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Minoranze linguistiche

Le minoranze linguistiche sono comunità o gruppi di lingua minoritaria. La lingua minoritaria è la lingua materna parlata dagli immigrati nel paese d'accoglienza, una lingua non dominante, antitetica a quella standard o locale. È definita lingua minoritaria perché si trova in minoranza rispetto a quella maggioritaria, ossia la standard o i dialetti locali. Ad esempio, l'arbereshe (antica forma di albanese) è una minoranza linguistica che utilizza una lingua minoritaria, minore rispetto a quella standard o nazionale (italiano standard) o alle varietà locali o dialetti come il molisano e abruzzese (gli albanesi si sono stanziati soprattutto in queste due regioni, oltre alla Calabria, Puglia e Sicilia). Le minoranze linguistiche riconosciute dalla legge 482/1999 sono dodici, che per essere riconosciute devono essere sia storiche (o di antico insediamento) che territorializzate (o circoscritte in un determinato territorio). Se almeno una

di queste caratteristiche viene a mancare allora non sono minoranze linguistiche riconosciute dalla legge. Inoltre, essendo riconosciute dalla legge hanno il vantaggio di poter utilizzare la loro lingua in vari ambiti come il sanitario, giuridico e, anche, scolastico. Infatti, molte minoranze linguistiche sono insegnate a scuola come l'arbereshe, lo slavo-molisano ed il croato. La prima scuola bilingue italo-albanese è stata creata in Calabria, dove per primi ci si è posti la domanda "quale lingua utilizzare per l'insegnamento?". All'inizio è stato scelto un insegnante madrelingua albanese ma questo creò dei problemi agli studenti italofoni. Lo stesso accadde per gli albanesi quando fu posto un insegnante italofono. Allora, la soluzione corretta e migliore è basata sulla collaborazione dei due insegnanti, albanofono e italofono, per adottare strategie vincenti in una classe plurilingue e multiculturale. Prima della legge 482 del 1999,

ossia la legge di tutela delle minoranze linguistiche storiche e territoriali riconosciute, nel 1992 è stata firmata la Charte européenne des langues régionales et minoritaires, che soltanto alcuni stati firmarono e quindi soltanto alcune, se non poche, minoranze linguistiche sono state riconosciute. Infatti, furono poche quelle riconosciute, ossia quelle presenti in maggior parte sul territorio, come il tedesco, il francese e il sloveno. Altre minoranze, come l'arbereshe, lo slavomolisano etc furono riconosciute soltanto grazie alla legge 482/1999. Le varietà escluse dalla legge sono 3: - Eteroglossie interne o comunità che parlano una lingua differente da quella interna o locale. Si sono probabilmente sviluppate grazie a processi migratori. Esempi di eteroglossie o alloglossie interne sono: tabarchino (tipo di arabo), gruppi venetofoni nel Friuli, varietà sardo-corse della Gallura e Sassarese. Queste sono soltanto territorializzate. - Minoranze diffuse onon territorializzate: dato che le minoranze per essere riconosciute devono essere sia storiche che territorializzate, le minoranze diffuse essendo non territorializzate sono escluse dalla legge. Queste sono soltanto storiche, ma dato che manca il carattere "territorializzate", non possono essere riconosciute. Esempi: parlanti romanés (comunità di zingari o ROM), i sinti, gli armeni della diaspora e i camminanti siciliani. - Nuove minoranze o di nuovo insediamento: dato che sono recenti, di nuovo insediamento e non storiche (di antico insediamento) non possono essere riconosciute. Esempi: asiatici come cinesi, africani come tunisini, marocchini, algerini, o anche lavoratori che provengono dal Centro America come messicani o Sud America come argentini e brasiliani. Terminologia specifica e sociolinguistica Heinz Kloss individua tre tipi di lingue: - Ausbausprache (lingua di elaborazione) o sinonimi di lingua standard, una lingua sia orale che scritta, insegnata anche a scuola. Ilcontrario è non-Ausbausprache ossia una lingua solamente orale, utilizzata in contesti informali e privati. - Abstandsprache (lingua di distanza) è una lingua che messa in relazione con altre lingue non ha dei legami con esse. Un esempio è la lingua basca che è una abstandsprache di grado elevato perché se messa in relazione con altre lingue non presenta nessuna caratteristica in comune con esse. - Dachsprache (lingua tetto o ombrello) è una lingua strettamente imparentata con la varietà locale che viene anche insegnata a scuola. Esempio sono i dialetti tedeschi, bavaresi austriaci dell'Alto Adige o Sud Tirol oberdacthche che sono ossia coperti dalla loro lingua tetto o dachsprache, mentre i dialetti alemannici, walsers sono senza-tetto quindi non dachsprache. Diglossia > è una specie di bilinguismo, anche se si differenzia da quello puro definito da Bloomfield come controllo nativo di due lingue, poiché è si parlare due lingue ma

questo non sono equivalenti e dunque non possono essere utilizzate negli stessi contesti o circostanze. Per cui, si utilizzerà una lingua (la lingua alta o lingua A) per le situazioni formali, istituzionali, religiose, una lingua prevalentemente scritta e letteraria, mentre si utilizzerà l'altra lingua (la lingua bassa o lingua B) per situazioni

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Publisher
A.A. 2019-2020
5 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/02 Didattica delle lingue moderne

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Luz1234 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica dell'italiano come seconda lingua e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Desideri Paola.