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LE POLITICHE ANTINFLAZIONISTICHE
Occorre che gli Stati vigilino costantemente sul livello raggiunto dall'inflazione e, per evitare che essa raggiunga incrementi percentuali troppo alti, intervengano con politiche antinflazionistiche, che variano a seconda delle cause dell'inflazione.
Le politiche antinflazionistiche più note sono:
- le politiche monetarie, che servono soprattutto a ridurre la quantità di moneta in circolazione e sono adottate in presenza di un aumento dei prezzi causato da un eccesso di domanda. In questo caso lo Stato interviene sul sistema economico con misure che diminuiscono la circolazione della moneta, come per esempio l'aumento dei tributi (infatti, i cittadini e le imprese, dovendo pagare più imposte e tasse, disporranno di meno denaro per acquisti vari), l'aumento del tasso ufficiale di sconto, cioè del costo del denaro, che rende quindi più oneroso richiedere prestiti, o, infine, il contenimento della spesa dello Stato.
- le politiche di controllo dei costi, finalizzate invece a contenere i costi che incidono sul prezzo finale dei prodotti. In questo secondo caso lo Stato può fissare, per legge, i prezzi massimi di alcuni beni (per esempio di certi generi di prima necessità o delle energie) o limitare i consumi di determinati beni (per esempio, in Italia lo Stato ha erogato contributi per favorire l'acquisto di auto alimentate con energie alternative o a propulsione