vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
LE TAPPE DEL LAVORO SULL’OMBRA
1.Identificazione dell’ombra: visualizzazione dell’indesiderabile. Ascolta il tuo corpo. Identifica
le malattie e i sintomi;
2.Valutare il modo in cui l’ombra interferisce con l’emergere di una maschera egoica
caratterizzata da comportamenti distruttivi e manipolatori;
3.Trasformare i contenuti dell’ombra: il lavoro sull’ombra, sulla base dei principi delle nuove
scienze, chiama in causa la necessità di sottostare a due fondamentali condizioni:
-la prima consiste nel non stare troppo nello stato di debilitazione energetica prodotto
dall’emozione parassita o dal sentimento avvertito come inaccettabile;
-la seconda consiste, in alcuni casi, nell’identificare la risposta emozionale attraverso un blocco
dell’azione catartica, in altri nell’immaginare e sperimentare nuovi modi di agire andando oltre
gli schemi automatici d’azione.
4.Perdonarsi e perdonare: riconosci che cosa i nemici ti hanno insegnato. Porta in scena il
perdono assoluto come ampliamento della comprensione profonda di te stesso e dell’altro. Non
si tratta di reprimere e ignorare la ferita ma di riconoscere a offeso e offensore la possibilità di
diventare sempre più consapevoli delle proprie mancanze e dei propri errori senza condannarsi.
CAPITOLO 3: LA FORZA DI RITROVARSI
L’autostima è una condizione fondamentale per la qualità dei rapporti interpersonali e per la
nostra salute.
AUTOSTIMA DI SE o autostima egoica, si basa sulla competizione, sul bisogno compulsivo di
riconoscimento e sullo sforzo di essere superiori. Si riferisce esclusivamente alla conferma da
parte di altri di attribuzioni positive che spingono il soggetto nel vortice dell’iperattività o del
sovradattamento.
AUTOSTIMA DEL SE è sempre presente in quanto si basa sul criterio di profonda accettazione
della propria unicità, sulla consapevolezza di essere esclusivi nella propria particolarità, senza
dover dimostrare nulla. È uno stato di grounding cognitivo che non chiede rifornimenti
narcisistici, in quanto essa dipende dalla convinzione di valere indipendentemente da qualsiasi
successo o insuccesso.
IL CAMBIAMETO DELLE CONVINZIONI LIMITANTI
Enzo Bianchi: la fiducia in noi stessi e nel nostro futuro ha una matrice precoce; sta nell’essere
stati visti, riconosciuti, apprezzati, amati. Solo se crediamo in noi stessi e i nostri convincimenti
vincono sulla paura, possiamo realizzarci. Ogni convinzione influenza scelte e decisioni,
rendendole forti e vincenti o deboli e perdenti. Il destino non risponde a ciò che dichiariamo di
volere ma rispecchia sempre chi siamo, i nostri stati d’animo. Se hai una convinzione positiva
su te stesso puoi accedere alle tue risorse e ottenere successi. L’idea positiva di sé attira
maggiori risorse al fine di conseguire il risultato a cui si tende.
Le convinzioni limitanti sullo stato di salute: spesso sono le tue convinzioni a determinare
uno stato di salute o malattia. Se sei convinto di essere malato il tuo corpo di adatterà alla
malattia.
Le convinzioni limitanti per il successo: il nostro successo ed insuccesso, la nostra
ricchezza o povertà dipendono da quello che pensiamo di noi stessi, della situazione e del
nostro futuro.
Le convinzioni limitanti per le relazioni affettive: le nostre relazioni per effetto della
risonanza e della proiezione vengono fortemente influenzate dalle nostre convinzioni e dalle
emozioni parassite ad esse associate. Ogni convinzione ha degli effetti negativi su di te e sugli
altri in quanto viene trasferita per identificazione proiettiva, per via biologica e contaminazione
del campo morfico.
LA NATURA DELLE CONVINZIONI ogni condizione limitante è conseguente e determina il
formarsi di paure, sensi di colpa, disperazione, che ostacolano i successi e la guarigione. La
forma linguistica delle convinzioni prevede l’uso di operatori modali:
-la generalizzazione categorica, espressioni linguistiche che deformano la realtà in modo
univoco;
-operatori modali di necessità o possibilità che indicano uno stato di obbligo, necessità,
urgenza;
-le cancellazioni, prestiamo attenzione ad alcune dimensioni della nostra esperienza,
escludendone altre;
-le letture del pensiero, attribuendo significati non determinati da una verifica fattuale;
-il principio di causalità arbitrato ed univoco.
L’ORIGINE DELLE CONVINZIONI LIMITANTI
Ogni attribuzione di identità è un messaggio ipnotico.
Ogni messaggio ipnotico come attribuzione di identità conferisce un destino.
I messaggi ipnotici più frequenti assumono le caratteristiche delle ingiunzioni. Esse sono
messaggi provenienti dal bambino dei genitori, che ostacolano la soddisfazione dei bisogni
fondamentali della crescita e sono all’origine di convinzioni. Queste ingiunzioni ostacolano i
permessi, ossia quei messaggi che soddisfano i bisogni fondamentali della crescita e
favoriscono l’acquisizione e il mantenimento di posizioni di vita centrate sulla valorizzazione di
sé e dell’altro.
