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Legge 5 del 1975, istituita dal primo Ministero dei Beni Culturali e ambientali.

Ministero dei Beni Culturali e ambientali chiamato, prima volta costruito un Ministero ad oc, perché

prima si occupava il Ministero della pubblica istruzione.

Nel 1998 viene istituito il Ministero per i beni e le attività culturali. MIBAC Ministero vigente, sostituire

il precedente Ministero. La successiva evoluzione legislativa ci porta al primo testo unico dei Beni

Culturali che è del 1999.

Testo unico: ha l'intento di offrire la disciplina completa su una determinata materia. Attuale disciplina

introdotto con decreto legislativo del 2004 n. 42 è quello che offre oggi la disciplina aggiornata sui Beni

Culturali e il paesaggio, codice dei Beni Culturali e del paesaggio.

Nel 2001 la legge costituzionale 3 del 2001 ha modificato il titolo 5ª della costituzione. Che riguarda le

regioni, le provincie e i comuni. Competenze regionali in ordine alla tutela e alla valorizzazione dei Beni

Culturali.

Le regioni sono gli enti più vicini al bene, è l'ente territoriale con potestà legislativa più vicino al bene

culturale, e quindi la riforma va verso questi principi.

Il codice attuale è suddiviso in parti:

● Prima. Art 1-9. Disposizioni generali.

● Seconda. Beni Culturali. A sua volta suddivisa in 3 titoli:

1 Tutela.

2 Fruizione e valorizzazione.

3 Le norme transitorie e finali.

● Terza. Beni paesaggistici. Un solo titolo:

1 Tutela e valorizzazione.

● Quarta. Sanzioni. 2 Titoli:

1 Sanzioni amministrative.

2 Sanzioni penali. Ultima razio dell'ordinamento.

● Quinta. Disposizioni transitorie, le abrogazioni e le entrate in vigore.

La disciplina dei Beni Culturali che paesaggistici si articola in due principi fondamentali: la tutela da una

parte, dall'altra la valorizzazione e fruizione.

Tutela = protezione. Stato

Valorizzazione e fruizione = far godere di questi beni alla comunità. Renderlo accessibile. Anche alle

generazioni successive. Regioni.

Principi fondamentali

Art. 1

1º comma, fa riferimento a due articoli della Costituzione, l'affermazione che la Repubblica tutela e

valorizza il patrimonio culturale in attuazione dell'art. 9 della Costituzione e in coerenza con le

attribuzioni previste dall'art. 117 della Costituzione. Sono attribuzioni che il nuovo articolo, ha subito la

riforma della legge costituzionale 3 del 2001, il titolo 5ª, cambia le attribuzioni proprie dello stato rispetto

alle attribuzioni proprie delle regioni. La potestà di fare leggi è dello stato e delle regioni. Ricorda le

fonti. Quando la potestà legislativa può essere esercitata dallo stato e basta è potestà esclusiva, ad

esempio le materie di potestà esclusiva è la politica estera, moneta, legge elettorale, rapporto con le

confessioni religiose, la tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei Beni Culturali.

Legislazione concorrente con le regioni, in determinate materie può legiferare nel rispetto dei principi

della legislazione statale. Es. tessera sanitaria, istruzione. A disciplinare determinate materie, attuare a

seconda delle esigenze del territorio ad applicare quei principi generali a tutte le regioni.

L'autonomia regionale è un elemento importante ma deve sempre e comunque rispettare i principi comuni

fissati dallo stato.

Regione: In tema di valorizzazione di Beni Culturali e ambientali e promozione e organizzazione di

attività culturali.

Stato: tutela

Regione: valorizzazione

Eccezione: le regioni esercitano tutela su manoscritti, autografi, carteggi, incunaboli, libri, stampe e

incisioni non appartenenti allo stato. Qui si richiama il principio di sussidiarietà.

3º comma, L'art. 1 parla di attribuzioni alla Repubblica. Si deve intendere lo stato, le regioni, le città

metropolitane, le province e i comuni. Riproduce l'art. 114, anche lui modificato nel 2001, la Repubblica

è costituito dai comuni, province, città metropolitane (creare una struttura che possa essere organizzata

con più comuni e gestito in maniera efficiente), regioni, stato. Ognuno di questo ente avrà e deve avere

determinate competenze previste dalle singole leggi e dal codice dei Beni Culturali.

I privati, possessori o detentori di un bene culturale devono garantirne la conservazione. Il diritto di

proprietà privata trova limitazioni, perché la Repubblica lo gestirà indipendente da chi appartiene quel

bene, e il proprietario ha solo l'obbligo di conservazione. Ha una funzione pubblica.

L'art. 2 il patrimonio culturale è costituito dai Beni Culturali e paesaggistici.

5 Marzo 2013

Legislazione, fare la legge.

Esecutivo, attua le leggi.

Tutela e valorizzazione

Tutelare: tutta l'attività tesa a conoscere, riconoscere, il patrimonio culturale ambientale, affinché questo

patrimonio riconosciuto dallo stato possa essere protetto. La catalogazione è la prima attività da attuare

per conoscere, avviene per opera del Ministero istituto centrale della catalogazione e la documentazione,

nato insieme al Ministero, governo, con il concorso di altri enti, come l'università. Contenuta nell'art. 3

del codice Beni Culturali: consiste nell'esercizio delle funzioni e nella disciplina delle attività dirette,

sulla base di un'adeguata attività conoscitiva, ad individuare i beni costituenti il patrimonio

culturale e a garantirne la protezione e la conservazione per fini di pubblica fruizione. I beni sono

testimonianza di civiltà.

