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Un altro studioso Jaak Panksepp, espone l’evoluzione dei espone l’evoluzione dei sistemi

emozionali che sottostanno alle principali emozioni. Questi sistemi emotivi regolano i differenti

aspetti della nostra vita e loro alterazioni rappresentano l'origine delle principali malattie

psicosomatiche e dei disturbi psicologici.

Questi sette principali sistemi emotivi sono:

1) il sistema della RICERCA, del desiderio e dell’euforia, legato alla Dopamina. E' situato tra le

zone di passaggio poste tra il tronco dell'encefalo e il prosencefalo fino alle porzioni libiche dei

lobi frontali e temporali. E' deputato nel ricercare tutto quello che può soddisfare i bisogni ed è

collegato al sottosistema del piacere.

2) il sistema della RABBIA e della dominanza, legato al testosterone e alla serotonina .E'

situato nell’amigdala (porzioni limbiche del lobo temporale), nell’ipotalamo e nelle strutture

delle parti superiori del tronco encefalico.

3) il sistema della PAURA e dell’ansia, legato al cortisolo. Simile al precedente.

4) Il Sistema del PANICO,Situato inferiormente tra il giro anteriore del cingolo (nel lobo

limbico frontale) ed il tronco encefalico superiore.

5) il sistema della SESSUALITÀ e della brama, legato agli ormoni sessuali,

6) il sistema della CURA e dell’amorevolezza, legato all’ossitocina

7) il sistema della TRISTEZZA, del panico e della solitudine affettiva, legati all’assenza di

CURA.

8) il sistema del GIOCO, della fantasia e della gioia, legati alla dopamina e all’endorfina.

I sistemi delle emozioni di base, non sono predeterminati al punto da essere immodificabili. Al

contrario sembrano avere dei vuoti predisposti che possono essere riempiti dalle varie

'esperienze della vita( in particolar modo dalle esperienze precoci).

I sistemi emozionali,hanno due specifiche caratteristiche:

1)Struttura particolare dei legamenti, costituiti dalle sinapsi.

Essi sono attivati mediante neurotrasmettitori. In generale si tratta della regolazione dei

segnali di comunicazione tra varie cellule, regolate dai vari neurotrasmettitori sia in senso

inibitorio che eccitatorio. L’azione dei neurotrasmettitori viene regolata principalmente dagli

ormoni e dai peptidi.

2) Influenza dell’ambiente.

Tutti noi alla nascita siamo dotati di miliardi di sinapsi in più di quelle di cui abbiamo bisogno.

Tali sinapsi rappresentano le connessioni potenziali tra neuroni, le quali sono influenzate

dall'ambiente circostante e dalle esperienze precoci che realizzano nel rapporto tra madre e

bambino. Tramite l'influenza dell'ambiente esterno, vi è una sorta di potatura, un “pruning”,

per cui si rafforzano tutte quelle connessioni utili nel mondo reale ed eliminate quelle che non

sono più usate. Questa “ potatura” non cessa superata l'infanzia, ma persiste per tutta la vita.

Vi è una sorta di principio usa e getta, in conseguenza del quale connessioni attivate

frequentemente nell'infanzia sono successivamente eliminate in età più avanzata. Questo

accade in quanto, non essendo più richieste, non hanno più alcuna utilità.

strutturando. In poche parole le connessioni, o meglio le sinapsi non utilizzate si atrofizzano.

Tutto ciò ci fa capire quanto l''ambiente affettivo circostante è fondamentale nello sviluppo

cognitivo.

L'espressione delle emozioni

Le emozioni oltre a determinare una modificazione fisiologica, sono anche un importante

mezzo di comunicazione. Le emozioni non restano dentro noi, ma vengono condivise con

l'esterno mediante la voce l'espressione facciale e i comportamenti motori.

Espressione Facciale ---> L'espressione è sicuramente la più evidente rappresentazione

dell'emozione. Esse sono forme unitarie, universalmente condivise, uguali per tutte le persone

e si mostrano solitamente in modo involontario e spontaneo.

E' necessario distinguere due livelli per comprendere le espressioni facciali: Quello molecolare

, rappresentato cioè dai movimenti dei singoli muscoli facciali, e il livello molare , cioè

l'aspetto finale che deriva da tutti questi movimenti minimi.

Alcuni studiosi, tra qui Ekman, hanno ideato una teoria chiamata teoria neuro-culturale

secondo la quale ogni emozione attiva uno specifico programma facciale affettivo attraverso

una serie di istruzioni codificate dal sistema nervoso. Dalla connessione tra emozione e

programma facciale derivano la presunta invariabilità e universalità delle espressioni. Tuttavia,

vi sono dei processi cognitivi che possono intervenire modificando l'espressione facciale

naturale e spontanea. Questi processi di modificazione nascono dalla diversità culturale

dell'individuo e vengono chiamati regole di manifestazione. Tali regole sono:

l'accentuazione, l'attenuazione, la neutralizzazione ( o negazione), la simulazione ( o

smascheramento).

Una teoria che si oppone alla teoria neuro-culturale è la concezione ecologica

comportamentale, secondo la quale le espressioni facciano sarebbero segnali utilizzati per

manifestare all'interlocutore le proprie intenzioni. Non tutto ciò che avviene internamente viene

espresso e allo stesso tempo non è detto che quello che mostriamo corrisponde ad un vero

stato emotivo. Di conseguenza, ad una stessa emozione possono corrispondere diverse

espressione e a una espressione facciale possono corrispondere diverse emozioni.

