Anteprima
Vedrai una selezione di 9 pagine su 39
Le radici del cancro Pag. 1 Le radici del cancro Pag. 2
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Le radici del cancro Pag. 6
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Le radici del cancro Pag. 11
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Le radici del cancro Pag. 16
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Le radici del cancro Pag. 21
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Le radici del cancro Pag. 26
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Le radici del cancro Pag. 31
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Le radici del cancro Pag. 36
1 su 39
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

C, X, P S.geni, ovvero i geni e Ci possiamo chiedere come fanno 4 geni a codi care 7 proteine e infatti bisogna dire che questi 4geni sovrappostigeni sono e ai loro promotori si lega la RNA polimerasi di tipo II che codi ca per 4 trascritti, che sono nello4 mRNA pre-genomici 3 mRNA sub-genomicispeci co e e NON avviene mai evento di splicing. Questo fa comprendere laparticolarità di questo genoma, cosa che notiamo anche se andiamo a vedere questo dsDNA che caratterizza HBV. Infatti è per granssparte un ds, ma una parte è a perche uno dei due lamenti è piu corto dell’altro. Uno è infatti l’80% dell’altro e infatti si chiamaDNA a ds incompleto.anche Tornando alla trascrizione quindi abbiamo 7 trascritti generano quindi 7 proteine e questi 7 trascritti4 open reading framederivano abbiamo detto da diversi. Queste regioni sono dette:pre-S1 e pre-S2 dsDNA incompleto( Viola: filamento LP Rosso: filamento S )Xpre-C- Pre SS, costituita da

3 proteine:

  • S M L, le proteine dell'envelope tra cui l'antigene S di membrana.
  • La Pre-C, proteine del core HbE-Ag codificate per le (del capside) e l'antigene che non è una componente dell'antigene virale ma è presente nel siero del paziente infetto e è un marcatore dell'infezione.
  • P, DNA-polimerasi RNA dipendente codificata dalla regione più ampia del genoma e P sta per e porta alla formazione di un ibrido DNA-RNA che caratterizza i passaggi successivi del ciclo replicativo.
  • X, HbX, 150aa codificata per una proteina che per molto tempo non venne compresa (per questo chiamata X) ma è proprio quella abbinata all'induzione dell'epatocarcinoma perché è un attivatore.

trascrizionale e in quanto tale regola molti dei geniche promuovono crescita incontrollata e inattivano quelle molecole che hanno funzione di soppressione tumorale.

  • Vediamo adesso il ciclo replicativo. Quindi si ha riconoscimento cel virus sull'epatocita target a cui segue il legame e poi la fusionedelle membrane. Si ha subito anche il trasferimento del genoma virale nel nucleo dell'epatocita e avevamo notato prima che i duelamenti di DNA non sono della stessa lunghezza, ma infatti abbiamo detto che si parla di DNA a doppio lamento incompleto. Eccoccc-DNA,che nel momento dell'ingresso nel nucleo della cellula si completa il doppio lamento e prende il nome di ovvero DNA-bicatenario. Questo cccDNA funge da stampo sfruttando la RNA-polimerasi II della cellula. Dai trascritti sub-genomici, come S, M, L,le proteine dell'envelope e la proteina X e danno luogo al primo assemblaggio del capside. La proteina X non sembra coinvoltaadesso. Si rilascia poi
l'antigene è importante marcatore di infettività, mentre dal mRNA pre-genomico si codifica la polimerasi virale, si attiva la trascrittasi inversa e sono incorporate nel nucleo-capside. Qua dentro avviene la retrotrascrizione che non avviene prima della chiusura e formazione del nucleo capside e si ha retrotrascrizione e quindi si forma l'ibrido DNA-RNA, e si forma il lamento più lungo. Dopo questo poi si formerà anche quello più corto, di lunghezza di 80% del ribonucleasi H primo. Ma questo avviene solo quando una degrada l'RNA replicazione asimmetrica dell'ibrido DNA-RNA. E si parla di perché i duelamenti di DNA non sono sintetizzati in contemporanea. Adesso questa struttura viene internalizzata nel Reticolo endoplasmatico e poi mediante vescicole viene rilasciato all'esterno dell'epatocita. 29fifi fi fifi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi• Il virus di per se come abbiamo visto non è citopatico, perché non uccide

L'epatocita infetto e il danno del fegato deriva dalla reazione del sistema immunitario dell'ospite contro il virus. In parte questa situazione si abbina alla morte delle cellule infette e prevalgono soprattutto i linfociti T citotossici, cellule che hanno il compito di rimuovere le cellule infette e di conseguenza il virus che causa l'infezione. Quindi la risposta immunitaria adattativa è chiaramente la causa diretta della clearance virale, ovvero della scomparsa del virus, ma è anche responsabile dell'evoluzione della patogenesi della malattia. È una risposta che contribuisce principalmente a eliminare le cellule infettate e a sviluppare memoria immunitaria. La risposta delle cellule T è stata molto caratterizzata, è di tipo policlonale multi-specifica e ha un significato importante per l'eliminazione del virus. Può essere una risposta vigorosa o debole, molto dipendentemente dal paziente e da individuo a individuo.

Chiaro che è questa la causa di tutta necro-infiammatoria, una serie di danni epatici e infatti è una patologia legata alla morte di epatociti e induzione di questa risposta immunitaria. Nello specifico la morte dell'epatocita a opera del linfocita T citotossica avviene mediante l'esposizione dell'epatocita di FasL INF-γ cosi che il linfocita da una parte produca che serve a tenere sotto controllo la replicazione virale, dall'altra invece espone CD8 il fattore che induce sull'epatocita l'induzione dell'evento apoptotico. Questa infezione può durare e persistere per tanto tempo ma è sempre caratterizzata da una risposta debole del SI adattativa.

