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LE ISTITUZIONI

Il concetto di istituzione nelle scienze sociali non è poi così moderno, un secolo fa già

Durkeim lo considerava oggetto specifico della sociologia. Questo termine, è utilizzato con

una duplice accezione: a) come insieme di norme che regolano l’azione sociale, b) qualsiasi

atteggiamento ricorrente in un gruppo sociale. (universali culturali,

Alcune istituzioni si possono ritrovare in tutte le società Levi Strauss

per esempio sostiene che una di queste è il tabù dell’incesto, vietando i rapporti tra

consanguinei, infatti ancora oggi siamo indotti a instaurare legami stabili al di fuori della

cerchia familiare, e questo lo possiamo vedere nella maggior parte delle società umane).

Linton diceva che le istituzioni con cui un individuo entra in contatto nel suo periodo

formativo lo condizionano, finendo con il creare un certo tipo di personalità. Quindi sul

piano personale le istituzioni sono un punto di riferimento per i comportamenti individuali e

collettivi, influenzando il destino individuale e sociale delle persone (Berne afferma che

ciascuno eredita dai genitori un copione, un modello di destino).

Sul piano sociale il ruolo delle istituzioni è stato quello di dare ordine alle società,

contribuendo alla sopravvivenza. A partire dal secolo scorso la realtà sociale è stata

caratterizzata da cambiamenti i quali richiedono lo sviluppo di nuovi schemi di

interpretazione della realtà, funzionali ad un rapido adattamento alle sfide del quotidiano,

investendo automaticamente le istituzioni. Si pone anche il problema degli atteggiamenti

degli individui nei confronti delle istituzioni, e si parla della cd. “cittadinanza attiva” (implica

l’agire collettivo e l’impegno) che rimanda alla partecipazione alla vita sociale, cambiano

oggi le motivazioni sottese alla partecipazione, si è passati da sudditi a cittadini. Nel

promuovere un cambiamento delle istituzioni che

complesso si pone il problema di

contengono il sociale che in ampia misura si svolge nell’ambito istituzionale e sotto forma

della vita quotidiana.

Il cambiamento si può realizzare mediante un tipo di formazione/gestione delle risorse

umane capace di comprendere i soggetti, recepire bisogni e aspettative e promuovere la

partecipazione attiva alla vita sociale, ed infine capace di dare ascolto ai clienti interni ed

esterni.

Per quanto riguarda la definizione di istituzioni, l’oggetto di studio non si da in se ma come

osserva Agazzi, costituisce sintesi di cosa e di punto di vista. A questo punto è molto

importante fare attenzione ai metodi, perché ritaglia l’oggetto per cui l’aderire all’una

piuttosto che all’altra scelta metodologica significa decidere di occuparsi di qualcosa di più

o meno diverso.

La questione è stata affrontata da Tajfel, mediante il concetto di categorizzazione sociale e

da Turner mediante la categorizzazione del se. Sono processi che investono l’identità,

relativamente alla costruzione della stessa e agli effetti che ne derivano sul modo in cui le

persone considerano il loro rapporto con gli altri e con il sociale.

Il concetto di categorizzazione sociale (Tajfel) riguarda il rapporto tra la dimensione valoriale

e il processo di organizzazione dei dati esperienziali relativamente sia alla conoscenza, sia

al nostro operare, sia alle possibilità di cambiamento. Un fenomeno importante in questo

processo concerne l’interazione fra il sistema di valori di un individuo e il suo modo di

strutturare l’ambiente sociale. Questo fenomeno è importante per comprendere le

problematiche nei processi di cambiamento. Quando il processo di categorizzazione

coinvolge il sistema di valori dell’individuo e del sociale, il processo di cambiamento ne

risente in maniera sostanziale, al punto da poter rimanere bloccato. Ciò che propone Turner,

sottolinea il ruolo dell’identità sociale nei processi che investono il rapporto tra l’individuo e

il sociale in generale.

(Ad esempio nella scuola per spiegare i comportamenti disfunzionali dell’alunno è solito il

ricorso a concetti di tipo personologico, si tratta di caratteristiche di chi tradizionalmente si

ritiene adatto alla scuola.. Carli rileva come il ricorso al concetto di “carattere” per spiegare

il comportamento degli alunni si fonda su una tautologia, ad es. l’insegnante che crede di

aver trovato la spiegazione del fatto che un suo allievo sia timido e poco espansivo 1

attraverso la nozione fornitagli dal tecnico di “introversione”, poi si va ad indagare quale è il

modello del tecnico il quale definisce introverso colui che è timido e poco espansivo, si

tratta evidentemente di una tautologia che viene fatta assurgere al ruolo di spiegazione

causale. Nessun uomo è ingegnoso, dipendente o qualsiasi altra definizione di un carattere

ma queste caratteristiche le ha quando entra in relazione con qualcun/qualcos’altro).

