Caratteristiche dell'essere secondo la filosofia
Uno: l'essere è unico e indivisibile, non può essere separato in parti.
Immutabile: l'essere è inalterabile e incorruttibile, non può cambiare nel tempo.
Ingenerato: l'essere non ha un inizio, non è stato generato da nulla.
Omogeneo: l'essere è uniforme e coerente, non può essere diverso in parti diverse.
Immobile: l'essere non si muove, è sempre nello stesso luogo.
Eterno: l'essere esiste al di fuori del tempo, è atemporale e non ha un limite di durata.
Finito: l'essere ha una definizione chiara e non può essere infinito o incompleto.
Pensare ed essere: pensare l'essere significa pensare la verità, mentre il non-essere non ha realtà.
Queste sono alcune delle caratteristiche attribuite all'essere secondo la filosofia.
può essere pensato. Qualsiasi enunciato vero comprende comunque il verbo "essere" sia che questo abbia un valore esistenziale assoluto, sia che abbia una funzione predicativa. (In greco, qualsiasi altro verbo potrebbe essere espresso attraverso il verbo "essere": io parlò potrebbe essere reso con io sono parlante). Ciò che non può in alcun modo venir espresso attraverso il verbo "essere" non solo non è, ma non è neppure pensabile (perché non potrebbe ricevere alcun predicato).
Pone due distinti livelli:
- vera realtà, non c'è alcuna mescolanza di essere e non-essere
- apparenza, vi è mescolanza di principi opposti - Filosofia (secondo Platone e Aristotele) è fondata sulla contrapposizione
- conoscenza razionale costituente la sfera della verità
- molteplicità di sensazioni, prive di verità, costituenti la sfera dell'opinione
Programma conoscitivo
dell'uomo deve comprendere- campo conoscitivo di to eon (di ciò che è), il campo conoscitivo il cui oggetto è la realtà pensata nella sua totalità
- campo conoscitivo di ta eonta (delle cose che sono), il campo conoscitivo il cui oggetto è la realtà pensata come luogo dei fenomeni particolari e delle esperienze umane
Sapere = Campo della verità + Campo dell'esperienza
Nascita - Morte sono concetti incomprensibili se si parla di ciò che è, dell'universo nella sua interezza (non nasce e non muore); sono gli unici adeguati a spiegare le cose che sono, la precarietà e la mutevolezza di ciò che accade nell'universo
Unità spiega to eon
Dualità spiega ta eonta
Pensiero e sensazioni sono fondamentali per la costruzione della conoscenza
Conoscenza nasce da una riflessione sull'esperienza, da una sua composizione, dalla capacità di cogliere l'ordine e l'unità dell'intero senza fermarsi alla dispersione, al disordine del molteplice
Pensare: collegare, mettere in relazione, spiegare Pensiero, capace di avvicinare le cose nel tempo e nello spazio, dando
a esse la loro vera collocazione ZenoneElea (Salerno) 490-480 a.C.
Allievo di Parmenide
I paradossi servirono per introdurre il metodo della dialettica: dimostrare una certa tesi mostrando l'impossibilità della tesi opposta
Elemento caratteristico della filosofia greca: rendere ragione delle proprie tesi – un obiettivo che qui è ottenuto in via negativa e indiretta, portando all'assurdo la tesi opposta e, tuttavia, non per il gusto della discussione, ma per stabilire la verità delle cose
Argomenti di in difesa di:
paradossi. Ragionamenti che sovvertono l'opinione comune, fondati sulla dimostrazione per assurdo e sul regresso all'infinito (meccanismo logico che rimanda a qualcosa di ulteriore, senza che si possa pervenire a un termine meccanismo parmenideo, della tesi secondo cui l'essere è uno (MONOS significa "unico", "solo"), mentre il molteplice e il divenire sono illusori
ACHILLE E LA TARTARUGA
Chi è
più lento non sarà mai raggiunto da chi è più veloce. Achille, noto per la sua grande velocità, non potrà mai raggiungere la tartaruga: chi segue deve prima raggiungere il punto in cui era in precedenza colui che fugge, ma nel frattempo questi avrà percorso un tratto ulteriore e così all’infinito.
Postulato dell’infinita divisibilità del continuo: data una qualsiasi linea, essa potrà essere sempre divisa all’infinito, senza mai pervenire a un elemento minimo o ultimo.
Aristotele, riguarda solo le realtà geometriche (divisibile all’infinito è solo la linea matematica e non qualsiasi ente reale).
Zenone ne fa un uso applicato al reale: è lo spazio fisico ad essere assunto come divisibile all’infinito.
LA FRECCIA
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