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Estratto del documento

Un’altra variabile rilevante che caratterizza la coppia (e in generale la

famiglia) è la discendenza. Nelle società patriarcali, la discendenza è

lineare e favorisce la linea maschile nella trasmissione ereditaria (in una

società patriarcale e monarchica, diventava re il primo genito del

monarca al potere e non le sue figlie).

La famiglia in Occidente

La tipologia più diffusa da qualche secolo a questa parte in Occidente è la

famiglia nucleare, ovverosia composta da due genitori e i relativi figli.

Questo modello, perlomeno nella sua forma standard, è cambiato. Un

uomo studia, lavora e può sposarsi. La donna, così, può uscire dalla

famiglia a legarsi in matrimonio e può ritornare a vivere una vita

domestica (anche le donne studiavano, ma in forma diversa). Oggi,

questo modello standard non esiste quasi più. La donna non è più

obbligata ad occuparsi dei figli o a vivere una vita domestica, ma può

lavorare. È un cambiamento rilevante per tre ragioni fondamentali:

1. Indipendenza economica, che permette alla donna di essere

autonoma rispetto al marito.

2. Cambia la distribuzione del potere, per cui un uomo non è

obbligatoriamente più forte della donna. Donna e uomo sono posti

sullo stesso piano e ad entrambi è consentito di decidere in campo

familiare.

3. Esposizione ad una diversa socialità, cioè possibilità di frequentare

ambienti diversi rispetto a quello casalingo e di creare relazioni

sociali differenti. Per cui, donna e uomo, potendo frequentare

ambienti diversi, hanno diverse sollecitazioni. Un esempio sono le

ambizioni e le aspettative relative al lavoro che possono portare alla

creazione di situazioni conflittuali: avere un figlio, per una donna,

può essere un ostacolo per il successo lavorativo; per un uomo,

invece, avere un figlio non è un problema.

È cambiato anche il sistema di relazioni famigliari, in particolare il

rapporto genitori-figli. Questa relazione, soprattutto in Occidente, è

cambiata dalla fine degli anni ’60. I modelli di relazione genitori-figli

tendono progressivamente a fondarsi su una forma più democratica e

partecipativa, nel senso che tutti i membri della famiglia diventano

partecipi delle questioni famigliari. Ciò ha comportato ad una consistente

perdita dell’autorità genitoriale.

Anche la natalità sta diminuendo, avvicinandosi al tasso 0, quasi un figlio

per famiglia. Nei Paesi nordici, però, grazie a politiche di supporto, la

procreazione e la natalità sono nuovamente in aumento. In Italia, dopo il

primo figlio, molte donne lasciano il lavoro. Dopo il secondo figlio, quasi la

totalità delle donne lascia il lavoro. Ciò significa che perdere il lavoro non

consente di mantenere una famiglia ampia. Finché non ci saranno

politiche garantiste e protettive nei confronti delle famiglie, la natalità

nella penisola rimarrà vicina al tasso 0. Cambiando la natalità, cambia, di

conseguenza, la composizione della famiglia.

Il divorzio è divorzio è, ormai, parte integrante del sistema familiare. Ciò

ha reso possibile la moltiplicazione delle famiglie di riferimento, cioè la

compresenza di più nuclei famigliari (es. “il figlio di una coppia di genitori

divorziati, ha 4 figure genitoriali: mamma, padre e, rispettivamente,

compagno della madre e compagna del padre”). Ci sono nuove tipologie

di famiglia:

 Famiglie monoparentali.

 Famiglie ricostituite.

 Famiglie omologhe (costituite da patner dello stesso sesso).

 Coppie che vivono separate (quando un patner vive in un posto e

l’altro, per questioni lavorative soprattutto, vive da tutt’altra parte).

 Famiglie che coabitano.

C’è chi parla di crisi dell’istituzione famigliare perché è crollato l’ideal-tipo

di famiglia, la sua struttura standard. Sebbene quest’affermazione sia

opinabile, un dato di fatto è che la famiglia esiste dall’inizio dei tempi e ha

resistito a tutte le epoche storiche. Quindi, piuttosto che parlare di

“crollo”, è preferibile parlare di “cambiamento della famiglia”.

La famiglia è un luogo di riproduzione sociale. Ciò è molto ambiguo

perché è il contesto in cui si verifica la socializzazione primaria. Quindi, si

riproducono i modelli esistenti di società. Dall’altra parte, però, possiamo

dire che è un’istituzione patologica, perché riproduce le patologie della

società (abusi sessuali e abusi su minori, che sono problemi e patologie

sociali, avvengono principalmente in famiglia). Quindi un genitore che

abusa produce un figlio che può diventare un genitore abusante, perché

l’abuso viene normalizzato, diventando, cioè, un fenomeno normale.

Con la globalizzazione è nata la famiglia globale, cioè una famiglia in cui i

partner si dislocano per assicurare migliori condizioni di vita alla famiglia

(per esempio, le badanti che lavorano in Italia hanno un marito che lavora

in un’altra area geografica e hanno affidato i figli ai nonni o, se sono più

grandi, li hanno mandati all’università).

La teoria funzionalista sulla famiglia

La teoria funzionalista ci aiuta a capire tanto il ruolo funzionale della

famiglia, quanto quello disfunzionale. Se la famiglia non ricopre le sue

funzioni tradizionali, quale istituzioni devono subentrare per ricoprire le

stesse? Se non è più prioritaria nella socializzazione, nell’istruzione, nella

regolazione sociale, quale istituzione si preoccupa di assolvere questi

bisogni?

È anche vero che le altre istituzioni (per esempio l’asilo nido) tendono a

sostituirsi alla famiglia per quelle funzioni in cui essa è deficitaria (per

esempio la socializzazione, qualora entrambi i genitori lavorino).

Una forma di assistenza familiare è il welfare state. Il welfare, soprattutto

per quanto riguarda le cure familiari, viene sostituito (si pensi alle

badanti).

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
5 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gcolonna di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Petrosino Daniele.