Vedendo molecolarmente cosa induce HBV in seguito all'infezione cronicizzata, vediamo il mTOR/PI3K/AkT, RAS/MAPk coinvolgimento diretto di tanti fattori, come le vie poi e poi la Wnt. via E questi sono proprio tutti i fattori coinvolti nel passaggio verso lo sviluppo multifattoriale dell'epatocarcinoma.

ma bisogna dire che è un evento estremamente Siproteina X,individua in questa sede quella che è detta la più importante perlaattivatore trascrizionaletrasformazione epato-cellulare, un responsabile della completa de-regolazione delle vie appena elencate, mTOR, RAS ecc… Per altro è stata descritta lap53correlazione tra proteina X e che può essere, proprio mediante la proteina X, disattivata.E p53 è responsabile del controllo del genoma e la proteina X ha proprio come targetp5, p16 p21,speci co questa molecola. Altro coinvolgimento sono di HbX con e ovvero gli inibitori del ciclo cellulare, inibendo così ilapoptotici.ciclo cellulare. Ma si ha correlazione anche con i fattorimiRNA122Altro discorso importante è riguardo scoperto nell’HCV ma ha ruolo importante anche nell’HBV. Innanzitutto è quel micro-• miRNA anti-viraleRNA più espresso negli epatociti, rappresentato come e si pensa siano coinvolti nella risposta

All'infezione virale. E il virus ha come bersaglio proprio miRNA-122, ma allo stesso tempo lo stesso miRNA122 è in grado di alterare la replicazione del virus.

Lez.8 (Papilloma virus - HPV) - 07/06 virus nudi 20-50nm

Partiamo sul generico, sono virus privi di envelope e per questo sono detti virus nudi. Hanno un diametro tra i 20-50nm con nucleocapside composta da 72 capsomeri e un genoma di 8000pb dsDNA. Il parvo-virus è fatto da un genoma che contiene una sequenza molto vicina al HPV16, tanto che all'inizio vennero categorizzati nella stessa categoria. Ad oggi sono stati individuati diversi tipi virali di papilloma virus, 118 genomivirus, e dentro a ogni genere abbiamo vari sottotipi che contengono a loro volta diversi ceppi. Ad oggi conosciamo diversi viralidiversi che a seconda di omologie di sequenza vengono messi in diversi generi. La regione più conservata a livello genetico è quella che codifica per le proteine del capside, regione che prende il nome di L.

I tipi virali appartenenti allo

stesso genereL1 40-60%. HPV16 HPV18,presentano omologia di sequenza di che varia tra Per appartenere alla stessa specie come e appartenenti>70%.al genere alfa, i piu responsabili del tumore alla cervice uterina, hanno omologia di sequenza Per stare sotto lo stesso tipo virale2%queste omologie devono essere cosi alte che al massimo si puo avere divergenza del (omologia >98%). Una cosa pero moltovarianti,importante è che quando vediamo per esempio una biopsia potremmo trovare nuovi tipi di virus che vengono chiamati oHPV-mutativoanche detti perche non hanno omologie di sequenze che li fa rientrare in nessun genere conosciuto.30fi fi fi fi fi fi genotipo aPossiamo vedere il genoma rappresentativo del papilloma virus, in particolare dell’HPV16 che è detto anche con il nome dialto rischio. genomi a basso rischioA di erenza infatti di che spesso generano lesioni benigne, come verruche e altro, quelli a altorischio invece possono portare a tumore. E l’HPV16

è responsabile del 70% dei tumori alla cervice uterina. Come abbiamo gia detto il genoma è fatto da dsDNA, e abbiamo 3 regioni:

  1. LCR (Long Control Region): la quale porzione è la più piccola e più stabile e per questo differisce tra un tipo virale e un altro. Infatti non possiamo mai riuscire a allineare questa sequenza tra due virus appartenenti anche alla stessa specie.
  2. L1 e L2 (geni tardivi): è la regione codificante per i cosiddetti geni tardivi, è la sequenza in questo caso invece più conservata di tutte e questi geni sono espressi alla fine del ciclo di replicazione e sono responsabili della formazione della particella virale. Abbiamo nella L2 la regione peraltro del cosiddetto anti-recettore che si crede sia la zona tramite cui il virus penetra nella cellula ospite.
  3. Early region, geni precoci 6 ORF: è la regione dei geni precoci composta da 6 ORF (Open Reading Frame) numerati in modo successivo secondo E1, E2, E3, E4, E5, E6 e E7.

È l'ordine di espressione nella replicazione virale e abbiamo e responsabili per la trascrizione e replicazione virali, poi non è troppo ben conosciuto si pensa possa essere responsabile all'ingresso virale tra fase G2 e M della cellula ospite, la regione che con e sono le responsabili dell'attività trasformante, ovvero che fanno trasformare le cellule ospite portandole a fenotipo negativamente tumorale. Nella regione E2 ci sono fattori trascrizione che regolano l'espressione di E6 e E7. E questa regolazione cessa quando il virus genera infezione cronica, infatti in condizione di latenza invece questi due ORF non sono espressi. Vediamo HPV mucosali alfa quindi le funzioni di questi due ORF, E6 e E7. Vediamo nello specifico gli e cioè quelli del genere responsabili per lo più del tumore alla cervice uterina. Si parla di correlazione con mucosa perché la replicazione virale avviene in concomitanza dei tessuti, ovvero il virus si replica

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
39 pagine
SSD Scienze mediche MED/06 Oncologia medica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ale_fani di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Le radici del cancro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Raugei Giovanni.