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SONO TOSSICHE PER LE CELLULE ENDOTELIALI.
INDUCONO UN ULTERIORE RISPOSTA INFIAMMATORIA da parte
die macrofagi.
Iperglicemia che, come noto, si associa al diabete, patologia associata a
IPERLIPIDEMIA e DANNO VASCOLARE.
iperomocisteinemia: si tratta di un fattore individuato negli ultimi 10 anni, sembra
presenti una importanza notevole. Il paziente che presenta elevati livelli di
OMOCISTEINA nel sangue, pur non presentando ipertensione,
ipercolesterolemia, iperglicemia e abitudine al fumo, PRESENTANO
ATEROSCLEROSI DIFFUSE.
■ Si tratta di un tratto ETEROZIGOTE Presente nel 5% della popolazione.
■ Anche in questo caso il danno è di natura PEROSSIDATIVA in quanto la
omocisteina è coinvolta nel ciclo del GLUTATIONE PEROSSIDASI che è un
enzima ad alto potere antiossidante.
naturalmente i fattori sopra descritti sono non vincolati tra loro, ma normalmente si
accompagnano vicendevolmente.
DANNI DI NATURA TOSSICA sono associati a PEROSSIDI presenti nell'organismo
o assunti dall'esterno.
Altri fattori associati possono essere:
STRESS.
➢ SINDROME METABOLICA che di fatto comprende i fattori di rischio associati alla
➢
aterosclerosi stessa.
LA PLACCA ATEROSCLEROTICA E TROMBOSI INFARTUANTI:
L'ateroma formato per la lesione del vaso sanguifero può subire delle complicazioni legate
prevalentemente a lesioni dell'ateroma stesso che generano un fenomeno TROMBOTICO
che INGROSSA LA LESIONE FINO ALLA EVENTUALE OSTRUZIONE COMPLETA DEL
VASO. I fenomeni tipicamente coinvolti in questo tipo di patologia sono i seguenti:
FISSURAZIONE DELL'ATEROMA che porta all'innesco di un fenomeno trombotico.
Posto che un paziente abbia una malattia coronarica, questo paziente presenta una
sintomatologia spesso DETTA:
ANGINA PECTORIS STABILE che presenta una sintomatologia simile e
prolungata nel tempo rispetto allo sforzo fisico affrontato.
ANGINA PECTORIS INSTABILE: situazione grave nella quale il paziente
peggiora in modo repentino e diviene incapace di affrontare sforzi fisici che
invece prima riusciva ad affrontare.
Fondamentalmente il paziente che giunge al suo limite fisico manifesta un
DOLORE TIPICAMENTE ISCHEMICO. L'ostruzione non è totale E TENDE A
MANIFESTARSI:
quando il cuore viene sottoposto a stress: il sangue che passa attraverso la
stenosi diviene insufficiente a garantire il nutrimento del cuore.
quando l'ostruzione supera il 50% del diametro del vaso.
molto probabilmente IL TIPO DI SFORZO affrontabile dal paziente è proporzionale
alla ostruzione e il dolore regredisce generalmente dopo una decina di minuti dalla
cessazione della attività. NEL MOMENTO IN CUI SI ABBIA UNA ANGINA
INSTABILE, genera
lmente SIGNIFICA CHE:
L'ATEROMA SI È FESSURATO.
SI STA FORMANDO UN TROMBO A LIVELLO DELL'ATEROMA PUÒ
PORTARE ALLA OSTRUZIONE COMPLETA DEL VASO.
la situazione EVOLVE NELL'ARCO DI 6-12 ORE e può divenire MORTALE IN
TEMPO BREVISSIMO.
la FESSURAZIONE avviene generalmente a livello della PERIFERIA DELLA
PLACCA: questo avviene tipicamente per il maggiore stress che caratterizza
l'impatto tra la crosta fibrosa e il sangue in arrivo.
FENOMENO EMORRAGICO ALL'INTERNO DELLA PLACCA: si tratta di un
fenomeno che si verifica tipicamente nella placca aterosclerotica e che è stato
scoperto negli ultimi due anni; una rottura all'interno della placca stessa genera una
emorragia che porta al rigonfiamento rapido della placca stessa fino alla ostruzione
del vaso.
