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MINISTERO DELLA CULTURA
Da giugno 2021 il Ministero ha cambiato nome: da MiBACT a Ministero della cultura MiBACT: cosa è cambiato? - il Ministero nel tempo ha cambiato varie volte organizzazione e tipo di intervento - Ministero della cultura non si occupa più di turismo, è nato il Ministero del turismo (scelta politica) Ruolo del Ministero quale espressione del vertice dell'organizzazione dello Stato per la protezione, tutela, conservazione, valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale dellanazione - Ministero della cultura fa parte del potere esecutivo, il ministro ha sotto di sé tutta l'organizzazione ministeriale che ha funzione amministrativa. - potere esecutivo e struttura amministrativa: compito di attuare le finalità che la Costituzione e la legge comportano. - partecipa al consiglio dei ministri. Che cosa è il Ministero? Particolarmente nella tematica dei beniculturali è necessario che ci sia un'uniformità di tutela (es restauro fatto nella stessa maniera su tutto il territorio nazionale, stesse disposizioni per la sicurezza, stesse modalità di tutela). Min. è organo dello Stato, ruolo di protagonista ma non è solo quello. Ambito di pluralismo democratico della cultura: Min. della cultura ma è una scelta, il nostro Stato è uno Stato di cultura: ma non una cultura di Stato. (!!!)- Min. della cultura dal punto di vista storico.- Già prima dell'unità d'Italia esistevano degli istituti regolatori della cultura nella penisola
- giovanissimo Stato italiano conferma le norme e le strutture presenti già negli altri stati
- Min. per i beni culturali nasce con questa espressione nel 1974. Prima erano nel Ministero della pubblica istruzione. Questo fine della tutela del bene culturale quindi non aveva autonomia, attenzione, risorsa finanziaria
perché sottostante ad un altroMinistero4. 1974 (10 anni dopo Commissione Franceschini) nasce il Ministero dei beni culturali eambientali. Cominciano ad essere inseriti come ambito di tutela anche gli archivi.Prima non erano considerati beni culturali. (erano nel Ministero degli interni)5. 1998 con una decreto legislativo nasce il MiBAC (senza T). In quegli anni si fa stradala consapevolezza del patrimonio culturale dei beni culturali ma anche delle attività6culturali6. 2014 entra il turismo all’interno del Ministero dei beni culturali: valorizzazione dei beniculturali sul nostro territorio nazionale, attenzione allo sviluppo turistico nel nostropaese7. Turismo esce e rientra dal Ministero8. 2019 di nuovo MiBACT9. 2021 il Turismo si stacca definitivamente, nasce il Ministero del Turismo
Cosa fa il Ministero della cultura?
- ambito della tutela: individuazione, catalogazione. Tutela spetta allo Stato per tutti i beni culturali, sia pubblici sia privati.
della valorizzazione: di competenza dello Stato solo per i beni di proprietà dello Stato. Tra i vari principi di valorizzazione che le regioni devono seguire (nel Codice) troviamo il principio per cui si da il compito allo Stato di valorizzare i beni (ambito della valorizzazione per i beni statali) per i beni custoditi nei musei statali, nazionali, nelle aree archeologiche importanti - ambito conoscitivo, studi, ricerche: esiste un istituto centrale per il restauro che da tanti anni cerca di individuare e detta le linee guida, le metodologie più appropriate per il restauro dei beni. Le differenze di metodologia della restauro possono costituire una difficoltà nella tutela dei beni.
Come è organizzato/strutturato il Ministero, quali sono i suoi organi e competenze? L'organizzazione all'interno di un ente pubblico è un'organizzazione che non è indifferente al livello degli effetti giuridici. Organizzazione è
Un’esigenza che hanno tutti i soggetti giuridici. Per l’ente pubblico il discorso è più importante: ART 97 Costituzione che dice che i pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge. È la Costituzione stessa che vuole che la PA e la sua organizzazione sia organizzata a dovere, prevista dalla legge stessa.
D.p.c.m. 2019 n.169 - Regolamento di organizzazione del MiBACT un organismo che c’è a Roma: Comando Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, rispondono funzionalmente al Ministro: vuol dire che questo comando risponde al Ministero e al ministro.
Il Ministero si compone di organi centrali (principalmente a Roma e governano tutto il territorio, sono le Direzioni generali che sono 12 (11)) e periferici.
Uffici dotati di autonomia speciale: istituti che hanno autonomia scientifica e finanziaria. Musei che fanno parte dell’organizzazione ministeriale ma che hanno anche una sorta di autonomia (Gallerie Accademia, Brera, Capodimonte).
