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Ulteriore fase nella conclusione dei trattati: la stipulazione e la ratifica

La stipulazione avviene nel momento in cui gli Stati manifestano la propria volontà e il proprio consenso a vincolarsi alle norme del trattato.

Nei trattati in forma semplificata ciò avviene direttamente al momento dell'adozione, quando i rappresentanti dello Stato mettono la propria firma. Oppure può avvenire attraverso lo scambio delle note diplomatiche nel caso di trattati bilaterali. Per i trattati conclusi in forma solenne, invece, il consenso dello Stato si esprime attraverso la ratifica.

La ratifica si verifica quando uno Stato esprime il proprio consenso a vincolarsi al testo di un trattato per il quale ha partecipato al negoziato. La ratifica è diversa dall'accettazione, che si riferisce a uno Stato che non ha partecipato al negoziato ma è invitato a farne parte dai negoziatori e quindi esprime la sua accettazione a fare parte del trattato.

parte al trattato● ADESIONE —> ad esempio nel caso di un accordo istitutivo di un’organizzazione internazionale(caso in cui lo Stato aderisce all’organizzazione)POI C'È → Scambio o deposito degli strumenti di ratificaE INFINE → ENTRATA IN VIGORE → ciò avviene di solito in un momento successivo (momentodisciplinato dal Trattato stesso)→ ma anche → quando tutte le parti avranno ratificato il testo (soprattutto nei trattati multilaterali)Nb→ gli Stati che hanno ratificato un trattato che non è ancora entrato in vigore → non sono tenuti arispettare il trattatoSecondo il DI gli Stati sono liberi di designare gli organi interni competenti a stipulare i TrattatiRATIFICA NELL’ORDINAMENTO ITALIANO (Trattati in forma SOLENNE)In Italia le norme relative alla competenza a stipulare i Trattati internazionali sono contenute nellaCostituzione● ART. 87 → elenca i poteri del Pres. della Repubblica● ART.

87.8 → dice che il Presidente accredita e riceve i rappresentanti diplomatici, ratifica i Trattati internazionali previa autorizzazione delle Camere (quando l’autorizzazione occorre)

E’ l’organo che esprime il consenso verso gli altri Stati ad obbligare lo Stato ad un Trattato Internazionale

ART. 80 Cost. → si occupa di stabilire le materie per le quali è necessaria autorizzazione delle Camere → Le Camere autorizzano con legge la ratifica dei trattati internazionali (=> art.87 § 8) che sono di natura politica, o prevedono arbitrati o regolamenti giudiziari, o importano variazioni del territorio od oneri alle finanze o modificazioni di leggi

Il potere del Pres. della Rep. deriva dalla tradizione → per la maggioranza degli Stati è il CAPO DELLO STATO che RATIFICA i Trattati Int.

Tuttavia nel nostro ordinamento → la decisione politica di ratificare (sotto il profilo sostanziale) è una decisione che spetta al Governo

→ al quale compete la determinazione dell’indirizzo politico (anche estero)

● Ratifica Pres. Rep → presuppone iniziativa del Governo

● NB → Il termine RATIFICA → si riferisce a qualsiasi modo di manifestazione della volontà dello Stato a vincolarsi

Problema che si è posto → relativo alla ratifica da parte del Pres. Repubblica è → SE il Pres. sia sempre tenuto a ratificare i Trattati, ogni volta che lo ritiene il governo

● Si tratta di un atto dovuto oppure il Pres. può rifiutarsi?

● Secondo una dottrina → Pres. potrebbe rifiutarsi se, a suo giudizio, il Trattato viola la Costituzione

Parlamento ha un ruolo importante nell’espressione del consenso a vincolarsi da parte dello Stato

● Il suo intervento deve esserci PRIMA della ratifica e non dopo

● la legge di autorizzazione alla ratifica può assumere la forma di legge ordinaria oppure di legge costituzionale

● a seconda che vi sia una variazione del

dettato costituzionale ● non può mai essere una legge delega (il parlam. non può mai delegare il Governo) Per quanto riguarda i Trattati di natura politica → sorge il problema della loro definizione dato che tutti i Trattati possono avere una rilevanza politica ● Per questo motivo il Ministero degli Affari Esteri, nel 1995, ha dettato una circolare in cui sono indicati come Trattati di natura politica → "Quelli che hanno grande rilievo politico comportando scelte fondamentali di politica estera" Le leggi di autorizzazione alla ratifica sono sottratte alla possibilità di referendum abrogativo → per evitare che lo strumento della democrazia diretta possa mettere un termine agli impegni internazionali sottoscritti dal nostro ordinamento → generando così una responsabilità per inadempimento I TRATTATI IN FORMA SEMPLIFICATA La Costituzione non dice nulla sulla possibilità di stipulazione di accordi internazionali in

Sono quindi consentiti dalla nostra Costituzione?

