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SEPARAZIONE DELLE FASI IN UNA MISCELA ETEROGENEA SOLIDO-LIQUIDO

Esistono 3 metodi:

  1. Decantazione: consiste nel lasciare depositare il solido per gravità sul fondo del recipiente, travasando poi da quest'ultimo la maggior quantità possibile di liquido;
  2. Centrifugazione: tecnica che sfrutta la forza generata da una centrifuga per separare i componenti di una sospensione aventi diversa densità;
  3. Filtrazione: viene realizzata facendo passare la miscela solido-liquido attraverso uno strato di materiale poroso (filtro) che agisce come un setaccio trattenendo il solido; il liquido prende il nome di filtrato.

FILTRAZIONE

Tecnica impiegata per separare impurezze solide da un liquido o un prodotto solido di interesse da una fase liquida.

La filtrazione viene realizzata facendo passare la miscela solido-liquido attraverso uno strato di materiale poroso (filtro) che agisce come un setaccio trattenendo il solido; il liquido prende il nome di filtrato.

Supporti filtranti:
  • Carta da filtro
  • Setti di vetro poroso (vetro sinterizzato)
  • Membrane filtranti (es. acetato di cellulosa)

CARTA DA FILTRO

È il materiale filtrante più largamente impiegato e le proprietà che la contraddistinguono sono:

  • Porosità: misura delle particelle che possono attraversare la carta (fine, media o grossolana)
  • Ritenzione: capacità di trattenere le particelle di solido
  • Velocità: misura del tempo impiegato da un liquido ad attraversare il filtro

FILTRAZIONE PER GRAVITÀ

È la tecnica di filtrazione più comune e semplice che sfrutta la forza di gravità che spinge il liquido attraverso la carta da filtro inserita in un imbuto, e si effettua in maniera diversa a seconda che si sia interessati alla fase liquida o al solido.

Tipi di filtro utilizzati:

  • Filtri a cono (se siamo interessati alla fase solida, si utilizzano con limitata superficie di filtrazione)
  • Filtri a pieghe (se siamo interessati alla fase liquida, filtrato)
si utilizzano (super cie di ltrazione più estesa poiché tuttala super cie della carta da ltro è disponibile). Una ltrazione per gravità spesso può essere condotta a caldo:

FILTRAZIONE A CALDO

Si applica quando si desidera ltrare una miscela cercando contemporaneamente di mantenere un soluto in soluzione (soluzionisature). La soluzione viene mantenuta calda per mantenere in soluzione un determinato soluto. Per esempio per soluzioni sature, il cui ra reddamento determinerebbe la precipitazione del solido. Procedimento: - Mantenere la miscela da ltrare vicino al suo punto di ebollizione. - Preriscaldare l’imbuto versandovi solvente caldo. - Mantenere a debole ebollizione il ltrato. - Usare un ltro a pieghe.

FILTRAZIONE SOTTOVUOTO

Con questa metodica viene esercitata tra la super cie esterna e quella interna del ltro una differenza di pressione maggiore di quella idrostatica esercitata dal liquido. La separazione è più rapida e la rimozione delsolvente dal solido più completa rispetto alla filtrazione per gravità. Si ottiene un solido molto più asciutto e privo di filtrato. Materiale utilizzato: imbuto di Buchner, Filtro di carta depositato su un che tramite una guarnizione viene posizionato su una beuta da vuoto. Sistema di aspirazione collegato alla beuta che crea il sottovuoto. Procedimento: 1. Si avvia il sistema di aspirazione; 2. Lo si attacca tramite un tubo di gomma alla beuta da vuoto; 3. Si bagna il filtro per farlo aderire all'imbuto; 4. Si procede con la filtrazione; 5. Si lava il filtrato con opportuno solvente; 6. Si stacca il tubo di gomma; 7. Si spegne il sistema di aspirazione. Vari tipi di imbuto che si possono utilizzare in questo tipo di filtrazione: - Buchner: per grandi quantità di solido. Può essere di diversi materiali come plastica o porcellana. Ha

all'interno una piastra foratasu cui va poggiato la carta da ltro.- Gooch: non richiede carta da ltro poiché è dotato di un setto di vetro poroso.- Hirsch: è molto piccolo e di forma conica; utilizzato per piccole quantità di solido.pompa Venturi.

Sistema di aspirazione:

Pompa che è collegata al rubinetto. All'apertura del rubinetto, col usso di acqua veloce sicrea una depressione nel braccio laterale che viene collegato alla beuta da vuoto attraverso un tubo di gomma.

RESA DI UNA REAZIONIn molte reazioni chimiche è inevitabile ottenere una quantità di prodotto inferiore a quella prevista per ragioni sia di natura chimica (lareazione non arriva a termine, sottoprodotti, ecc), che legate alle procedure pratiche che vengono eseguite.resa cienzaLa esprime l'e di una reazione e delle procedure sperimentali di isolamento e puri cazione del prodotto adottate.La resa può essere espressa in diversi modi:- Resa teorica:

quantità massima di prodotto (in peso) che si può formare da un dato ammontare di reagenti (quale sarebbe l'ammontare in peso del prodotto finale che otterrei se tutte le moli di reagente si convertissero nel prodotto desiderato).

Resa reale (effettiva o sperimentale): è il peso del prodotto puro che viene isolato dalla reazione ed è normalmente più bassa della resa teorica (peso del prodotto che ho ottenuto dalla mia reazione). Resa reale = resa percentuale x 100.

