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FA
Gli stati di aggregazione della materia sono:
- stato gassoso -> le molecole sono disposte in maniera casuale e rarefatta -> E > E
C FA
- stato liquido -> le molecole sono disposte in maniera compatta e causale -> E = E
C FA
- stato solido -> le molecole sono disposte in maniera compatta e ordinata -> E < E
C FA
Gli stati di aggregazione della materia - stato gassoso
I gas si classificano in:
1. Gas reali = a basse pressioni, ogni gas reale tende ad avere lo stesso
comportamento, indipendentemente dalla particolare natura del gas
considerato -> si può sviluppare un modello che rappresenti il
comportamento di ogni gas a basse temperature, con l’utilità che da esso è
possibile ricavare una espressione analitica particolarmente semplice, esatta e
molto utile da usare come termine di confronto per lo studio di questa
tipologia di gas.
2. Gas ideali = sono il modello per i gas reali, che viene immaginato come:
i. insieme di molecole del tutto libere, non influenzate da forze di
attrazione.
ii. insieme di molecole che si muovono in un volume abbastanza
esteso da renderla puntiforme.
Per arrivare all’espressione di cui si è parlato sopra, si possono seguire due approcci:
- macroscopico: attraverso una via sperimentale -> estrapolazione dei risultati
che descrivono il comportamento dei gas reali
- microscopico: attraverso una via teorica, ossia sviluppando il modello
semplificato assunto dalla teoria cinetica.
Gli stati di aggregazione della materia - equazione di stato dei gas ideali
Ricavata macroscopicamente grazie all’esecuzione di esperimenti con 4 gas reali differenti
inseriti all’interno di un cilindro a pistone.
Inserito 1 mole per volta dei 4 gas (Azoto, Ossigeno, Idrogeno e Aria) in un cilindro a
pressione, riportavano in un diagramma pVm/p le varie esperienze, al variare di T(K):
T= 373,15 K -> limite con p che tende a 0
è 30,621 litri*atm/mol
T= 273,15 K -> limite con p che tende a
0 è 22,414 litri*atm/mol T= 194,65 K -> limite con p che tende a 0 è
15,973 litri*atm/mol
Hanno osservato che col tendere della pressione a zero, il prodotto pVm tende per tutti i gas
reali allo stesso valore -> lim () = ,
→
Se il limite ottenuto viene diviso per il valore della temperatura a cui si fa riferimento, si
ottiene: - lim/T = 30,621/373,15 = 0,08206
- lim/T = 22,414/273,15 = 0,08206
- lim/T = 15,973/194,65 = 0,08206
-> Le tre operazioni sopra indicate possono essere sintetizzate nella seguente operazione
lim ()
→
=
Poichè le condizioni limite precisate in queste operazioni, sono quelle che definiscono un
gas ideale, allora possiamo chiamare l’operazione sopra indicata come equazione di stato
dei gas ideali e di conseguenza: pV = n*RT
con R = costante universale dei gas ideali = 0,08206 l*atm/(mol*k)
Le leggi classiche sui gas - Legge di Boyle
Consideriamo una massa di gas (n=cost) al quale facciamo seguire un processo a T = cost.
Partiamo da pV = nRT e sapendo che T, n, R=cost deduciamo che:
V = cost/p
-> a temperatura costante, il volume occupato da una data massa
di gas è inversamente proporzionale alla pressione a cui esso è
sottoposto
La legge di Boyle è contenuta all’interno dell’equazione di stato
dei gas ideali.
Le leggi classiche sui gas - Legge di Gay-Lussac 1
Consideriamo una massa di gas (n=cost) al quale facciamo eseguire un processo a p=cost.
Partiamo da pV = nRT e sapendo che P, R, n = cost
deduciamo che: V = cost * T
-> a pressione costante il volume occupato da una data
massa di gas è direttamente proporzionale alla
temperatura assoluta
Graficamente si ottiene una retta orizzontale -> isobara
Le leggi classiche sui gas - Legge di Gay-Lussac 2
Consideriamo una massa di gas (n=cost) al quale facciamo eseguire un processo a V=cost.
Partiamo da pV = nRT e sapendo che V, R, n = cost
deduciamo che: V = cost * T
-> a volume costante la pressione esercitata da una
data massa di gas è direttamente proporzionale alla
temperatura assoluta
Graficamente si ottiene una retta verticale -> isocora
Le leggi classiche sui gas - Legge di Avogadro
Consideriamo due gas con V, T, p costanti e congruenti.
Se applico la legge di stato dei gas ideali ai due contenitori, ottengo che
n1 = n2
-> a volume, pressione e temperatura congruenti, due gas diversi avranno anche lo stesso
numero di moli e quindi stesso numero di molecole.
Dalla legge di Avogadro si deduce che il volume occupato da una mole di qualsiasi gas ideale
dipende esclusivamente da T e p e non dalla natura del gas -> scegliendo T = 273,15 K e p = 1atm
si ottiene che 1 mole di gas occupa un volume costante (volume molare) pari a 22, 414 l
(volume a condizioni normali)
Indicando con m la massa del gas ideale e M la sua massa molare avremo: n=m/M
-> sostituendola nell’equazione di stato si ottiene che la densità di un gas ideale ρ = =
Le leggi classiche sui gas - Legge di Dalton
Consideriamo un contenitore di volume V e temperatura T contenente una miscela di gas,
indicando con n1, n2 … il numero di moli di ciascun gas.
