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APPRENDIMENTO
L'apprendimento può essere definito come un insieme di processi che, producendo dei cambiamenti duraturi nel potenziale comportamentale dell'individuo, consente un miglior adattamento all'ambiente. Gli studi evoluzionistici sull'imprinting ampliano la concezione di apprendimento a tutti i fattori innati che possono essere modificati dall'interazione con l'ambiente, definendolo come comprensivo di tutti gli schemi comportamentali acquisiti o di tutti quelli modificati, grazie all'interazione con l'ambiente.
TEORIE E AUTORI: l'approccio che principalmente si è interessato all'apprendimento è quello comportamentista. Tra gli autori maggiormente rilevanti possiamo citare Pavlov e Skinner. Il primo, con i suoi esperimenti in laboratorio con i cani ha sviluppato il paradigma del cosiddetto Condizionamento classico. Il condizionamento classico consiste nell'associazione, in maniera contigua,
di condizionamento classico, si parte dall'utilizzo di uno stimolo neutro (SN), che di per sé non è in grado di provocare una risposta incondizionata. Successivamente, si introduce uno stimolo incondizionato (SI), che è in grado di provocare una risposta innata e incondizionata. Il SN diventa quindi uno stimolo condizionato (SC), in grado di provocare da solo la risposta originaria, detta risposta condizionata. Nell'esperimento con i cani, ad esempio, la ciotola del cibo (SI), che provoca la risposta incondizionata (RI) della salivazione, viene presentata ai cani subito dopo il suono di una campanella (SN). Dopo un certo numero di sequenze e ripetizioni, lo SN viene associato immediatamente allo SI, diventando uno SC e producendo una risposta condizionata (RC). Il periodo durante il quale si viene esposti alle ripetute associazioni tra SN e SI prende il nome di "fase di acquisizione". Se, una volta instaurata l'associazione, lo SC non viene più associato allo SI, la RC tende a sparire e questo fenomeno prende il nome di estinzione. In questo paradigma di condizionamento classico, si studiano le relazioni tra stimoli e risposte, e come queste possono essere modificate attraverso l'associazione tra stimoli.non si apprende un nuovo comportamento, ma si impara a fornire una risposta già conosciuta ad uno stimolo che solitamente non la genererebbe. Nel tentativo di comprendere invece l'apprendimento di nuovi comportamenti, Skinner introdusse il concetto di Condizionamento operante, riprendendo gli studi di Thorndike sull'apprendimento per prove ed errori. Il ricercatore si era accorto che le risposte corrette (cioè quelle che nei suoi esperimenti conducevano l'animale al cibo) tendevano ad essere ripetute, mentre quelle sbagliate a essere abbandonate. Thorndike chiamò questo fenomeno legge dell'effetto e spiegò che la tendenza di un animale a ripetere un comportamento è dato dall'effetto prodotto dal comportamento stesso. Sulla scia di questi esperimenti Skinner elaborò un piccolo ambiente (Skinner box) con all'interno una leva alla quale corrispondeva un distributore di cibo. L'animale all'internodell'ambiente simuoveva fino a premere casualmente la leva, provocando l'erogazione del cibo. Questo meccanismo si ripeteva finché l'animale non riusciva a cogliere il legame esistente tra la prima operazione e la comparsa del premio. Skinner definisce questo tipo di apprendimento operante, poiché il soggetto opera e agisce sull'ambiente e lo modifica emettendo dei comportamenti di risposta. I comportamenti operanti aumentano o diminuiscono in funzione del rinforzo che è rappresentato da qualsiasi evento che accresca la probabilità della comparsa di una risposta. Ci sono rinforzi positivi e negativi, primari e secondari. Quando premendo la leva l'animale ottiene del cibo avviene un rinforzo positivo che condiziona l'animale a ripetere quanto ha già fatto per ricevere altro cibo. Il rinforzo negativo corrisponde a ciò che è in grado di provocare la cessazione di uno stimolo spiacevole. I rinforzi primari sonoquelli naturali che fanno leva su condotte innate e non apprese nel tempo, come per esempio mangiare per nutrirsi, mentre i rinforzi secondari sono quegli stimoli originariamente neutri che diventano rinforzanti, in quanto associati ad un rinforzo primario. Anche le punizioni, come i rinforzi, hanno la capacità di condizionare la condotta: mentre il rinforzo aumenta la probabilità di una risposta perché si ottiene un