Le emozioni
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L'EMOZIONE.
Le emozioni sono stati mentali e fisiologici associati a stimoli interni o esterni. Secondo
Darwin, la loro principale funzione consiste nel rendere più efficace la reazione dell'individuo a
situazioni in cui si rende necessaria una risposta immediata ai fini della sopravvivenza. Le
emozioni rivestono anche una funzione relazionale (comunicazione agli altri delle proprie
reazioni psicofisiologiche) e una funzione auto-regolativa (comprensione delle proprie
modificazioni psicofisiologiche).
La risposta emotiva riflessa ---> La risposta iniziale ad un'emozione è un output motorio. Il
sistema motorio reagisce automaticamente e involontariamente e coinvolge principalmente
due branche: scheletrica e vegetativa.
La risposta Scheletrica include una serie di manifestazioni specie specifiche che coinvolgono
cambiamenti rapidi, riflessi involontari nell’espressione facciale, vocale, nella postura e nei
movimenti del corpo.
Accanto ad essa vi è la risposta vegetativa che comprende modificazioni fisiologiche ed
ormonali. I segnali che scatenano risposte vegetative hanno origine nell’ipotalamo e sono
comunicati tramite il sistema autonomo ,che agisce tramite il controllo autonomo, ed il
sistema endocrino che agisce tramite gli ormoni.
Tutte queste manifestazioni rappresentano l’attivazione fisiologica (arousal).
TEORIA PERIFERICA DELLE EMOZIONI
William James nel 1884 propose per primo una definizione empirica e verificabile di
emozione. Egli ritenne che la percezione di un evento eccitante determina una risposta
fisiologica e che l'interpretazione di tale risposta fosse l'emozione. Le diverse emozioni
riflettono le nostre interpretazioni di stati fisiologici diversi. Di conseguenza: «non tremiamo
perché abbiamo paura, ma abbiamo paura
perché tremiamo».
In generale secondo James, ogni emozione p caratterizzata da stati fisiologici chiaramente
distinguibili.
James nel 1884 propose per primo una definizione empirica e verificabile di
emozione.
La formulazione della teoria di James fu verificata sperimentalmente da Sherrington e da
Cannon e fu ritenuta infondata .
TEORIA CENTRALE
In opposizione alla teoria periferica Cannon propone la teoria centrale delle emozioni secondo
la quale esse sono attivate e regolate da centri nervosi centrali che si trovano nell' ipotalamo. I
segnali nervosi provenienti dall'ipotalamo sarebbero in grado di indurre le manifestazioni
espressivo – motorie delle emozioni e di determinare gli aspetti soggettivi dell'esperienza
tramite connessioni con la corteccia cerebrale.
TEORIA DEI DUE FATTORI ( COGNITIVO- ATTENZIONALE)
Le teorie periferica e centrale si sono dimostrate entrambe vere, ma parziali; entrambe inoltre
hanno focalizzato l’attenzione sugli aspetti biologici
Schachter introduce per primo una concezione psicologica delle emozioni attraverso la teoria
dei due fattori o teoria cognitivo-motivazionale. Secondo tale teoria, le emozioni sono il
risultato di un processo a due stati: In primo luogo vi era l'attivazione fisiologica come risposta
ad uno stimolo, e in secondo luogo, l'elaborazione cognitiva del contesto in cui lo stimolo si era
sviluppato. Collegata a questa teorie vi è l'ipotesi dell'attribuzione erronea. Secondo essa
l’intensità dell’esperienza emotiva diminuisce se il soggetto è indotto ad attribuire
erroneamente la propria attivazione fisiologica a cause non emotive, quindi «neutre».
TEORIA DELLA VALUTAZIONE COGNITIVA
Richard Lazarus si interessò alla relazione o distinzione fra esperienza emotiva e cognizione.
Egli riteneva che le emozioni fossero il risultato di una valutazione cognitiva e che il ruolo di
questa valutazione fosse dipende da quanto la situazione sia favorevole o sfavorevole rispetto
agli obiettivi a breve e a lungo termine dell'individuo.
A questa Teoria si contrapponeva un altro ricercatore, Robert Zajonc, il quale sosteneva che le
emozioni sono indipendenti dalla cognizione.
LE EMOZIONI DI BASE
Secondo Ekman ( 1972) Vi sono sei espressioni facciali di base delle emozioni: gioia, collera,
paura , disgusto, tristezza, sorpresa. Ciascuna di esse è caratterizzata da un unico insieme di
movimenti dei muscoli facciali e la capacità di compierli appare innata.
Un idea simile è quella di Solms e Turnbull, i quali hanno appunto dimostrato l'esistenza di un
sistema di emozioni di base biologicamente innate che provengono da diverse aree anatomiche
e che svolgono dei ruoli differenti. Le emozioni di base sembrano composte da modelli
predeterminati di associazione tra le situazioni esterne e le risposte soggettive. Ciò implica
specifici stimoli percettivi i quali a loro volta innescano automaticamente risposte motorie.
