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Er nimmt sie gewiß zu seiner Frau ma lui la prenderà di certo in moglie!
Ma l’amica risponde che il giovanotto è già partito, quindi Barbarina si è
ritrovata nella condizione di ragazza madre. Lisetta conclude con un’altra
frase molto pungente ai versi 3575-76:
Das Kränzel reißen die Buben ihr, I ragazzi le strapperanno la ghirlanda,
Und Häckerling streuen wir vor die Tür! noi le sminuzzeremo la paglia sulla porta!
Segue un passo fondamentale in cui Margherita prova rimorso ma non
rinnega quella che ha fatto ai versi 3577-3586:
Wie konnt’ ich sonst so tapfer schmälen, Con che coraggio prima criticavo,
Wenn tät ein armes Magdlein fehlen! se sbagliava una povera ragazza!
Wie konnt’ ich über andrer Sünden Come non trovavo mai parole
Nicht Worte gnug der Zunge finden! che bastassero per i peccati altrui!
Wie schien mir’s schwarz, und schwarzt’s noch gar, Come li vedevo neri, e più neri
Mir’s immer doch nicht schwarz gnug war, li dipingevo, e mai neri abbastanza,
Und segnet’ mich und tat so groß, e mi segnavo, andavo a testa alta;
Und bin nun selbst del Sünde bloß! e adesso in peccato sono io!
Doch – alles, was dazu mich trieb, Eppure… ah, tutto quello che mi ha spinto,
Gott! war so gut! Ach war so lieb!” Dio era così buono! Così caro!
Dentro le mura
Margherita disperata, venera la Mater Dolorosa donandole dei fiori
freschi. Le rivolge una preghiera straziante per essere salvata e dice ai
versi 3616-19:
Hilf! rette mich von Schmach und Tod! Aiutami tu! Salvami dall’onta e dalla morte!
Ach neige, Ah, china,
Du Schmerzenreiche, o Addolorata,
Dein Antlitz gnädig meiner Not! clemente il tuo viso alla mia angoscia!
Notte
Troviamo Valentino, fratello di Margherita che è venuto a conoscenza degli atti
compiuti dalla sorella. Valentino era abituato a tessere le lodi di Margherita, giunto
in città di nascosto, aspetta davanti casa di Margherita. Arrivano anche Faust e
Mefistofele e Valentino li aggredisce. In questo scontro Faust gli infligge il colpo
mortale ed i due fuggono.
Si vede qui Valentino morente che maledice la sorella ai versi
3726-31:
Mein Gretchen, sieh! Du bist noch jung, Greta mia, vedi! Sei ancora giovane,
Bis gar noch nicht gescheit genug, non sei ancora abbastanza esperta,
Machst deine Sachen schlecht. fai male le tue cose.
Ich sag’ dir’s im Vertrauen nur: Oramai, te lo dico in confidenza,
Du bist doch nun einmal eine Hur’; tu sei una puttana;
So sei’s auch eben recht. e allora fallo come si deve
E poi, ai versi 3760-63:
In eine finstre Jammerecken Negli angoli più squallidi e bui
Unter Bettler und Krüppel dich verstecken ti nasconderai fra storpi e mendicanti,
Und, wenn dir dann auch Gott verzeiht, e anche se Dio ti perdonasse
Auf Erden sein vermaledeit! sarai maledetta sulla terra
Il fratello continua a maledire Margherita. Il disonore della giovane è
ormai divenuto di dominio pubblico.
Duomo
È in corso la Messa per i defunti, nell’Urfaust è indicato che sono le
esequie della madre di Greta. I pensieri di Margherita e la sua angoscia
assumono la forma di Uno Spirito Maligno che sta dietro di lei e la
tormenta ai versi 3785-93:
In deinem herzen Nel cuore
Welche Missetat? quale misfatto porti?
Betst du für deine Mutter Seele, die Preghi per l’anima di tua madre, che
Durch dich zu langen, langen Pein hinüberschlief?” hai fatto passare nel sonno a una lunga,
Auf deiner Schwelle wessen Blut? lunghissima pena?
