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CAPITOLO 6: MOBBING E STRATEGIE DI COPING

IL COPING INDIVIDUALE E ORGANIZZATIVO  il coping viene definito l insieme degli sforzi esercitati dall individuo per

risolvere i problemi e la capacità di coping si riferisce non solo alla riduzione pratica dei problemi, ma anche alla gestione

delle proprie emozioni e dello stress derivati dal contatto con i problemi.

Il quadro teorico di interpretazione e di riferimento si sviluppa inizialmente secondo una duplice prospettiva: il primo

approccio deriva dalla tradizione di sperimentazione animale ed è fortemente influenzato dal pensiero darwiniano.

Esso fonda i cardini della sopravvivenza su ciò che è prevedibile e controllabile per evitare o superare pericoli dell

ambiente o agenti nocivi. Questo modello è giustamente considerato riduttivo, dato che non considera la ricchezza delle

emozioni cognitive e la complessità che caratterizza l essere umano.

Il secondo approccio psicanalitico è definito come l insieme di pensieri e azioni che mirano a risolvere i problemi e a

ridurre lo stress. Questo approccio distingue i diversi processi di coping che le persone usano per trattare la relazione

persona-ambiente, classificandoli secondo valori gerarchici.

I diversi ordini di strategie sono ad esempio: le strategie che nel corso della vita servono per ridurre le tensioni: self

control, gridare, imprecare, piangere.. se portate all estremo perdono la loro connotazione di strategie di coping e si

inizia a parlare di mancato equilibrio.

Oppure facciamo riferimento alla crescente disorganizzazione, gli scoppi di energia aggressiva..

Un’altra classificazione raggruppa le difese su livelli progressivi; dai meccanismi psicotici, ai meccanismi nevrotici fino ai

meccanismi maturi.

Un’altra classificazione ancora suddivide i processi dell ego secondo la tripartizione gerarchica: coping- defending e

fragmentation, in cui il coping viene inscritto nei livelli + alti di adattamento e riflette un ego forte e funzionante.

In questo tipo di approccio è molto importante anche il valore che viene attribuito al controllo della situazione. Infatti la

capacità di controllo influenzerebbe non solo il modo in cui viene percepito l evento, ma anche la valutazione delle

strategie adottabili.

Percezione di controllabilità dell evento e strategie di coping sarebbero per questi studiosi le possibilità di ridurre lo

stress.

Al contrario della psicologia dinamica, la letteratura connessa allo stress lavorativo e organizzativo ha voluto evidenziare

chiaramente la differenza tra i processi di coping e i comportamenti automatici di adattamento

Le definizioni di coping devono includere tutti gli sforzi per affrontare le situazioni di stress tranne gli outcomes. Ciò

significa che nessuna strategia è considerata migliore di un'altra.

L’efficacia di una strategia è determinata solo dai suoi effetti in una determinata situazione e dai suoi effetti a lungo

termine.

Un’altra concezione molto importante del coping è quella secondo cui è un processo che indica un tentativo di

adattamento non un risultato. Si riferisce sia a ciò che un individuo fa effettivamente (coping attivo) per affrontare una

situazione difficile, sia al modo in cui si adatta emotivamente a tale situazione (coping passivo).

Il coping attivo offre riscontri particolarmente positivi se la fonte di stress è modificabile oppure eliminabile, mentre se il

soggetto non può intervenire in alcun modo su di essa è + efficace il coping passivo.

Il coping è un processo dinamico e produce cambiamenti esterni ( comportamento) o interni (pensiero).

Si basa su 3 fattori principali: l’osservazione e la valutazione relative alle azioni o ai pensieri della persona in quello

specifico momento; quello che la persona fa e pensa in quel momento viene analizzato in base al contesto specifico e le

strategie di coping sono dirette a particolari condizioni; la persona lo mette in atto di fronte a dei cambiamenti, come

strategia di difesa.

La valutazione inizialmente è stata distinta in primaria, che consiste nel prendere atto che si ha un problema da risolvere,

e in valutazione secondaria che è relativa all identificazione di tutte le risorse di cui si è in possesso per affrontarlo.

Quest’ultima si attua attraverso 2 processi di adattamento:

- il controllo primario, relativo al tentativo di risolvere la situazione

_ il controllo secondario, inerente all apprezzamento cognitivo della situazione.

Tale fase precede quella finale di mastery, relativa al momento di padronanza della situazione, momento in cui vengono

attuate le diverse strategie che sfoceranno nel cambiamento.

E’ stato poi aggiunto un terzo tipo di valutazione: quella di controllo, inerente alla causa del problema.

IL COPING ORGANIZZATIVO  nell’ambito organizzativo, il coping assume ancora + importanza: le modalità con cui l

individuo tenta di adattarsi, di gestire la situazione producono effetti determinanti sulla qualità del suo lavoro.

Sono tanti i meccanismi, le modalità e i fattori che entrano in gioco nel processo di coping. a tal proposito viene attuata

un importante distinzione. Viene attuata una distinzione tra risorse di coping, stili di coping e tendenze comportamentali.

Tra le risorse di coping troviamo alcuni aspetti relativi all immagine che l individuo ha di sé, la sua autostima, le doti

relazionali…

Per quanto riguarda gli stili di coping si fa riferimento ai metodi psicologici che vengono generalmente impiegati da un

individuo per risolvere un problema

Mentre nella categoria delle tendenze comportamentali rientrano tutti quei tentativi che si mettono in atto per contenere

gli effetti distressogeni di una situazione

STRATEGIE EMOTIVE, COGNITIVE E COMPORTAMENTALI DI EVITAMENTO il modo in cui una persona affronta le

situazioni di stress è determinato dalle risorse che possiede, dalle credenze e dai valori esistenziali, dagli impegni, dalle

abilità..

