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MODELLI OPERATIVI INTERNI
I modelli operativi interni difettosi e i differenti pattern di attaccamento nevrotico: mantenere un attaccamento con un agente delle cure materne imprevedibile o rifiutante è visto come un problema di base dell'attaccamento ansioso. Le due strategie di base sono quelle dell'evitamento o dell'adesione che conducono ad un attaccamento evitante o ambivalente. Questi pattern di attaccamento sono restrittivi e se sono ripetuti in tutte le relazioni, spingono verso un cattivo adattamento.
Inoltre, l'esclusione difensiva messa in atto implica che i modelli non possano essere aggiornati alla luce di nuove esperienze: manca l'opportunità per l'elaborazione emotiva di affetti dolorosi.
Attraverso i modelli operativi interni, i pattern di attaccamento sono trasposti nella vita adulta e vengono trasmessi alla generazione successiva.
Nell'attaccamento evitante, il bambino cerca di minimizzare i suoi bisogni di attaccamento allo scopo...
di prevenire il rifiuto, rimanendo allo stesso tempo distante con l'agente delle cure materne il cui rifiuto, come i propri bisogni stessi, viene rimosso dalla coscienza per mezzo dell'esclusione difensiva. L'attaccamento ambivalente comporta l'aggrapparsi all'agente delle cure materne spesso con una sottomissione eccessiva, o l'adozione di un'inversione di ruolo nella quale ci si cura dell'agente delle cure materne. Qui i sentimenti di rabbia per il rifiuto sono soggetti all'esclusione difensiva. L'attaccamento disorganizzato è probabilmente associato a una patologia grave. ATTACCAMENTO E DISTURBI PSICHIATRICI La teoria dell'attaccamento propone che le relazioni e le loro difficoltà possano influenzare i disturbi psichiatrici in tre modi distinti:- Rottura o disgregazione dei legami: il 60-70% dei pazienti depressi ha avuto un doloroso evento di perdita, ricadute schizofreniche sono spesso indotte dalla perdita o
può delineare una traiettoria che, insieme ad altri fattori di rischio, aumenta il rischio di psicopatologia esternalizzante o internalizzante. Tra i risultati delle ricerche si osserva che i problemi familiari (diagnosi psichiatrica materna, alta quantità di stress di vita e avversità familiari, alcolismo e tossicodipendenza materna) e il maltrattamento infantile hanno maggiori probabilità di aumentare il rischio di attaccamento insicuro rispetto ai disturbi organici del bambino. In particolare, l'attaccamento disorganizzato si evidenzia con alta frequenza nei campioni in cui c'è una psicopatologia del genitore, un abuso infantile o rischio sociale molto alto. Mentre la soddisfazione nel matrimonio agisce come fattore protettivo nel moderare gli effetti dello status materno di attaccamento adulto insicuro. Considerando i risultati delle ricerche, sembra che l'attaccamento insicuro sia un fattore importante ma aspecifico che aumenta il rischio.
di depressione maggiore o disturbo distimico) e i disturbi bipolari (episodi di umore depresso alternati a episodi di umore euforico o irritabile, a seconda della gravità si parla di disturbo bipolare di tipo I o II). Disturbi d'ansia: si considerano il disturbo d'ansia generalizzato, il disturbo di panico, il disturbo ossessivo-compulsivo, il disturbo da stress post-traumatico e le fobie specifiche. Disturbi del comportamento alimentare: si considerano l'anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata. Disturbi della personalità: si considerano i disturbi borderline, antisociale, narcisistico, evitante, dipendente e ossessivo-compulsivo. Disturbi psicotici: si considerano la schizofrenia e i disturbi deliranti. Disturbi dell'umore: si considerano la depressione maggiore, il disturbo bipolare e il disturbo ciclotimico. Disturbi dell'ansia: si considerano il disturbo d'ansia generalizzato, il disturbo di panico, il disturbo ossessivo-compulsivo, il disturbo da stress post-traumatico e le fobie specifiche. Disturbi del comportamento alimentare: si considerano l'anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata. Disturbi della personalità: si considerano i disturbi borderline, antisociale, narcisistico, evitante, dipendente e ossessivo-compulsivo. Disturbi psicotici: si considerano la schizofrenia e i disturbi deliranti. Disturbi dell'umore: si considerano la depressione maggiore, il disturbo bipolare e il disturbo ciclotimico.depressivo maggiore odistimico) e bipolari (anche innalzamento dell'umore, maniacale o ipomanicale). Bowlby ha suggerito che ci siano tre principali circostanze con maggiore probabilità di essere associate a un successivo sviluppo depressivo: il genitore muore (il bambino sviluppo un senso di scarso controllo sulle circostanze, impossibilità ad essere aiutato, disperazione), bambino incapace nonostante molti tentativi di formare una relazione stabile e sicura con la figura di accadimento (sviluppo un modello di sé come fallito), quando un genitore invia al bambino un messaggio di incompetenza o non amabilità (il bambino sviluppa modelli di sé come non amabile e dell'altro come non amorevole). Tutte queste situazioni implicano un senso di incontrollabilità da parte del bambino. La depressione riguarda eventi avversi della vita possono far precipitare nella depressione (legame già evidenziato da Freud). La perdita prematura dellamadre, specialmente se si accompagna con la disgregazione della famiglia e con la mancanza di cure, rende una persona più vulnerabile alla depressione allorché si deve confrontare con momenti difficili della vita adulta. Il primo elemento causale della depressione è la perdita della madre, sia per morte che per separazione, a cui segue una mancanza di cure nell'infanzia. Durante l'adolescenza sono frequenti gravidanze prematrimoniali, scelta di partner assolutamente sbagliati. È stata osservata anche una relazione tra l'età in cui è avvenuta la perdita e la successiva formazione dei sintomi: quanto più precoce e improvvisa è stata la perdita, tanto più probabile è la possibilità di sviluppare depressione. Anche il controllo anaffettivo produce risultati negativi: la paziente potenziale manca di una base genitoriale sicura e allo stesso tempo viene inibito nel comportamento esplorativo. Disturbi.d’ansia: gruppo molto eterogeneo, la maggior parte dei quali sono caratterizzati dalla combinazione paura-evitamento; quando prevale la paura predominano i sintomi internalizzanti (più facilmente associati a strategie che amplificano l’espressione dei bisogni di attaccamento), quando predomina l’evitamento, soprattutto sintomi esternalizzanti (associati a strategie che minimizzano i bisogni di attaccamento). Il disturbo in cui la paura predomina di più è il disturbo d’ansia generalizzato e d’attacco di panico, seguito da agorafobia, fobie, ossessivo-compulsivo. Bowlby ha spiegato che tutti i disturbi d’ansia possono essere meglio spiegati in termini di disturbi d’ansia sulla disponibilità della figura d’attaccamento; è più probabile osservarli in certi ambienti familiari che implicano un controllo genitoriale tramite iperprotezione e rifiuto, ambienti in cui il bambino si preoccupa della sopravvivenza delgenitore (liti, tentati suicidi), in cui il bambino s pre