Pompei, Uffizi, Galleria Borghese, Musei del Bargello) Organi periferici del Ministero:
- segretariati regionali
- soprintendenze archeologia, belle arti e paesaggio.
Fino a qualche anno fa la soprintendenza Archeologica era separata rispetto alla direzione e soprintendenza delle belle arti. Sono state unificate per un’esigenza di spese e di razionalizzazione e ottimizzazione degli interventi. Unificazione contestata- direzioni regionali musei...
Commissioni regionali per il patrimonio culturale verifica la sussistenza dell'interesse culturale, ambito dell’individuazione di quello che è bene culturale e quello che non lo è. La dichiarazione dell'interesse culturale viene fatta da questa commissione, composta da:
- presieduta dal segretario regionale
- commissione che delibera con la maggioranza dei presenti.
PNRR Giugno 2021 è stata inserita all’interno del Ministero un organo provvisorio fino al 2026: dovrà coordinare le risorse e ciò.
che è necessario per attuare il piano nazionale di resistenza e di ripresa. 7 Sono due i profili di impatto del PNRR sul Ministero: - interventi nei musei - obiettivi di digitalizzazione, incremento mobilità: profilo che riguarda il territorio ● il diritto è il prodotto della storia, per comprendere gli istituti giuridici non bastano gli strumenti logici, servono anche sensibilità storico-sociali (gli orientamenti determinano il diritto) Dopo aver ridisegnato l'assetto delle competenze in materia di beni culturali, ripartendo tra Stato e Regioni, sulla base della distinzione fra tutela, gestione, promozione e valorizzazione, La nuova formula di riparto si muove in un'ottica di flessibilità, spingendo a cercare il livello territoriale che può svolgere l'attività nel modo più efficiente, efficace e adeguato al fine perseguito (conoscenza, conservazione, recupero e fruizione). Risulta quindi necessaria una valutazione casopermeata da principi di partecipazione e trasparenza.realmenteautonoma. Quando si parla di governance dei beni culturali, oltre ad amministrazione centrale e periferica, si deve parlare anche d'intese e collaborazioni (con privati e fondazioni) che concorrono a formare il nuovo governo del bene culturale.- Le regioni, nonché i comuni, le città metropolitane e le province, di seguito denominati "altri enti pubblici territoriali", cooperano con il Ministero nell'esercizio delle funzioni di tutela in conformità a quanto disposto dal Titolo I della Parte seconda del presente codice.
- Le funzioni di tutela previste dal presente codice che abbiano ad oggetto manoscritti, autografi, carteggi, incunaboli, raccolte librarie, nonché libri, stampe e incisioni, non appartenenti allo Stato, sono esercitate dalle regioni. Qualora l'interesse culturale delle predette cose sia
Stato riconosciuto con provvedimento ministeriale, l'esercizio delle potestà previste dall'articolo 128 compete al Ministero.
3. Sulla base di specifici accordi od intese e previo parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, di seguito denominata "Conferenza Statoregioni", le regioni possono esercitare le funzioni di tutela su manoscritti, autografi, carteggi, incunaboli, raccolte librarie, libri, stampe e incisioni, carte geografiche, spartiti musicali, fotografie, pellicole o altro materiale audiovisivo, con relativi negativi e matrici, non appartenenti allo Stato.
4. Nelle forme previste dal comma 3 e sulla base dei principi di differenziazione ed adeguatezza, possono essere individuate ulteriori forme di coordinamento in materia di tutela con le regioni che ne facciano richiesta.
5. Gli accordi o le intese possono prevedere particolari forme di cooperazione con gli altri enti pubblici territoriali.
86. Le funzioni amministrative di tutela dei beni paesaggistici sono esercitate dallo Stato e dalle regioni secondo le disposizioni di cui alla Parte terza del presente codice, in modo che sia sempre assicurato un livello di governo unitario ed adeguato alle diverse finalità perseguite.
7. Relativamente alle funzioni esercitate dalle regioni ai sensi dei commi 3, 4, 5 e 6, il Ministero esercita le potestà di indirizzo e di vigilanza e il potere sostitutivo in caso di perdurante inerzia o inadempienza.
Capita di darsi un proprio indirizzo politico, di dare un fine alle proprie azioni. Esistono diversi sensi di indirizzo politico, ovvero diversi mezzi di moderazione dei bisogni-interessi dei cittadini.
A tale proposito l'articolo 117 riparte la potestà amministrativa, essa è limitata a determinate materie che devono rispettare i principi fondamentali delle leggi.
La norma prevede che le regioni e gli altri enti pubblici territoriali (comuni, città, ecc.)