ALTRI FENOMENI ASSOCIATI ALL'ATEROMA ma non al suo diretto danneggiamento
sono:
FORMAZIONE DI UN COAGULO A VALLE DELLA PLACCA:
È possibile anche che si formi un COAGULO a VALLE DELLA PLACCA
ATEROSCLEROTICA: tale formazione è legata ovviamente al moto turbolento che
la placca stessa genera. Non si tratta del fenomeno maggiormente temuto dal
punto di vista clinico in quanto la sua evoluzione è piuttosto lenta.
GLI ANUEURISMI:
si tratta di dilatazioni arteriose legate alla DEBOLEZZA DELLA PARETE MUSCOLARE della
arteria3
.
• Traumatismi continui della tonaca media portano ad apoptosi delle cellule che li
si collocano portando alla formazione di un aneurisma.
• La formazione dell'aneurisma è legata alla legge di Laplace per cui:
Possiamo esprimere l'equazione rispetto alla tensione esercitata sulla parete del
vaso:
T = P*r/2h
quindi la tensione esercitata sulla parete del vaso è direttamente proporzionale alla
pressione interna moltiplicata per il raggio e inversamente proporzionale allo
spessore della parete. sarà quindi maggiormente probabile la formazione di
aneurismi in arterie di grosso calibro dove:
la pressione è maggiore.
il raggio è maggiore.
il rapporto tra parete e raggio è inferiore rispetto a quanto non avviene per vasi
più periferici.
il netto cambiamento di diametro del vaso che SEGUE ALLA FORMAZIONE
DELL'ANEURISMA genera:
un moto TURBOLENTO.
un incremento della TENSIONE ESERCITATA SUL VASO.
La formazione di trombi a BULBO DI CIPOLLA: si tratta di trombi che vengono a
formarsi in forma stratificata a livello dell'allargamento generato dall'aneurisma;
l'accumulo di tali trombi può rendere l'aneurisma meno evidente ad esami
radiologici.
CALCIFICAZIONE DELLA PARETE: le placche confluiscono e tendono a formare
depositi calcifici che irrigidiscono ulteriormente la parete del vaso portando ad un
incremento della pressione differenziale.
LA INSTABILITÀ DELLA PLACCA ATEROSCLEROTICA:
Nella PLACCA ATEROSCLEROTICA sono presenti normalmente popolazioni cellulari
MACROFAGICHE; queste cellule:
• fagocitano colesterolo e lipidi presenti nel centro poltaceo.
• Elaborano tali composti lipoproteici.
• Degenerano liberando nuovamente quanto fagocitato.
Ad un esame istologico della placca, troveremo questo tipo di cellule NON AL
CENTROPOLTACEO dove la degenerazione è avvenuta E LE CELLULE SONO MORTO, MA IN
PERIFERIA, SULLE SPALLE DELL'ATEROMA, qui si possono trovare anche dei linfociti. I
macrofagi qui presenti:
1. si attivano IN PRESENZA DI LIPOPROTEINE A BASSO PESO MOLECOLARE che
hanno potere INFIAMMATORIO.
2. il colesterolo OSSIDATO inoltre stimola tale fenomeno: una volta oltrepassata la
tonaca intima il colesterolo, per diversi motivi, subisce fenomeni di
PEROSSIDAZIONE.
Il fenomeno di per sé non è negativo, in quanto i macrofagi fagocitano la placca, ma è
pericoloso dal punto di vista infiammatorio: i macrofagi hanno la capacità di liberare enzimi
litici, in particolare TALI ENZIMI, che normalmente digeriscono la matrice extracellulare,
GENERANO UN INDEBOLIMENTO DELLA PLACCA ATEROSCLEROTICA A LIVELLO
DELLE SPALLE RENDENDOLA PIÙ INSTABILE4
.
LA CURA DI OSTRUZIONI CORONARICHE:
generalmente le ostruzioni coronariche vengono trattate tramite coronaroplastica: si infila
un piccolo catetere e si buca il trombo, tale catetere presenta un palloncino al suo apice il
cui rigonfiamento a diverse atmosfere incrementa il diametro della arteria. Si inserisce
quindi uno STENT, una rete metallica rigida, CHE TIENE APERTO IL VASO impedendo
l'instaurarsi di fenomeni di natura trombotica.