Applicando la legge di stato dei gas ideali all’intero contenitore si avrà pV=ntot * RT
-> p = n1(RT/V) + n2(RT/V) + nn(RT/V)
L’equazione applicata non all’intero contenitore, ma al singolo componente diventa:
pi = ni * (RT/V)
Di conseguenza la pressione totale sarà data dalla somma delle pressioni parziali dei singoli
componenti
Se consideriamo una miscela di gas ideali con T e V congruenti, si è visto che la pV=nRT
applicata all’intero contenitore diventa: pV=ntot*(RT)
Se si considera la p n-esima si ottiene che la pressione parziale in funzione della frazione
molare è: pi = (ni/ntot) * p
con ni/ntot = Xi = frazione molare
Se consideriamo una miscela di gas ideali con T e V congruenti, si è visto che la pV=nRT
applicata al generico componente diventa:
piV=ni*(RT)
Da cui si ottiene: pi = (ni/V) * RT
con ni/V = Ci = concentrazione molare
I gas reali
Il comportamento dei gas reali segue approssimativamente l’equazione dei gas ideali solo se
la pressione è sufficientemente bassa e la temperatura sufficientemente alta.
Le deviazioni dal comportamento ideale sono esprimibili con due equazioni:
- Eq. del viriale (equazione precisa)
- Eq. di Van Der Waals (equazione approssimata)
Tale equazione deriva dalle caratteristiche fondamentali dei gas reali
1. ci sono forze di attrazione tra le molecole
2. le molecole possiedono un volume proprio
-> opposto dei gas ideali
Modificando i termini Pid e Vid dall’equazione di stato dei gas ideali si ottiene:
Pid * Vid = nRT
(Preale + dP)*(Vmreale - dV) = nRT
-> forma grezza dell’equazione
Ricalcoliamo dP - termine relativo alle attrazioni intermolecolari:
Consideriamo un recipiente contenente un gas reale, quando queste forze di
attrazione agiscono:
1. sulla molecola situata all’interno del recipiente, globalmente si
annullano in quanto agiscono omogeneamente in tutte le direzioni
2. sulla molecola situata vicino alla parete del recipiente, viene attratta
“solo” verso l’interno, per cui il suo urto sulla parete è meno efficace di
quello di una molecola di gas ideale nella quale queste interazioni non
esistono
Allora, considerando lo scenario descritto nel pt.2 :
- consideriamo una sola molecola: orbene, tanto è maggiore la concentrazione
delle molecole e tanto è maggiore la forza attrattiva globalmente risentita da
una molecola
- consideriamo tutte le molecole: d'altra parte, la pressione dipende in via
diretta dal numero di molecole che urtano la superficie della parete in un
determinato istante -> direttamente proporzionale alla concentrazione del gas
Di conseguenza l’effetto globale delle forze attrattive sulla pressione è
proporzionale al quadrato della concentrazione n/V.
Inoltre data la natura eterogenea delle forze di attrazione, quest’ultime
dipendono dal particolare gas reale e sono proporzionali a un determinato
fattore a che esprime l’entità di tali forze attrattive:
2
∆ = * ( ) = 2
Il termine correttivo è definito pressione di coesione o pressione interna
2
del gas Ricalcoliamo dV - termine relativo al volume di ingombro:
La distanza minima a cui possono avvicinarsi i centri di due molecole
assimilate a sfere rigide è uguale al diametro molecolare .
Pertanto per ogni coppia di molecole si ha da considerare escluso (non
disponibile) lo spazio racchiuso entro una sfera di raggio -> volume escluso
3
per due molecole = 4πσ = 8
Il volume escluso di una molecola sarà la metà = 4
Di conseguenza: ∆ = * 4
(volume escluso per una mole, n=1)
La quantità trovata è chiamata covolume ed è indicata con la lettera “b”
La formula definitiva di Van der Waals (n=1) diventa:
( + ) * ( − ) =
2
Influenza delle forze intermolecolari
Alla stessa temperatura e allo stesso volume un gas ideale in quanto le molecole che urtano
le pareti del recipiente sono frenate e richiamate verso l’interno:
P = P + dP
id reale
Influenza della dimensione delle molecole
Le dimensioni finite della molecola di un gas reale riducono lo spazio libero di una quantità
deltaV rispetto a quello disponibile per le molecole puntiformi del modello reale:
V = V - dV
m-id m-reale
(deltaV = volume di ingombro o volume non disponibile)
I gas reali - temperatura critica
Diminuendo la temperatura, l’energia cinetica delle molecole progressivamente diminuisce
fino a divenire dello stesso ordine di grandezza dell’energia delle interazioni attrattive
intermolecolari: il gas allora si condensa -> liquefazione
Aumentando la pressione le molecole si avvicinano interagendo più sensibilmente tra di
loro -> facilita la liquefazione -> possibile solo sotto una definita temperatura
(Tc = temperatura critica) oltre la quale a condensazione non può essere provocata neppure
sottoponendo il gas a forti pressioni.
Ciò avviene in quanto le forze coesive non riescono a sopperire alla vivacità del moto
termico molecolare -> sotto la Tc il gas cambia comportamento e viene classificato come
vapore (gas liquefacibile) Curva d