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ESPERIMENTO
Prese, quindi, delle piante a seme giallo e delle piante a seme
verde; se la pianta a seme giallo è una pianta che per quel gene
presenta due alleli dominanti (YY) e la pianta a seme verde
possiede caratteristiche di recessività (yy) se avviene un
incrocio tra le due piante, sapendo che durante la meiosi si vanno a
spezzare i cromatidi, quindi ogni unità che porta quel determinato
allele, avendo il 50 di alleli Y e il 50 che si unisce, si ottengono
% %
degli organismi Yy, che portano quindi un eterozigosi (presenza di
un allele dominante e di un alle recessivo). L’organismo che si
genera mostrerà sempre un fenotipo di tipo dominante; presenterà,
perciò, lo stesso fenotipo dell’organismo YY.
Quadrato di Punnet permette di calcolare la percentuale di un
certo tipo di progenie che si ottiene rispetto a un altro tipo.
Si formano gameti Y y che si incroceranno con Y y
YY – fenotipo seme giallo ¾ seme giallo
Yy – fenotipo seme verde ¼ seme verde – omozigote recessivo
Yy – fenotipo seme giallo
Yy – fenotipo seme giallo
Gli alleli sono posizionati in un certo locus genico,
poiché prendono all’interno del cromatidio una
posizione ben precisa. Se si parla di un organismo
diploide, si mettono a confronto due alleli che occupano
lo stesso locus genico.
In ogni punto del cromosoma si può avere un miscuglio
di alleli dominanti e recessivi, ottenendo la
manifestazione fenotipica di tutte quelle caratteristiche.
Quindi, in genetica si parla di “locus genico” quando si intende dire la posizione esatta di un
allele sul cromosoma. La posizione è definita su quale braccio del cromatidio si trova, di
quale cromosoma e a quale distanza.
Gli alleli sono le due varianti geniche che occupano lo stesso locus su cromosomi omologhi.
Se gli alleli sono uguali, l’individuo è omozigote per quell’allele: SS ss
Se gli alleli sono diversi, l’individuo è eterozigote : Ss
Genotipo – costituzione genica
Fenotipo – manifestazione esteriore del genotipo
Si possono avere genotipi diversi che danno lo stesso fenotipo (es. omozigote dominante da’
lo stesso fenotipo di un eterozigote).
PRIMA LEGGE DI MENDEL
Definito l’allele come forma alternativa di un gene, si possono individuare alleli dominanti e
recessivi. Quando sono presenti entrambi il fenotipo è quello dell’allele dominante.
Questa legge si completa con il principio di segregazione che stabilisce che, durante la meiosi,
gli alleli portati da un genitore si separano (segregano) in modo indipendente. Il gamete porta
un solo allele che poi può unirsi con quello di un altro gamete. Gli alleli recessivi possono
ricomparire nella generazione F2.
Mendel prese anche in considerazione le piante che presentavano
due caratteri per vedere come venivano trasmessi insieme –
incrocio diibrido, ovvero di piante che avevano seme giallo con
tegumento liscio e seme verde con tegumento rugoso. Con il
quadrato di Punnet vide che il rapporto era sempre uguale per tutti
i caratteri che analizzava, ovvero 9:3:3:1 9 semi con
caratteristiche dominanti (seme giallo e tegumento liscio); 3 con
una caratteristica dominante e una recessiva (o con seme verde
con tegumento liscio o seme giallo con tegumento rugoso); 1
(1/16) aveva caratteristiche totalmente recessive (seme verde con
tegumento rugoso).
La prima generazione filiale era sempre con seme giallo e
tegumento liscio.
SECONDA LEGGE DI MENDEL (legge dell’assortimento indipendente)
Geni differenti su cromosomi differenti si assortiscono in modo indipendente secondo il
rapporto 9:3:3:1.
I lavori di Mendel si basavano sullo studio di geni con alleli differenti ma su cromosomi
separati. Se fossero stati sullo stesso cromosoma non avrebbe ottenuto quei risultati perché la
segregazione non sarebbe stata indipendente.
Nella genetica moderna si sa che dei geni possono essere presenti sullo stesso cromosoma,
quindi, quando vengono trasmessi legati o associati e, infatti, si parla di linkage genetico – se
un gene è vicino a un altro gene è facile che chi lo riceve durante la generazione filiale lo
tenga unito con le stesse caratteristiche.
Durante la meiosi c’è il crossing over, che va a ricombinare geni che stanno su cromosomi
omologhi di due individui diversi; non sempre due geni che stanno sullo stesso cromosoma
vengono ereditati insieme, perché se in mezzo c’è un crossing over, il fenotipo viene
ricombinato.
Ciò ha permesso di definire e prevedere come vengono trasmessi i geni.
Se due geni occupano due locus genici molto vicini è improbabile che in mezzo ci possa
essere un crossing over, l’incrocio è difficile che li separi.
Invece, due geni che si trovano distanti è più facile che durante la meiosi vengano ricombinati
e la percentuale di ricombinazione da’ l’indicazione sula vicinanza dei geni.
Tutto ciò è stato studiato da uno scienziato genetista, Morgan, che condusse studi di genetica
sulla Drosophila Melanogaster, perché ha caratteri diversi con tratti caratteristici.