Alla luce di una lettura combinata degli ART. 80 e 87.8 → Il Pres. Rep ratifica:

  • Categorie di trattati di cui all’ART 80
  • I trattati in forma SOLENNE

Tutti gli altri accordi possono essere legittimamente stipulati in forma SEMPLIFICATA dal Governo

Si deve trattare di materie che non richiedono autorizzazione delle Camere → Nella prassi è successo che il Governo abbia stipulato in forma semplificata → accordi rientranti in materie dell’ART 80

Quasi sempre le Camere hanno accettato la cosa promulgando leggi contenenti ordini di esecuzione rinunciando al controllo preventivo sull’operato del Governo → TUTTI i Trattati ratificati dall’Italia devono essere pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale

COMPETENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME

Anche regioni e province possono ratificare perché → con la legge Costituzionale del 18 Ottobre 2003

affari esteri e presidenza del consiglio valutano la compatibilità degli accordi con la Costituzione, il diritto UE e il diritto internazionale→ 4 → se l'accordo è compatibile, il ministero degli affari esteri e la presidenza del consiglio autorizzano la Regione\ province a concludere l'accordo→ 5 → l'accordo deve essere trasmesso al parlamento entro 30 giorni dalla sua conclusione per l'eventuale espressione di pareri e riserve→ 6 → l'accordo diventa efficace solo dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana

affari esteri può indicare i principi e i criteri da seguire nella conclusione del negoziato→ 4 → se i negoziati si svolgono all'estero le rappresentanze diplomatiche consolari devono collaborare nella conduzione di queste trattative→ 5 → prima della sottoscrizione regione\provincia devono comunicare il progetto di accordo al ministero degli affari esteri il quale, sentita l'opinione della presidenza del consiglio, e accertata l'opportunità politica e la legittimità dell'accordo conferisce a regione\provincia i pieni poteri previsti per la conclusione dei trattati→ Gli accordi sottoscritti in ASSENZA di pieni poteri sono NULLI● pieni poteri necessari perché → regione\provincia non agiscono in quanto tali bensì come rappresentanti dello Stato. RISERVE AI TRATTATI Esistono solo quelle per i trattati multilaterali—> "L'espressione riserva indica una dichiarazione unilaterale, quale

Che sia la sua articolazione denominazione, fatto da uno stato quando sottoscrive ratifica accetta o approva un trattato o vi aderisce attraverso la quale esso mira ad escludere o modificare l'effetto giuridico di alcune disposizioni del trattato nella loro applicazione allo Stato medesimo.

Dichiarazione unilaterale che viene fatta nel momento in cui uno Stato esprime la volontà di vincolarsi attraverso la quale mira ad escludere ho modificare l'effetto giuridico di alcune disposizioni del trattato.

Le riserve si dividono in:

  1. RISERVE ECCETTUATIVE - escludono l'applicazione di una disposizione del trattato
  2. RISERVE MODIFICATIVE - modificano nei propri confronti l'effetto di questa o quella disposizione

Oltre al riserve è prassi fare delle dichiarazioni interpretative (Che sono diverse dalle riserve)

Sono delle dichiarazioni delle quali gli Stati, al momento della ratifica, vogliono precisare il contenuto di una determinata

norma del trattato

Il confine tra dichiarazioni interpretative riserve spesso è labile

Gli Stati utilizzano spesso le dichiarazioni quando le riserve non sono ammesse

AMMISSIBILITÀ DELLE RISERVE

In passato → per essere ammissibili, le riserve dovevano essere accettate da tutti gli Stati parte

Se la riserva non era ammessa dal trattato o non era accettata da tutti lo Stato che intendeva porla non aveva altra scelta o ratificare il trattato così com'era oppure rinunciare a diventare parte del Trattato

Se la riserva non era ammessa dal trattato o non era accettata da tutti lo Stato che intendeva porla non aveva altra scelta o ratificare il trattato così com'era oppure rinunciare a diventare parte al Trattato

→ è una disciplina che non favorisce una massiccia ratifica → il DI è orientato alla difesa dell'integrità del Trattato

Con l'epoca contemporanea e lo sviluppo del multilateralismo → Il

principio dell'integrità dei trattati acceduto il passo a una disciplina ispirata alla flessibilità dei trattati internazionali ● Principio accolto in primo luogo dalla corte internazionale di giustizia in un parere del 1951 relativo alla convenzione sul genocidio ● In questo caso la corte internazionale giustizia alla quale era stato richiesto un parere sull'ammissibilità delle riserve riguardanti la convenzione sul genocidio riconosce che in assenza di disposizioni del trattato che autorizzino le riserve non è possibile ritenere che le riserve siano inammissibili ● Secondo la corte l'ammissibilità delle riserve deve essere valutata tenendo conto di vari fattori, non può essere dedotta semplicemente dal fatto che non esista una disposizione del trattato che autorizzi le riserve → bisogna tenere conto di alcuni fattori: 1. Il carattere multilaterale del trattato 2. Scopo che il trattato ha 3. Modi di elaborazione del testo Dopo

Queste riflessioni la corte

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A.A. 2021-2022
26 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/13 Diritto internazionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher itsaltea di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto internazionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Mainetti Vittorio.