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Bazin introduce così la tecnica del “piano sequenza” e quella della
“profondità di campo”. 2
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Piano sequenza: E’ un piano che da solo svolge le funzioni
di una sequenza o scena. Esso rappresenta un episodio
caratterizzato da una relativa autonomia nel contesto
narrativo complessivo del film in questione. E’ l’equivalente
di una somma di inquadrature su cui si articola una
sequenza. Se nel decoupage classico il montaggio serviva a
chiarire e imporre allo spettatore ciò che narrativamente
era più importante, il piano sequenza in questo senso, nega
tale prospettiva e instaura con lo spettatore un rapporto
meno coercitivo, lasciandolo libero di errare con lo sguardo
all’interno dei confini dell’inquadratura. Nel decoupage
classico lo spettatore vede solo ciò che il regista gli impone
di vedere, invece col piano sequenza lo spettatore ha di
fronte a sé diverse possibilità di visione, attivando un
percorso di lettura più libero, autonomo.
“Il pianosequenza privilegia la ripresa
in continuità di un'intera azione,di
un'intera unità drammatica, senza
interromperla con la segmentazione del
montaggio" A. Bazin.
Profondità di campo: Strettamente connessa alla nozione
di piano sequenza, essa costituisce una particolare
costruzione dell’immagine articolata su due o più piani, tutti
perfettamente a fuoco. Anche questa tecnica contribuisce alla
relativa libertà di visione concessa allo spettatore.
Tuttavia piano sequenza e profondità di campo non rappresentano
una totale negazione del montaggio. In realtà esso può continuare
ad essere presente ma in una forma particolare di “montaggio
interno”. Con tale espressione si intende una forma di montaggio
che si costruisce non più a partire dal rapporto tra diverse
inquadrature ma all’interno di un solo piano attraverso: 2
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Movimenti di macchina;
Un’entrata o un’uscita di campo di un personaggio;
La stessa disposizione in profondità di due o più elementi
diegetici(ossia elementi che appartengono alla narrazione del
film).
Le tematiche
La Nouvelle Vague rappresentò l’esordio di una nuova generazione
di cineasti decisi a esprimere le proprie inquietudini e il proprio
malessere, la quotidianità e il privato ma anche gli echi del mondo
esterno. Le tipologie di film che appartengono a questo movimento
culturale variano in base al regista che le mette in pratica.
Francois Truffaut (1932-1984)
Dopo un'infanzia tormentata, nel corso della quale finisce anche in
riformatorio, incontra André Bazin, (teorico della Nouvelle
vague)che lo fa entrare nella prestigiosa rivista cinematografica
Cahiers du Cinéma e sulla quale dal 1955 al 1959 Truffaut pubblica
recensioni che preannunciano un bisogno di rinnovamento che
confluirà poi nel movimento della “Nouvelle vague", di cui il regista
è uno degli artefici principali. Il suo successo giunge nel 1959 con il
“I quattrocento colpi”,
suo primo film nel quale rievoca la propria
infanzia infelice, trovando nell'attore Jean-Pierre Léaud una specie di
suo alter ego, che chiamaAntoine Doinel e che sarà il protagonista
“Baci
di un vero e proprio ciclo costituito da più film:
rubati “Domicile conjugal” “L'amore
“(1968), (1970) e
fugge “(1979). Un intero ciclo che descrive prima un
corteggiamento timido, poi la fase di maturazione e l’incontro con la
donna della vita, di seguito la noia del matrimonio e i sottili piaceri
dell’adulterio, infine il divorzio, la professione di scrittore e il
racconto, tratto dai film precedenti, della vita passata. Ogni film
vede la partecipazione degli stessi personaggi, si svolge sempre
negli stessi contesti, prolunga il disagio adolescenziale fino alle sue
conseguenze in età più adulta. Tutti insieme sono uniti da una linea
di coerenza costituita sia dai richiami che il film successivo fa al
precedente, sia da quell’andamento monotematico che miscela 2
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stilisticamente i toni della facile commedia con quelli, più latenti del
dramma. “I quattrocento colpi”
“Jules e Jim”
Già con del 1961, sua seconda opera, si vanno
precisando i temi e gli stili del Cinema di Truffaut, cui il regista
resterà sempre legato: l'amore e la difficoltà della vita di coppia,
l'infedeltà, il logorarsi dei rapporti sentimentali, il tempo che passa
e l'angoscia della morte, le suggestioni letterarie,il fascino dello 2
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spettacolo e della messa in scena, il senso dell'ironia,la voce di
commento,il piano-sequenza,i rapidi e complessi movimenti di
macchina. “Jules and Jim”
Notevole la descrizione e rappresantazione dei sentimenti nei suoi
film,comportamenti,dialoghi,ambienti,leggerezza,ironia,attraverso
inquadrature apparentemente semplici,descrittive.
''Vietata'' era secondo Bazin la ''rappresentazione'' di una
situazione talmente esclusiva ed intima come quella sentimentale
da non poter essere registrata.
E’ il caso dell’amore che “si vive e non si rappresenta”. 2
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In Trauffaut le storie d'amore, di tradimenti, delusioni,speranze
sembrano deboli senza una tesi di fondo, una conclusione forte,ma
nel fluire delle immagini ci vengono dette cose memorabili (stile
documentaristico).
