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Alessandria c'è la biblioteca, luogo del sapere: i poeti greci sentivano la cesura della storia rispetto alle città-stato e creano i primi canoni.)
Grandezza di Shakespeare a partire dal Romanticismo, anche se Voltaire (classicismo) lo considerava un barbaro, scrittore che scriveva in maniera selvaggia, ardito e irregolare. Viene apprezzato, però, da Goethe, Manzoni e Verdi poiché Shakespeare sapeva mischiare elementi di comico, tragico e irregolarità stilistiche. "La tempesta"
OPERA: appartiene all'ultima fase della produzione di Shakespeare, quella dei romances (drammi romanzeschi): opere in cui rielabora tematiche già trattate (nelle grandi tragedie o nelle commedie) collocandole in una dimensione mitica e sacrale. Nei romances ricorrono spesso temi quali morte e rinascita, espiazione seguita dal perdono e colpe dei padri riscattate dai figli. La trama, come la Celestina di de Rojas, è irregolare ma S. è STRUTTURE
DRAMMATURGICHE: più vicino all'unità aristotelica. Questa è l'unica opera di Shakespeare nella quale sono (quasi) rispettate le unità di tempo, di luogo e d'azione del dramma classico. L'unità di luogo è conseguita con l'ambientazione delle vicende su di un'isola remota. L'unità di tempo è data dallo svolgersi di tutte le azioni nello spazio di poche ore: dalle 2 alle 6 del pomeriggio. L'unità d'azione, in effetti, non è propriamente conseguita. Il motivo per cui Shakespeare rispettò le unità ne La tempesta non è noto. Nella maggior parte delle sue opere gli eventi accadono in diversi giorni ed i personaggi si muovono in vari luoghi. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che, dato il contenuto fantastico de La tempesta, Shakespeare avesse voluto rispettare le unità per aiutare il pubblico a superare l'incredulità. Altri hanno evidenziato le
le vicende di Prospero, un mago esiliato che cerca vendetta contro coloro che lo hanno tradito. Durante la storia, Prospero utilizza i suoi poteri magici per creare una tempesta che fa naufragare la nave dei suoi nemici sull'isola. Qui, manipola gli eventi per mettere alla prova la lealtà dei suoi nemici e alla fine si riconcilia con loro. La tempesta è considerata una delle opere più complesse e ricche di Shakespeare. Oltre alla trama principale, sono presenti numerosi sottotesti e temi, come il potere, la magia, la redenzione e il perdono. Inoltre, l'opera presenta una varietà di personaggi interessanti, tra cui Ariel, uno spirito magico che serve Prospero, e Caliban, un selvaggio abitante dell'isola. Nonostante le critiche iniziali riguardo alla mancanza di rispetto delle unità classiche, La tempesta è oggi considerata una delle opere più innovative di Shakespeare. La sua struttura non convenzionale e il suo uso del teatro nel teatro hanno contribuito a renderla un capolavoro del genere.La vicenda dell'esiliato Prospero, il vero duca di Milano, che trama per riportare sua figlia Miranda al posto che le spetta, utilizzando illusioni e manipolazioni magiche. Mentre suo fratello Antonio e il suo complice, il Re di Napoli Alonso, stanno navigando sul mare di ritorno da Cartagine, il mago invoca una tempesta che rovescia gli incolumi passeggeri sull'isola. Attraverso la magia e con l'aiuto del suo servo Ariel, uno spirito dell'aria, Prospero riesce a rivelare la natura bassa di Antonio, a riscattare il Re e a far innamorare e sposare sua figlia con il principe di Napoli, Ferdinando. La narrazione è tutta incentrata sulla figura di Prospero il quale, con la sua arte, tesse trame con cui costringere gli altri personaggi a muoversi secondo il proprio volere.
PERSONAGGI:
- Prospero, il vero duca di Milano (il protagonista della storia);
- Miranda, figlia di Prospero, spesso chiamata "una meraviglia" ("a wonder").
latina mira-, meravigliarsi. Tradotto significa "cosa da ammirare, chedesta ammirazione". Tutte le altre parole nell'opera con la stessa radice (admired, miracle, ecc.) possono essere riferite a Miranda; fratello di Prospero, usurpatore del titolo di duca di Milano;- Antonio,(Alonso), re di Napoli;- AlonsoSebastiano(Sebastian),- suo fratello(Ferdinand),- Ferdinando figlio del re di Napoli- Gonzalo, un onesto consigliere anzianoAdriano(Adrian) Francesco(Francisco),- e due lord- uno spirito dell'aria: ARIEL Il nome ricorda certamente l'elemento dell'aria, contrapposto al personaggio di Calibano chiamatotu terra (thou earth) da Prospero. In ebraico il nome significa leone di Dio- è quindi interessantenotare che la voce di Ariel viene scambiata una volta per il ruggito dei leoni. • schiavo selvaggio, deforme e padrone dell'isola: il nome ricorda la parola (Caliban), Calibano inglese "Carib(be)an" ("caraibico"), un anagramma di
cannibal (cannibale), termini entrambi provenienti dalla stessa parola. Entrambe le implicazioni suggeriscono che il rappresentante dei nativi del Nuovo Mondo, faccia riferimento ad una delle fonti di Shakespeare, Des Cannibales (Sui cannibali) di Montaigne. Rappresenta, infatti, il simbolo dell'alterità e di popolazioni colonizzate;
un buffone: il nome è collegato al verbo italiano trincare; appropriato, dato che è uno dei due ubriaconi della commedia;
un cantiniere ubriaco- Stefano, Stefano significa corona in greco: nome appropriato, dato che l'opera è incentrata sulla nozione di regalità, e che questo personaggio è usato per parodiarla. Shakespeare potrebbe anche averlo chiamato Stefano per suggerire una filastrocca popolare - cui allude Trinculo ed è cantata nell'Otello. Il parallelo è ironico poiché l'ambizione di Stefano di comandare sull'isola è fermata quando questi comincia a
Rubare vestiti (i suoi calzoni gli costano la corona). Allo stesso modo, Prospero perse la sua corona quando volse la sua attenzione verso la sua arte, simboleggiata da un mantello.
