Riserve Naturali
TRA MONTAGNE ESTRETTE GOLE, IL TRENO PERCORRE UNA DELLE VIE PIÙ PAESAGGISTICHE D'ITALIA. "È un po' come vedere un documentario dal vivo con le immagini che scorrono dai finestrini del treno."
Per opera della Fondazione FS Italiane che è sensibile alla tematica e vicina alle tante realtà associative e imprenditoriali locali, ha tutelato la "nostra ferrovia" all'interno del proprio progetto denominato Binari Senza Tempo: dieci spettacolari linee ferroviarie del nostro Paese, diventate un vero e proprio "museo dinamico" da preservare e valorizzare, percorribili a bordo di un convoglio storico con carrozze "Centoporte" e "Corbellini" realizzate tra gli anni '20 e '50 del Novecento.
Binari senza Tempo è il progetto della Fondazione FS pensato per dare una nuova vita a dieci linee ferroviarie che attraversano la provincia italiana, creando una formula innovativa di
turismo ferroviario. Si tratta di circa 600 km di strada ferrata caduti in secondopiano perché poco appetibili per il trasporto regolare di persone e merci, ma che hanno ancora molto da offrire: percorrendo il loro tracciato si possono ammirare panorami unici, in zone d'Italia da riscoprire e aprire al turismo. Grazie alla legge sulle ferrovie storiche del 2017, stimolata anche dal lavoro della Fondazione, oggi queste linee sono tutelate e rispondono al nuovo scopo di rivalutare i territori che attraversano creando un museo diffuso – un museo mobile, se vogliamo – dei piccoli borghi e dei gioielli paesaggistici italiani. Il progetto di Binari senza Tempo infatti è proiettato verso il futuro: è conservando la memoria di queste linee che è possibile promuovere l'Italia ancora nascosta e, insieme, l'idea di un turismo lento e sostenibile. Il soprannome "Transiberiana d'Italia", che l'ha resa celebre in questi anni, lotroviamo per la prima volta associato alla ferrovia sulla rivista Gente Viaggi del novembre 1980 dove il giornalista Luciano Zeppegno, descrivendo questa ferrovia appenninica, la apostrofò come "la piccola Transiberiana" per via delle abbondanti nevicate nel periodo invernale che la fanno somigliare alla vera Transiberiana che da Mosca raggiunge Vladivostok. "Transiberiana d'Italia", così è soprannominata la ferrovia Sulmona-Carpinone, vincolata come ferrovia turistica ma storicamente la si considera fino ad Isernia. È la seconda linea a scartamento ordinario più alta d'Italia, che si sviluppa per un lungo tratto oltre i 1.000 m di altitudine attraversando i boschi del Parco Nazionale della Majella e i rinomati altipiani d'Abruzzo, che d'estate appaiono come verdi praterie con animali al pascolo mentre d'inverno ricordano le bianche distese di neve sferzate da venti gelidi della Siberia. Un'escursione nelCuore dell'Abruzzo e del Molise, tra Parchi Nazionali e Riserve Naturali, che attraversa montagne, altipiani, vallate strette e gole. Un tracciato spettacolare quello della Ferrovia dei Parchi, soprannominata affettuosamente la "Transiberiana d'Abruzzo", che porta alla scoperta di piccoli borghi dove la storia e le tradizioni sono custodite dalle comunità locali. Un viaggio che unisce la montagna dell'Appennino, le sue ragguardevoli cime e i suoi grandiosi altipiani carsici con centri storici, monumenti, opere d'arte e l'operosità dell'uomo di queste magnifiche terre.
Oggi, con questo grande progetto di valorizzazione e promozione turistica, si può viaggiare su una delle linee ferroviarie più belle d'Italia, se non la più bella in assoluto. L'associazione le Rotaie, già protagonista con il primo treno storico il 4 marzo 2012, dal novembre 2014 ha iniziato una stretta collaborazione con la Fondazione FS.
Italiane per far sì che questa linea rimanga ancora viva e porti nuova linfa vitale ai territori attraversati promuovendo e commercializzando l'offerta dall'esperienza del treno storico alle tante attività durante le soste, dai pacchetti di viaggio alla ricettività alberghiera, per far sì che questa splendida avventura possa continuare nel tempo e diventi un vero motore di rilancio economico delle aree interne. La "Ferrovia dei Parchi" è così definita per la sua particolare peculiarità, quella di attraversare un territorio in gran parte protetto, cuore verde dell'Appennino, tra due parchi nazionali: il Parco Nazionale della Maiella e il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Inserita già nella guida Touring Club d'Italia del 1910 per la sua incredibile valenza turistica ed ingegneristica, la linea fu inaugurata il 18 settembre 1897. Si distingue per le sue caratteristiche tecniche che la fannoConsiderare un capolavoro di ingegneria ferroviaria con una pendenza massima del 28 per mille e una lunghezza di 128,73 km, di cui 25 in 58 gallerie. La più lunga misura 3.109 metri e attraversa il Monte Pagano al confine tra Molise e Abruzzo. Troviamo ancora 103 opere d'arte principali tra ponti e viadotti, 374 opere d'arte minori tra acquedotti, ponticelli, paravalanghe e cavalcavia, e 21 stazioni comprese quelle estreme di Isernia e Sulmona. Per i lavori di costruzione furono utilizzati 4 locomotori numerati da 001 a 004 e battezzati, come era uso, con i nomi Sulmona, Maiella, Palena e Isernia. Inizialmente il tempo di percorrenza da Sulmona a Isernia era di oltre 5 ore, ma dal 1974 con l'introduzione delle automotrici diesel scese a 2 ore e 29 minuti. Distrutta in parte fra il 1943 e il 1944 dai tedeschi, fu ricostruita e riattivata tra il 1955 e il 1960. Tra il 1994 e il 1995 vengono chiuse le biglietterie, e varie stazioni declassate a semplici fermate. A fine
2010 chiude il tratto da Isernia a Castel di Sangro e un anno dopo, dicembre 2011, chiude anche il tratto abruzzese Castel di Sangro-Sulmona.