DANNO INFIAMMATORIO DA ARTERITE:
IL DANNO INFIAMMATORIO che caratterizza dati tipi di placche aterosclerotiche può
anche derivare da ARTERITI e ARTERIOLITI AUTOIMMUNI: si tratta di fenomeni che
colpiscono arterie di piccolo calibro. RICORDIAMO:
arterite temporale o malattia di Horton: si tratta di infiammazioni che si possono
anche allargare a ARTERIE INTRACRANICHE:
interessa soprattutto i macrofagi.
si cura senza problemi con farmaci cortisonici.
se trascurata diviene mortale.
arteriolite di kawasaki: tale patologia viene scatenata da UNA INFIAMMAZIONE
che innesca una RISPOSTA AUTOIMMUNE rispetto all'endotelio arteriolare che
viene distrutto causando seri problemi, Si tratta di una reazione alla esposizione di
un SUPERANTIGENE da parte dell'endotelio stesso.
EMBOLIA:
si tratta di un fenomeno per cui un corpo estraneo viaggia a livello del circolo sanguifero,
in particolare si parla di EMBOLIE:
SOLIDE derivate generalmente da trombi o altri oggetti solidi.
GASSOSE derivate dalla formazione di bolle di gas nel sangue.
GRASSOSE legate alla liberazione di masse grasse derivate spesso da fratture
ossee: generalmente si inietta etanolo per disciogliere l'embolo e il problema
sparisce.
LIQUIDE da liquido olesoso soprattutto: le sostanze oleose formano spesso delle
grosse gocce che vanno ad intasare i vasi sanguiferi. Per questo motivo le iniezioni
intramusolari o sottocutanee non devono essere eseguite in vena in quanto il
prodotto iniettato avrebbe come effetto collaterale una embolia liquida.
ENDOCARDITE BATTERICA COME CAUSA DI EMBOLIA SOLIDAUn notevole rischio è
rappresentato dalla EMBOLIZZAZIONE DI MATERIALE SETTICO,
quindi infetto, CHE INTERESSA LE VALVOLE CARDIACHE: questo si verifica soprattutto
in caso di ENDOCARDITE cioè di INFEZIONE DELL'ENDOCARDIO, epitelio che riveste
le cavità cardiache, nel momento in cui l'infiammazione riguardi le valvole cardiache. A
seguito di questo tipo di patologia si possono avere SFRANGIAMENTI DELLA VALVOLA
che possono portare a diversi quadri patologici. La endocardite spesso passa come
misconosciuta in quanto viene scoperta troppo tardi; si manifesta molto spesso come:
UNA FEBBRE ALTALENANTE di due o tre episodi ad eziologia non chiara.
una ALTERAZIONE SEMPRE PIÙ CONSISTENTE DELLA CONFORMAZIONE
VALVOLARE.
a livello clinico si distingue da infezioni di natura VIRALE per le diverse popolazioni
leucocitarie presenti in circolo.
SI TRATTA DI UNA INFIAMMAZIONE BATTERICA CHE GENERA UN FENOMENO DI
QUESTO TIPO:
• si formano PICCOLI COAGULI A LIVELLO DELLE VALVOLE CARDIACHE.
• Si sviluppano CITOCHINE INFIAMMATORIE che generano una trasformazione
dell'endotelio che diviene PROTROMBOTICO:
◦ non si formano trombi di grosse dimensioni in quanto la forza contrattile tende a
romperli.
◦ seguono spesso una via preferenziale che li può portare tramite l'aorta nelle
zone cerebrali dove divengono molto pericolosi.
TROMBI AURICOLARI NELLA FIBRILLAZIONE ATRIALE:
LA FIBRILLAZIONE ATRIALE è una fibrillazione legata a fenomeni associati alla
formazione di FOCOLAI ECTOPICI di FIBRILLAZIONE: alcune cellule muscolari
miocardiche a seguito della alterazione del loro potenziale di membrana, ACQUISISCONO
CAPACITÀ AUTOCONTRATTILE e COSTITUISCONO UN FOCOLAIO ECTOPICO. Da
questo focolaio possono trarre origine EXTRASISTOLI cioè sistoli aggiuntive.
Generalmente alla base di questo tipo di fenomeno si collocano:
una stimolazion