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L'art de la Nouvelle Vague - Tesina di 29 pagine in formato word sulla Nouvelle Vague, il contesto storico in cui nasce e si sviluppa, i registi che maggiormente la rappresentano(Truffaut,Godard,Chabrol,Rohmer,Rivette) e le loro tecniche Pag. 1 L'art de la Nouvelle Vague - Tesina di 29 pagine in formato word sulla Nouvelle Vague, il contesto storico in cui nasce e si sviluppa, i registi che maggiormente la rappresentano(Truffaut,Godard,Chabrol,Rohmer,Rivette) e le loro tecniche Pag. 2
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Bazin introduce così la tecnica del “piano sequenza” e quella della

“profondità di campo”. 2

9

Piano sequenza: E’ un piano che da solo svolge le funzioni

di una sequenza o scena. Esso rappresenta un episodio

caratterizzato da una relativa autonomia nel contesto

narrativo complessivo del film in questione. E’ l’equivalente

di una somma di inquadrature su cui si articola una

sequenza. Se nel decoupage classico il montaggio serviva a

chiarire e imporre allo spettatore ciò che narrativamente

era più importante, il piano sequenza in questo senso, nega

tale prospettiva e instaura con lo spettatore un rapporto

meno coercitivo, lasciandolo libero di errare con lo sguardo

all’interno dei confini dell’inquadratura. Nel decoupage

classico lo spettatore vede solo ciò che il regista gli impone

di vedere, invece col piano sequenza lo spettatore ha di

fronte a sé diverse possibilità di visione, attivando un

percorso di lettura più libero, autonomo.

“Il pianosequenza privilegia la ripresa

in continuità di un'intera azione,di

un'intera unità drammatica, senza

interromperla con la segmentazione del

montaggio" A. Bazin.

Profondità di campo: Strettamente connessa alla nozione

di piano sequenza, essa costituisce una particolare

costruzione dell’immagine articolata su due o più piani, tutti

perfettamente a fuoco. Anche questa tecnica contribuisce alla

relativa libertà di visione concessa allo spettatore.

Tuttavia piano sequenza e profondità di campo non rappresentano

una totale negazione del montaggio. In realtà esso può continuare

ad essere presente ma in una forma particolare di “montaggio

interno”. Con tale espressione si intende una forma di montaggio

che si costruisce non più a partire dal rapporto tra diverse

inquadrature ma all’interno di un solo piano attraverso: 2

9

 Movimenti di macchina;

 Un’entrata o un’uscita di campo di un personaggio;

 La stessa disposizione in profondità di due o più elementi

diegetici(ossia elementi che appartengono alla narrazione del

film).

Le tematiche

La Nouvelle Vague rappresentò l’esordio di una nuova generazione

di cineasti decisi a esprimere le proprie inquietudini e il proprio

malessere, la quotidianità e il privato ma anche gli echi del mondo

esterno. Le tipologie di film che appartengono a questo movimento

culturale variano in base al regista che le mette in pratica.

Francois Truffaut (1932-1984)

Dopo un'infanzia tormentata, nel corso della quale finisce anche in

riformatorio, incontra André Bazin, (teorico della Nouvelle

vague)che lo fa entrare nella prestigiosa rivista cinematografica

Cahiers du Cinéma e sulla quale dal 1955 al 1959 Truffaut pubblica

recensioni che preannunciano un bisogno di rinnovamento che

confluirà poi nel movimento della “Nouvelle vague", di cui il regista

è uno degli artefici principali. Il suo successo giunge nel 1959 con il

“I quattrocento colpi”,

suo primo film nel quale rievoca la propria

infanzia infelice, trovando nell'attore Jean-Pierre Léaud una specie di

suo alter ego, che chiamaAntoine Doinel e che sarà il protagonista

“Baci

di un vero e proprio ciclo costituito da più film:

rubati “Domicile conjugal” “L'amore

“(1968), (1970) e

fugge “(1979). Un intero ciclo che descrive prima un

corteggiamento timido, poi la fase di maturazione e l’incontro con la

donna della vita, di seguito la noia del matrimonio e i sottili piaceri

dell’adulterio, infine il divorzio, la professione di scrittore e il

racconto, tratto dai film precedenti, della vita passata. Ogni film

vede la partecipazione degli stessi personaggi, si svolge sempre

negli stessi contesti, prolunga il disagio adolescenziale fino alle sue

conseguenze in età più adulta. Tutti insieme sono uniti da una linea

di coerenza costituita sia dai richiami che il film successivo fa al

precedente, sia da quell’andamento monotematico che miscela 2

9

stilisticamente i toni della facile commedia con quelli, più latenti del

dramma. “I quattrocento colpi”

“Jules e Jim”

Già con del 1961, sua seconda opera, si vanno

precisando i temi e gli stili del Cinema di Truffaut, cui il regista

resterà sempre legato: l'amore e la difficoltà della vita di coppia,

l'infedeltà, il logorarsi dei rapporti sentimentali, il tempo che passa

e l'angoscia della morte, le suggestioni letterarie,il fascino dello 2

9

spettacolo e della messa in scena, il senso dell'ironia,la voce di

commento,il piano-sequenza,i rapidi e complessi movimenti di

macchina. “Jules and Jim”

Notevole la descrizione e rappresantazione dei sentimenti nei suoi

film,comportamenti,dialoghi,ambienti,leggerezza,ironia,attraverso

inquadrature apparentemente semplici,descrittive.

''Vietata'' era secondo Bazin la ''rappresentazione'' di una

situazione talmente esclusiva ed intima come quella sentimentale

da non poter essere registrata.