premio, o si elimina uno stimolo avversativo, la punizione fa diminuire la probabilità che si verifichi un determinato comportamento. Un aspetto di cui il comportamentismo non aveva tenuto conto è la dimensione sociale dell'apprendimento: l'apprendimento si realizza all'interno di un contesto interpersonale, in cui è fondamentale la capacità di osservazione e, conseguentemente, d'imitazione degli individui. Bandura ha studiato sistematicamente il processo di apprendimento per.osservazione-imitazione, definendolo con il preciso termine di modellamento (modeling). Esso indica quel tipo di apprendimento che entra in gioco quando il comportamento di un organismo che osserva si modifica in funzione del comportamento di un altro organismo che ha la funzione di modello. Noti sono gli studi di Bandura sul comportamento aggressivo dei bambini. In un esperimento, alcuni bambini vedevano un adulto interagire con un pupazzo gonfiabile di nome Bobo. Un primo gruppo di bambini osserva delle scene in cui l'adulto si comporta in modo tranquillo con Bobo; altri bambini invece vedono scene in cui l'adulto aggredisce verbalmente e fisicamente la bambola; infine, ad un gruppo di controllo non viene mostrato alcun modello. Alla fine, i bambini che avevano osservato il modello comportarsi in maniera aggressiva assumevano atteggiamenti due volte più aggressivi rispetto ai bambini appartenenti agli altri due gruppi sperimentali. I fattori che entrano in gioco nel modellamento includono:modellamento sono vari, tra i quali molto importanti risultano quelli relativi alle proprietà del modello (età, sesso, status sociali, gradevolezza ecc..) e alla previsione sul probabile esito di un comportamento. A proposito di quest'ultima dimensione si parla di condizionamento vicario: un individuo impara le conseguenze di comportamento vedendo cosa succede agli altri quando mettono in pratica quel tipo di azione.
METODI D'INDAGINE: attualmente vengono utilizzati veri test per la valutazione dell'apprendimento scolastico, tra i quali possiamo citare:
- le Prove MT, per la verifica della lettura per elementari, medie e di livello avanzato. I test, di facile e rapida somministrazione, offrono informazioni fondamentali sulle conoscenze e sulle abilità del soggetto, sull'attività didattica svolta e sul lavoro di recupero da programmare;
- l'IPDA, strumento utile per l'identificazione precoce dei disturbi
dell'apprendimento;
2) il Q1 VATA, utilizzato dagli insegnanti che sentano il bisogno di adattare contenuti e metodi dell'intervento educativo ai bisogni del singolo studente per un insegnamento individualizzato, capace di favorirne il massimo sviluppo.
AMBITI APPLICATIVI: nel contesto clinico ed evolutivo si è posta particolare attenzione ai disturbi dell'apprendimento, cioè un gruppo eterogeneo di disturbi che si manifestano con selettive difficoltà nell'acquisizione e nell'uso di un'abilità. Essi possono essere presenti lungo l'intero arco di vita e coesistere con problemi di controllo del comportamento e d'interazione sociale. Il criterio principale per la diagnosi è quello della discrepanza tra un'abilità cognitiva che è compromessa rispetto all'età cronologica e il funzionamento intellettivo generale che risulta, invece, nella norma.
I disturbi dell'apprendimento sono
delle patologie dello sviluppo, interessanti classicamente l'età scolare, che coinvolgono le abilità di lettura, di scrittura, o di calcolo. I disturbi dell'apprendimento interferiscono in modo significativo con i risultati scolastici o con le attività di vita quotidiana che richiedono capacità di calcolo, lettura o scrittura; scarsa autostima e deficit delle capacità sociali sono spesso associati, così come possono esserci anomalie dell'elaborazione cognitiva (per esempio deficit dello sviluppo del linguaggio, dell'attenzione, della memoria). Vi sono varie ipotesi circa le cause di sviluppo dei disturbi dell'apprendimento: 1) ipotesi lesionale, basata sul riscontro di un'elevata incidenza di danni cerebro-lesivi e di disturbi neurologici minori; 2) ipotesi psicologica, basata sull'elevata frequenza di disturbi emotivi e relazionali correlati. Rispetto ai problemi emotivi associati (ansia, insicurezza, iperattività),viene strutturato un training all'autonomia che favorisca un miglioramento dell'autostima e una diminuzione dell'ansia; vengono insegnate abilità di problem solving e utilizzate tecniche quali la Token Economy, per