La letteratura ha determinato 3 momenti principali di coping:

_ anticipatorio: l’evento deve ancora accadere e la persona si chiede se il problema può essere previsto e valuta se può

controllare la minaccia

_ impatto-confronto: la persona di fronte alla minaccia, si confronta con le idee precedenti e valuta il danno

_ post-impatto

Il coping può essere gestito in due modi:

1) PROBLEM FOCUSED COPING  tale strategia mira al controllo dei problemi che causano il distress. Di solito si

ricorre a questa strategia quando le situazioni difficili sono modificabili.

2) EMOTION FOCUSED COPING  è una strategia che mira a regolare le emozioni responsabili del problema, ossia

cerca di influenzare le reazioni emozionali. Essa viene impiegata soprattutto quando le situazioni sono difficilmente

modificabili.

Vari studi hanno riscontrato che gli individui fortemente dotati di risorse personali tendono ad utilizzare la prima delle due

modalità, a differenza di coloro che, puntando meno sulle doti e sulla capacità, si rivolgono preferibilmente all emotion

focused coping.

La focalizzazione sul problema e quella sull emozione sono spesso in relazione tra loro. Infatti di fronte a un evento

traumatico si avrà subito un rifiuto dell’accaduto ( emotion focused coping), poi gradualmente si passerà alla

considerazione del problema e ai tentativi per modificarlo ( problem focused coping).

CONFLITTI INTERPERSONALI E STRATEGIE DI COPING SUL LUOGO DI LAVORO nell’ambito lavorativo è stato

dimostrato come coloro che si prendono + a cuore i propri compiti, pur essendo + esposti a rischio, allo stesso tempo

sono + motivati a evitare le minacce e i danni provocati dal loro lavoro.

Le abilità di problem solving includono le capacità di cercare informazioni, di analisi e di riconoscimento del problema.

Anche le risorse materiali ed economiche si configurano come risorse molto importanti quando si parla di relazioni tra

stato economico, stress e adattamento, dal momento che le risorse monetarie aumentano le opzioni di coping in quasi

tutte le situazioni di stress.

MOBBING O COPING MALADATTIVO? i lavoratori si sono trovati a sperimentare difficoltà prima sconosciute .

Ad esempio la flessibilità occupazionale provoca ripercussioni sulle possibilità di carriera, rende più difficili i rapporti di

amicizia e collaborazione… può venire cosi a mancare il gruppo di lavoro. La mancanza di controllo sulla situazione e l

instaurarsi di condizioni che rendono + difficile il crearsi di relazioni di supporto e di sostegno in ambito lavorativo sono 2

fattori che favoriscono quelli che cooper definisce comportamenti maladattivi di coping. comportamenti cioè che anziché

aiutare l individuo a diminuire lo stress, tendono a incrementarlo.

Un esempio concreto può essere nel caso di eccessivo carico di lavoro. Il comportamento adattivo prevede di delegare

alcuni lavori ad altri, il comportamento maladattivo consiste nell accettare il carico di lavoro con il risultato di diminuire la

propria performance.

E’ stato enfatizzato l’importanza sia del sostegno sociale da parte di capi, colleghi, famiglia e amici, sia della

partecipazione.

Quando una persona subisce gli effetti del distress assume comportamenti che la tagliano automaticamente fuori sia dal

sostegno sociale sia dalla partecipazione attiva alla vita organizzativa.

Lo spartiacque che colloca da un lato il coping maladattivo e dall altro il mobbing è difficile da individuare dal momento

che alcune manifestazioni sono simili e tendono a sovrapporsi. Diciamo che le difficoltà relazionali e i rapporti conflittuali

in ambito organizzativo vanno considerati come momenti fisiologici e inevitabili, che vanno analizzati a lungo da esperti

del settore prima di essere catalogati come episodi mobbizzanti.

CAPITOLO 7: CAMBIAMENTI DEI RUOLI SOCIALI E PROBLEMATICHE LAVORATIVE

Quando ci si occupa della qualità del lavoro e della vita di una persona, si tende a focalizzare l attenzione

prevalentemente sugli aspetto inerenti alla vita lavorativa senza tener conto degli eventi della vita, gli stili e le

caratteristiche della personalità di un individuo.

E’ molto importante quindi dirigere l’attenzione su tutte quelle situazioni di malessere personale, causato + dai diversi

cambiamenti nei ruoli sociali che da problematiche lavorative.

LA SOCIAL READJUSTMENT RATING SCALE (SRRS) DI HOLMES E RAHE  holmes e rahe sono 2 autori che

analizzano l impatto dei cambiamenti di vita sugli individui e mettono in luce che la probabilità di un individuo di

ammalarsi di stress è funzione diretta degli eventi di vita che lo hanno interessato negli anni precedenti.

In questo senso propongono il concetto di LIFE STRESS e mettono in luce, attraverso lo strumento SRRS il fatto che

ciascun evento pregresso ha un potenziale vulnerante.

La scala SRRS consiste in una lista di 42 accadimenti. Gli eventi lavorativi sarebbero quindi strettamente interconnessi

con eventi familiari, r

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
12 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/10 Organizzazione aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martailmioo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Nuove forme di divisione ed organizzazione del lavoro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Favretto Giuseppe.