-Und unter deinem Herzen Quel sangue sulla tua soglia di chi è?
regt sich’s nicht quillend schon -E sotto il tuo cuore
Und ängstet dich und sich non si muove, non cresce
Mit ahnungsvoller Gegenwart già un’infausta creatura
che angoscia te e se stessa?
L’atmosfera angosciante è data dall’organo e dal coro che canta, il “Dies
irae” ai versi 3798-99, che è il giorno che separerà i giusti dai peccatori,
il giorno dell’ultimo Giudizio. Margherita stessa dice ai versi 3809-12:
Mir ist, als ob die Orgel mir È come se l’organo
Den Atem versetzte, mi togliesse il respiro
Gesang mein Herz e il canto
Im Tiefsten löste. mi strappasse il cuore.
Alla fine di questa scena, Margherita, stremata dalla disperazione e dal
tormento, cade svenuta. Notte di Valpurga
Durante questa scena, il lettore non dimentica Margherita e non la
dimentica neanche Faust che ai versi 4183-88 dice a Mefistofele:
Mephisto, siehst du dort Mefisto, laggiù, vedi
Ein blasses, schönes Kind allein und ferne stehen? una bella fanciulla, sola, pallida,
Sie scheibt sich langsam nur vom Ort, in lontananza, che si sposta lenta,
Sie scheint mit geschloßnen Füßen zu gehen. e sembra muoversi con i ceppi ai piedi?
Ich muss bekennen, daß mir deucht, Ti devo confessare che mi pare
Daß sie dem guten Gretchen gleicht Che assomigli alla mia buona Greta.
Giorno fosco. Campagna
È l’unica scena in prosa e forse è la più antica in quanto risalente a
gennaio del 1772, ma insieme alle due seguenti, compare solo nella
versione del 1808. Troviamo Faust che, ricercato per l’omicidio del
fratello di Margherita, è stato lontano molto tempo da lei sia fisicamente
che mentalmente. Non si sa come, ma viene a sapere che Margherita è
stata condannata a morte per infanticidio ed attende l’esecuzione. La
ragazza, ormai donna, ha avuto un figlio da lui e l’ha ucciso per la
disperazione e la vergogna. Faust è sconvolto, si scaglia più volte contro
Mefistofele e gli chiede di salvare Margherita.
Mefistofele ad un certo punto risponde:
Ich kann die Bande des Rächers nicht lösen, seine Riegel Non posso sciogliere i lacci del Vendicatore,
nicht öffnen. -Rette sie!- Wer war’s, der sie ins Verder- aprire i suoi catenacci. –Salvala!- Chi è stato a trascinarla
ben stürzte? Ich oder du ? alla rovina, io o tu?
Ancora una volta Mefistofele non può fare nulla per salvarla perché le
sentenze capitali sono fatte in nome di Dio, ma può aiutare Faust ad
escogitare un piano per fare fuggire la giovane.
Im Elend! Verzweifelnd! […] Als Missetäterin im Kerker zu
entsetzlichen Qualen eingesperrt das holde unselige Geschöpf! […] Im
unwiederbringlichen Elend! Bösen Geistern übergeben und der
richtenden gefühllosen Menschheit!
Nella sventura! Disperata! […] come una malfattrice rinchiusa fra pene
orribili in carcere la soave infelice creatura! […] Nella sventura senza
rimedio! Abbandonata a spiriti maligni e all’umanità giudicante e senza
cuore Carcere
Faust ode subito un canto ai versi 4412-20:
Meine Mutter, di Hur’, Mia madre, la puttana,
Die mich umgebracht hat! è lei che mi ha ammazzato!
Mein Vater, der Schelm, Mio padre, il manigoldo,
Der mich gessen hat! è lui che mi ha mangiato!
