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05/10/2015
STORIA CONTEMPORANEA
LEZIONE VII
Nella fase del primo dopo guerra ci sono vari eventi storici in tutto il mondo, tuttavia prenderemo
in considerazione solo alcuni aspetti di questi soffermandoci sulla situazione russa.
In Russia, si sta svolgendo una rivoluzione partita dai ceti bassi e da militari che si politicizzano
creando così le organizzazioni dei Soviet, cioè una sorta di prototipo di democrazia diretta che parte
dal basso.
In questa fase di governo dopo la perdita di potere da parte dello zar, si instaura un governo
provvisorio.
C'è un forte dualismo tra il governo provvisorio e i soviet ( spesso formati dai ceti bassi della
popolazione, cittadini comuni che non sono mai stati formati politicamente ed è un movimento del
tutto spontaneo), poiché i soviet vorrebbero detenere tutto il potere, quando questo invece è del
governo provvisorio.
I bolscevichi non riescono a farsi strada nel movimento dei soviet che ricevono approvazione dal
mondo rurale russo, ma i bolscevichi sono forti a Pietrogrado e a Mosca.
Quando nel 1917 si chiede di fare un' assemblea costituente dei soviet, i bolscevichi ricevono
pochissimi voti rispetto ad un altro partito, cioè il partito socialista rivoluzionario (PSR). A
differenza dei bolscevichi, il PSR non ha una radice marxista, ma ha una tradizione russa cioè la
tradizione populista ( narodniki), un movimento che nasce nella borghesia russa tra cui nell'800
Tolstoj.
Secondo il partito socialista rivoluzionario, il popolo sono i contadini che hanno tutte le virtù e
hanno subito violenze e oppressioni, nel popolo russo ci sono i principi sani e puliti dell'identità
russa. I populisti pensano di avere il dovere di dare al popolo tutte quelle virtù che una volta gli
appartenevano e che erano state offuscate dall'imperialismo,facendo partire così un movimento
russo che lotta per la grande identità e cultura russa.
Al contrario i bolscevichi erano partiti da un'impronta occidentale costituita dal marxismo ed
illuminismo, inoltre sostenevano che la rivoluzione dovesse partire dagli operai che in realtà erano
in minoranza rispetto ai contadini in Russia,inoltre i contadini non accettano l'idea marxista
dell'abolizione della proprietà privata.
Lenin capisce che è questo il momento per attuare la rivoluzione, cioè quando il governo
provvisorio è debole, ma con ancora presente il problema dell'ideologia marxista→per la quale la
storia prosegue per stadi in modo dialettico verso il progresso (illuminismo), grazie ai conflitti tra
lo stato presente e chi gli si oppone si attua una rivoluzione fino ad arrivare ad uno stato storico
superiore. In questo caso si tratta del conflitto tra borghesia e proletariato, che aumenta più si
espande il capitalismo. La crescita del capitalismo secondo i marxisti aumenta il conflitto facendo
arrivare in primo luogo allo stadio di rivoluzione e successivamente ad un livello di storia più
elevato, e che essa termini con il socialismo.
Lenin aveva scritto “L'imperialismo fase suprema del capitalismo”, che si attua solamente dove il
capitalismo si è sviluppato maggiormente, quindi non è assolutamente il caso della Russia, ma
come Marx sosteneva, poteva avvenire in Gran Bretagna o in Germania, ma non in Russia che è un
paese sottosviluppato rispetto ad altre nazioni.
Nel 1917 Lenin dice che la Russia è sì sottosviluppata ma sta all'interno di una catena imperialistica
e per questo la rivoluzione deve scoppiare in un anello debole della catena cioè la Russia, per poi
diffondersi fino ad arrivare ai grandi paesi capitalisti, per sconfiggere il capitalismo e far entrare il
socialismo in ottica mondiale. La condizione per la quale la rivoluzione possa cominciare è che essa
debba partire dalla Russia e poi coinvolga tutta la catena imperialistica. Grazie a questa proposta
Lenin riceve l'approvazione da parte dei suoi compagni di partito per attuare la rivoluzione, ma la
preoccupazione rimane comunque la sua diffusione. Attuando alcuni processi che non erano stati
previsti da Marx, la rivoluzione in Russia può essere prodotta solamente attraverso altri modi : la
dittatura del proletariato, e il partito socialista che si propone come avanguardia del proletariato,
creando una visione quasi religiosa del proletariato e diventa implicito che chi vota contro il partito