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CASA MMTrapezio

Tema dell'ingresso - in architettura va segnalato.

Il legno, quando è esposto agli agenti atmosferici deperisce.

La luce zenitale va fatta riflettere su una parete, va incanalata e diffusa per illuminare il locale.

Ogni volta, di fronte a ciascun fatto tecnico, si pensa al risvolto compositivo. Altrimenti non si fa architettura, ma edilizia.

Ricomposizione di un tassello urbano e disegno dello spazio pubblico in Viale Andrea Doria, Milano

Contesto reale - viale Andrea Doria a Milano, vicino a piazzale Loreto. Bisogna contestualizzare il progetto, capirne il quadro urbano.

11LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 1 - 055537C40 reinventing cities - Associazione di sindaci a livello mondiale (+ di 40 città al mondo) che propone concorsi per giovani progettisti (anche studenti) e per professionisti al fine di trasformare i siti sottoutilizzati delle città attraverso progetti sostenibili e incentrati sulla comunità. Concorsi di

rigenerazione urbana, con una particolare attenzione al tema della sostenibilità ambientale, economica e sociale. La forma urbana della città di Milano – struttura radiale anulare:
  • Nucleo denso di tessuto edificato al centro – città identitaria, dalla forma riconoscibile, città stratificata
  • Territorio vasto intorno più o meno edificato – la città si espande, si frammenta e diffonde. Progressiva disgregazione del tessuto urbano edificato.
Il confine dell'urbanizzazione – oggi si mostra incerto e tormentato. Dissolvenza della città contemporanea negli spazi indeterminati della periferia metropolitana. Mura difensive in passato – come limite definito, confine chiaro tra:
  • Natura (il fuori) – ignoto, campagna sconfinata
  • Società civile (il dentro) – il costruito, l'edificato, l'artificiale, il sicuro
Compito del progettista – cogliere le identità territoriali.

le loro forme e i loro caratteri geografici (sempre diversi)

Forma:

  • Morphè – la forma fisica. Indica gli aspetti fisico-formali ed empirici. Attenzione alla materialità della forma, al suo costituirsi come ente fisico, come elemento consistente e materializzato. Operativamente: riconoscere gli assetti.
  • Eidos – la forma specifica. Indica le distinzioni formali, i caratteri differenziali che permettono il riconoscimento di una particolare forma entro l'universo delle forme possibili. Necessità di differenziare tra le forme per permettere il riconoscimento, attenzione alle relazioni tra le forme. Operativamente: identificare le differenze.
  • Idea – la forma astratta, la forma possibile. Indica la categoria mentale della forma come astrazione dal reale. Operativamente: selezionare i valori presenti.

Leon Battista Alberti, dal De Re Aedificatoria, libro primo, capitolo IX – "la città è come una grande casa"

(scaledifferenti ma concatenate), dove ciascun membro, proprio come accade nel copro umano, deve avere il luogo e laposizione più opportuni: non si occuperà più spazio di quanto sia utile, né meno di quanto ne esiga il decoro, né saràcollocato in una posizione impropria o disdicevole, bensì in quella che precisamente gli appartiene, sì che non se nepossa trovare un’altra più conveniente. Occorre che ogni membro dell’edificio si armonizzi con gli altri per contribuirealla buona riuscita dell’intera opera e alla sua leggiadria. Tutte le parti si accorderanno tra loro in modo da apparirecome un sol corpo, intero e bene articolato, anziché frammenti estranei e disparati”.

Leggere la forma urbana, leggere i tessuti della città, identificarne i valori e selezionare gli elementi essenzialimediante la scomposizione in:

  • Tessuto costruito / edificato (pieni) – gli edifici che

interessano

  • Tracciati delle infrastrutture / reti (strade) - capirne la gerarchia, individuando le spine dorsali principali
  • Spazi aperti non costruiti (vuoti) - come piazze, parchi

Le Corbusier, Confronto tra i Redents e i tessuti urbani di Parigi, NY e Buenos Aires (1930) - Le Corbusier propone ipotesi urbanistiche importantissime per le città del futuro. I Redents sono dotati di verde, sole, ampi spazi urbani collettivi, con condomini lineari in un grande parco verde. Al contrario, le città di Parigi, NY e Buenos Aires sono insane, insalubri e insicure.

Struttura dei tessuti urbani in diverse città - ad esempio la griglia rigida ortogonale di NY, con l'unica eccezione di Broadway, oppure il sistema labirintico della Roma storica a ridosso del Tevere.

12LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 1 - 055537

Schematizzazioni sintetiche e interpretative - emergono dalle differenze tra il tessuto residenziale omogeneo

edepisodi che scattano dal tessuto, capisaldi dai ruoli eccezionali (es. il duomo, la Ca Granda, ecc.).

La forma della città – è il risultato delle modalità con cui le sue componenti fisiche si dispongono in reciprocarelazione:

  • Tessuto costruito, edificato
  • Tracciai delle infrastrutture
  • Spazi aperti non costruiti

Fase analitica, di lettura critica della porzione della città di interesse – lettura dei ritmi, intervalli, giaciture, assi edirezionalità, episodi e ruoli di vari ambiti urbani. Città come stratificazione di memoria.

