vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Questo è importante, perché alcune costruzioni, come il tempio di roma e
augusto, assumono una forma di legame con l’impero e dic ulto dell’imperatore,
ma in questo caso è un iniziativa dei cittadini di leptis, che non sono tenuti a
farlo, a differenza, ad es., dei cittadini ateniesi, che dovevano ingraziarsi
augusto, forma di dimostrazione del dominio di augsto dulla città e sull’acaia.
- Vespasiano, nel 74, quando riveste la censura, riorganizza la provincia.
- Con traiano leptis diventa colonia romana. Nel 109, In conseguenza della
domina a colonia, viene estessa la cittadinanza romana a tutti i leptitani, che
quindi non sono più tenuti a pagare i tributi a roma.
- Il forte sviluppo si ha in età severiana, in quanto settimio severo era originario di
leptis, anche se una parte della sua monumentalizzazione risale all’età
augustea.
- Forte danneggiamenti si hanno nella I metà del 4° secoli, con vari terremoti, di
cui quello del 365 fu uno dei più gravi, perché uno sciame sismico provocò
anche un terremoto. Tutti i centri dell’africa e dell’asia, e di creta, furono
interessati dal terremoto.
LEPTIS MAGNA
Guardando la pianta, si può riconoscere la parte più antica della città, e le sue fasi di
espansione. Nella pianta è visibile la fase
- La città è immediatamente prospicente la costa
- Ha un promontorio, che sembra essere in parte interessato dal nucleo originario
delle costruzioni
- Il porto era costituito da 2 bracci
- La città è delimitata a sud da un asse viario extraurbano, parallelo alla costa,
ossia l’asse urbano che collegava Alessandria a Cartagine, tangente l’impianto
urbano, atta a delimitare l’impianto urbano stesso, e ad est dal fiume ouadi
lebda, tutt’ora attivo; nel tempo lo ouadi si è in parte interrato, e in parte ha
piene d’acqua; questo ha fatto si che si è potuto scoprire un porto di età
neroniana, che era stato insabbiato.
- Un altro asse viario extraurbano importante può essere testimoniato
dall’incrocio, che corrisponde alla prosecuzione del cd. cardo maximus della
città, lungo il cui sono stati ritrovati dei cippi, che riportavano l’iscrizione: via in
Mediterraneu; questo significa che si tratta di una di quelle vie carovaniere, che
dal Sahara portavano le merci – avorio,oro – che servivano per i commerci.
- L’incrocio è monumentalizzato dall’arco quadrifronte tetrapilo di Settimio Severo
- L’impianto della città è regolare, una griglia per strigas; è diviso in zone
abitative, che sono quelle meno ritrovate, poiché l’interesse primario durante gli
scavi italiani compiuti tra le 2 guerre mondiali erano finalizzati a mettere in
evidenza i centri monumentali, che potevano mostrare la ricchezza dell’età
imperiale, a cui mussolini tentava di ricollegarsi e continuarla.
- La città presenta delle isole destinate ad essere apparato monumentale:
Le terme, di età adrianea
o Il foro di settimio severo
o Il teatro, alla fine del I sec. a.c.
o Il macellum, contemporaneo al teatro
o Il foro vecchio, il più antico della città.
o
- Quindi la zona più antica del centro è quello in corrispondenza del foro vecchio,
la zona monumentale, perché è anche molto vicina al porto
La città si espande progressivamente verso l’entroterra, per fasi cronologiche:
L’espansione più vicina a quella antica ha un suo orientamento specifico.
o Al di sotto del teatro sono state ritrovate necropoli puniche; quindi in
origine il limite della città vecchia era in corrispondenza del cambio di
orientamento nella griglia urbana. Quindi a cerniera tra le 2 espansioni ci
sono il teatro e il calcidicum (la cui definizione latina indica una struttura
edilizia che ha un porticato sulla fronte) e il mercato, che corrispondono al
I sec. a.C.-I sec d.C
Quindi la seconda espansione si ha nel momento in cui è resa colonia
o romana.
Il processo di espansione sembra concludersi in età severiana, quando
o viene monumentalizzato l’ingresso alla città tramite l’arco quadrifronte.
Un tempio di età severiana, immediatamente prospicente il porto.
o Tra 117 e 138 d.C. sono costruite le terme adrianee, sullo ouadi lebda
o Il foro severiano è costruto tra 193 e 211; quindi, fino all’età di traiano,
o questa zona della città non era costruita, poiché lo ouadi lebda esondava
frequentemente. Quindi, per poter costruire in quella zona, si è dovuto
regolare lo ouadi lebda, e in più, settimio severo, che voleva realizzare un
grande complesso monumentale per equiparare leptis a livello delle
grandi città d’oriente. Infatti la costruzione severiana è molto ampia,
poiché costruiscono il foro, secondo le ipotesi sarebbe dovuto essere
duplicato dalla parte opposta, e la basilica severiana doveva costiutire una
cerniera tra 2 grandi piazze, 2 temene con templi sul fondo. È realizzata
anche una via colonnata, che sbocca nel porto severiano: questo dice che
cambia anche la percezione che si aveva della città da parte di coloro che
arrivavano nel porto, che non erano più dirottati nel foro vecchio, ma,
attraverso la via colonnata, erano indirizzati verso il grande complesso
severiano. Il foro inoltre, ha ingressi su più lati.