I processi di cambiamento risentono molto dei climi culturali e dei fenomeni di resistenza,

infatti anche le menti più grandi sono spesso condizionate dallo Zeitgeist (lo spirito o il

clima intellettuale delle varie epoche). Il dottore Semmelweis per esempio, il quale lavorava

in un reparto di ostetricia dell’università di Vienna, notò che in un padiglione, gestito da

medici, molte donne dopo il parto morivano di sepsi o febbre peurperale mentre in un altro

padiglione dove le peurpere venivano assistite solo da ostetriche i decessi erano solo

dell’1%, l’ipotesi del dottore fu che i decessi fossero causati dal fatto che i medici passando

dalla sala di anatomia direttamente nelle corsie, infettavano le peurpere visitandole. Tale

ipotesi venne suffragata dal fatto che obbligando i medici a lavarsi le mani con una

soluzione di cloruro di sodio prima di entrare in corsia i decessi decrebbero rapidamente

sino all’1%. Tale scoperta costò al dottore il licenziamento e il ricovero in un manicomio,

ebbe riconosciuta la correttezza delle sue intenzioni in seguito a un’altra scoperta, dopo 30

anni dalla sua morte.

APPROCCIO OGGETTIVO-STRUTTURALE

Sostanzialmente è riconducibile al realismo metafisico che ha dominato per molto tempo i

vari ambiti del pensiero specifico, per la quale come rileva Heisenberg “le cose sono”. Le

istituzioni sono state definite in relazione al loro essere e in riferimento al loro ruolo

funzionale al soddisfacimento di un bisogno sociale come:

-sistema di ruoli e norme sociali interrelati, organizzato intorno al soddisfacimento di un

importante bisogno

-complessi normativi che regolano e prescrivono le forme di comportamento e di condotta a

seconda delle situazioni

-complesso di valori, norme e consuetudini che definiscono e regolano a) i rapporti sociali e

i comportamenti di un gruppo di soggetti la cui attività è considerata rilevante per la

struttura della società, b) i rapporti che altri soggetti possono avere a vario titolo con tale

gruppo. Si tratta di definizioni che propongono una natura astorica e strutturale.

APPROCCIO SOGGETTIVO-RELAZIONALE

Molto diverso, qui le istituzioni sono il frutto di una costruzione mentale e culturale che

organizza i ruoli sociali e i diversi livelli di autorità, accettati e condivisi dai membri come

garanzia di una stabilità dei comportamenti sociali. Tale approccio sottolinea la natura

esperienziale e culturale delle istituzioni, che come scriveva Lourau sono innanzitutto

presenti nell’immaginario. La concezione di Lourau si inserisce nella critica che muove alle

posizioni oggettiviste, sottolineando l’importanza dell’esperienza personale e l’effetto della

stessa ma l’oggettivismo dimentica che non possiamo dilatare la nostra esperienza dei

rapporti sociali e formarci l’idea dei rapporti sociali veri se non per analogia o contrasto con

quelli che abbiamo vissuto.

2. L’ORIENTAMENTO SOCIOLOGICO

DURKEIM, le istituzioni come fondamento della società.

Durkeim individua l’ancoraggio delle istituzioni nelle profondità del substrato culturale della

società che si caratterizza in quanto società specificamente umana. Durkeim fa risalire le

radici della libertà individuale al complesso di norme e istituzioni di una società e non alla

natura intrinseca dell’uomo. Secondo il suo pensiero non vi è nulla di più falso

dell’antagonismo che troppo spesso si è voluto stabilire tra l’autorità della regola e la libertà

dell’individuo perché io posso essere libero solo quando si impedisce, attraverso norme, agli

altri di mettere a profitto la propria superiorità fisica, economica o di qualsiasi tipo, al fine di

asservire la mia libertà. L’istituzionalizzazione è un processo di natura culturale, sociale e

psicologica che rimanda alla qualità dell’attività umana e alla struttura delle relazioni

interpersonali che la caratterizzano. Inoltre, egli riflette sul fatto che il dinamismo delle

moderne società industriali deriva dal contrasto tra regole formali e informali (i cd.

Costumi): le esigenze di cambiamento nascono dal contrasto tra norme formali e informali e

2

anzi sono quelle informali che spingono per il cambiamento.

GOFFMAN, nella sua teorizzazione parla maggiormente delle istituzioni totali anche se

nella sua teorizzazione istituzioni e istituzioni totali quasi coincidono. Nell’Asylums egli

afferma che le organizzazioni sociali o istituzioni nel senso comune del termine, sono luoghi

o insieme di locali, edifici costruzioni dove si svolge con regolarità una certa attività.

Le sue riflessioni rimandano agli effetti psicologici pervasivi di tali contesti di vita. Inoltre lui

fa una differenza all’interno delle istituzioni totali, che secondo la sua definizione sono una

sorta di comunità chiusa e caratterizzata dalla coesistenza forzata. Vi sono due tipologie di

istituzioni che possiamo ulteriormente categorizzare:

a) In merito alla finalità delle istituzioni: -con l’obiettivo di assicurare il benessere ai

destinatari, -con l’esigenza di tutelare la società da un pericolo intenzionale nei suoi

confronti.

b) con riguardo al tipo di attività: -organizzazioni lavorative caratterizzate da scarse

relazioni con il contesto sociale circostante, -organizzazioni nelle quali le persone si ritirano

per libera scelta.

Goffman sostiene che ciò che è tipicamente negativo delle organizzazioni vi sia

l’organizzazione burocratica della vita degli internati e la cultura e il clima di separatezza

tra questi e lo staff di controllo.

L’analisi condotta da Goffman ha come sfondo l’istituzione psichiatrica ed è fondata sul

materiale raccolto mediante una “osservazione partecipante” nel corso di un

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
20 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Federica.R.97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Licciardello Orazio.