Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Funzioni attività rivolta a un fine pubblico indicato da una norma
• Organizzazione
• Personale parte strumentale
• Finanza
• Procedimenti e provvedimenti la P.A agisce seguendo un procedimento che è
• obbligata a seguire, e che cambia a seconda dei fini pubblici.
Il provvedimento è invece l’atto finale del procedimento. Per esempio il piano regolatore è un
provvedimento.
Le funzioni sono determinate dal variare dei fini pubblici.
La parte strumentale (che comprende funzioni organizzazioni e personale) permette il
conseguimento del fine.
Finanze, procedimenti e provvedimenti costituiscono la parte dinamica.
REGOLAZIONE si definiscono i compiti e le competenze dell’amministrazione e chi le
svolge (legge 117, che distingue le materia che sono di competenza allo stato o alla regione
ESERCIZIO DELLA FUNZIONE quando in concreto vengono svolti i compiti regolati in momento
precedente (art 118)
ORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA
E’ un elemento della pubblica amministrazione (organizzazione, funzioni , personale, finanza
procedimenti&provvedimenti). Costituisce l’insieme dei mezzi con cui agisce.
il diritto amministrativo nasce circa del XIXsec.
Per lungo tempo l’organizzazione amministrativa non è stata studiata perché l’interesse
generale era rivolto solo verso gli effetti sui cittadini, non sui procedimenti assegnazioni ecc.
quindi ci si interessava solo di cio che avveniva all’esterno, il resto diventa piu importante verso
la 2 metà del XXsec.
NOZIONE:Si può distinguere un organizzazione sia
in senso statico! componenti, soggetti
• in senso dinamico regolamenti ed organizzazione propria della PA.
!
•
ORGANIZZAZIONE!ELEMENTI
Si individuano le varie Funzioni es. beni culturali, tutela ambiente
• Si stabiliscono gli Uffici per svolgerla: unità organizzative di base
• Si danno i Poteri agli uffici: i poteri esprimono i compiti che un ufficio svolge, la
• competenza esprime la misure dei poteri che gli sono conferiti(se si va oltre i propri
poteri si ha un vizio di competenza, se si esercita una potere non proprio si ha vizio
di incompetenza)
Esempio: creazione del ministero peri beni culturali e ambientali nel 1974: si è riconosciuta la
necessità di regolare precisamente la tutela dei beni culturali. Stassa cosa è avvenuta per la
tutela dell’ambiente: cioè si è riconosciuta la necessità di un ufficio per la funzione che doveva
esercitare.
Un UFFICIO è un unità organizzativa minima, di base dell’organizzazione.
Tipi di uffici
UFFICI COMPLESSI hanno più uffici al loro interno
• UFFICI SEMPLICI
• UFFICI ENTI sono dotati di personalità giuridica (esistono nell’ordinamento come
• soggetti, hanno quindi la capacità di essere imputati
UFFICI ORGANI sono in grado di agire per conto dell’ufficio ente di cui fanno parte, le
• loro responsabilità ricadono sull’ufficio ente (es. giunta regionale, ministero)
MERI UFFICI (es. segreteria)
• UFFICI ORDINARI
• UFFICI STRAORDINARI
• UFFICI MONOCRATICI es ufficio del sindaco
• UFFICI COLLEGIALI es giunta comunale, consiglio del ministri.
• UFFICI CENTRALI es INPS, fa capo a tutto il territorio nazionale,
• UFFICI LOCALI regioni
• UFFICI PERIFERICI uffici dislocati fisicamente distanti dal centro, che fanno capo
• all’ufficio centrale es munifico, es sovrintenza
RAPPORTI TRA UFFICI
Subornizaione, sopraordinazione
• Equiordinazione quindi c’è parità oppure primazia (primus inter pares) es. persidente
• del consiglio comunale
Autonomia
•
La prima fa riferimento quando un ufficio è collocato in posizione sopraordinata (o subordinata)
rispetto ad un altro. Esistono varie categorie come
la gerarchia,
• la direzione,
• controllo
• e delega.
• gerarchia
La è il potere massimo che un ufficio può avere su un altro (in questo caso
l’ufficio può dare ordini o sostituirsi ad uno subordinato), riscontrabile nell’ordinamento
militare.
• direzione
La è frequente nell’organizzazione amministrativa (l’ufficio dirige un
altro dando indirizzi, fissando obbiettivi e verifica che questi siano rispettati). Per
quanto riguarda i Ministeri, al vertice è presente un Ministro; sottoposto ad esso,un
segretario generale che ha il compito di coordinare le diverse direzioni generali; ogni
direzione generale è articolata in altri uffici (sempre direzioni ma non generali); a loro
volta queste direzioni sono articolate in altri uffici (spesso chiamati servizi), che possono
essere articolati in divisioni. Una struttura amministrativa è costruita quindi secondo una
logica piramidale: allontanandosi dal vertice si ha un numero sempre più ampio è più
piccolo di uffici. La stessa struttura è riproponibile sia per una Regione sia per un
Comune.
• controllo
Il viene spesso esercitato non all’interno dello spesso ufficio complesso; in
Italia è effettuato nella maggior parte dei casi da uno specifico organo dello Stato: la
Corte dei Conti, organo deputato a controllare l’attività delle amministrazioni. Esiste
un controllo contabile, che verifica le spese, i bilanci; il controllo di gestione, che
verifica il modo in cui viene gestito un ufficio; un controllo di legittimità amministrativa,
che verifica come le norme sono state rispettate.
