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Curupira, Laladum, Krivapeta e Molu: creature della foresta
Questo è un bambino con capelli incolti, nudo e i piedi al contrario, chiamato Curupira, che cavalca un animale selvatico ed è famoso in Amazzonia. In un luogo così distante dal Nepal troviamo una creatura dalle fattezze simili alla Laladum, che protegge la foresta e che inizia in quei luoghi i nuovi sciamani. La Krivapeta è nuda, ha capelli lunghi e piedi capovolti, ed è famosa nelle valli del Friuli. Non inizia sciamani, ma fa azioni simili agli spiriti della foresta in Nepal: in alcuni casi insegna agli uomini qual è il momento giusto per fare la semina, mentre altre entità analoghe hanno insegnato agli uomini come fare il formaggio o come produrre il miele. Molu è un essere umano che si è perso nella foresta centinaia di anni fa ed è stato assorbito dalla foresta, diventando così una creatura della foresta e acquisendo dei poteri che lo fanno partecipe della vocazione dei giovani. Quando il bambino rientra nel villaggio, viene affidato...
All'anziano sciamano si riconosce la capacità di "rimetterlo in ordine", cioè integra le conoscenze tradizionali sciamaniche con gli insegnamenti impartiti da Laladum, così che il bambino acquisisca un sapere sciamanico che possa essere utile alla comunità: il bambino ha acquisito il potere del mondo selvatico ed è quel potere che gli permetterà di entrare in trance e di officiare i rituali in modo efficace. Con lo sciamano anziano il bambino comincia il suo apprendistato così da poter diventare sciamano a sua volta. Dal momento in cui la persona scelta diventa sciamano viene riconosciuto come tale dal villaggio e può fare i rituali: cosa fa lo sciamano? Egli ha un'esperienza mistica che viene riconvertita all'utilità per una comunità: lo fa come terapeuta, con pratiche di divinazione che gli permettono di capire le problematiche degli uomini sia psichici che fisici causati da uomini o da spiriti, effettua
l'atto di accompagnare l'anima del defunto, che avrebbe l'istinto primario di ritornare al mondo terreno che ha lasciato e quindi c'è il rischio che rimanga sul luogo volendo riprendere il suo posto non sapendo cosa fare, nel regno dei morti. In genere in questa comunità himalayana c'è un sacerdote che effettua il rito di accompagnamento dell'anima dei defunti per cause naturali, mentre lo sciamano interviene per accompagnare le anime dei morti di morte violenta che non solo sono confuse ma anche incattivite che devono essere costrette a raggiungere la loro destinazione ultraterrena. Quando lo sciamano entra in contatto con entità/spiriti spesso c'è un gioco di potere del più forte; ma esistono anche dei giochi mistici fra sciamani di villaggi vicini che si sfidano in ambito eterico. Quando uno sciamano o un'entità eterica interviene durante un rituale a infastidire uno sciamano durante la trance.l’altro riesce a tagliare la connessione tra il corpo dello sciamano e la sua anima in trans che sta vagando lontano. L’anima non torna più e ci sono casi in cui, appunto nei duelli trasciamani, uno non torna più. Nella fase della catalessi durante la trans, che spesso avviene di notte, vengono spente tutte le candele. Viene lasciato acceso solo un lumino e si sta in silenzio assoluto. È la fase in cui l’anima dello sciamano è andata molto lontano. L’assistente dello sciamano smette di suonare il tamburo e lo sciamano è in catalessi. Il suo corpo viene fatto stendere e quando l’anima ha finito di vagare e ritorna nel corpo, l’assistente schiaffeggia lo sciamano per farlo riprendere. In questa fase di lontananza tra anima e corpo dello sciamano, non è detto che lo sciamano abbia la capacità di tornare indietro. Il lavoro etico dello sciamano è aiutare al massimo delle sue forze la comunità delvillaggio: lui è uomo con tutti i difetti tipici degli uomini tra cui l'orgoglio, quindi c'è molta rivalità fra sciamani; il suo potere lui lo può utilizzare anche per dimostrare di essere più potente degli altri. Il potere della trans di uno sciamano può essere incontrollabile e causare danni a se stesso e a chi sta intorno, oppure può essere controllato in maniera lucida così da poter far tesoro dell'esperienza vissuta: durante la trans le cose vengono viste come in un sogno lucido e alla fine del viaggio sono consapevoli di dover tornare alla lucidità di veglia; l'abilità di trans migliora con l'esercizio infatti i giovani sciamani se non riescono a tornare indietro dalla trans vengono aiutati dagli sciamani anziani che gli affiancano nelle loro prime esperienze. In trans ci può cascare chiunque: spesso nella foresta, serbatoio inesauribile di potenza sacra, l'uomo che ci siaddentra è un estraneo e là vivono spiriti della natura che conducono la loro vita. Un esempio è un ragazzo che, di ritorno da un mercato di un villaggio vicino assieme al padre, improvvisamente ha cominciato a comportarsi in modo strano, mangiava erba e domandava che