Espressione Vocale ---> Anche la voce umana è uno dei principali mezzi di comunicazione

sociale e affettiva. Essa ha capacità di trasmettere simultaneamente informazioni riguardanti la

struttura fisica della persona, il sesso, l'età, l'origine geografica e lo stato emotivo.

Le emozioni sono trasmesse dalla voce tramite la prosodia ovvero l'intonazione, ma anche

tramite l'intensità dell'esposizione verbale. Per esempio, rabbia e gioia si esprimono con

maggiore intensità, al contrario vengono invece espresse tristezza e noia.

LA REGOLAZIONE DELLE EMOZIONI

Per mantenere un equilibrio mentale, e evitare uno stress emotivo, l'uomo ha la capacitò di

utilizzare le emozioni e di annullarle, o quanto meno ridurle. Questa capacità è definita

regolazione delle emozioni (coping). Essa, se utilizzata con successo, riduce l'attivazione

dell'amigdala e dell'insula, che a loro volta riducono l'attivazione prolungata del sistema

nervoso autonomo.

Ci sono varie modalità tramite le quali è possibile regolare le nostre emozioni: in generale si

può agire in maniera proattiva , minimizzando lo scatenarsi di emozioni negative, o in maniera

reattiva, attenuando queste emozioni internamente.

Secondo James Gross La regolazione delle proprie risposte emotive, avviene attraverso 5

principali strategie:

1) Evitamento volontario delle situazioni di stress o sgradevoli da un punto di vista emotivo;

2) Modificazione attiva di una situazione che provoca attenzione;

3) Volontario distoglimento dell’attenzione dagli aspetti emotivamente salienti di una

situazione;

4) Rivalutazione cognitiva;

5) Soppressione di risposte affettive esplicite.

La rivalutazione cognitiva (che consiste nella capacità di vedere una certa situazione in una

luce diversa) sembra essere il modo più efficace di regolare le emozioni perché corregge il

contesto interno dell’esperienza emotiva e allo stesso tempo riduce l’intensità delle emozioni

mostrate esternamente.

Gli eventi stressanti influenzano negativamente la capacità di memorizzare.

Difatti, gli eventi neutri possono essere più facilmente ricordati, rispetto a quelli stressanti,

anche se un particolare o qualcosa che suscita una forte emozione è più facile che venga

memorizzata (es. vedere una scena di un film abbastanza impressionante).

CAMBIAMENTI PATOLOGICI DELL’UMORE

Lo stress emotivo può alle volte portare a disturbi dell'umore.

1) Sentimento di capacità

Perdita del normale senso di autosufficienza e della normale autostima.

2) Apatia

Assenza di sentimenti, associato spesso con anergia (assenza di energia) e mancanza di

volontà .

3) Ottundimento

Mancanza di una sensibilità emotiva (mancanza di tatto e sensibilità anche verso gli altri)

4) Appiattimento

Diminuzione della normale gamma di emozioni. L’individuo non esprime alcuna carica affettiva.

5) Sensazione di perdita dei sentimenti

Viene percepita come una perdita, una deficienza e copre tutto il campo delle emozioni.

a) Depersonalizzazione

Viene percepito un senso di offuscamento, diminuzione e senso di lontananza delle proprie

emozioni da sé stesso. Viene descritto con il termine di deaffettivizzazione.

b) Anedonia

Totale incapacità a gioire di alcunché nella vita o trarre l’abituale soddisfazione dai fatti o

oggetti della vita di ogni giorno.

6) Sensazione di catastrofe imminente

Timore in assenza di una causa ragionevole.

7) Euforia

Stato di eccessiva ed irragionevole allegria. Può essere presente nelle sindromi maniacali.

8) Estasi

Alcuni pazienti possono descrivere un euforia calma che nell’esaltazione raggiunge l’estasi,

sebbene tale stato di umore tranquillo sia in genere raro e di breve durata.

Caratteristica dell’estasi è l’autoreferenzialità (es. i fiori in primavera sbocciano per me).

9) Sentimenti legati alla percezione degli oggetti

Sentimenti eccessivi di paura che possono raggiungere il terrore possono rimanere

intensamente associati ad alcuni oggetti, così come una gioia profonda quanto inadeguata. Gli

oggetti ai quali si associa un emozione possono essere sia inanimati che pensieri, modalità di

pensiero che persone.

10) Sentimenti diretti verso le persone

Il sentimento può essere assente, aumentato, eccessivo, distorto. Può anche essere

ambivalente per la contemporanea presenza di amore e odio, iperprotezione e rifiuto. (es. una

paziente che si sentiva orribile nel suo aspetto fisico, voleva che anche la sorella avesse il suo

stesso aspetto).

11) Emozioni libere fluttuanti

Un’intensa condizione emotiva che pare non aver scopo, né associazione con alcun oggetto. Il

paziente si descrive come generalmente ansioso.

12) Esperienza ed espressione delle emozioni

a) Ipocondriasi

Un processo di introspezione e concentrazione della coscienza verso particolari organi o

regioni, accoppiate al ricordo di esperienze passate nella vita del soggetto o di persone a lui

note che lo porta ad esperire tutto ciò in modo malato. E’ comunemente associata ad ansia e

depressione.

b) Alessitimia

Difficoltà nella capacità di verbalizzare affetti ed elaborare fantasie.

13) Sensazioni vitali

Si riferiscono al modo in cui noi

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
5 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cr1s93 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicopedagogia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Rapisarda Fabio.