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Teoria "contrattualistica"

Associazione aziendale contrattualistica. Questa teoria dice che l'azienda può essere associata/identificata nell'insieme di contratti che deve porre in essere per poter operare sul mercato e raggiungere l'obiettivo per cui è stata costituita. L'azienda è un insieme coordinato di contratti (rapporti giuridici) messi in essere per realizzare una determinata attività economica e raggiungere il necessario. Tutte le attività svolte dall'azienda sono contratti e questi fanno sorgere diritti e obblighi, che sono disciplinati dal sistema normativo. L'aspetto importante è quindi la dimensione giuridica, ossia il rigoroso riferimento in disposizioni giuridiche, ciò significa che è naturale che l'attività aziendale esercitata e l'obiettivo che si intende con essa raggiungere devono

essere leciti, cioè compatibili con le norme vigenti. Tutti i fatti di gestione esterna ed interna hanno il loro rigoroso riferimento in disposizioni legislative che attengono proprio alle modalità di acquisizione e di impiego dei fattori e di vendita dei prodotti. È una teoria antica (primametà del XX secolo), che si è sviluppata gradualmente e si focalizzava solo su una dimensione dell'azienda (giuridica), ma poi nel tempo è stata gradualmente superata perché coglie solo un aspetto del complesso fenomeno aziendale. Questo concetto di azienda trova il suo riconoscimento negli aziendalisti, i quali non possono trascurare il riferimento legislativo per ogni iniziativa economica. La teoria contrattualistica sembrava non rappresentare più un riferimento di studio prioritario per cui venne ripresa diversamente, elaborando l'interpretazione agenziale dell'azienda e del suo modo di operare. La afferma che

Nel momento in cui si sostituisce un'azienda, i manager si obbligano a compiere uno o più atti giuridici per conto degli azionisti o di "agenzia", per cui i manager assumono un incarico fondamentale di promozione della conclusione di contratti in un'area territoriale determinata, per conto della proprietà, ricevendo una retribuzione in base ai risultati raggiunti. A metà del XX secolo la teoria contrattualistica evolve la sua importanza e la sua influenza operativa e si afferma una nuova posizione concettuale che vede l'azienda come un sistema. In Italia l'esempio tipico di azienda è quella di piccola/medie dimensioni, a conduzione familiare. Mentre nel contesto anglosassone, vi sono grandi aziende che hanno portato alla formazione del contratto d'agenzia -> proposta dell'azienda agente. Quindi la teoria contrattualistica critica di sovrapporre la dimensione giuridica e quella aziendale.

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Teoria "sistemica"

Azienda come sistema. Il sistema è un insieme di elementi tra loro coordinati ed organizzati in una maniera ben definita (es. sistema solare). Quindi una pluralità di elementi che si sono coordinati in vista del raggiungimento di un obiettivo comune. Questa teoria vede l'azienda come un insieme coordinato di risorse umane e materiali, legate tra loro da relazioni stabili, durevoli, ben definite tra appunto i beni e le persone, che ci portano a cooperare per il raggiungimento di obiettivi comuni. Questa teoria è tuttora seguita e permette di usare modelli e tecniche matematiche e statistiche, che ne spiegano l'azienda come sistema. Il limite di una visione simile dell'azienda è rappresentato dal fatto che i sistemi predisposti e studiati hanno la caratteristica di essere sistemi chiusi, cioè definiti e stabili in determinate circostanze di tempo e di luogo, per cui assolvono sempre alla stessa funzione.

e non ammettono cambiamenti strutturali ed operativi, a meno che non siano previsti. L'azienda invece opera in un ambiente che muta di continuo, dal quale riceve continui stimoli al cambiamento, adattandosi così al contesto. L'azienda non può essere vista come un sistema chiuso, così come propone questa teoria, in quanto è un sistema aperto, capace cioè di ricevere stimoli ambientali e rispondere ad essi con cambiamenti strutturali ed operativi più o meno efficaci. Dunque secondo la teoria sistemica, l'azienda può essere ricondotta ad un modello matematico, che ha come scopo quello di massimizzare i livelli di efficienza e di efficacia e di cui le grandezze possono essere dimensionate in modo da poter raggiungere il risultato atteso nella misura più elevata possibile. È un'idea meccanicistica che è stata criticata per: Visione dell'azienda come un "sistema chiuso" invece che

“aperto”.

  • Gli elementi e le risorse dell’azienda sono in continua produzione e scambio.

Concettualmente questo limite è stato risolto de nendo l’azienda un sistema aperto e non chiuso.

Visione meccanica,

  • con una concezione dell’uomo subordinata o“funzionale” all’ordinamento di riferimento, ciò signi ca che l’uomo è visto solo come un elemento di un unitario complesso meccanico.

Si di onde così il concetto di azienda modulare, un’azienda che riesce a variare dalla piccola alla grande dimensione solo incrementando l’ampiezza delle parti che la costituiscono.

Sia la teoria contrattualistica, che quella sistemica, concepiscono l’uomo funzionale all’orientamento stesso, ciò signi ca che l’uomo soggiace alla legge giuridica o matematica e qualunque comportamento viene catalogato come illecito o antifunzionale e di conseguenza da escludere o da modi care se non corrisponde a

Quanto richiesto dalla legge. Per cui in definitiva i limiti delle due teorie sono: - Teoria contrattualistica: si tiene conto puramente dell'aspetto giuridico e non del fenomeno aziendale nella sua interezza;
Dettagli
A.A. 2021-2022
4 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher swamyricciardi1 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Cleofe Giorgino Maria.