Cosa viene tutelato: art. 10 del codice Beni Culturali. Le cose immobili (beni ancorati al suolo) o

mobili che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etno-antropologico. Indifferente

dalla proprietà del bene. Perché deve svolgere una funzione pubblica.

Valorizzare: dare il giusto valore a una cosa. Bisogna conoscere quella cosa. L'attività di valorizzazione è

indicata nell'art 6 del codice Beni Culturali: consiste nell'esercizio delle funzioni e nella disciplina

delle attività dirette a promuovere la conoscenza del patrimonio culturale e ad assicurare le migliori

condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica del patrimonio stesso.

La conoscenza riguarda i cittadini.

Competenza della legislazione concorrente regionale. Basato sull'art. 118 della Costituzione, funzioni

amministrative sono attribuite ai comuni, città metropolitane, provincie, regioni.

Principio di sussidiarietà: stabilisce che le attività amministrative dovrebbero essere svolte dall'entità

territoriale amministrativa più vicina ai cittadini e delegata all'entità territoriale superiore, cioè regione,

provincie, città metropolitane e stato solo se queste possono offrire un servizio più efficace ed efficiente.

Si divide in:

• Verticale, quando le funzioni sono svolte da organi amministrativi.

• Orizzontale, quando determinati bisogni possono essere soddisfatti dalla libera e autonoma

iniziativa dei cittadini, magari in forma di associazioni.

Importante perché recepito dal trattato di Maastricht, riguarda l'unione europea, per la libera circolazione

di persone, cose e servizi.

Il principio di sussidiarietà dell'unione europea coinvolge lo stato membro e l'unione. Es. Grecia.

7 Marzo 2013

Commissione Papaldo 10 anni dopo predispose un disegno di legge della riforma Bottai, a non esce mai,

la prima innovazione arriva nel 1999, sostituito dall'attuale 42 del 2004.

Soggetti, persone:

● Fisiche, uomo.

● Giuridiche, creazione dell'ordinamento, a cui impunta obblighi e diritti.

Nelle persone giuridiche sono incluse:

● Enti no profit, senza scopo di lucro.

● Enti ecclesiastici, sono l'80% del patrimonio culturale mondiale. Funzionali all'esercizio della

libertà di religione, del culto, gli atti fisici in funzione alla religione, ispirate alla religione o

appartenenti a enti ecclesiastici. Pari grado sia la tutela dei Beni Culturali e della libertà di

religione.

Intese con altre religioni, buddisti, per la tutela e valorizzazione di queste.

Quando comincia la tutela?

La disciplina dei Beni Culturali dello stato si applica immediatamente nel momento in cui entra a

disposizione dello stato. Lo stato non può rischiare di perdere o danneggiare quello che potrebbe essere

un bene culturale.

La disciplina di tutela viene applicata nel momento in cui entra nella disponibilità dello stato o di altri enti

statali o meno.

L'amministrazione competente applica la disciplina della tutela. Immediatamente il regime dei beni

demaniali impossibilità di alienare. Il codice consente di chiedere una procedura di verifica d’interesse

culturale che può terminare in due modi:

● Se viene riscontrato l'interesse viene continuamente tutelato in quanto bene culturale.

● Se non si riscontra interesse culturale, diventa patrimonio disponibile dello stato.

Questa disciplina non trova applicazione sui privati. Es. La chiesa cattolica.

Concordo '84, accordo stato-chiesa aiuto censimento degli archivi.

Se la disciplina si applica immediatamente l'art. 12 prevede la verifica dell'interesse del bene

culturale. Avviene da parte del Ministero la verifica, agisce su richiesta di ufficio o su richiesta dei

soggetti proprietari. Effettuato dalla sovraintendenza.

Di ufficio agisce di sua spontanea volontà.

12 Marzo 2013

Si applica anche ai beni non statali, può essere richiesto da qualcuno al di fuori anche dal proprietario.

Aste organizzate vendita beni, in quel circuito che viene fuori il bene e allora parte la verifica d’interesse.

Il sovraintendente avvia la verifica, dà comunicazione dell'inizio della procedura al proprietario o al

soggetto che ha la disponibilità della cosa, che detiene la cosa. La comunicazione contiene la descrizione

del bene sottoposto alla verifica. Questo procedimento può concludersi con la dichiarazione dell'interesse

culturale del bene. Adottata dal Ministero. Conseguenze: la posizione di un vincolo, il bene risulta essere

vincolato, ci saranno conseguenze sulla disponibilità giuridica e materiale del bene.

● giuridica, poter fare di quel bene con gli strumenti giuridici, come la vendita. Saranno messi in

atto dei controlli sulla circolazione del bene in ambito internazionale e nazionale. Posso

trasferirlo da un soggetto a un altro. Vendita, trasferimento, detenzione. Beni sia dello stato, di

enti pubblici, sia di soggetti privati sia di soggetti giuridici.

Limiti alla circolazione:

- Obbligo di denuncia dei trasferimenti a qualsiasi titolo di beni privati.

- Divieto di uscita definitiva dei Beni Culturali dichiarati.

- Acquisto coattivo.

- Diritto di prelazione da parte dello stato in caso di vendita.

- Possibilità di uscita temporanea previ

Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
20 pagine
2 download
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elis.santoro di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Legislazione dei beni culturali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Lugli Matteo.