TEMPIO DI ROMA E AUGUSTO
Il tempio è sine postico, rostrato, realizzato in età tiberiana, poiché i capitelli ionici
sono di età tiberiana.
Sono presenti altre 2 fasi:
- Una fase di età claudia, quando vengono posizionate stele in lingua latina e neo
punica, e a cui corrisponde il posizionamento di un 2° ciclo scultoreo
Il ciclo scultoreo, rinvenuto con gli scavi, presenta un’iscrizione in lingua neo punica
sul portale di accesso al tempio, ricorda tutte le statue di tutti i personaggi che erano
presenti nel tempio: la statua del divo augusto e di Roma, e di Tiberio, germanico,
druso cesare. Molta della decorazione scultorea fu realizzata a spese di una grande
famiglia di leptis magna.
I personaggi rappresentati sono quindi riconducibili alla famiglia Giulio-Claudia. Inoltre
apprendiamo anche della presenza del trono del divo augusto, i rivestimenti delle
statue di germanico e druso, e la quadriga; un insieme molto articolato, da collocare
nel tempio. Inoltre apprendiamo anche la datazione, grazie al riferimento dei sufeti: i
sufeti sono i magistrati più importanti delle città cartaginesi, comandanti in tempi di
pace e di guerra. Quindi si tratta di una costruzione di tipologia romana, che celebra la
famiglia imperiale, realizzata in età tiberiana, ma il governo della città è ancora in
mano ai sufeti, quindi sono ancora valide le magistrature di tipo punico. Il personaggio
BDMLQRT tabahpi appartiene ad una famiglia molto nota a Leptis, tra I e I sec d.C..
costruisce anche il calcidicum vicino al teatro, e tutti questi monumenti sono realizzati
per opere di evergetismo, grazie alle grandi famiglie della città che vogliono rendere
grande la loro città. l’acrolito di Augusto:
Le statue più importanti erano acroliti, di cui si conserva
- Questo ritratto, così come quello di Livia e Tiberio, pur essendo molto
riconoscibile presenta 2 caratteristiche: la 2° fila di ciocche è più rialzata,
richiamo ad Alessandro magno; inoltre, l’incarnato di augusto presenta una
maggiore resa fisiognomica, con maggiore pathos, con la bocca semiaperta.
Questi elementi sono quelli che caratterizzano le botteghe di ambito orientale
(greco-microasiatico); inoltre, gli occhi di augusto di prima porta sono a
mandorla, non molto grandi, mentre gli occhi di questo acrolito sono molto
grandi.
l’acrolito di Roma e quello di Augusto dovevano essere collocati sul fondo della
cella. Tutte le altre statue, a causa delle dimensioni della cella e delle statue,
consentono di presupporre che solo la statua di augusto e quella di Roma dovevano
essere all’interno della cella. Possiamo ricostruire le statue, guardando la gemma
augustea, sapendo che augusto doveva sedere sul trono, e roma doveva indossare
abiti amazzonici, poiché l’acrolito porta lelemo
L’acrolito di Livia, ha la pettinatura all’Octavia, che prevede una parte di capelli
sollevata dalla fronte, intrecciata, terminante sulla nuca con uno chignon. La parte
posteriore della testa non è presente. Guardando le caratteristiche fisiognomiche,
ritroviamo l’incarnato morbido, la bocca semiaperta, e i grandi occhi, che
ritroviamo anche nell’acrolito di tiberio. Questi grandi occhi non sono casuali,
poiché ci sono alcuni ritratti in cui Livia è sempre rappresentata con grandi occhi;
sappiamo che è tipico della ritrattistica tolemaica la presenza del grande occhio,
riprendendo la tradizione egizia del grande occhio del dio horus, che indicava che il
faraone era onniscente, ossia conosceva tutto ciò che avveniva nel suo regno. Livia
riprende questa tradizione, assumendo una caratteristica che era propria delle
regine tolemaiche. Il fatto di ritrovarle anche qui indica che, probabilmente, era un
officina che proveniva da alessandria. Elemento ancora più interessante se si
considera l’architettura del tempio di roma e augusto: infatti, le unità metriche di
misura usate sono il cubito, che è un unità di misura egizia; quindi anche le
maestranza che realizzano l’apparato scultoreo sono le maestranze che operano ad
alessandria. Inoltre a leptis non c’è marmo, che è quindi importato. Dovevano
anche esserci officine neoattiche.
La statua di livia e quella di tiberio non dovevano essere nella cella; inoltre livia era il
tramite che garantiva la successione da Augusto a Tiberio. Le statue dovevano essere
nel porticato frontale del tempio.
Tutte le altre statue, druso, germanico e rispettive madri e mogli, dovevano poggiare
alle colonne sulla tribuna. Inoltre hanno gli occhi più piccoli e il tipo di lavorazione del
collo dice che stiamo vedendo una testa che si è staccata dal corpo, che doveva
incassarsi nel corpo, e il corpo doveva essere togata o loricata, cioè con l’armatura,
perché la corazza o la toga, avrebbero mascherato il punto di incasso, poco probabile
in una statua in nudità eroica. Poiché druso e germanico sono generali, dovevano
sicuramente indossare la lorica. Inoltre l’iscrizione parla di rivestimenti preziosi, quindi
il corpo doveva essere in marmo, e la corazza in bronzo dorato.
Quadriga di Druso e Germanico
Per quanto riguarda la quadriga, che ripresenta druso e germanico, poiché la statua su
quadriga è destinata alla celebrazion