Godard
Meno coinvolto di negli avvenimenti politici ma non per
questo fuori dalla realtà sociale ove i rapporti umani si formano o
insensibile al mondo che lo circonda. Già nel suo primo
“Les Mistons”
lungometraggio, (1958), François Truffaut mostra
un'attenzione spiccata per l'osservazione della vita quotidiana e lo
studio dei personaggi.
“Les quatre cents coups “(1959), apre a Cannes il ciclo della
consacrazione cinematografica dell'autore consolidata dai seguenti
Domicile
“L'amour à vingt ans” (1962), “Baisers volés” (1968),”
conjugal “L'amour en fuite
“(1970) e “(1978).
Cineasta sensibile, le sue doti migliori come regista vengono
esaltate nei temi autobiografici e negli psicodrammi, nei quali riesce
a mescolare con equilibrio humour e tenerezza, astenendosi da
banali giudizi morali.
Negli anni successivi egli accosta anche altri generi, quali il noir e
la fantascienza (Farenheit 451, 1966),film quest'ultimo
diversamente valutato ma che ha sempre avuto un grande valore
didattico-descrittivo.
Ma i film della maturità in cui sembra meglio esprimersi e
Truffaut
convincere sono quelli in cui riesce a distillare un tocco
:” L'enfant
dolce-amaro rivelatore delle sue inquietudini personali
sauvage” “L'argent de poche “(Gli
(1970)(il ragazzo selvaggio) e
anni in tasca 1976) in cui ritorna a descrivere la situazione
dell'infanzia. 2
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“Gli anni in tasca” 2
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Il ragazzo selvaggio”
“
“La camera verde “(1978),
Con che tratta di un culto maniacale dei
morti-sempre con una direzione leggera, conosce il suo primo flop
commerciale. Tra le altre attività va segnalata sicuramente la
considerevole produzione di scritti sul cinema, articoli, saggi,
prefazioni.
In veste di attore François Truffaut ricopre delle volte il ruolo di
attore principale nelle sue opere e partecipa anche a film altrui, tra i
“Incontri ravvicinati del terzo tipo di Spielberg” (1977)
quali , nei
panni di uno dei protagonisti.
I film di Truffaut riscuotono un buon successo di pubblico, anche
grazie ad una maniera di far cinema, ad una poetica che, all’interno
di tutta la generazione della Nouvelle Vague, sembra la più
tradizionale.
Inoltre, i temi che ispirano questa poetica sono le cose che, se
stanno a cuore al regista francese, sono anche quelle più sentite da
Jeanne
tutti: i bambini, anche se descritti nei loro disagi, le donne -
Moreau, Catherine Deneuve, Jacqueline Bisset, Isabelle Adjani , solo
per citarne alcune - tutte bellissime e alle quali Truffaut dedica
spesso intere sequenze che sono veri e propri atti d’amore.
Grazie a questo favore del pubblico, Truffaut è uno dei pochi registi
indipendente economicamente che la storia del cinema ricordi:
«Les Films du
dopo i primi successi fonda la casa di produzione
carosse» che gli permette di girare tranquillamente i suoi film. 2
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Pellicola atipica, grande direzione sperimentale e colta che valse a
Effetto Notte (1973)
Truffaut un Oscar, è il film dove è il cinema
stesso che viene raccontato: la lavorazione di un film, le difficoltà
che incontra, gli amori che fa nascere, le diverse esigenze e
generazioni che mette insieme, l'opportunità che offre di
sopravvivere oltre la morte. Si tratta in fondo della sintesi migliore
della concezione che Truffaut si era fatta del mezzo
cinematografico, e che più o meno velata si nasconde dietro ogni
sua opera: la convinzione che un film «per essere riuscito, dovesse
esprimere simultaneamente un’idea del mondo e un’idea del
cinema».
Claude Chabrol (Parigi 1930)
Passa la fanciullezza in un paese di provincia ( spesso presente nei
suoi film) si laurea in lettere a Parigi, frequenta gli ambienti del
Cinema ed incontra i registi, Godard ,Truffaut , Rohmer, insieme al
quale scrive nel 1957 un libro su Hitchcock, autore destinato ad
influenzare profondamente la sua opera. Dopo la laurea Chabrol
Cahiers du
lavora nell'ufficio stampa della Fox e collabora ai
Cinema. “Le
Nello stesso anno gira, in ristrettezza di mezzi, il suo primo film,
beau Serge”, che è considerato il punto di partenza della Nouvelle
vague. Il film anticipa quelli che diventeranno i tratti caratteristici
del cinema di Chabrol: l'introspezione psicologica dei personaggi e
dei loro rapporti, una trama spesso poliziesca e la descrizione
accurata di un ambiente sociale.
“Le beau Serge” (1958) narra la storia di un ragazzo tubercolotico
che torna al paese natale dove cerca invano di aiutare una coppia di
amici il cui matrimonio è in crisi, fino a trascinare lui ubriaco al
capezzale della moglie partoriente, per la nascita di un figlio con
gravi problemi di salute. 2
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“Le beau Serge”
“Les Cousins” (1959)è la storia di un serio giovane di provincia che
va a stabilirsi a Parigi in casa di un cugino decadente e piano piano
si lascia coinvolgere nelle tresche di quest'