gli venisse data erba da mangiare. Si era quindi inselvatichito e inoltre grufolava nel letame animale. In alcuni momenti ritornava in sé e chiedeva aiuto, così lo sciamano arrivò, disse che si trattava di uno spirito scimmia, e suggerì di buttarlo nell'acqua gelida del ruscello; dopo poco il ragazzo tornò allo stato normale esausto fisicamente e poi rimessosi in sesto è tornato al suo villaggio col padre. Osserviamo adesso un filmato in cui si parla dell'artista Joseph Beuys del '900 determinato da un'esperienza personale in Asia con lo sciamanesimo e che ha fondato su di essa gran parte della sua arte e si vedranno i costumi, il tamburo, imateriali della natura. Appunti dal video "Lo sciamanesimo e i suoi rapporti con l'arte. Straordinario filmato su Joseph Beuys":
Il legame dell'artista Beuys con lo sciamanesimo prima ancora dello stretto legame con la natura emerge come dato autobiografico nell'episodio dell'abbattimento nei cieli di Crimea dell'aereo di cui lui era pilota e a cui sopravvisse grazie al soccorso di alcuni nomadi delle steppe che lo avrebbero curato. Per Beuys ci fu una rivelazione che lo trasformò in artista: inoltre gli elementi dolorosi di questo episodio fanno riferimento ad un'operazione iniziatica, ovvero a una morte simbolica simile a quella patita dai giovani ragazzi che muoiono come essere umani per rinascere come sciamani cioè persone dotate di poteri e capacità soprannaturali provenienti da un altro mondo. Il legame tra Beuys e lo sciamanesimo è un motivo ricorrente nella sua arte figurativa. Il rapporto tra Beuys e la natura
è molto stretto: la natura è la linfa della vita ed è l’elemento con cui la sua arte si doveva costantemente misurare. Beuys praticava la predicazione, riteneva che la sua arte dovesse conformarsi alla società e mediante i suoi discorsi lui voleva formare le anime, il suo ruolo di artista gli permetteva attraverso l’arte di istruire gli uomini su come le cose dovevano essere, sul rapporto tra uomo e natura, tra uomo e uomo; lui riteneva di avere appunto una missione. La connessione tra le performance di Beuys e le sedute sciamaniche riguardano il fatto che tutte queste azioni ad entrambi i livelli sono divise in fase o atti: come è noto i rituali sciamanici hanno un’aura e lo stesso si può dire delle azioni di questo artista. Lo sciamanesimo aveva affascinato profondamente Beuys tanto da fargli realizzare un’arte auratica.
Teorie sullo sciamanesimo, dal matrimonio all’eredità 27
Lia Zola “Lo sciamano in vetrina” in cui si sottolinea la stretta relazione tra sciamano e mondo animale: fondamentale è che lo sciamano o la sciamana hanno un rapporto d’amore con gli animali e con gli spiriti che ne sono i proprietari, hanno con essi delle relazioni amorose quindi sono amanti degli spiriti animali e il loro rapporto va considerato come delle nozze. Lo sciamano fa delle “nozze” fra la sua parte umana e la sua parte spirituale, questa è l’essenza intima dello sciamanesimo; lo sciamano fa da mediatore fra il mondo terreno e spirituale con la struttura dell’amore, il periodo di trans dello sciamano corrisponde al suo momento di relazione amorosa con gli spiriti animali che in quel momento è al culmine ma che è sempre presente in tutte le azioni dello sciamano anche quando non sta facendo il rituale. Lo sciamanesimo è quindi una forma di matrimonio in un contesto di caccia e raccolta: lo sciamano.è intermediario fra umani e spiriti e in questa reciprocità ed alleanza gli spiriti danno animali di cui gli uomini necessitano per vivere (servono per cibo, per avere pelli per vestiario) e gli uomini quando muoiono danno le anime agli spiriti. Come ritene anche l'antropologa Roberte Hamayon siamo in un contesto di matrimonio, quindi c'è la logica di reciprocità ed alleanza e c'è la logica del dono e del contro-dono: il concetto di parentela è importante, con il matrimonio si forma una parentela generando gruppi reciprocamente alleati. Marcelle Mouss è un antropologo che ha scritto "Saggio sul dono" in cui dice che il dono è una pratica universale costituita da tre tappe che sono dare-ricevere-ricambiare = questa è la teoria tripartita del dono, se manca il terzo elemento non si parla di dono ma di carità/donazione, se si dà senza ricevere si è in una posizione di potere/dominio rispetto agli.al di sopra degli altri e fadistruggere troppi deo suoi beni a tal punto che costui alla fine ridiventava povero, era un ritualeobbligatorio su cui ci si lavorava una vita per costruirlo visto che ogni bene era vitale e niente erasuperfluo, fare un potlach riportava ad una situazione di simmetria fra tutti gli elementi dellasocietà. Il potlach lo ritroveremo nel libro di Lia Zola sul capitolo dei cavalli).Nel sistema di caccia-raccolta lo sciamano maschioprova amore verso le figlie femmine degli spiriticaccia che sonoanche spiriti elettori, poiché scelgono chi deve diventare sciamano; le figlie femmine degli spiriti "sposano" lo sciamano sottoforma di