Le spinte sono altri messaggi che favoriscono il determinarsi di convinzioni limitanti. Le
principali sono 5: sii perfetto, compiacimi, sforzati, sbrigati, sii forte. Queste spinte sono
messaggi inviati inconsciamente dai genitori ed esercitano una fortissima influenza per due
ragioni:
1. Perché si impongono in maniera strisciante, sono infatti spesso occulte, camuffate sotto
forma di valori;
2. Determina stabilmente l’esistenza di un copione di vita negativo. Il genitore manifesta
queste spinte sottoforma di pensieri, emozioni, inconsapevolmente per il 90% del tempo e il
bambino le fa proprie.
TRASFORMARE LE CONVINZIONI LIMITANTI IN POTENZIANTI
I PASSI FONDAMENTALI
Per cambiare la realtà che vivi occorre modificare le convinzioni limitanti ed accedere a quelle
potenzianti, per fare ciò occorre procedere attraverso la mente somatica.
1. Identifica uno scopo o obbiettivo del cuore e collocalo in una precisa dimensione spazio-
temporale per renderlo concreto e realizzabile. In questo livello si può applicare il test
Kinesiologico e con la pratica dello Psych-K.
2. Definisci una convinzione limitante. Identificane tre che ostacolano la realizzazione
dell’obbiettivo. Riportale per iscritto.
3. Dubita della convinzione limitante. Fai una gerarchia delle tre convinzioni limitanti ponendo
al vertice quella che ostacola di più la tua capacità realizzativa. Metti in discussioni le
convinzioni limitanti.
4. Trova la convinzione potenziante. Scrivine tre. Non devono essere contrapposizioni
irrealistiche, ma sfumature che potrebbero rendere possibile qualcosa che non si è mai
“parzialmente” sperimentato. Immaginale nel tuo quotidiano. Ogni convinzione potenziante
deve essere allineata con i propri valori e con la propria mission.
5. Installa la convinzione potenziane scelta erotizzandola, ogni convinzione potenziante
sostiene ed è sostenuta dalla passione. Solo attraverso la passione possiamo accedere alle
nostre risorse.
6. Porta la convinzione potenziante nel corpo attraverso l’addestramento cinetico in positivo.
Transitare attraverso la meditazione del corpo dalla convinzione limitante a quella potenziante.
I processi fisiologici profondi accompagnano i cambiamenti nello stato interno di una persona e
influenzano la sua abilità di pensare e agire.
Addestramento cinetico positivo, due fasi:
-entrare nello stato somatico ed emozionale corrispondente alla convinzione limitante
(corporeizzare il demone);
-mentalizzare progressivamente la convinzione potenziante entrando nello stato immaginativo,
somatico ed emozionale corrispondente alla risorsa insita in tali convinzioni. Per farlo bisogna
immaginare la situazione, percependosi come in un miracolo già avvenuto, dove si vorrebbe far
agire la convinzione potenziante. Cambiare le submodalità sensoriale ossia attribuire alla
convinzione colori vivi e luminosi, suoni o voci più rassicuranti, sensazioni corporee
corrispondenti a stati emozionali piacevoli.
7. Ritornare al passato: il cambiamento dell’impronta. Le convinzioni sono solo idee, che
inconsapevolmente vivono nelle nostre menti anche se ereditate da persone o eventi del
passato. Cambiare l’impronta significa cambiare il modo di interpretare e vivere il passato. È un
modo pe cambiare la visione e il modo di sentire di ciò che è accaduto.
8. Porta la convinzione potenziante nel tuo futuro. È il momento di agire la convinzione. In
questa fase potrai individuare alcune frasi-mantra ideate come soluzioni-azioni al problema che
è rimasto bloccato.
9. Ancorare la convinzione potenziante donanola. L’ultima fase sta nell’ancoraggio della
convinzione potenziante attraverso il dono, tale processo dipende dall’effetto della legge della
risonanza riflessa= quando tra due persone si determina uno stato di risonanza riflessa,
aumenta il flusso di energia, ciò che provano attraverso la gioia di donare si stabilizza ed attrae
le cose che desideriamo rafforzando la convinzione potenziante.
CAPITOLO 4: LA GUARIGIONE NELLE PAROLE
Una via maestra per superare le nostre menzogne sta in un esercizio costante dell’autenticità.
SPERIMENTARE L’AUTENTICITÀ
Per imparare l’autenticità occorre sviluppare il coraggio psicologico che ci vuole capaci di
autorivelarci. La pratica dell’autorivelazione fa buon uso del feedback fenomenologico,
chiamato anche “io-messaggio” o risposta rappresentativa o “I-statement”, presupposto di
base della “comunicazione amorevole”. Tale messaggio si concentra sul riferire quanto ognuno
“emozionalmente” prova in riferimento alla vicenda. Il feedback permette a noi stessi e all’altro
di accedere e sperimentare una più autentica possibilità di relazionarsi attraverso un processo
di self disclose o apertura di sé. Ogni feedback è un atto di coraggio che ci conduce verso una
destinazione consapevole di ogni giudizio assolutizzante per dare inizio ad un autentico
percorso di pace e riconciliazione.
LA PRASSI IN SEI FASI
1. La comunicazione descrittiva o constatativa o fenomenologica
In questa fase, entrando nel ricordo di una situazione problematica, bisogna immaginare di
“bloccare la reazione emotivo-comportamentale automatica” e limitarsi a osservare e
descrivere ciò che accade, senza fornire giudizi o valutazioni personali. Lasciare che la realtà
parli per sé stessa. La “sospensione del giudizio” non significa giudicare in termini di
valutazione la realtà, ma cercare un giudizio che sia esente da condizioni “reattive” di natura
egoica. Il giudizio che condanna è un modo di pensare che fissa una cosa, un atto, una persona
che sanziona