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Le definizioni di direttive e regolamenti sono contenute nell’art. 288 del TFUE; in particolare, la definizione

di direttiva è contenuta nel comma 3 di questo articolo: la direttiva vincola lo Stato Membro a cui è rivolta

al raggiungimento di un risultato, sta poi all’organismo nazionale decidere la forma e i mezzi da utilizzare

per raggiungerlo. La direttiva può essere di portata generale o individuale. Questo significa che la direttiva

vincola gli Stati Membri al raggiungimento di un determinato obiettivo/risultato, non può quindi essere

applicata solo parzialmente; sta poi al legislatore nazionale decidere quali modi e mezzi utilizzare per

raggiungere il risultato. Nel caso delle direttive comunitarie, esistono poi diversi metodi di recepimento,

ovvero misure prese a livello nazionale che permettono di raggiungere l’obiettivo. In particolare, i possibili

metodi di recepimento sono quattro: alcune disposizioni a livello comunitario possono entrare in vigore

insieme alla legge comunitaria; il governo è delegato a emanare decreti legislativi attuativi seguendo dei

criteri di delega generale; l’attuazione può essere svolta per regolamentazione autorizzata; l’attuazione

può essere svolta per via amministrativa con l’emanazione di regolamenti ministeriali o atti amministrativi.

Inoltre, la direttiva si differenzia dal regolamento, il quale può essere applicato direttamente dagli Stati

Membri, non necessita di recepimento e quindi è di più rapida applicazione. La definizione di regolamento è

contenuta nel comma 2 dell’art. 288 del TFUE: il regolamento ha portata generale, è obbligatorio in tutti i

suoi elementi e può essere applicato direttamente dallo Stato Membro.

Codex Alimentarius

Il Codex Alimentarius è una commissione con sede a Roma e a Ginevra nata nel 1961 con la collaborazione

della FAO e della WHO. L’obiettivo principale di questa commissione è quello di stabilire delle norme che

garantiscano una regolamentazione della commercializzazione dei prodotti alimentari e quindi una

sicurezza per il consumatore, qualsiasi sia la provenienza della merce che decide di consumare.

Inizialmente, la partecipazione a questa commissione era volontaria, tuttavia dal 1995 ha assunto un

carattere vincolante. Ogni anno la commissione si ritrova per revisionare e modificare il Codex, grazie alla

partecipazione di numerosi esperti nei vari campi scientifici dell’alimentazione. L’Unione Europea fa parte

del Codex dal 2003. Lo scopo di questa commissione è quello di stabilire delle norme sanitarie a livello

mondiale grazie all’emanazione di direttive in tutti gli ambiti possibili dell’alimentazione, come ad esempio

l’agricoltura, la pesca, l’allevamento, l’etichettatura degli alimenti, i controlli, le ispezioni, le analisi chimiche

ecc. Tutto questo è finalizzato a garantire il più alto livello possibile di salute e benessere di tutti gli uomini,

animali, piante e di protezione dell’ambiente.

Salubrità

Per salubrità si intende la permanenza di tutte le qualità organolettiche e nutrizionali di un alimento

durante tutte le fasi della sua shelf-life, ossia fino alla sua data di scadenza. Le proprietà organolettiche

sono l’insieme di tutte le caratteristiche fisiche e chimiche di un alimento che possono essere recepite dagli

organi di senso e che di conseguenza provocano delle reazioni emotive.

Genuinità

Per quanto riguarda il concetto di genuinità esistono due possibili definizioni. Un alimento è genuino

quando è conforme alla sua composizione naturale; un alimento è genuino quando è conforme agli

standard previsti dalla legislazione. Inoltre, la genuinità conferisce a un alimento un plus valore: più un

alimento è genuino, più il suo prezzo sarà elevato.

Regio Decreto 1934

Il Regio Decreto del 1934 è un atto con forza di legge che stabilisce un’interconnessione tra il diritto

all’alimentazione e il diritto alla salute/salubrità di tutti i prodotti alimentari al fine di garantire un alto

livello della sanità pubblica. Secondo questo decreto il prefetto ha l’autorità di decidere di provvedere alla

chiusura permanente o provvisoria di un esercizio commerciale se all’interno di questo sono venduti

prodotti potenzialmente pericolosi. Nelle successive sezioni del Regio Decreto 1934 sono poi affrontati altri

diversi argomenti: la tutela di particolari alimenti come il grano turco; i recipienti adibiti al contenimento

dei prodotti alimentari; l’acqua potabile.

Legge Quadro

La Legge Quadro appartiene alla parte repressiva della legislazione alimentare e comprende il diritto alla

salubrità dei prodotti alimentari. Oltre alle disposizioni previste dal codice penale, esistono anche quelle

previste dalla legislazione speciale, dove il testo con maggiore importanza e riferimento è quello della

Legge Quadro, ovvero della legge 283/62. Si tratta di una legge che ha portata generale e che pone come

obiettivo principale quello di garantire il maggior livello possibile di tutela della genuinità degli alimenti, di

salute pubblica, di lealtà commerciale, di sicurezza alimentare. La Legge Quadro è volta a punire tutte le

azioni che possono risultare potenzialmente pericolose al fine di evitare danni gravi per la salute pubblica.

