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Testi di riferimento:

1. Paolo D'Achille, "L'italiano contemporaneo", Bologna, il Mulino, 2019 [terza edizione]; "Italiani scritti. Terza edizione", Bologna, il Mulino, 2012;

2. Luca Serianni,

3. Paola Italia, Debora Bennati, "Scrivere tesi e tesine all'università", Firenze, Le Monnier, 2013

LEZIONE 1

Introduzione al corso: illustrare diverse varietà dell'italiano contemporaneo, privilegiando la forma scritta. Obiettivi formativi: sviluppare competenze di analisi e di scrittura; riconoscere le diverse tipologie testuali nelle loro funzioni e tratti linguistici; produrre testi coesi e coerenti, due requisiti fondamentali del testo, concetti cardine della linguistica testuale. Imparare a strutturare un testo per lo più di tipo saggiostico/tesina.

Contenuti: le varietà dell'italiano contemporaneo (privilegiamo la dimensione sincronica); scritto sia testi letterari che saggistici, pubblicitari, giornalistici.

ecc.; l'idea del corso è quella di avere una progressione graduale verso una scrittura argomentativa. Le esercitazioni non saranno valutate, hanno un valore formativo.

Tesina: per i frequentanti, in alternativa alla tesina classica che prevede un testo di carattere argomentativo ecc., c'è un esercizio di redazione di un'autobiografia linguistica, ovvero parlare della propria esperienza in un'ottica ben precisa quella di chi riflette sul proprio repertorio linguistico quindi con consapevolezza linguistica e socio-linguistica. La tesina classica invece prevede l'individuazione di un tema e il suo sviluppo. 6-7 pagine di norma per la tesina.

Il corso di laboratorio di scrittura ha avuto fioritura negli ultimi vent'anni. Risponde alla necessità di colmare le lacune nelle competenze di scrittura una volta usciti dal liceo, per avere una padronanza nella scrittura a livello universitario.

Dizionari, grammatiche risorse online (file

Tra le risorse online è segnalata quella del sito Treccani; nella versione online il vantaggio è che tutto è più aggiornato. La Treccani ha anche una serie di materiali da riviste online a molti interventi sulla lingua italiana e in particolare uno strumento scientifico. Il sito dell'Accademia della Crusca, 5 edizioni dalla prima del 1612 (il primo dizionario europeo con criterio scientifico); stazione lessicografica VoDIM: provare a consultare qualche voce. In biblioteca, è lo strumento migliore per l'italiano contemporaneo. GRADIT: consultabile GDLI: il cosiddetto "Battaglia", è un dizionario storico, è lo strumento più ricco per una ricerca storico-linguistica. contiene citazioni letterarie. cerca "la parola che è sulla punta della lingua" o connessioni analogiche come I dizionari analogici: si in una sorta di brain-storming.

dà definizioni ma tutta una serie di accezioni, iperonimi, variazioni sinonimiche, caratteristiche di possibile aggettivazione. Dà sia le combinazioni più usuali e ovvie che quelle più impensate, anche legate alla storicità della lingua con termini aulici. Evoca una ricchezza di immaginario e di vocabolario. Il dizionario analogico crea delle mappe con connessioni di idee "a grappoli". Si trovano anche i modi di dire in relazione alla parola presa in esame, detti e proverbi.

Le dimensioni delle varietà linguistiche: Approccio in vista della redazione di testi. Una lingua parlata, viva, come l'italiano che negli ultimi e parlato (dall'Unità d'Italia), è una lingua diversificata e variegata in decenni è sempre più scritto più direzioni. Quanto più una lingua è diffusa/parlata/scritta, tanto più presenta delle gamme di è l'insieme delle varietà varietà.

Per questo parliamo di varietà del repertorio. Il repertorio linguistico di lingue possedute da un individuo o da una comunità di parlanti/scriventi. Quando parliamo di varietà possiamo inquadrare cinque assi di variazione:

  • Variabile diacronica; mutamento nel corso del tempo diversificarsi attraverso lo spazio, cosa che caratterizza particolarmente l'Italia
  • Variabile diatopica; (lingua vs dialetto) ma è importante tenere presente che i dialetti sono lingue a tutti gli effetti, in quanto sono evoluzioni del latino parlato al pari dell'italiano. Ad oggi la dialettofonia è una biodiversità da preservare e non più una piaga da debellare, come invece era stata durante il periodo del fascismo. Gli italiani regionali vanno considerati come evoluzioni dell'italiano su scala regionale, influenzati dal sostrato dialettale. I geosinonimi sono sinonimi connotati diatopicamente (es. gruccia/appendino/stampella) all'interno della

stessa lingua e che possono anche convivere ed essere usati e compresi all'interno dello stesso territorio, in genere proliferano di fronte a oggetti e cose di uso comune. De Amicis ha scritto "l'idioma gentile", qui usa alcune denominazioni per indicare lo stesso concetto come ad esempio il suono che fa il pane scricchiolante sotto ai denti (scrocchiare/scricchiolare/crocchiare ecc.). La variante diatopica può quindi interessare varie strutture del linguaggio, tra cui il lessico con i suoi sinonimi in base alla connotazione sociale, l'età, il sesso, il livello d'istruzione. In una - Variabile diastratica; passaggio all'uso della lingua italiana è emerso che le prime ad famiglia dialettofona che avvia il attuare il cambiamento sono le donne - Variabile diafasica; in base alla situazione comunicativa, muta la scelta del registro adottato (es. dire la morte in diversi registri: passare a miglior

vita/cadere/trapassare/morire/crepare)-Variabile diamesica; in base al mezzo di comunicazione (dal latino mesos: mezzo; deriva anche“mass media”). Innanzitutto l’opposizione scritto-parlato

Queste cinque variabili possono essere integrate tra loro in prospettive diverse, ad esempio posso considerare un geosinonimo in chiave storica, o nel linguaggio giovanile ecc.

