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ESPERIMENTO DEI RATTI NEL LABIRINTO
Si tratta di un esperimento in cui seleziona 3 gruppi di ratti e osservò i loro comportamenti in un labirinto
a T (i ratti sono liberi di entrare e trovare la via d’uscita).
Gruppo 1: i ratti sono lasciati liberi di andare in qualunque direzione, ma in nessuna uscita del
labirinto vi è un rinforzo (cibo). Risultato: debole riduzione degli errori nel tempo, si potrebbe
pensare che essi non apprendono quale sia la strada per uscire.
Gruppo 2: alle uscite del labirinto vi è un rinforzo (cibo). Risultato: i topi tendono ad uscire sempre
da quel lato, avendo appreso che a conclusione di quel braccio del labirinto vi è il cibo. Vi è una
rapida riduzione degli errori nel tempo.
Questi due gruppi sembrano risponde ai principi classici dell’apprendimento: se vi è rinforzo si apprende
“prima e meglio”.
Gruppo 3: per 10 giorni nessun rinforzo, quindi, i ratti sbagliano e sembrano non apprendere
quale sia la strada per uscire. All’undicesimo giorno rinforzo all’uscita e si osserva che il livello di
errori (indice di apprendimento nelle cavie) immediatamente diminuisce.
Risultati dell’esperimento:
Come ipotizzato da Tolman, i topi
dovevano avere appreso nei primi 10
giorni la struttura del labirinto e senza
la necessità di alcun rinforzo.
Il rinforzo è utile perché si manifesti un
comportamento e non perché lo si
apprenda.
La conoscenza appresa può rimanere
latente in mancanza di motivazione
specifica.
Tolman introduce il concetto di “mappa spaziale” che è costruita vagando per il labirinto e utilizzata
quando si è profilato uno scopo da realizzare. Secondo lo psicologo i topi avevano creato una mappa
cognitiva, ossia una rappresentazione mentale dello spazio che conduce alla meta. Introducendo poi il
principio del minimo sforzo: la meta sarà raggiunta secondo il percorso più semplice e meno dispendioso.
[L’apprendimento latente o esplorativo è stato osservato anche su bambini molto piccoli: es. Campanella
& Rovee-Collier (2005), esperimento su bambini di 3-6 mesi con due marionette dimostrazione che i
bambini acquisiscono conoscenze sul mondo ben prima di poterle esprimere in modo esplicito].
APPRENDIMENTO PER INSIGHT O PER INTUIZIONE
L’apprendimento per insight o per intuizione, come l’apprendimento latente sembra realizzarsi in modo
improvviso: ritornando al concetto di percezione, si è giunti alla conclusione che l’accesso percettivo
all’ambiente si organizza in termini di “rapporto figura-sfondo”, concetto che può essere applicato alle
questioni connesse all’apprendimento.
L’apprendimento non lo si deve immaginare solo come un insieme di atti motivati da un rinforzo che
produce un cambiamento nel comportamento. L’apprendimento si verifica anche quando qualcuno, ad
esempio, ha un problema da risolvere e ne trova la soluzione solo pensandoci si è avuta un’intuizione
(insight) e si è trovata la risoluzione al problema in quanto c’è stata una ristrutturazione degli elementi di
sfondo del pensiero o della rappresentazione percettiva del mondo.
Ciò viene dimostrato da Wolfgang Köhler (uno dei più importanti psicologi della Gestalt del 900)
attraverso un esperimento condotto sui scimpanzè a Tenerife.
ESPERIMENTO DEI SCIMPANZE’
Allestisce una stanza con delle casse e appende al soffitto una banana. Fa entrare nella stanza uno
scimpanzè, Sultan, affamato, il quale nota subito la banana attaccata al soffitto. La banana è attaccata ad
una altezza non raggiungibile dallo scimpanzè dopo una serie di tentativi per raggiungerla, Sultan nota
le casse, le mette una sopra l’altra, ci sale sopra e prende la banana.
Così facendo Sultan ha risolto un problema e strutturato un apprendimento. Significa che vi sono
apprendimenti che non necessitano di esercizio. Si è potuto osservare questo insight perché si trattava di
un animale viso-centrico (se Sultan fosse stato un animale olfatto-centrico, guidato quindi dall’olfatto,
probabilmente avrebbe continuato a saltare per tutto il tempo poiché sentiva di avvicinarsi con il salto
alla banana) quindi, è stato il primato della vista sugli altri sensi che ha determinato uno sviluppo
psicologico e mentale, consentendo di sperimentare degli apprendimenti, come quello dell’insight.
Nell’essere umano, l’insight è alla base del pensiero creativo
IMPRINTING
L’imprinting è una forma di apprendimento rapido e precoce che permette a un animale appena nato di
identificare le caratteristiche di un determinato stimolo ambientale (es: identificare i membri della propria
specie).
Konrad Lorenz ha fatto diversi esperimenti, primo tra tutti l’osservazione dei pulcini d’oca, che hanno
dimostrato come effettivamente l’imprinting costituisca una capacità di apprendimento innata e specie-
specifica, legata al rapporto fra l’individuo e i suoi conspecifici.
Gli esseri umani hanno strutture psicologiche che possono essere associate al fenomeno di imprinting.
Questo fenomeno si realizza effettivamente solo in periodi critici legati alla primissima infanzia.