• delega
La rappresenta l’ipotesi in cui un ufficio aumenta il potere dell’ufficio
subordinato, trasferendo dei compiti che quell’ufficio non ha.
1. MINISTRO
2. SEGRETARIO GENERALE
VARIE DIREZIONE GENERALI
3. VARIE DIREZIONI
4.
5. SERVIZI
La seconda fa riferimento ad uffici che sono in posizione equiordinata.
Esistono due categorie di rapporti: parità e primazia.
La prima si riferisce a due uffici in posizione identica; la seconda invece ad uffici che, pur
essendo sullo stesso piano di altri, hanno dei poteri in più (il presidenti comunale ha una
posizione di primazia rispetto ai consiglieri comunali); l’ufficio sarà primus inter pares.
L’ultima si divide in autonomia politico-amministrativa ed autonomia organizzatoria.
AUTONOMIA POLITICO AMMINISTRATIVA
• la possibilità di darsi un indirizzo politico diverso da quello statale (Provincia, Regione,
Comune); ossia potersi dare una struttura di vertice che politicamente ha un
orientamento diverso da quello nazionale. Sono eletti dai cittadini(chi viene eltto dai
citadini infatti risponde meglio alle loro esigenze), e non nominati dal governo. Essa è
stata creata per rendere concreta la possibilità al cittadino di essere rappresentato
AUTONOMIA ORGANIZZATORIA
• permette all’ufficio di dotarsi di un proprio ordinamento autonomamente. L’atto che
esprime generalmente questa autonomia è lo statuto di un ente (a volte anche un
regolamento d’organizzazione).
es. regioni provice comuni hanno un proprio statuto
DECENTRAMNTO AMMINISTRATIVO
Quando un ufficio centrale trasferisce dei compiti a un ufficio locale (quandi a ragioni, province,
comuni).
DECONCENTRAZIONE un ufficio centrale trasferisce compiti a un ufficio periferico (esempio dal
comune al municipio)
1985 i piani attutativi non sono piu approvati dalle regioni o dai comuni (=decentramento)
In itlaia hanno avuto luogo tre grandi operazione di decentramento amministrativo:
1970-1972
• 1975-1976
• 1997-1998
•
Legge 1970 1972 sono state istituite le regioni (come enti pubblici) con una legge a statuto
ordinario, iniziano ad esistere giuridicamente, sono trasferiti pochi compiti
1975 1977una legge ha delegato al governo il compito di emanare dei decreti di trasferimento di
compiti DPR (perché fino all’88 non c’era l obbligo di chiamare gli atti con il proprio
!1977
nome) 616/1977: Lo stato si ritira dalla materia urbanistica e paesaggistica. Ciononostante il
decentramento non è attuato pienamente perché sono trasferite le funzioni ma no le risorse.
1997 2001 RIFORME BASSANINI il più consistente decentramento italiano.
Legge n 59/1997
Lo stato dedidva cosa trasferirei, ’97 per dare completa esecuzione al principio di sussidiarietà si
inverte la logia, e si indicano solo i compiti che spettano allo stato (in senso amministratico, una
legge non si puo occupare del potere legislativo)
Dlg 112/1998
È stato introdotto a livello legislativo il principio di sussidiarità = le funzioni sono svolte dall’ente
più vicino ai cittadini
Riforma del ’97 ’98 (che viene dal “basso” dall’amministrativo) ha rotto l’equilibrio tra potere
legislativo e amministrativo nelle materie concorrenti. La riforma ha ampliato la materia
amministrativa, creando un netto squilibrio, quindi:
2001 si ricompone lìequilirbio, con un riforma costituazionale. viene usato l’elenco delle funzioni
amministrative della legge del 1997 anche per le funzioni legislative. Viene modificato l’art 117
della costituzione (fretta di completare il decentramento.)
Questo inizialmente prevedeva un elenco di materia, tra cui l’urbanistica, di competenza
concorrente, per le quali le regioni avevano competenza legislativa e amministrativa.
L’operazione di decentramento del 97 98 ha attribuito potere amministrativo alle regioni, le
quali non avevano potere legislativo.
1946 1948 regioni a statuto speciale, con legge costituzionale
Legge 170 istituisce le regione e delega al governo a trasferire compiti.
175 “
’97 legge
’98 decreto legislativo
PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA’
È un criterio di ripartizione delle funzioni
• Cardine dell’amministrazione
•
In sintesi il principio di sussidiarietà si potrebbe riassumere nella formula: se un ente che sta "più
in basso" è capace di fare qualcosa, l’ente che sta "più in alto" deve lasciargli tale compito e
sostenerne l’azione.
In questo modo il principio di sussidiarietà, che è un principio organizzativo del potere basato su
una ben precisa antropologia, traduce nella vita politica, economica e sociale una concezione
globale dell’essere umano e della società: in questa concezione, il fulcro dell'ordinamento
giuridico resta la persona, intesa come individuo in relazione, e perciò le funzioni pubbliche
devono competere in prima istanza a chi è più vicino alle persone, ai loro bisogni e alle loro
risorse.
Oltre a questo principio di sussidiaerietà verticale, la sussidiariet