Ruolo e valore della storia per la progettazione architettonica

Il progettista non è interessato da un 'unica storia – le due storie che ci interessano sono la storia del luogo e la storiadell'architettura (e quindi la storia della disciplina), anche recente. Il progetto è una proiezione, agisce nel futuro. Ilmomento del presente sfugge, ogni istante è unico

E irripetibile, nel momento in cui passa si tramuta è già passato. Il presente è sfuggente, il futuro va prefigurato attraverso il progetto. La storia è materiale del progetto, il luogo specifico e il contesto sono preesistenti all'azione progettuale, fanno parte necessariamente del passato. Il progetto nasce sul terreno della storia.

Dobbiamo capire di cosa si tratta, il progetto non agisce mai su foglio bianco. Il progettista lavora sulla temporalità: la trasformazione dello spazio che prefiguriamo lavora nel tempo, nasce sul passato e diventa il futuro.

Responsabilità del progettista - nelle città storicamente costruite su sé stesse, l'architettura sopravvive al progettista, a colui che l'ha pensata. Questo carica il progettista di responsabilità, poiché un cambiamento, un'azione anche minima nella città permane e sopravvive. Responsabilità che chiama in causa categoria

spaziale e temporale. Vittorio Gregotti – “Il passato non è né amico ne nemico, è la condizione del nuovo, il terreno su cui si costruisce la sua necessità. Il foglio su cui si lavoro non è mai bianco, è già affollato e il progetto deve farsi posto. La qualità della nuova architettura è qualità e misura della descrizione della distanza critica da ciò che è consolidato”. La nuova architettura si misura fisicamente e concettualmente con un punto di vista critico (mai simbiotico o mimetico) da ciò che già esiste. Non è tanto l’unicità del gesto, del segno artistico, ma l’unicità deriva dalla distanza critica del nuovo progetto da ciò che è consolidato: non c’è mai una condizione identica ad un’altra che fa in modo che un edificio possa replicarsi identico nello spazio.

Angelus Novus di Paul Klee, 1920 –

Commento di Walter Benjamin, filosofo tedesco ebraico, suicidatosi nel 1940. Tesi sulla filosofia della storia, in questo testo commenta l'opera di Klee che rappresenta l'angelo della storia, una figura stilizzata in chiave moderna di un angelo, con le ali spiegate che volge gli occhi verso l'indietro, verso ciò che lascia. Gli occhi rivolti alla memoria del passato e le ali spiegate come trascinate da un vento inarrestabile verso il futuro. Siamo tutti rivolti necessariamente (come condizione biologica) verso il futuro ma con lo sguardo verso la memoria. Nel gioco tra passato e futuro emerge il ruolo del progetto e della progettazione architettonica. Progettazione – ruolo di prefigurare il futuro, dare forma al futuro, agendo sul presente sfuggente e usando il passato come materiale del progetto. Il tempo non si ferma, l'infranto non si può ricomporre, l'architettura non può presentarsi come nel passato. Inarrestabile scorrere del tempo,

Che ci pone sempre di fronte a condizioni differenti. Storia della pratica del mestiere, storia dell'architettura - efficace anche nell'aspetto pratico e operativo del nostro mestiere (non è l'unico aspetto). L'architettura come pratica del mestiere fa sì che la storia ci indichi come intervenire sul passato, contaminazione e stratificazione nel tentativo di rispondere a nuove esigenze:

  • BBPR sopralzo in via Verdi, 1966, sopra un edificio settecentesco - non c'è un intento mimetico, ma ritmi e misure fisiche, che diventano misure dell'architettura, poiché misure dei serramenti utilizzati. In questo senso storia come materiale del progetto.

Possiamo imparare dalla pratica del mestiere di colleghi prima di noi, che ci possono aiutare, ci insegnano (non siamo i primi architetti sulla Terra). Alcuni edifici omogenei al contesto possono rivelare al loro interno

grande interesse:

  • Edificio in via Quadronno 23 a Milano, di Mangiarotti e Morassutti – variabilità dei fronti nel tempo, data la possibilità di cambiare i serramenti e le logge, o aggiungere elementi oscuranti. Suggestione interessante che arriva dallo studio di alcuni casi del passato. Assunzione della coordinata temporale in modo attivo e propositivo nel progetto.

Milano

Ogni città ha un carattere proprio che le deriva dal succedersi e sovrapporsi delle stratificazioni storiche e, soprattutto, dall’impronta che l’intersecarsi delle caratteristiche ambientali con gli interessi dell’uomo le ha impresso fin dalle origini.

Comprensione della forma dei luoghi, interpretati mediante il loro sviluppo – L’analisi morfologica di una città deve essere storicizzata partendo dalle ragioni lontane che l’hanno prodotta, identificando nello sviluppo di questa continuità la chiave interpretativa della situazione.

attuale.Caposaldi edificati – ridisegnati nella loro forma, elementi che saltano di scala, caposaldi architettonici. È la forma della cose che noi ridisegniamo selezionando che ci fa capire la gerarchia e il ruolo di quell'
Dettagli
A.A. 2020-2021
29 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/14 Composizione architettonica e urbana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MinervaPallade di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Laboratorio di progettazione architettonica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Coppetti Barbara.