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VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE E RETRIBUZIONE
A fine anno serve sempre avere valutazioni formali necessarie per:
- Concentrarsi sul development della persona (problemi di sviluppo)
- Concentrarsi sui problemi di compensation (problemi di retribuzione). La retribuzione può essere sia intrinseca che estrinseca.
Troppo spesso i sistemi di PM si dimenticano dello sviluppo lavorano solo sui soldi: è un grande errore. Quando la valutazione è troppo focalizzata sulla retribuzione, è vista come un giudizio, ponendo enfasi sul controllo e sulla possibilità di licenziare i dipendenti. Il PM è utile se mi consente di migliorare, quindi se da rilevanza all'elemento di sviluppo oltre a quello retributivo.
Discussione di fine anno
Nella valutazione di fine anno gli argomenti principali sono: (individuo, team, azienda)
- Il contributo del collaboratore in termini di risultati sia individuali, sia di team
momento.Management efficace
I 4 STEP PER UN PM EFFICACE
- Formare i manager affinché possano realizzare una performance management efficace: es. posso formare i manager a definire gli obiettivi (SMART)
- Differenziare e premiare i top performer in modo appropriato: valutare è una delle grandi caratteristiche manageriali. Valutare vuol dire scegliere e differenziare.
- Incoraggiare un feedback continuo: deve durare sempre
- Affrontare e risolvere le performance non soddisfacenti: come gestisco il mancato risultato e faccio si che non capiti più.
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PERFORMANCE MANAGEMENT 3 ERRORI COMUNI
- È vista solo come una procedura amministrativa: definisco gli obiettivi, guardo i risultati e in base a questo retribuisco
È utilizzata solamente per determinare i salari ed il loro aumento3. Può essere affrontata e portata a termine senza pianificazione: devo lavorare anche sul futuro17/03/2021
GESTIRE PERFORMANCE NON SODDISFACENTI
La performance management costituisce una parte significativa del lavoro di ogni manager e questo significa che i manager devono talvolta gestire performance non del tutto soddisfacenti.
Dare un feedback positivo per un capo è sempre semplice.
Gestire la performance non soddisfacente è uno dei problemi più grandi per un capo e spesso porta a un eccessivo buonismo nella valutazione. I capi spesso non vogliono valutare basso il collaboratore perché non vogliono dirgli che non è andato bene o perché non hanno esempi da spiegare. Lavorano quindi prevalentemente più sul giudizio soggettivo che sul giudizio oggettivo.
Nella valutazione dovremmo essere sempre il più oggettivo possibile e avere standard
Proviamo allora con questi 3 passaggi base:
- Identificare il motivo per il quale il dipendente è poco performante: perché non si stanno raggiungendo le aspettative? Perché non si sta comportando come mi aspetto? (concentrarsi sui comportamenti, non sui tratti della personalità).
- Discutere con lui/lei la sua prestazione poco soddisfacente: mai confrontarsi con rabbia, farlo al più presto possibile, utilizzare dati, essere specifici e chiari. Confrontarsi in modo molto equilibrato, utilizzando dati, essendo chiari e specifici, con la persona in questione. Lo si fa insieme perché ognuno ha una sua opinione e parlandone si capisce il motivo del mancato risultato.
- Ri-orientare il comportamento per migliorare la performance: chiedere l'opinione del collaboratore sulla valutazione del comportamento in questione (come ti senti in questa situazione?), chiedergli di proporre una soluzione (come suggerisci di affrontare il problema?).
Miglioriamo tendenzialmente i nostri punti di debolezza attraverso i punti di forza. Non si parte mai dal negativo, ma dal positivo perché il positivo mi permette di sviluppare il negativo.
IL PIANO DI SVILUPPO PERSONALE DEFINIRE OBIETTIVI EFFICACI
Il piano di sviluppo personale
Nel piano di sviluppo personale non bisogna mettere solo buone intenzioni e ambizioni, ma azioni concrete. Definire obiettivi efficaci significa fare in modo fattivo si possa davvero migliorare. Non sono necessarie solo buone intenzioni o ambizioni, ma obiettivi specifici e coerenti. Che cosa si può davvero migliorare lavorando.
Se non scriviamo azioni concrete, reali e specifiche il piano di sviluppo diventa il piano ideale, non reale. Non sono necessarie solo buone intenzioni o ambizioni, ma obiettivi specifici e coerenti.
Gestire e risolvere in modo diretto e costruttivo i conflitti nel mio team, prendendo in considerazione la competizione interna che è emersa negli ultimi tempi.
Comprendere profondamente e completamente
l'impatto delcosiddetto "cut-price" e del "sell-out" per gestire adeguatamente questo strumento promozionale. Sviluppare una collaborazione migliore con la funzione "X", con la quale la mia funzione interagisce costantemente e che oggi ci percepisce come distanti e scarsamente integrati nel processo di cui siamo responsabili. Il piano di sviluppo personale La regola del 10 20 70 IL PIANO DI SVILUPPO PERSONALE: LA REGOLA DEL 10 20 70 29 C'è una regola fondamentale nel costruire un piano di sviluppo che ci mostra come l'apprendimento influenza: la regola del 10 20 70: - Per il 70% del nostro tempo impariamo on the job, impariamo dall'esperienza, impariamo lavorando. Apprendiamo facendo. - Per il 20% del tempo dedicato APPRENDERE APPRENDERE APPRENDERE ATTRAVERSO LA DAGLI DALL'all'apprendiamo noi apprendiamo dagli altri FORMAZIONE ALTRI ESPERIENZA attraverso i feedback e i coaching. Il capo è fondamentale qui. Il capopuò fornire esperienza e poi dare suggerimenti alle persone. Quando parliamo di feedback parliamo di feedback dati da tantissime persone all'interno dell'organizzazione. - Per il 10% viene appreso attraverso la formazione. L'apprendimento formale vale solo il 10%. Per costruire un piano di sviluppo dobbiamo pensare a tutte 3 queste aree perché troppi capi mettono tutto su training. PERFORMANCE - POTENTIAL MATRIX Quando parlo di sviluppo delle persone porto 3 casi di possibile sviluppo: 1. Sviluppo della persona nel proprio ruolo: continuo a lavorare nello stesso ruolo e miglioro le mie competenze per gestire al meglio il ruolo 2. Sviluppo competenze in ruoli orizzontali, cioè c'è un processo in cu