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Le posizioni nella economia neoclassica
Nell'economia neoclassica ci sono 2 posizioni diverse a riguardo:
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(Jevens): un lavoratore, in quanto individuo razionale, se è libero di scegliere quante ore lavorare, si fermerà quando la disutilità marginale del lavoro è uguale all'utilità marginale del prodotto. (Questa definizione non chiarisce se il prodotto è del solo lavoratore o dell'impresa)
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Il lavoro esiste perché esiste una domanda. La variabile ultima della crescita - nello schema di Smith - sta dal lato dell'offerta. Laddove sussistano problemi di sbocco per le merci, i capitalisti possono operare su nuovi mercati di scala internazionale: "VENT FOR SURPLUS" (sbocco del surplus). Quindi la crescita è positiva per tutti e di conseguenza non è necessario un intervento dello Stato a beneficio dei lavoratori. La crescita non è trainata da variabili monetarie; la moneta non riveste alcun ruolo.
sostanziale. Semmai è buona regola da parte dello Stato fare in modo che i prezzi vengano mantenuti stabili e di conseguenza è sempre bene non creare moneta in eccesso rispetto al tasso di crescita.
Ricardo accoglie il principio maltusiano per cui famiglia NSNS. w/p B NS'A NN.B.
Per i neoclassici w spostamento da A a B (la forza-lavoro non si riproduce per effetto dell'incremento) del salario, ma entrano nel mercato lavoratori prima volontariamente disoccupati.
Per i classici w spostamento da NS a NS'DESTINO DEL CAPITALISMO SECONDO RICARDO
IPOTESI
a) il salario è fissato al livello di sussistenza
b) la produttività della terra è decrescente
c) salari e profitti sono redditi antagonisti (all'aumentare di w, si riduce r)
Corso di laurea in Scienze della Comunicazione
Lezioni di Economia Politica IV parte. 13
Assumiamo che vi sia un aumento della popolazione; segue un aumento dell'offerta di
lavoro(NS)Se la popolazione è aumentata occorrerà inoltre mettere a coltura nuove terre (T) la produttività della terra si ridurrà (T); i prezzi dei beni di sussistenza cresceranno (p); cresceranno i salari (per ripristinare il livello di sussistenza) e, se da un lato crescerà la rendita (R), dall’altro diminuirà il saggio di profitto (r).NS T T p w r R Quindi: eQual è l’esito? Dal momento che non vi è nessuna variabile tale da controbilanciare la caduta del saggio di profitto questo tenderà a zero. Non ci sarà più accumulazione e si arriverà al cosiddetto stato stazionario (r=0) che segna la fine del capitalismo. OBIEZIONE: nel suo ragionamento, Ricardo non considera il PROGRESSO TECNICO in agricoltura. Infatti proprio il progresso tecnico potrebbe controbilanciare la caduta del saggio di profitto. Il progresso tecnico spingendo laLa produttività delle terre verso l'alto fa sì che i prezzi possano diminuire, determinando una non riduzione del saggio di profitto. Storicamente la teoria di Ricardo fa riferimento all'Inghilterra degli inizi dell'Ottocento, in una fase nella quale si discuteva sulla abolizione delle c.d. leggi sul grano (corn laws).
Alcuni storici del pensiero economico hanno interpretato la teoria ricardiana alla luce degli interessi che Ricardo intendeva difendere (ovvero gli interessi dei capitalisti). Ricardo ha un atteggiamento progressista a difesa della libertà degli scambi internazionali.
La libera circolazione delle merci, infatti, fa aumentare la concorrenza con un successivo calo dei prezzi dei prodotti agricoli. In questo modo l'aumento dei salari risulta contenuto e si rallenta il ritmo di riduzione dei saggi di profitto (contemporaneamente si riduce la rendita). Secondo Ricardo, quindi, solo l'apertura agli scambi internazionali può salvare il
capitalismo.Marx: La teoria della caduta del saggio di profitto (o "legge in quanto tale")
Questa teoria (sopra esposta in termini ricardiani) verrà di seguito esposta nella formulazione marxiana con rilevanti elementi di differenza rispetto a Ricardo.
Ricordiamo che per Marx il saggio di profitto è dato dallo sfruttamento diviso per la somma tra capitale fisso e capitale variabile: r = S / (C+V)
Inoltre lo sfruttamento è:
- sottomissione formale
- sottomissione reale
Logicamente possiamo parlare di sfruttamento in quanto stiamo assumendo la teoria del valore-lavoro incorporato (ovvero: è soltanto in quanto il valore di una merce è il risultato del solo lavoro, che è possibile).
fare riferimento a lavoro non pagato (Nell'Ottocento, anche i socialisti ricardiani sostenevano che il valore di una merce è dato dalle ore di lavoro in essa incorporate => il lavoratore deve essere remunerato con un salario pari al valore del prodotto.
È giusto che il lavoratore venga pagato per l’intero ammontare del prodotto: sovrapposizione fra il piano analitico [ciò che è] con il piano normativo [ciò che deve essere]).
Gli schemi di riproduzione [ ] sintesi – v. manuale Marx rileva che il profitto esiste solo nella società mercantile allargata (capitalistica) e non in quella semplice.
Nella società mercantile semplice lo schema di circolazione segue questa logica: M - D – M
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Lezioni di Economia Politica IV parte. 14
Un individuo scambia merce contro denaro e con questo denaro acquista altra merce.
Nella società mercantile allargata (capitalistica), invece, si genera un altro tipo di schema: D - M - D’
Si acquista, col denaro di cui si è già in possesso, della merce (anche forza lavoro) e rivendendola si ottiene una somma di denaro superiore a quella iniziale (D’>D ).
