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L’Egitto
L’Africa
L’Egitto è uno dei paesi che sono stati maggiormente interessati
dalle Nel paese vigeva una dittatura che
rivoluzioni arabe.
durava da trent’anni, associata a una grave crisi dell’economia
caratterizzata da alta disoccupazione, aumento dei prezzi dei
generi alimentari, forte corruzione e profonde diseguaglianze
sociali. Le proteste popolari del 2011 portarono alla caduta del
presidente Hosni Mubarak e a libere elezioni che decretarono la
vittoria del partito islamico dei da alcuni
Fratelli Musulmani,
considerato moderato, da altri legato all’islam radicale e al
terrorismo. A sua volta, il candidato dei Fratelli Musulmani è
stato destituito da esponenti dell’esercito, che al momento
mantengono il controllo del paese, in una situazione di grande
instabilità. L’Egitto è un paese molto vasto, occupato per la
maggior parte dal Questa enorme distesa sabbiosa è
deserto.
interrotta solo dal fiume e dalla sua valle, un’ampia pianura
Nilo
fertile che attraversa il paese in senso verticale. Il Nilo ha
accompagnato la vita dell’Egitto sin dall’antichità, rendendo i
terreni lungo le sue sponde particolarmente fertili e
permettendo lo sviluppo dell’agricoltura e la nascita della civiltà
dei faraoni. Ancora oggi la valle del Nilo rappresenta, insieme
alla costa mediterranea, l’unica zona fertile del paese, dove si
concentra la maggior parte delle attività economiche.
L’acqua portata dal Nilo ha un ruolo centrale nell’economia
dell’Egitto: consente al paese di coltivare cereali, anche se in
misura insufficiente rispetto ai reali bisogni, e di generare più
della metà dell’energia idroelettrica necessaria, grazie alla diga
edificata tra il 1960 e il 1972 per regolare le
di Assuan,
inondazioni del Nilo. La costruzione di questa diga ha però
messo in crisi i fragili sistemi ambientali delle sponde del Nilo,
con conseguenze sulla flora e la fauna locali. Anche la vita delle
popolazioni che abitavano lungo il fiume è stata stravolta: oltre
90000 persone furono trasferite per non essere sommerse dalle
acque del lago che si sarebbe formato. Lo stesso avvenne per il
patrimonio artistico egiziano: grande impatto ebbe lo
spostamento del maestoso sito archeologico di Abu Simbel e di
molti altri templi della zona, alcuni dei quali vennero ricollocati
in musei stranieri.