il tema della morte, come già aveva fatto in onore della scomparsa del figlio.

8) Il Carducci per i temi affrontati, quali la solitudine, la morte, la tranquillità, è considerato un

precursore del Decadentismo.

DI NOTTE

Pur ne l’ombra de’ tuoi lati velami

Gli umani tedi, o notte, ed i miei bassi

Crucci ravvolgi e sperdi: a te mi chiami,

E con te sola il mio cuor solo stassi.

Di quai d’ozio promesse adempi e sbrami

Gl’irrequïeti miei spiriti lassi?

E qual doni potenza a i pensier grami

Onde a l’eterno o al nulla errando vassi?

O diva notte, io non so già che sia

Questo pensoso e presago diletto

Ove l’ire e i dolor l’anima oblia:

Ma posa io trovo in te, qual pargoletto

Che singhiozza e s’addorme de la pia

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Publisher
A.A. 2013-2014
5 pagine
1 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/11 Letteratura italiana contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chiara9691 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana moderna e contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Savoca Giuseppe.