Quello che abbiamo detto dell’italiano fin qui può essere considerato anche per il dialetto.

3LEZIONE 2

La nozione di registro:“La è legata all’uso della parola specificamente richiesta in un certo contesto coerenza semantica[…]. congruente con un certo tipo di testo.” [p. 40La coerenza stilistica richiede un registro Italianiscritti; Luca Serianni]

“La variabile diafàsica è quella legata alla situazione comunicativa, all’argomento trattato, al grado di confidenza che si ha con l’interlocutore. Da questi fattori deriva la scelta di un

registro linguistico formale (come l'italiano aulico di certi discorsi solenni) o informale (come la varietà definita italiana colloquiale, usata soprattutto nel parlato familiare)." [p. 32, L'italiano contemporaneo; Paolo D'Achille]

"Seguendo un'ideale scala discendente, potremmo parlare di livello molto elevato o aulico, colto, formale (o ufficiale), medio, colloquiale, informale, popolare, familiare, basso-plebeo. Ad ognuno di questi 'stili' o 'registri' corrisponde una forma linguistica differente quanto a scelte sintattiche e lessicali. [...]. La definizione dei registri e stili della comunicazione orale interessa soprattutto i sociolinguisti. Lo storico della lingua, tuttavia, in diverse occasioni dovrà tener conto del livello o registro in cui si colloca il documento che ha occasione di prendere in esame." [p. 134, La lingua italiana; Claudio Marazzini]

Il registro è una scelta; il termine deriva

Da un altro ambito, la musica, e in linguistica viene inizialmente impiegato come metafora. In musica il registro è la porzione della scala che può essere abbracciata da un particolare tipo di voce o di strumento. Nel linguaggio più comune si usa anche dire "cambiare registro" nel senso di "cambiare atteggiamento". Il recupero metaforico in linguistica si spiega in funzione della "varietà", in quanto i registri sono livelli espressivi nella dimensione diafasica. Una stessa cosa si può dire in modi diversi. Il registro è una varietà del codice. Qui torna la nozione fondamentale di 'scelta', in quanto il registro si definisce in contrasto alle altre opzioni stilistiche. Nell'analisi di un testo dobbiamo chiederci cosa caratterizza la scelta stilistica del testo. Possiamo parlare di registro tecnico-scientifico, medio, aulico, formale. La differenza dei registri non riguarda unicamente le

opzioni lessicali, ad esempio pensiamo a delle piccole variazioni sinonimiche-fobia, pausa, spavento, timore, strizza- abbiamo qui una gradazione sinonimica legata a una diversità di voci, restando nell'ambito lessicale. Ricordiamo che le parole hanno un valore denotativo e un valore connotativo, cambia la con connotazione. La differenza di registri non riguarda solo le opzioni lessicali, ma anche le scelte stilistiche che investono altri aspetti della struttura linguistica delle frasi: l'esecuzione fonetica, l'intonazione, la prosodia, soluzioni morfologiche (ad es. l'uso dell'imperativo o modo di cortesia), scelte sintattiche. Tutti questi aspetti coinvolgono la struttura della frase e possono modificare il registro. La differenza di registri può esistere anche all'interno di uno stesso linguaggio settoriale, anche all'interno di un unico sottocodice. Mediante i registri si ottengono soluzioni stilistiche diverse,

In letteratura può venire usato anche in funzione di mimesi o per particolari effetti stilistici.

Esercizio: dire la stessa cosa con registri diversi, riflettendo sulla mutazione della frase.

Es 1: "Se ne va questo seccatore", "Smamma sto seccatore", "Smamma sto rompiballe". Anche nella forma, 'questo' diventa 'sto', varietà parlata.

Es 2: ambito medico, "il paziente accusa/lamenta un vivo dolore nella regione epigastrica" la frase recupera i tecnicismi del linguaggio medico, ma in realtà possiamo distinguere qui un tecnicismo. Parlare di 'epigastrico' è fondamentale per determinare la specifico e un tecnicismo collaterale: situazione medica, la sua univocità esclude rischi di ambiguità; ma 'accusa' o 'lamenta' è un tecnicismo collaterale in quanto non strettamente necessario nella funzione medica. Sono termini che connotano stilisticamente.

Il linguaggio medico ma ci sottolineano che ci stiamo muovendo in un certo ambito settoriale. Es 3: "mi rincresce dov
Dettagli
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A.A. 2020-2021
42 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher aurorabss di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Laboratorio di scrittura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Benzoni Pietro.