Finalmente oggi la ferrovia è tornata ad essere protagonista e il fischio del treno echeggia ogni settimana tra le valli e i paesi: nel 2019 sono stati oltre 31000 i viaggiatori da tutta Italia e dall'estero, che hanno fatto classificare la Ferrovia dei Parchi prima tra tutte le ferrovie turistiche italiane.
Lasciata Sulmona la linea inizia a risalire la valle del Gizio, sottopassa con un tornante in galleria il borgo di Pettorano, e sale lungo le brulle pendici del Colle Mitra, tra viadotti e brevi gallerie. Sottopassato lo sperone del colle si attraversa un altopiano ondulato; a Campo di Giove la linea entra nel Parco Nazionale della Majella e prosegue in salita tra i boschi lungo le ripide pendici del Monte Porrara. Usciti dalla galleria della Majella si attraversano gli altipiani d'Abruzzo, praterie prive di alberi circondate da
Pendii boscosi; a destra appare il borgo di Pescocostanzo e si giunge alla stazione Rivisondoli-Pescocostanzo (1.268 m s.l.m.), seconda stazione più alta d'Italia. La linea inizia a scendere, supera Roccaraso, rinomata località turistica della montagna abruzzese; a sinistra il panorama si apre sulla valle del Sangro e il paese di Castel di Sangro, dove si arriva dopo aver percorso una lunga ansa verso sud-ovest e aver lambito Alfedena. Si sottopassa con una lunga galleria il Monte Pagano e si entra in Molise, alternando paesaggi boscosi e mossi con altri più aperti; superate le stazioni di S. Pietro Avellana-Capracotta, Vastogirardi e Carovilli si giunge a Pescolanciano-Chiauci, ai piedi della rupe su cui sorge il castello d'Alessandro. Sottopassato in galleria il monte Totila la linea attraversa il piano di Sessano, per poi entrare in una stretta gola e giungere a Carpinone. Infine si prende la linea per Campobasso che attraversa Pettoranello e Pesche.
Raggiungere Isernia. Le partenze si effettuano da Sulmona ogni sabato e domenica dell'anno e negli altri giorni festivi, con itinerari lungo le località della tratta e soste durante il percorso dove poter vivere e scoprire con lentezza tutte le bellezze del luogo. Gli orari di giornata vanno generalmente dallapartenza delle ore 8:45 al rientro nel tardo pomeriggio verso le 18:00.
L'economia della montagna abruzzese e molisana è tradizionalmente legata allapastorizia, da cui derivano i principali prodotti agroalimentari, costituiti da formaggi e piatti di carne di pecora e agnello: tra i primi, tipico degli altipiani abruzzesi è il caciocavallo, mentre nell'Alto Molise ottima è la mozzarella vaccina molisana; tra i secondi vi sono gli arrosticini, spiedini di carne di castrato o di pecora arrostiti lentamente alla brace.
Sulmona, invece, è famosa per i confetti, che secondo la tradizione sono nati qui nel medioevo e che vengono prodotti
intantissime varianti e colori. Nella sede della fabbrica Mario Pelino ad Introdacqua ha sede il Museo dell'Arte e della Tecnologia confettiera, dove sono in mostra cimeli storici ed è riprodotto un laboratorio settecentesco. SULMONA Sulmona, città famosa per i confetti, vanta un consistente patrimonio monumentale, tra cui spiccano edifici religiosi quali la cattedrale, il complesso della SS. Annunziata e la chiesa di S. Francesco della Scarpa. A nord del centro meritano una visita l'Abbazia di S. Spirito e, sulle pareti rocciose del monte Morrone, l'Eremo di Sant'Onofrio, legato alla vita di papa Celestino V. PESCOCOSTANZO Pescocostanzo è una delle più interessanti città d'arte dell'Abruzzo. Palazzi, monumenti rinascimentali e barocchi e case con "vignale" (la tipica scala esterna) si abbinano ad una tradizione artigiana dell'oreficeria, della lavorazione del ferro e del merletto a tombolo. Da visitare laoli. Nel 1923, con il Decreto Reale, il Parco Nazionale d'Abruzzo venne istituito ufficialmente. Nel corso degli anni, il Parco si è esteso, includendo anche territori del Lazio e del Molise. Oggi, il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise è una delle aree protette più importanti d'Italia, con una superficie di oltre 150.000 ettari. All'interno del Parco si trovano numerosi luoghi di interesse, come il lago di Barrea, il monte Marsicano e il monte Meta. La flora e la fauna presenti nel Parco sono molto ricche e diverse, con specie rare e protette. Il Parco offre inoltre numerose attività per i visitatori, come escursioni, trekking, birdwatching e molto altro ancora.