Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 3
La frammentazione del valore - Thomas Nagel (Questioni mortali) Pag. 1
1 su 3
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Problemi di incongruenza tra la frammentazione del valore e la singolarità della decisione

In questo articolo, Nagel vuole affrontare alcuni problemi nati dall'incongruenza tra la frammentazione del valore e la singolarità della decisione e che si manifestano come conflitti pratici che solitamente hanno una componente morale.

I conflitti pratici, che nella loro forma più forte sono dei veri e propri dilemmi, presentano argomenti decisivi per due o più possibilità alternative e incompatibili. Quando ogni possibilità, ogni scelta sembra giusta per motivi che appaiono decisivi e sufficienti, l'arbitrarietà (che sembra non essere un problema nel caso in cui le due possibilità siano del tutto equilibrate) riguarda la mancanza di ragioni dove le ragioni sono necessarie per dimostrare che una scelta ha più o meno valore dell'altra.

Nagel sostiene la frammentazione del valore, come vediamo nel titolo dell'articolo, che divide in 5 tipi fondamentali che danno luogo a conflitti (i conflitti possono manifestarsi...

all'interno dei valori otra di essi):
  1. Obbligazioni specifiche verso altre persone o istituzioni: si manifestano in base alla relazione particolare che il soggetto ha con un'istituzione o una persona (ad es. il professore ha l'obbligazione specifica di rispondere alle domande dei suoi alunni perché è il suo lavoro)
  2. Vincoli sull'azione che derivano dai diritti generali di ciascuno: non dipendono da relazioni particolari o obbligazioni specifiche, ma sono generali e limitano l'agire del soggetto nel rispetto degli altri (es. la mia libertà termina quando inizia quella degli altri; il medico può aiutarmi se sto male anche se non sono una sua paziente)
  3. Utilità: tiene conto degli effetti di quello che si fa sul benessere di ciascuno; il caso esemplare è l'utilitarismo di Bentham e Mill, in cui si punta al massimo piacere, alla massima utilità per il maggior numero di persone (es. i benefici generali che un centro
sportivo o un museo possono avere sulla collettività)
4. Fini e valori perfezionisti: ci si riferisce al valore intrinseco delle azioni, delle creazioni, delle scoperte, indipendentemente dal loro valore per gli individui che li esperiscono (es. il valore intrinseco dell'apertura di un museo, della ricerca scientifica, dello studio dei manuali antichi, della riscoperta di un manoscritto che si credeva andato perduto)
5. Impegno ai propri progetti: impegno a mantenere e perseguire i propri progetti, che non sempre va di pari passo con il desiderio (es. stasera non vado al cinema con i miei amici anche se vorrei tanto, perché domani ho un saggio di danza, ho preso l'impegno di studiare danza e ora lo porto a termine)
Questi valori sopraelencati hanno una presenza importante nelle nostre decisioni, soprattutto in campi come la politica, la medicina, la ricerca scientifica.
A questo punto si pone il problema di gerarchizzare questi tipi di valori. Nagel dice che si potrebbe

cercare di ordinare i valori, ma questo sarebbe assurdo per la sua assolutezza: nessuno infatti è più importante degli altri, sono tutti irriducibili tra di loro, non si possono ridurre o gerarchizzare. Una teoria che gerarchizza i valori è invece l'utilitarismo, che Nagel critica fortemente, in quanto implica conclusioni morali specifiche che sono inaccettabili, che riducono tutto all'unitarietà dei valori (abbiamo visto che invece Nagel sostiene la frammentazione del valore).

Per sostenere la sua tesi, il filosofo porta alcuni esempi: i valori perfezionisti e i valori utilitaristi sono formalmente differenti, in quanto i secondi implicano la soddisfazione degli interessi del maggior numero possibile di individui, mentre i primi hanno a che fare con il livello della semplice realizzazione. Vi è anche una differenza tra le obbligazioni o i diritti e i fini, i quali sono definiti nei termini del risultato delle azioni. Le obbligazioni individuali si basano sul

rapporto tra gli individui, e qui la cosa fondamentale non è il mantenimento di quella relazione in un modo soddisfacente. Ad esempio, può essere positivo che una persona mantenga una promessa, ma è diverso invece se questa persona pretenda che altri individui con cui non ha nessun tipo di relazione mantengano le loro promesse. In questo caso infatti la cosa importante è la relazione tra gli individui, non ciò che sarebbe buono a livello generale, impersonale. Ragioni come queste possono essere classificate come soggettive, nel senso che sono incentrate sull'agente, sul soggetto (non che variano da persona a persona). Al contrario, le richieste dei diritti generali non sono personali o soggettive, perché, ad esempio, il diritto di espressione non è in relazione a un rapporto con un altro soggetto, ma deve essere rispettato da chiunque. Comunque anche questi diritti generali sono incentrati sull'agente, nel senso che le ragioni per

L'azione che forniscono si applicano a individui che rischiano di volare questi diritti. Al contrario, richieste di utilità o perfezionisti non sono centrati sull'agente: sono piuttosto richieste impersonali centrate sul risultato, è ciò che accade ad avere importanza.

Nagel pensa in questo modo, grazie alla divisione tra ragioni personali e impersonali, di aver dimostrato l'impossibilità di un'unificazione dell'etica. Le differenze formali tra questi tipi di ragioni, infatti, corrispondono a differenze nelle loro origini.

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
3 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/03 Filosofia morale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher danielaperico di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia morale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Fanciullacci Riccardo.