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Teoria dell'agenzia e la teoria della stewardship

La teoria dell'agenzia e la teoria della stewardship descrivono la relazione tra due attori: il principale e l'agente. La Stewardship arricchisce i contenuti attraverso la sociologia e la psicologia. Studiano generalmente la contrapposizione tra manager familiari e non familiari e tra manager familiari e stakeholder esterni.

Esempio: un manager deve fare in modo che ci sia il più elevato valore azionario perché così verrà chiamato in altre imprese (+ è figo, + viene cercato). L'imprenditore invece ha l'obiettivo di vedere l'impresa sopravvivere nel tempo, di crescere dimensionalmente. L'impresa non può nascere e morire. L'imprenditore è colui che pensa che non può limitarsi a vedere chi ci sta investendo nell'impresa. Dunque, l'imprenditore per sua natura pensa al lungo termine mentre il manager pensa a risollevare le sorti.

Dell'impresa. Nel caso delle imprese familiari è amplificato perché l'imprenditore familiare vede l'impresa come una proiezione di se stesso (quindi come se fosse un figlio/a). L'imprenditore familiare ha l'obiettivo di tramandare l'impresa di generazione in generazione mentre il manager ha l'obiettivo di realizzare immediatamente profitti.

La Stewardship aumenta questi concetti della teoria dell'agenzia di connotati psicosociali derivanti dalle scelte sociali (e quindi si parla di elementi psicologici e sociologici). Conferisce umanesimo all'impresa. Si parla infatti dello humanistic management: è una nuova visione del management che deriva dal fatto di riportare un livello sociale l'impresa per fare in modo che l'impresa venga di nuovo considerata, non come una "macchina per produrre soldi", ma come un elemento che conferisce ricchezza a chi ne fa parte e al suo ambiente nel quale è inserita. E'

Molto legato alla responsabilità sociale, cioè l'impresa non è un'entità avulsa nel contesto di riferimento ma è un'entità che impatta fortemente nei confronti del suo ambiente e, quindi, deve fare in modo che le necessità dei vari stakeholder siano tutte ugualmente soddisfatte.

Un'impresa che ha come base l'humanistic management ed opera in un contesto di responsabilità sociale è un'impresa che:

  1. In primis paga i dipendenti;
  2. Paga le tasse (non cerca modi di evadere il Fisco);
  3. Soddisfa tutte le esigenze dei vari stakeholder;
  4. Capitale sociale cioè di relazione che viene ad instaurarsi a monte e a valle di un processo che lega le imprese ai controlli della stessa filiera. In altri termini, un'impresa che opera in condizioni di responsabilità sociale, conosce a valle e a monte cosa fanno i propri fornitori e le proprie imprese clienti (questa sarebbe l'impresa perfetta).

IDENTITY THEORY (IDENTITÀ)

L'identità è l'insieme degli aspetti peculiari che ci distinguono dagli altri. Questa identità noi sappiamo di possederla ma dobbiamo comunicarla perché dall'esterno vogliamo essere identificati. Il primo elemento di identificazione è il nome e il cognome e, a livello universitario, si ha anche un numero di matricola perché ci possono essere degli omonimi. Questi sono elementi strutturali e non elementi interni cioè elementi di natura sociale. Ad esempio, negli ospedali, per differenziare il paziente, si parla del numero di letto (identificazione dall'esterno). Nel momento in cui si crea col paziente un rapporto diverso, soprattutto se sono pazienti di lunga durata, gli elementi ereditari emergono per cui quel paziente non verrà più riconosciuto per il numero del letto ma per nome e cognome, terapia ecc. Più si va avanti nel tempo e più il rapporto diventa forte.

Nel caso delle imprese, emergono gli elementi di forza legati alla resource-based view che danno un senso di identità rispetto ad altre imprese, prima di tutto perché l'impresa familiare è proiezione esatta dell'imprenditore. Un elemento aggiuntivo nelle imprese familiari rispetto alle imprese non familiari è l'influenza del proprietario (si parla infatti di ownership theory, cioè teoria della proprietà): io vedo l'impresa per come è perché io sono come dico che l'impresa è. Cioè quando si va a chiedere "come è la tua impresa familiare?" la parola "io" è sempre al centro di tutto il discorso (questo se si parla con un proprietario) mentre se si parla con un figlio la frase utilizzata sarà "mio padre ha.." (se vi è un'influenza molto forte e in tal caso si dice che c'è una ownership theory molto forte e si avrà la

cosiddetta ombra del fondatore) oppure dirà la parola "noi.." se vi è un rapporto di familiarità più democratico. Il lessico cambia: essa è molto utile per comprendere l'influenza del proprietario.. L'identity theory, assieme alla social identity rappresentano il "chi siamo?" e il "che cosa vogliamo che gli altri vedano in noi?"; tende quindi a definire l'impresa familiare e alcuni comportamenti. 5) SOCIO EMOTIONAL WEALTH THEORY L'impresa familiare è anche un'impresa che ha degli obiettivi non finanziari, cioè obiettivi non finanziari. Tra gli obiettivi non finanziari c'è l'affidabilità, ossia la credibilità, reputazione e la fiducia. Molto spesso le imprese familiari non pensano che l'impresa debba essere considerata come primo elemento ma pensano che la famiglia debba essere preservata; per cui molto spesso pensano più agli obiettivi di natura

La gestione dell'impresa e della famiglia sono strettamente legate tra loro. L'equilibrio familiare è considerato prioritario rispetto all'equilibrio economico dell'impresa. Se l'impresa non è in equilibrio, anche la famiglia entra in una situazione di disequilibrio e viceversa. Questo è particolarmente vero quando c'è la presenza di un imprenditore fondatore molto influente.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
6 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nomi.939 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Management delle imprese familiari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Floris Michela.