La teoria dell'attaccamento
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LA TEORIA
DELL’ATTACCAMENTO
La parola attaccamento caratterizza un certo tipo di legame che presenta
caratteristiche specifiche, che gli psicologi hanno iniziato a studiare a partire
dagli anni 50/60 del ‘900.
Sono caratteristiche poco conosciute, ma la ricerca scientifica se ne sta
occupando in maniera approfondita.
ATTACCAMENTO: è un legame affettivo intimo costante, che lega due persone
in modo da garantire vicendevolmente vicinanza e protezione e sicurezza.
Lo scopo primario è di garantire sicurezza alle persone che si trovano
all’interno di questo tipo di rapporto.
Si basa sulla tendenza di cercare una base sicura (ciascuno di noi cerca un
punto di riferimento, sempre, nei momenti di bisogno) e se interrotto provoca
ansia da separazione.
Le prime relazioni di attaccamento sono quelle che il bambino sviluppa col
proprio caregiver.
Dal punto di vista della psicanalisi (FREUD) il legame affettivo intenso che si
instaura tra un genitore e il proprio bambino ha a che vedere con il
soddisfacimento del bisogno primario di cibo.
Anche il comportamentismo forniva una propria teoria. Il soddisfacimento del
bisogno primario di cibo costituisce un rinforzo primario al resto della relazione,
mentre invece l’affetto, il tenere in braccio il bambino e la vicinanza
costituiscono un rinforzo secondario.
Queste posizioni vengono messe in discussione dagli studi di LORENZ, che
mette in evidenza con i suoi studi sull’imprinting, come i piccoli degli
anatroccoli sviluppassero un legame di attaccamento anche senza
l’intermediazione del cibo. Questi anatroccoli che venivano a contatto con lui
alla schiusa delle uova continuavano a cercare lui anche se non li nutriva.
Introduce l’idea dell’esistenza di un periodo sensibile in cui avviene
l’attaccamento.
Negli anni ’50 ci sono altri studi, quelli di HARLOW effettuati sui piccoli di
macaco. Harlow condusse una serie di ricerche per osservare quale fosse il
comportamento di questi cuccioli separati dalla madre poche ore dopo la
nascita e poste dentro piccole gabbiette. Osservò che inserendoli in queste
gabbiette assieme a due surrogati di madre (una calda tenera morbida e una
fatta di fili di ferro ma che erogava cibo) la scimmietta preferiva il contatto con
la madre morbida. Il macaco andava dalla madre che erogava il latte solo
quando ne aveva bisogno. Anche nei momenti di stress andava subito dalla
mamma morbida
Anche questi studi dimostrano che il cibo non rappresenta un elemento cruciale
nel processo di attaccamento.
Questi studi dimostrano quindi che il bisogno di contatto e vicinanza, quindi di
socialità, è altrettanto forte quanto il bisogno di cibo.
Sulla scia degli studi di Lorenz e Harlow si inseriscono le ricerche gli studi e le
osservazioni di John BOWLBY, uno psichiatra e psicanalista inglese che iniziò a
osservare le interazioni tra madre e bambino in contesti di deprivazione e
istituzionalizzazione.
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mazzi.claudia98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Modena e Reggio Emilia - Unimore o del prof Versari Annalisa.
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