Inoltre, questa legge vieta la produzione, la messa in vendita e in commercio di tutte le sostanze

potenzialmente pericolose, non genuine, mal conservate, che contengono parassiti e che contengono

additivi non autorizzati dalla legge. Si tratta di una legge punitiva, repressiva in quanto tutti coloro che non

la rispettano sono destinati alla pena dell’arresto o all’ammenda.

Class Action

La Class Action, o azione collettiva, è un’azione legale svolta da un gruppo di uno o più soggetti, i quali

appartengono tutti alla stessa categoria di soggetti, che fa una richiesta di soluzione a una problematica

comune a tutto il gruppo di soggetti che potrebbe causare effetti ultra partes a tutti i soggetti presenti e

futuri della categoria. Si tratta di un nuovo strumento, di natura anglosassone, molto innovativo in quanto

non prende in considerazione l’interesse del singolo ma quello di un gruppo di persone che fanno una

richiesta di tutela. Nel campo alimentare questa categoria di persone può essere individuata nei

consumatori. La Class Action è un’azione repressiva in quanto vuole punire tutti coloro che danneggiano

l’interesse comune a tutto il gruppo. Si tratta di uno strumento molto importante per quattro motivi

principali: aumento della tutela dei consumatori; abbattimento dei costi; minor carico di lavoro per i

tribunali; aumento del potere deterrente dei consumatori. Inoltre, grazie alla Class Action vengono garantiti

ai consumatori e agli utenti quattro diritti: tutela della salute; sicurezze e igiene dei prodotti alimentari;

adeguata informazione; educazione al consumo.

Sistema HACCP

Il sistema HACCP, ovvero hazard analysis critical control points, è un sistema di autocontrollo che ha come

scopo principale quello di analizzare e determinare tutti i possibili rischi che si potrebbero avere durante il

processo di produzione di una derrata alimentare, dalla sua origine e durante la sua trasformazione, e di

conseguenza determinare tutti i possibili mezzi efficaci per neutralizzarli. Si tratta di un approccio

organizzato e sistematico che ha come obiettivo quello di garantire il più alto livello possibile di qualità

microbiologica, chimica e fisica di tutti i prodotti alimentari. Questo sistema nasce dalla necessità di voler

garantire la tutela dei consumatori e la sicurezza alimentare. Per tutti questi motivi, il sistema HACCP fa

parte della legislazione preventiva, in quanto mira a difendere la salute pubblica grazie allo svolgimento

sistematico di numerosi controlli durante tutte le fasi del processo produttivo di un prodotto alimentare,

dalla parte agricola fino al consumo finale. La descrizione del sistema HACCP è presente nell’art. 3 comma

2 della legge 155/97 dove viene detto che: il responsabile dell’industria alimentare deve provvedere ad

analizzare e determinare tutte le fasi che potrebbero risultare potenzialmente pericolose nel processo di

produzione alimentare e di conseguenza trovare tutte le possibili procedure di sicurezza e prevenzione,

servendosi dei principi prescritti dal sistema HACCP. Il sistema HACCP propone infatti sette principi:

individuazione dei rischi e dei pericoli; individuazione dei CCP, ossia dei punti critici di controllo; definizione

dei limiti; definizione di un’attività correttiva; definizione di un sistema di controllo; definizione di

un’attività di monitoraggio; gestione della documentazione. Inoltre, secondo il sistema HACCP questi sette

principi devono essere preceduti da cinque fasi preliminari: creazione di un team multidisciplinare;

descrizione del prodotto; definizione del suo uso finale; creazione di un diagramma di flusso; conferma sul

campo del diagramma di flusso.

Standard ISO

L’Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione è un organismo internazionale che ha il compito

di determinare e stabilire tutti gli standard a cui gli operatori commerciali, economici e tecnici devono

attenersi nell’esercizio della loro attività. In particolare, gli ISO sono organismi internazionali che hanno il

compito di stabilire gli standard che gli operatori devono rispettare nel settore agro-alimentare, tenendo

conto delle norme di legge che tutelano i consumatori. Tra i vari standard, quello più importante è il 22000,

il quale è di applicazione volontaria, non è quindi obbligatorio, e rappresenta un punto di riferimento per gli

operatori che svolgono attività nel campo dell’alimentazione in quanto permette di garantire un alto livello

di igiene dei prodotti alimentari e di sicurezza alimentare. Inoltre, uno dei benefici di questo standard è

sicuramente il fatto di permettere una semplificazione dell’applicazione del sistema HACCP.

Controlli di filiera e rintracciabilità

Con il termine filiera si fa riferimento all’insieme di tutte le aziende che concorrono alla produzione dello

stesso prodotto alimentare; per estensione, il termine filiera può indicare l’insieme dei controlli che

vengono svolti nel processo di produzione di una derrata alimentare che va dalla sua origine fino al

consumo finale e che permettono di garantire un elevato livello di igiene e di sicurezza per i consumatori.

Inoltre, la filiera può essere semplice o complessa a seconda del numero di passaggi che sono necessari per

portare alla produzione di un prodotto alimentare. La filiera controllata è invece una certificazione che

viene data alle aziende produttrici da parte di un ente terzo indipendente, il quale deve accertarsi che i

prodotti alimentari possiedano

Dettagli
A.A. 2018-2019
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SSD Scienze giuridiche IUS/01 Diritto privato

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alessia.perego di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Legislazione alimentare e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Vitale Andrea.