Personaggi citati:
- Una strega, e madre di Caliban.
- Sycorax, il nome contiene la radice corax (gr., da cui corvus corax), specie di corvo, animale con cui ella è frequentemente collegata nel dramma. Le due sillabe, prese separatamente, suonano come sick (malato) e wracks (danni): in effetti, due degli effetti più perniciosi della magia di Sycorax sono proprio malesseri e danneggiamento.
- Figlia di Alonso - Clarabella, il suo nome deriva dal francese clair et belle: chiara e bella - parole che possono ben descrivere note musicali, atmosfere e masse d'acqua. Ella ha quindi caratteristiche opposte a quelle della tempesta, che invece sconvolge l'atmosfera, turba il mare e genera suoni dissonanti - perciò, scompare dall'azione del dramma dopo l'inizio della tempesta.
TRAMA: Il racconto della commedia inglese inizia quando gran parte degli eventi sono già accaduti. Il mago Prospero, legittimo Duca di Milano, insieme alla figlia Miranda, è esiliato da circa dodici anni in un'isola (forse nel mare Adriatico o in Francia, altri ipotizzano nelle isole Bermude, o dell'isola di Vulcano, in Sicilia), dopo che il geloso fratello di Prospero, Antonio, aiutato dal re di Napoli, lo ha deposto e fatto allontanare con la figlioletta dell'età di tre anni. In possesso di arti magiche dovute alla sua grande conoscenza e alla sua prodigiosa biblioteca, Prospero è servito controvoglia da uno spirito, Ariel, che egli ha liberato dall'albero dentro il quale era intrappolato. Ariel vi era stato imprigionato dalla strega africana Sicorace, esiliata nell'isola anni prima e morta prima dell'arrivo di Prospero. Il figlio della strega, Calibano, un mostro deforme, è l'unico abitante mortale dell'isola.
prima dell'arrivo di Prospero. Provocato dall'avvenenza di Miranda, le propone di unirsi a lui per creare una nuova razza che popoli l'isola. A questo punto inizia la commedia. Prospero, avendo previsto che il fratello Antonio sarebbe passato nei pressi dell'isola con una nave (di ritorno dalle nozze della figlia di Alonso, Clarabella, con un re cartaginese), scatena una tempesta che causerà il naufragio della nave. Sulla nave viaggia anche il re Alonso, amico di Antonio e compagno nella cospirazione, ed il figlio di Alonso, Ferdinando. Prospero, con i suoi incantesimi, riesce a separare tutti i superstiti del naufragio cosicché Alonso e Ferdinando credano entrambi che l'altro sia morto. La commedia ha quindi una struttura divergente e, poi, convergente allorquando i percorsi dei naufraghi si ricongiungono presso la grotta di Prospero. Calibano incappa in Stefano e Trinculo, due ubriaconi della ciurma, che egli scambia per creature divine discese dalla
Luna: insieme cercano di ordire una ribellione contro Prospero che però fallisce. Nel frattempo, Ferdinando e Miranda si innamorano a prima vista. Il loro matrimonio sarà per Prospero ragione di riconciliazione con il fratello Antonio. Nel finale Prospero rinuncia alla magia in un famoso monologo nel quale molti studiosi hanno visto un riferimento all'abbandono delle scene da parte di Shakespeare, il quale dopo quest'opera si riconcilierà con la società.
TEMI:
- La temperanza:
Il dramma esalta ripetutamente la virtù della temperanza. Prospero esorta molte volte Ferdinando e Miranda a non concedersi alla lussuria, ma ad essere temperanti nel loro amore, avvertendo Ferdinando. Similmente, la festa con cui Prospero intrattiene la coppia è incentrata su Giunone, dea del matrimonio casto, ed esclude esplicitamente ed Eros, divinità della lussuria. La festa si conclude con le Naiadi delle acque che si uniscono con alcuni falciatori cotti dal sole.
In un'allegoria della teoria degli umori - associati ai quattro elementi - che devono essere bilanciati per dare luogo ad un temperamento virtuoso, tanto nell'individuo quanto nella coppia: l'acqua ed il fuoco si bilanciano l'un l'altro. Il dramma mette ugualmente in guardia contro l'intemperanza: soprattutto nell'episodio di Stefano e Trinculo, ubriachi assicurati alla giustizia, ma anche nella punizione che Prospero infligge a Calibano quando questi cerca di possedere Miranda. Prospero stesso - la cui magia è ripetutamente collegata all'alcol - è definito essere dalla rabbia così intemperante, che impara, durante lo svolgimento del dramma, il bisogno di controllare il proprio temperamento violento, e riesce infine a rasserenare il cielo liberandolo dalla tempesta, che era stata la principale manifestazione di esso.
2. Il regno: Il tema dell'usurpazione del regno ritorna frequentemente nel dramma: Antonio
usurpò il trono di Prospero; Calibano accusa Prospero di averlo usurpato a