Mein Schwesterlein klein La mia sorella piccola
Hub auf die Bein’, raccolse le mie ossa
An einem kühlen Ort; in una fresca fossa;
Da ward ich ein schönes Waldvögelein; allora diventai bell’uccellin del bosco;
Fliege fort, fliege fort! vola via, vola via!
Troviamo la ragazza che intona questo canto, cioè la canzone della fiaba
del ginepro, nota a Goethe dall’infanzia. La matrigna uccide un bambino e
lo cucina al padre per la cena, le sue ossa, seppellite dalla sorellastra sotto
un ginepro, diventano un uccellino che vola via cantando la canzone,
smascherando così il delitto.
Margherita rasenta la follia, tanto da non riconoscere Faust nel suo
delirio e scambiarlo per uno dei carcerieri che sono venuti a prenderla
per l’esecuzione. La scena si carica di pathos e sempre nel suo delirio
Margherita chiede che le sia concesso di vivere ancora per quella notte
dicendo ai versi 4443-47:
Laß mich nur erst das Kind noch tränken. Lasciami solo allattare il bambino.
Ich herzt’ es diese ganze Nacht; L’ho stretto al cuore tutta questa notte;
Sie nahmen mir’s, um mich zu kränken, me l’hanno preso per tormentarmi,
Und sagen nun, ich hätt’ es umgebracht. e adesso dicono che l’ho ammazzato.
Und niemals werd’ ich wieder froh E non ritornerò mai più felice
È come se fosse in una dimensione tutta sua, allucinata, non ha più
consapevolezza di nulla. Faust ad un certo punto la chiama “Greta!
Greta!” e Margherita riemerge dal suo stato di allucinazione. La giovane
vorrebbe baciare Faust avendolo riconosciuto, ma Faust ha fretta di
portarla via dal carcere.
Margherita, ancora più lucida, dice ai versi 4504-5:
Wie kommt es, daß du dich vor mich nicht scheust? Come mai di me non ti vergogni?
Und weißt du denn, mein Freund, wen du befreist? Lo sai, amore, chi vuoi liberare ?
Più cosciente più avanti dice ai versi 4507-8:
Meine Mutter hab’ ich umgebracht, Mia madre l’ho ammazzata,
Mein Kind hab’ ich ertränkt.” mio figlio l’ho affogato.
Torna più avanti il delirio di Margherita, ai versi 4511- 14:
Gib deine Hand! Es ist kein Traum! Dammi la mano! Non è un sogno!
Deine liebe Hand! – Ach, aber sie ist feucht! La tua cara mano! – Ah, ma è bagnata!
Wische sie ab! Wie mich deucht, Asciugala! Mi pare
Ist Blut dran. Bagnata di sangue.
Una donna che comunemente si potrebbe definire pazza, una madre che
ha ucciso il proprio figlio per l’opinione pubblica e che viene condannata
ugualmente, una figlia che ha ucciso la madre inconsapevolmente per
amore dell’amato e che ha visto morire il fratello.
Adesso Margherita dà indicazioni a Faust su come disporre le tombe:
vuole ricomporre la famiglia. Versi 4524-4529:
Der Mutter den besten Platz geben, Alla mamma il posto migliore,
Meinen Bruder sogleich darneben, mio fratello subito accanto,
mich ein wenig beiseit’, io un po’ in disparte,
Nur nicht gar zu weit! ma non troppo lontano!
Und das Kleine mir an die rechte Brust. E il piccino al mio seno destro.
Niemand wird sonst bei mir liegen Nessun altro mi giacerà vicino!
Faust cerca di convincerla ad andare via con lui per salvarla ma Margherita, sa
benissimo che per lei non c’è salvezza e dice ai versi 4538 – 39:
Isr das Grab drauß, C’è la tomba là fuori,
Lauer der Tod, so komm! è in agguato la morte, vieni tu!
Continua così con le sue allucinazioni, tuttavia è consapevole che per lei
non c’è speranza. Faust tenta ancora di convincerla, vuole portarla via di
peso ma lei vuole espiare le sue colpe morendo. Mefistofele irrompe
dicendo di sbrigarsi e Margherita c