Si notò che la seconda legge di Mendel non era applicabile quando due locus genici sono
posizionati sulla stessa coppia di cromosomi omologhi, specialmente se non sono distanti
perché non verranno segregati in modo indipendente ma insieme; se invece sono distanti, è
facile che ci sia un crossing over e vengano trasmessi come se fossero su cromosomi diversi.
Linkage genetico quel tratto di DNA che ha subito un’alterazione che ha coinvolto i due
geni perché molto vicini e quindi associati. Se uno muta è facile che muti anche l’altro, perciò
verranno trasmessi e mutati entrambi.
Inoltre Morgan, con i suoi studi ha permesso di definirne la distanza attraverso la percentuale
di combinazione. Nella progenie il numero di ricombinanti rispetto ai genotipi parentali
dipende dal numero di crossing over. La percentuale di ricombinazione di due loci si calcola:
numero ricombinanti/numero totale di figli in percentuale.
Più i loci sono distanti, più è la possibilità che possa avvenire un crossing over.
Si può definire una mappa genica/genetica, in cui un’unità di mappa è la possibilità di avere
un 1% di ricombinazione 1 crossing over su 100 individui che portano quei geni. Quindi,
ogni gene ha una sua posizione e la distanza viene calcolata in centimorgan.
DOMINANZA INCOMPLETA
Non sempre la trasmissione e la visualizzazione di un
fenotipo è chiara come aveva studiato Mendel. Può
verificarsi una dominanza incompleta. Può avvenire
quando un organismo eterozigote ha un fenotipo di tipo
particolare, intermedio tra l’individuo omozigote
dominante e l’individuo omozigote recessivo – si ha una dominanza incompleta perché
nessuno dei due alleli è dominante fino in fondo.
È una dominanza che si trova spesso nei fiori.
CODOMINANZA
Un altro caso di trasmissione particolare è la codominanza esempio dei gruppi sanguigni.
Bisogna considerare che un carattere si presenta con due varianti geniche, in quanto
organismo diploide.
In alcuni casi un locus genico può presentare più varianti – si ha, quindi, il locus genico
occupato da due alleli che però possono essere presenti in più varianti.
Nel caso dei gruppi sanguigni sono presenti tre possibili alleli che occupano due locus genici.
A B 0
Questi tre alleli sono I , I e I e l’unione di questi alleli nei loci genici diploidi determinano
poi il gruppo sanguigno di un individuo. A A
Esempio: il fenotipo A è dato da individui omozigoti dominanti (I I ) o da individui
0
eterozigoti di cui un allele è dominante, con I che è recessivo; il gruppo sanguigno AB è
quello di un individuo di cui si hanno due genotipi dominanti, quindi si ottiene una
codominanza.
EPISTASI
Un altro caso ancora è l’epistasi, fenomeno per cui una manifestazione fenotipica (es. colore
della pelliccia di un animale) non è definita da un solo
gene su un solo locus, ma possono esserci due loci
genici che occupano un cromosoma in due posizioni
diverse e, a volte, anche su cromosomi diversi e
ciascuno viene occupato dai relativi alleli.
In base a come vengono occupati dagli alleli, i due
loci genici si possono avere diverse tipologie di
pelliccia si hanno locus B e locus A, quando nel
locus è presente l’omozigote recessivo (aa), questo va a mascherare la colorazione della
pelliccia del gene B.
BB – pelo nero
Bb – pelo marrone
aa – pelo bianco, blocca la colorazione del pigmento.
ALLELI MULTIPLI A DOMINANZA GERARCHICA
Si verifica quando ci sono alleli multipli che occupano locus multipli. Si hanno, quindi, molti
loci e che contengono più varianti alleliche, quindi si crea una gerarchia in cui, a seconda di
come vengono occupati i posti di questi loci e con le varianti – una predomina sull’altra e si
ottengono molte variazioni di colore della pelliccia. In seguito a studi di incroci, si stabilisce
l’ordine di dominanza. Alleli multipli possono presentare codominanza o dominanza
incompleta (eterozigoti con fenotipo intermedio).
INTERAZIONI CON L’AMBIENTE
Il fenotipo è determinato dal genotipo e dall’ambiente.
Penetranza: proporzioni di individui con un genotipo che manifestano il fenotipo attesa in una
popolazione.
Espressività: grado con cui un genotipo viene espresso in un individuo.
PATOLOGIE GENETICHE
Classificazione:
1) Autosomiche dominanti
Le alterazioni sono sugli autosomi e l’espressività è sia in individui omozigoti che
eterozigoti (Neurofibromatosi, Retinite pigmentosa).
2) Autosomiche recessive
Le alterazioni sono sugli autosomi e l’espressività è solo in individui omozigoti
(Fibrosi cistica, Atrofia muscolare spinale infantile).
3) Legate al cromosoma X
Queste patologie interessano i cromosomi sessuali (nella femmina XX mentre nel
maschio XY); riguarda, quindi, un gene del cromosoma X. È una patologia di tipo
recessivo quindi si manifesta solo se si hanno due alleli mutati. Nel maschio è presente
solo un X, per cui basta che un allele sia mutato per manifestarsi la patologia. Si dice
che queste patologie abbiano un’alta penetranza nei maschi.
Quindi, nella femmina ci può essere il portatore sano; mentre nel maschio no anche
una sola mutazione nell’unico X che hanno può manifestare la malattia.
Alta penetranza nel maschio (distrofia muscolare di Duchenne, Emofilia, Daltonismo).
L’incidenza di una patologia genetica si prevede attraverso l’