Come è possibile che il
sfruttamento tra i capitalisti. Se un capitalista riesce a ottenere un saggio di sfruttamento più alto degli altri, attirerà più lavoratori e aumenterà la sua produzione. Questo porterà ad un aumento dell'offerta di merci sul mercato e ad una diminuzione del loro valore. Di conseguenza, il saggio di sfruttamento tenderà a diminuire fino a raggiungere un livello medio tra i capitalisti. 2^- l'aumento della composizione organica del capitale. Con l'avanzamento della tecnologia e l'introduzione di macchinari più efficienti, il capitale costante (C) aumenta rispetto al capitale variabile (V). Questo significa che una maggiore parte del capitale investito è destinata all'acquisto di macchinari e materiali, mentre una minore parte è destinata ai salari dei lavoratori. Di conseguenza, il saggio di sfruttamento tende a diminuire. 3^- la tendenza alla diminuzione del tempo di lavoro necessario per produrre una merce. Con l'avanzamento della tecnologia e l'automazione dei processi produttivi, il tempo necessario per produrre una merce diminuisce. Questo significa che il valore della merce diminuisce, poiché il suo valore è determinato dal tempo di lavoro socialmente necessario per produrla. Di conseguenza, il saggio di sfruttamento tende a diminuire. In conclusione, secondo Marx, il saggio di profitto tende a diminuire a causa della concorrenza tra i capitalisti, dell'aumento della composizione organica del capitale e della diminuzione del tempo di lavoro necessario per produrre una merce. Questo processo è alla base della teoria marxiana della caduta tendenziale del saggio di profitto.Il progresso tecnico accresce la produttività del lavoro. Consideriamo a questo proposito l'impresa A: questa cercherà di ottenere profitti sempre crescenti; di conseguenza tenderà a sostituire lavoratori con macchine, dal momento che il progresso tecnico accresce la produttività. All'aumento della produttività fa seguito una riduzione dei costi di produzione e dei prezzi praticati dall'impresa A. Di conseguenza, ci sarà un aumento della domanda verso i beni dell'impresa A e una diminuzione della domanda nei confronti delle altre imprese (B).
Quindi a fronte di un aumento della domanda, i prezzi dell'impresa A diminuiranno. E sempre a causa di una riduzione dei prezzi, tutte le imprese concorrenti saranno incentivate ad introdurre progresso tecnico; ovviamente solo le prime imprese otterranno extra-profitti.
Per una domanda data (e non vi è ragione di ritenere che cresca), l'aumento generalizzato
dellacomposizione organica del capitale determina una riduzione progressiva del saggio del profitto. Algebricamente, si può osservare che l'aumento di q riduce r. [Benedetto Croce, nel criticare Marx, ha rilevato come l'aumento di q - determinando un aumento della produttività del lavoro - determini un aumento di s', con risultati incerti su r]. Corso di laurea in Scienze della Comunicazione Lezioni di Economia Politica IV parte. 15 Il saggio di profitto, infatti, è determinato, in ultima analisi, dallo sfruttamento; e poiché non si da sfruttamento sulle macchine e le macchine sostituiscono sempre più i lavoratori allora r tenderà a cadere. CONSIDERAZIONI: innanzitutto è esplicito in Marx il recupero di Ricardo riguardo la caduta del saggio di profitto e il raggiungimento dello stato stazionario. La differenza è che per Marx questa non è una prospettiva allarmante in quanto si raggiunge il CROLLO.DEL CAPITALISMO (=> avvento del comunismo). Il sistema capitalistico, infatti, è per Marx intimamente contraddittorio e destinato ad autodistruggersi.
Nonostante tutto è lo stesso Marx ad individuare dei fenomeni che possono rallentare la caduta del saggio di profitto e salvare quindi il capitalismo, in particolare l'apertura di nuovi mercati di sbocco attraverso il commercio estero (colonialismo).
Accanto ad alcuni aspetti certamente negativi come l'urbanizzazione, la formazione di poli industriali, la nascita di grandi masse proletarie e la miseria crescente (i lavoratori tendono a diventare sempre più poveri nei termini del rapporto profitti-salari), il progresso tecnico ha anche un importante aspetto positivo che è dato dalla crescente specializzazione dei lavoratori.
Tuttavia, la specializzazione riduce la coesione tra i lavoratori e permette ai capitalisti il cosiddetto DIVIDE ET IMPERA. La conseguenza è l'indebolimento della classe
operaia e la crescita del potere dei capitalisti in fase contrattuale. Altro aspetto negativo della specializzazione è l'aumento della routine del lavoro. Vediamo le differenze tra Marx e Ricardo riguardo alla caduta del saggio di profitto.
- L'analisi ricardiana spiega la caduta del saggio di profitto ricorrendo a variabili naturali (differenza di fertilità dei terreni). Ricardo utilizza la teoria della caduta del saggio di profitto per difendere il capitalismo.
- Marx spiega la caduta del saggio di profitto ricorrendo a fattori storico-sociali e utilizza la sua teoria per sancire la fine del capitalismo.
Marx non si esprime sulle modalità di organizzazione di una società comunista; sta di fatto che poi l'organizzazione si è avuta. Come? Con la PIANIFICAZIONE CENTRALIZZATA. Le imprese diventano pubbliche; prezzi e quantità sono stabiliti dal pianificatore. Scompare la figura del capitalista.
Nel corso degli anni '40, '50 e '60 si è acceso un forte