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Semiosi categoriale
• I simboli sono eventi comunicativi verbali che manifestano, esibiscono una componente di senso: "dentro" al simbolo vi sono categorie per leggere il dato della realtà, così come è depositato dentro una tradizione (common ground).
• P.es. formaggio - cheese (< caseus formaticus): significo nominando una caratteristica, che rappresenta un'intera porzione di realtà.
• Si dice "categoriale" la semiosi che denota nominando proprietà, relazioni, caratteristiche.
Nota
• Aleksandr A. Potebnja ("Pensiero e linguaggio", 1861) - fondatore della tradizione russa di ricerca semiotico-linguistica - parlava di "segno del significato": una parola si è costituita privilegiando un tratto dell'esperienza - il quale costituisce il "signifié". P.es. formaggio < formaticus "[prodotto caseario] in forma".
• Il
saussuriano "signifiant" era per lui un "segno" di secondo grado: era segno del segno del significato. Semiosi deittica o Deissi - La deissi funziona "nell'incontro del linguaggio con l'esperienza" (p. 43). È un'istruzione per la quale si identifica un elemento del contesto. - I deittici hanno una parte linguistica (semiosi) e una parte esperienziale. - Che significa ora? Per interpretare serve: - la conoscenza dell'italiano (non sempre è omologo a now). Cfr. lat. hac hora sp ahora, it ora; - La conoscenza del "context of use". Deittico vs categoriale - Albero: "rimanda all'esperienza di cose fatte così e così". Il lessema è dotato di un semantismo - a un' "idea" - presente già nel sistema linguistico (p. 44). - Adesso: è una istruzione che indica come ci collochiamo rispetto al tempo.deissi è presente in pronomi, morfemiflessionali.
Deittici vs anafore / catafore
- Le anafore (“anà” + pherò “rimando in alto”) e le catafore (“katà” + pherò “rimando in basso”) sono segnali testuali:
- - per riprendere denotati che precedono nel testo (anafore)
- - per anticipare denotati che precedono nel testo.
- Sono detti anche elementi “forici”. (p. 45).