In genere si riportano i risultati sperimentali come calcolata con la seguente formula: Resa% = Resa teorica - resa quantitativa.

Si parla di resa quantitativa quando si ha una resa percentuale del 100% (significa che resa reale e teorica coincidono).

Il rapporto tra le quantità molari dei reagenti in una miscela di reazione può essere uguale al rapporto dei loro coefficienti nell'equazione bilanciata tutti i reagenti vengono totalmente consumati (ci sarà solo

Il prodotto → non uguale al rapporto dei loro coefficienti nell'equazione bilanciata solo una sostanza verrà totalmente consumata (metto un reagente in eccesso, che permarrà all'interno della miscela di reazione; l'altra sostanza verrà consumata).

Nella pratica sperimentale spesso le reazioni vengono condotte impiegando i reagenti in rapporti non stechiometrici. L'impiego di un eccesso di reagente rispetto ad un altro può rendersi necessaria per:

  • Convertire completamente un reagente nel prodotto desiderato (es: prodotto molto costoso, vogliamo che tutto questo reagisca per dare il prodotto finale. Metto un lieve eccesso del reagente meno costoso, per essere sicuri che il reagente più costoso si converta);
  • Accelerare una reazione lenta (aumenta la pressione parziale di un reagente, quello più facilmente allontanabile successivamente, per la teoria degli urti, si accelera la reazione);
  • Spostare la posizione di un

equilibrio (quando un equilibrio non è nettamente spostato verso i prodotti; legge d'azione di massa);- →Compensare la perdita di reagente a causa di reazioni collaterali (es: indolina + acetilcloruro ammide corrispondente; il cloruroacilico può idrolizzarsi, bisogna avere un ambiente anidro (ossia privo di acqua); si utilizza un lieve eccesso di questo per compensare la perdita di reagente che si può avere in un ambiente non perfettamente anidro). L'eccesso non deve essere critico, non deve provocare altre trasformazioni indesiderate (formazione di prodotti secondari). Se una reazione viene condotta con un reagente in eccesso, se vogliamo calcolarne la resa dovremo far riferimento al reagente presente in minor quantità (in moli), chiamato reagente limitante. reagente limitante Il è il reattivo presente in minor quantità molare, dopo l'eventuale correzione determinata dalla stechiometria. Gli altri reagenti presenti in eccesso

rimarranno parzialmente nel recipiente di reazione al suo termine. L'ammontare in moli del reagente limitante determina: - la quantità in moli di prodotto formato (resa) (Non si può formare un quantitativo in moli di prodotto superiore alla quantità in mole del reagente limitante. Ad esempio, se faccio reagire 1 mol di indolina e 1,1 mol di cloruro acilico, da questa reazione non si potrà formare una quantità maggiore ad 1 mol.) - la quantità in moli del reagente in eccesso che viene consumata. Esempio: indolina + acetilcloruro ammide corrispondente Utilizzo 1,191 g di indolina (ossia 10 mmoli) + 0,942 g di acetilcloruro (ossia 12 mmoli). Resa reale: 1,3 g (peso dell'ammide alla fine del processo). - Resa %? x Resa teorica = mmoli del reagente limitante * PM prodotto Resa teorica = 0.01 (moli di indolina) * 161 (PM ammide) = 1,61 g (di ammide che avrei dovuto ottenere dalla conversione totale)delreagente in prodotto) (partiamo da 10mmoli di indolina, non si potranno formare più di 10mmoli di ammide). xResa % = (1,3 / 1,61) * 100 = 81% Al posto del peso posso utilizzare le moli: Resa teorica = resa reale / PM prodotto Resa teorica = 1,3 / 161 = 0,0081 moli (di prodotto nale; ossia 8,1 mmoli) →Resa % = resa reale:resa teorica = x:100 x = 81% (In laboratorio: dobbiamo calcolare la resa teorica a partire da una resa reale che ci dà la prof) La resa a cui abbiamo fatto riferimento è di una reazione one-step. Se abbiamo una reazione multi-step: - Sintesi lineare - Sintesi convergente resa complessiva Si calcola la (si moltiplicano tra loro le rese di ciascuna reazione). A parità di resa, una sintesi convergente, dal punto di vista di resa complessiva, è più favorevole. Sulle reazioni si può lavorare per aumentare la resa, qualora questa non fosse soddisfacente. Alcuni esempi che portano ad una resa bassa: - Reazioni reversibili conposizionamento dell'equilibrio sfavorevole al prodotto desiderato (reazione con equilibrio spostato verso i reagenti; possiamo agire sulla legge d'azione di massa); - Reazioni collaterali che portano a prodotti secondari; - Tempi di reazione (bisogna dare il tempo ai reagenti di convertirsi nei prodotti finali), temperatura, solvente, concentrazione, ecc (tutti parametri modificabili); - Perdita del prodotto durante la purificazione (es. estrazione liquido-liquido dove si formano emulsioni. Si può modificare la fase di purificazione per avere meno perdite del prodotto possibile.); - Presenza nei reagenti di sostanze chimiche contaminanti che comportano una ridotta efficienza della reazione (reagenti e solventi devono essere il più puri possibili). Un altro modo di esprimere la resa è la conversione (si fa riferimento alla resa %). Conversione% = Moli prodotto ottenuto x 100 / Moli reagente consumato
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
70 pagine
SSD Scienze chimiche CHIM/08 Chimica farmaceutica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giorla di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Laboratorio di preparazioni estrattive e sintesi dei farmaci e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Bedini Annalida.