E’ il caso dell’amore che “si vive e non si rappresenta”. 2

9

In Trauffaut le storie d'amore, di tradimenti, delusioni,speranze

sembrano deboli senza una tesi di fondo, una conclusione forte,ma

nel fluire delle immagini ci vengono dette cose memorabili (stile

documentaristico).

Godard

Meno coinvolto di negli avvenimenti politici ma non per

questo fuori dalla realtà sociale ove i rapporti umani si formano o

insensibile al mondo che lo circonda. Già nel suo primo

“Les Mistons”

lungometraggio, (1958), François Truffaut mostra

un'attenzione spiccata per l'osservazione della vita quotidiana e lo

studio dei personaggi.

“Les quatre cents coups “(1959), apre a Cannes il ciclo della

consacrazione cinematografica dell'autore consolidata dai seguenti

Domicile

“L'amour à vingt ans” (1962), “Baisers volés” (1968),”

conjugal “L'amour en fuite

“(1970) e “(1978).

Cineasta sensibile, le sue doti migliori come regista vengono

esaltate nei temi autobiografici e negli psicodrammi, nei quali riesce

a mescolare con equilibrio humour e tenerezza, astenendosi da

banali giudizi morali.

Negli anni successivi egli accosta anche altri generi, quali il noir e

la fantascienza (Farenheit 451, 1966),film quest'ultimo

diversamente valutato ma che ha sempre avuto un grande valore

didattico-descrittivo.

Ma i film della maturità in cui sembra meglio esprimersi e

Truffaut

convincere sono quelli in cui riesce a distillare un tocco

:” L'enfant

dolce-amaro rivelatore delle sue inquietudini personali

sauvage” “L'argent de poche “(Gli

(1970)(il ragazzo selvaggio) e

anni in tasca 1976) in cui ritorna a descrivere la situazione

dell'infanzia. 2

9

“Gli anni in tasca” 2

9

Il ragazzo selvaggio”

“La camera verde “(1978),

Con che tratta di un culto maniacale dei

morti-sempre con una direzione leggera, conosce il suo primo flop

commerciale. Tra le altre attività va segnalata sicuramente la

considerevole produzione di scritti sul cinema, articoli, saggi,

prefazioni.

In veste di attore François Truffaut ricopre delle volte il ruolo di

attore principale nelle sue opere e partecipa anche a film altrui, tra i

“Incontri ravvicinati del terzo tipo di Spielberg” (1977)

quali , nei

panni di uno dei protagonisti.

I film di Truffaut riscuotono un buon successo di pubblico, anche

grazie ad una maniera di far cinema, ad una poetica che, all’interno

di tutta la generazione della Nouvelle Vague, sembra la più

tradizionale.

Inoltre, i temi che ispirano questa poetica sono le cose che, se

stanno a cuore al regista francese, sono anche quelle più sentite da

Jeanne

tutti: i bambini, anche se descritti nei loro disagi, le donne -

Moreau, Catherine Deneuve, Jacqueline Bisset, Isabelle Adjani , solo

per citarne alcune - tutte bellissime e alle quali Truffaut dedica

spesso intere sequenze che sono veri e propri atti d’amore.

Grazie a questo favore del pubblico, Truffaut è uno dei pochi registi

indipendente economicamente che la storia del cinema ricordi:

«Les Films du

dopo i primi successi fonda la casa di produzione

carosse» che gli permette di girare tranquillamente i suoi film. 2

9

Pellicola atipica, grande direzione sperimentale e colta che valse a

Effetto Notte (1973)

Truffaut un Oscar, è il film dove è il cinema

stesso che viene raccontato: la lavorazione di un film, le difficoltà

che incontra, gli amori che fa nascere, le diverse esigenze e

generazioni che mette insieme, l'opportunità che offre di

sopravvivere oltre la morte. Si tratta in fondo della sintesi migliore

della concezione che Truffaut si era fatta del mezzo

cinematografico, e che più o meno velata si nasconde dietro ogni

sua opera: la convinzione che un film «per essere riuscito, dovesse

esprimere simultaneamente un’idea del mondo e un’idea del

cinema».

Claude Chabrol (Parigi 1930)

Passa la fanciullezza in un paese di provincia ( spesso presente nei

suoi film) si laurea in lettere a Parigi, frequenta gli ambienti del

Cinema ed incontra i registi, Godard ,Truffaut , Rohmer, insieme al

quale scrive nel 1957 un libro su Hitchcock, autore destinato ad

influenzare profondamente la sua opera. Dopo la laurea Chabrol

Cahiers du

lavora nell'ufficio stampa della Fox e collabora ai

Cinema. “Le

Nello stesso anno gira, in ristrettezza di mezzi, il suo primo film,

beau Serge”, che è considerato il punto di partenza della Nouvelle

vague. Il film anticipa quelli che diventeranno i tratti caratteristici

del cinema di Chabrol: l'introspezione psicologica dei personaggi e

dei loro rapporti, una trama spesso poliziesca e la descrizione

accurata di un ambiente sociale.

“Le beau Serge” (1958) narra la storia di un ragazzo tubercolotico

che torna al paese natale dove cerca invano di aiutare una coppia di

amici il cui matrimonio è in crisi, fino a trascinare lui ubriaco al

capezzale della moglie partoriente, per la nascita di un figlio con

gravi problemi di salute. 2

9

“Le beau Serge”

“Les Cousins” (1959)è la storia di un serio giovane di provincia che

va a stabilirsi a Parigi in casa di un cugino decadente e piano piano

si lascia coinvolgere nelle tresche di quest'

Dettagli
Publisher
A.A. 2010-2011
34 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Latrece di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia e critica del cinema e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Bono Francesco.