Un altro studioso Jaak Panksepp, espone l’evoluzione dei espone l’evoluzione dei sistemi
emozionali che sottostanno alle principali emozioni. Questi sistemi emotivi regolano i differenti
aspetti della nostra vita e loro alterazioni rappresentano l'origine delle principali malattie
psicosomatiche e dei disturbi psicologici.
Questi sette principali sistemi emotivi sono:
1) il sistema della RICERCA, del desiderio e dell’euforia, legato alla Dopamina. E' situato tra le
zone di passaggio poste tra il tronco dell'encefalo e il prosencefalo fino alle porzioni libiche dei
lobi frontali e temporali. E' deputato nel ricercare tutto quello che può soddisfare i bisogni ed è
collegato al sottosistema del piacere.
2) il sistema della RABBIA e della dominanza, legato al testosterone e alla serotonina .E'
situato nell’amigdala (porzioni limbiche del lobo temporale), nell’ipotalamo e nelle strutture
delle parti superiori del tronco encefalico.
3) il sistema della PAURA e dell’ansia, legato al cortisolo. Simile al precedente.
4) Il Sistema del PANICO,Situato inferiormente tra il giro anteriore del cingolo (nel lobo
limbico frontale) ed il tronco encefalico superiore.
5) il sistema della SESSUALITÀ e della brama, legato agli ormoni sessuali,
6) il sistema della CURA e dell’amorevolezza, legato all’ossitocina
7) il sistema della TRISTEZZA, del panico e della solitudine affettiva, legati all’assenza di
CURA.
8) il sistema del GIOCO, della fantasia e della gioia, legati alla dopamina e all’endorfina.
I sistemi delle emozioni di base, non sono predeterminati al punto da essere immodificabili. Al
contrario sembrano avere dei vuoti predisposti che possono essere riempiti dalle varie
'esperienze della vita( in particolar modo dalle esperienze precoci).
I sistemi emozionali,hanno due specifiche caratteristiche:
1)Struttura particolare dei legamenti, costituiti dalle sinapsi.
Essi sono attivati mediante neurotrasmettitori. In generale si tratta della regolazione dei
segnali di comunicazione tra varie cellule, regolate dai vari neurotrasmettitori sia in senso
inibitorio che eccitatorio. L’azione dei neurotrasmettitori viene regolata principalmente dagli
ormoni e dai peptidi.
2) Influenza dell’ambiente.
Tutti noi alla nascita siamo dotati di miliardi di sinapsi in più di quelle di cui abbiamo bisogno.
Tali sinapsi rappresentano le connessioni potenziali tra neuroni, le quali sono influenzate
dall'ambiente circostante e dalle esperienze precoci che realizzano nel rapporto tra madre e
bambino. Tramite l'influenza dell'ambiente esterno, vi è una sorta di potatura, un “pruning”,
per cui si rafforzano tutte quelle connessioni utili nel mondo reale ed eliminate quelle che non
sono più usate. Questa “ potatura” non cessa superata l'infanzia, ma persiste per tutta la vita.
Vi è una sorta di principio usa e getta, in conseguenza del quale connessioni attivate
frequentemente nell'infanzia sono successivamente eliminate in età più avanzata. Questo
accade in quanto, non essendo più richieste, non hanno più alcuna utilità.
strutturando. In poche parole le connessioni, o meglio le sinapsi non utilizzate si atrofizzano.
Tutto ciò ci fa capire quanto l''ambiente affettivo circostante è fondamentale nello sviluppo
cognitivo.
L'espressione delle emozioni
Le emozioni oltre a determinare una modificazione fisiologica, sono anche un importante
mezzo di comunicazione. Le emozioni non restano dentro noi, ma vengono condivise con
l'esterno mediante la voce l'espressione facciale e i comportamenti motori.
Espressione Facciale ---> L'espressione è sicuramente la più evidente rappresentazione
dell'emozione. Esse sono forme unitarie, universalmente condivise, uguali per tutte le persone
e si mostrano solitamente in modo involontario e spontaneo.
E' necessario distinguere due livelli per comprendere le espressioni facciali: Quello molecolare
, rappresentato cioè dai movimenti dei singoli muscoli facciali, e il livello molare , cioè
l'aspetto finale che deriva da tutti questi movimenti minimi.
Alcuni studiosi, tra qui Ekman, hanno ideato una teoria chiamata teoria neuro-culturale
secondo la quale ogni emozione attiva uno specifico programma facciale affettivo attraverso
una serie di istruzioni codificate dal sistema nervoso. Dalla connessione tra emozione e
programma facciale derivano la presunta invariabilità e universalità delle espressioni. Tuttavia,
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cr1s93 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicopedagogia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Palermo - Unipa o del prof Rapisarda Fabio.
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