Nel caso degli esseri umani, la capacità di attaccarsi ad un caregiver (termine che indica la funzione
genitoriale) è una determinante di sviluppo fondamentale per lo sviluppo dell’essere umano ed è legata
ad una specifica fase critica del ciclo di vita che si colloca nel secondo semestre di vita.
Bowlby comprese per primo l’importanza dell’imprinting nella formazione di legami con i caregiver
teoria dell’attaccamento (teoria dello sviluppo fisico e psicologico).
TEORIA DELL’ATTACCAMENTO
La psicoanalisi freudiana si fonda sul costrutto della pulsione, ovvero una spinta a soddisfare una
necessità. Freud oltre ad individuare la pulsione sessuale, individua la pulsione di vita, il cui
soddisfacimento procura piacere (es. fame, attaccarsi al seno, etc.).
In questa fase storica, si credeva che la ragione d’amore tra un neonato e la madre fosse il nutrimento e
che, quindi, il legame maggiore avvenisse nella fase di allattamento studi hanno ribaltato questo
paradigma. La ragione d’amore tra un neonato e il caregiver sta proprio nell’attaccamento: nel bambino,
ad un certo punto nel corso della vita, vi è una spinta ad attaccarsi ad una figura specifica per ottenere
rifugio, protezione, calore e accudimento.
Lo scienziato Harlow condusse un esperimento sui primati che fa capire perché il bisogno di accudimento
e protezione rappresenta l’elemento principale dell’attaccamento e, quindi, lo sviluppo individuale
dell’infante o di un bambino.
La teoria dell’attaccamento ha fatto capire molto delle relazioni umane, poiché da come è andato il
processo dell'attaccamento nella primissima infanzia dipende la capacità con cui ci si dispone ad
esplorare il mondo, ad affrontare le situazioni, a stare in contesti nuovi, a stare in relazioni, ad amare e a
essere amati.
DISTURBI DELL’ATTACCAMENTO
Si tratta di disturbi neuropsichiatrici, potenzialmente gravi. L’attaccamento nell’essere umano è un
processo che ha la sua fase critica nel secondo semestre di vita. Quando qualcosa non va nel processo di
attaccamento, può prendere forma un particolare disturbo comportamentale, definito disturbo
dell’attaccamento, che ha due facce:
1. Disturbo reattivo dell’attaccamento inibizione complessiva della relazione sociale. Si tratta di
persone che hanno estrema difficoltà a creare legami significativi e ad esplorare altri contesti
sociali. Vi è una notevole inibizione, non vi è spinta a creare delle relazioni sociali.
2. Disinibizione sociale si osserva nei bambini. Vi è estrema disinibizione per cui tutti vengono
trattati allo stesso modo (es: l’estraneo viene trattato come se fosse uno zio). L’incapacità di
discriminare tra legami significativi e legami non significativi può essere molto pericolosa (se
una/un bambina/o è in un contesto in cui arriva estraneo, e questa/o bambina/o lo tratta come
se fosse sua madre/padre/zio dal primo minuto, fidandosi e affidandosi ciecamente, si espone a
gravi rischi.
APPRENDIMENTO SOCIALE
L’apprendimento sociale ha notevole rilevanza adattativa, in quanto permette di aggirare i rischi
dell’apprendimento per tentativi ed errori (es. quali cibi sono commestibili).
L’apprendimento sociale consente a un individuo di apprendere determinati aspetti del comportamento di
un altro individuo, detto «modello», e si distingue dall’influenza sociale o contagio sociale, in cui invece un
individuo è semplicemente influenzato dalla presenza di un altro individuo senza imparare qualcosa di
specifico da esso (es. comportamenti «contagiosi» come lo sbadiglio e la risata, si parla di comportamenti
non di pensieri).
TIPOLOGIE DI APPRENDIMENTO SOCIALE (anche nel mondo animale)
• Incentivazione dello stimolo (stimulus enhancement) e incentivazione localizzata dell’attenzione
(local enhancement): il comportamento di un individuo dirige l’attenzione di altri individui che lo
osservano, i quali eseguono comportamenti già presenti nel loro repertorio ma imparano senza
rischi quali aspetti dell’ambiente siano degni di nota e quali sono da evitare (es. particolare specie
di scimpanzé che si nutre di termiti è stato osservato che l’apprendimento del modo in cui uno
scimpanzé si procura il cibo rovistando nel termitaio avviene per osservazione, non per prove ed
errore: lo scimpanzè che si nutre di termiti prende un bastone, individua un termitaio e fa dei
movimenti molto accurati e particolari per fare in modo che tirando fuori il bastoncino le termiti
rimangano attaccate e poi le mangia leccandole da esso. Questa condotta dev’essere appresa dai
cuccioli il prima possibile, in quanto importante a livello vitale, e avviene per apprendimento
sociale e osservazione).
• Condizionamento osservativo: osservando il comportamento di un individuo verso uno stimolo,
l’osservatore acquisisce informazioni sul significato e sul valore emotivo di quello stimolo,
manifestando un comportamento simile a quello del modello (es. gli scimpanzé concepiscono i
serpenti come degli animali pericolosi per la loro salute e l’attitudine o l’attenzione ad evitare il
contatto con i serpenti o a considerarli animali pericolosi non avviene per prove ed errori ma a
seguito di un processo osservativo. Quello che viene osservato dal giovane scimpanzè rispetto a un
modello più adulto è la reazione affettiva, questa reazione affettiva di spavento quando si viene