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Poi ci sono altre soluzioni che sono state studiate con l’obiettivo che questi blocchi siano molto
prestanti dal punto di vista termico, per cui invece di fare la muratura a piu strati, si crea un unico
blocco che ha già inserito l’elemento isolante al suo interno, di modo che l’isolamento sia continuo
su tutta la superficie.
In generale si cerca sempre piu di studiare prodotti che riducano l’incidenza della manodopera,
che migliorino le prestazioni, in questo caso termiche, e che portino ad un risparmio anche in
termini economici.
Altri elementi sono le tavelle e i tavelloni, utilizzati a seconda degli spessori per tetti, solai, oppure
ci sono dei prodotti che utilizzano per base una tavella, poi la rivestono di gesso a creare i
tramezzi interni: questo perché si risparmia tempo evitando di fare i vari strati di intonaco, in
quanto il gesso puo essere rasato e poi pitturato.
Ci sono poi i laterizi adatti alle superfici orizzontali, come i solai. Quando si parla di solai in
laterocemento, si parla di solai formati da calcestruzzo armato e laterizio. Gli elementi di laterizio
che sono utilizzati per i solai si chiamano PIGNATTE o VOLTERRANEE. Anche i romani
utilizzavano elementi di questo tipo, anche se erano un po’ diversi da quelli attuali in quanto erano
realizzate sotto forma di anfore, ed erano utilizzati per alleggerire le volte delle cupole realizzate
con il calcestruzzo.
Fra una pignatta e l’altra c’è un elemento resistente che è il travetto di cemento armato. Il
calcestuzzo una volta gettato riempira tutti gli spazi tranne quelli occupati dalle pignatte che
svolgeranno la loro funzione di alleggerimento.
Altri elementi di laterizio sono i rivestimenti dei tetti, le tegole per intenderci. Ve ne sono di diversi
tipi e forme, tutti pezzi che servono poi ad ammantare in ogni sua parte un tetto. Un tetto in cotto,
un tetto in tegole o embrici marsigliese, olandese, portoghese, cambia l’aspetto visivo della
copertura. Ad esempio il tradizionale tetto romano, realizzato con embrici e coppi, ha le embrici,
cioè gli elementi piani, di forma trapezioidale: hanno questa forma poiché esse vanno sovrapposte
per qualche centimetro e incastrate affinche l’acqua non entri e non ristagni ma scorra. Poi lo
spazio tra le varie file di embrici coperto dei coppi. I tetti fatti in questo modo non avevano bisogno
di impermeabilizzazione, anche se oggi si fa per una questione di sicurezza. Con questo principio
ci sono state molte variazioni, come le tegole marsigliesi: sono degli elementi stampati fatti in
modo da sovrapporsi con degli incastri agli elementi adiacenti, sia in verticale che lateralmente. E’
la soluzione piu economica, poiché un unico elemento fa tutto, e inoltre copre una maggiore
superficie con un numero minore di pezzi. Le tegole portoghesi sono formate dall’unione tra tegola
piana o embrice e coppo, con una parte piana e poi una convessa in continuità.
L’altra soluzione, molto diffusi nell’edilizia storica è la soluzione a coppo e controcoppo: non ci
sono le tegole, ma c’è lo stesso elemento che viene invertito, uno sopra e l’altro ruotato e girato al
contrario, lasciando uno spazio triangolare, in modo che si creeino dei canali di scolo tra tegola e
tegola. E’ una soluzione non più in uso, poiché è più pesantee più onerosa.
Pavimentazioni: con elementi di laterizio disposti in varie fogge. Listelli o mattoni pieni messi di
taglio, trattasi sempre di laterizi pieni che chiaramente devono essere resistenti al gelo buona.
Rivestimenti di facciata: molto comuni negli anni 50-60, più nell’edilizia comune, i rivestimenti in
laterizio sono sottili e hanno intenzione di ricondurre all’idea del muro a facciavista. In realtà il
muro non è fatto più di mattoni pieni, poiché è fatto di blocchi, però all’esterno si vuole avere
l’effetto cortina. Parliamo di spessori molto sottili, listelli di 2 cm e mezzo, mentre per angoli e
finestre esistono dei pezzi appostiti di 12 cm veri del mattone, ma in realtà all’interno è vuoto,
perché è un rivestimento.
Soluzioni di rivestimento un po’ più evolute: facciate ventilate, con elementi in laterizio sostenuti da
grappe, molto simili a quelle che avevamo visto nelle pietre. Sono degli elementi estrusi in questo
caso, sono forati di laterizio. E’ evidente che non sia un muro, perché nessuno costruirebbe un
muro con i mattoni sovrapposti verticalmente, cadrebbe subito.
Nella stessa categoria del laterizio esistono delle differenziazioni, che fanno riferimento alle
categorie di quelli più adatti alle strutture portanti e a quelli per il tamponamento, ma che sono
riconducibili a delle classi, che fanno riferimento a dei numeri che indicano la resistenza
meccanica del materiale, cioè quanto peso è in grado di portare su mm^2. E’ un dato che ci serve