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La democrazia ateniese
Atene è considerata la culla della politica che va verso quel regime chiamato democrazia, ciò accadrà nel V secolo e corrisponde alla grande età di Atene dove abbiamo il periodo definito scuola dell'Ellade, definizione presa dal testo "Guerra del Peloponneso" di Tucidide. Abbiamo una transizione molto problematica perché nasce da un iter contrario ovvero dall'alto verso il basso (e non viceversa) con la riforma di Clistere. Ma come era l'Atene precedente alla democrazia? Era governata da alcune famiglie aristocratiche che si spartivano il potere tra loro e lo traevano dal possesso di alcuni territori. Quindi la riforma rivede in primis l'organizzazione territoriale e così si mina il potere delle famiglie. Si è costretti a guardare un nuovo soggetto politico, come soggetto demos preminente, che è il perché attraversa tutti i territori. Quindi chi fa politica
adesso non deve più rivolgersi alle famiglie aristocratiche bensì al demos considerato nella sua totalità. Ecco che allora l'assemblea popolare dove il demos può prendere la parola diventa la sede della legittimazione del potere. Atene diventa una grande potenza marittima e trasforma profondamente il tessuto sociale, vengono a crearsi nuove classi sociali come gli armatori e i commercianti che pian piano cominciano ad arricchirsi. I nuovi ricchi di Atene sono dinamici, intraprendenti e rivendicano un maggior ruolo in politica. A partire dal 487 a.C. gli strateghi vengono eletti dall'Assemblea popolare con possibilità di rielezione, quindi hanno carica elettiva e non più ereditaria, sono la magistratura più importante perché oltre ai compiti civili hanno anche compiti militari. Il demos diventa esercito, tutti possono essere militari quando c'è bisogno. Mentre per diventare arconte la carica, che è sempre stata.La democrazia ateniese, riservata agli aristocratici, viene trasformata in una carica pubblica senza vincoli di accesso. Nel 458-457 il leader Pericle concede al ceto medio (gli zeugiti) l'accesso all'arcontato ma (con rinuncia al lavoro) e si inizia a introdurre un compenso giornaliero per i giudici eletti dal tribunale popolare. Inoltre, si estendono progressivamente le diarie a tutte gli uffici pubblici, nasce così il ceto politico professionale. Emerge una contraddizione: i nuovi ricchi non vogliono "mollare il potere", ostacolano la meritocrazia e chi aspira alle cariche pubbliche parlando tramite i demagoghi (da qui nasce il termine demagogia), ovvero persone che con l'arte dell'oratoria riescono a persuadere il pubblico con discorsi convincenti. Quindi con la democrazia non prevale il bene della polis ma l'interesse dei pochi che sono i nuovi ricchi. Si parla di meritocrazia negata perché bisogna chiedersi se chi ha il potere è veramente il migliore.
Gliateniesi cercano di risolvere il problema e associano una serie di termini come comeeunomia che significa buon governo, oppure al termine democrazia si associa il aristoi agatoitermine o ovvero i buoni, i migliori che non sono più i nobili di un tempo ma sono coloro che vanno oltre il proprio interesse. Questo per contenere la degenerazione quantitativa della democrazia. Per lo stesso motivo si introducono anche altri concetti tra cui cioè l'uguaglianza nel diritto o isonomia di parlare e ovvero l'uguaglianza di fronte alla legge. Anche le tragedie hanno un ruolo politico molto importante: basta pensare a Eschilo, al