vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Atene: la via alla democrazia
La storia di Atene può essere considerata la storia del percorso verso la democrazia, che è stata ottenuta grazie alle attività successive di singole personalità.
Cilone (fine VII sec.) è il personaggio a causa del quale gli Alcmeonidi sono considerati famiglia maledetta. Erodoto racconta che era un vincitore di Olimpia che aveva formato un'eteria con cui cerca di occupare l'acropoli. Non riuscendoci, lui e i compagni si presentarono come supplici ma gli Alcmeonidi li uccisero nonostante avessero promesso di non farlo. Anche Tucidide racconta la stessa storia.
Nel 409 viene ripubblicata la legge di Dracone sull'omicidio (620). È il momento in cui, dopo la rivolta oligarchica del 411, si cerca di rinvigorire le leggi patrie di Solone e si mette in evidenza come egli abbia conservato quella draconiana sull'omicidio. Dracone è il primo a distinguere tra omicidio non volontario e volontario.
è importante perché riconosce nella volontà il discriminante della gravità. È un nuovo collegio di 51 effetti a dover distinguere tra i due tipi di omicidio. Chi ha ucciso non volontariamente viene mandato in esilio. I parenti della vittima possono essere ricompensati con il denaro, ma se un parente fino ai figli dei cugini si oppone non può avvenire la riconciliazione. C'è volontà di gestire le conseguenze dell'omicidio, perché pur essendo un fatto privato ha riscontri nel pubblico perché si riconosce il diritto di molti di sentirsi offesi dal reato, e devono essere tutti d'accordo nella riconciliazione per avere la certezza di evitare vendette private. Se l'omicida mandato in esilio si tiene lontano dai luoghi di aggregazione è protetto dalla legge: se qualcuno lo uccide è ugualmente colpevole. Con Solone (594) sembra nascere la figura dell'uomo politico vero e proprio. Vienericordato come nomoteta (forsecodificatore di leggi già scritte) ed è il primo a parlare esplicitamente di responsabilità diretta dei cittadini del malessere o del benessere della comunità. Dice che Atena protegge la città, ma sono i cittadini con il loro comportamento che cercano di distruggerla: l'eventuale malessere è una responsabilità di tutti, tutti hanno responsabilità politiche (contrapposizione tra dysnomie e eunomie).Aristotele dice che Solone era di stirpe nobile, ma di ceto sociale medio: invita i ricchi a non essere avidi e a darsi dei limiti, incolpando la brama di ricchezze delle guerre civili. Aristotele dice che le tre innovazioni più democratiche di Solone furono:
- Non contrarre debito sul pegno della persona
- A tutti è lecito intervenire per difendere chi ha subito un torto (-> il delitto, seppur privato, ha risvolti pubblici)
- Diritto per tutti di appello al tribunale
Prima innovazione, Solone è stato il primo ad impedire i prestiti sulla persona. Prima c'erano proprietà terriere lavorate dagli "ektemoroi" che devono pagare un affitto pari alla sesta parte del raccolto, e se non riuscivano a pagare erano ridotti in schiavitù. Solone azzera tutti i debiti di questo tipo. Aristotele a questo proposito parla di seisachteia, "scuotimento dei pesi". Solone, riguardo al suo operato, dice di aver strappato dalla terra i cippi che prima tenevano Atene imprigionata.
Solone provvede anche ad una riforma socio-economica, descritta da Aristotele: divide in base al censo la popolazione in pentacosiomedimni, cavalieri, zeugiti e teti. Le cariche ricopribili sono divise in base al censo: solo i pentacosiomedimni possono fare i tesorieri, perché se gestiscono male il tesoro vengono multati con i beni personali e quindi ci deve essere garanzia di ricchezza. L'arcontato può essere ricoperto anche da cavalieri.
I teti possono solo partecipare alle assemblee e appellarsi al tribunale dell'Eliea, probabilmente istituito da Solone. Solone istituisce anche il consiglio dei 400, con 100 membri per ogni tribù ionica originaria. Su una stele è riportata la legge costituzionale di Chio (575-550). Si parla di consiglio popolare (analogo al consiglio dei 400 di Solone), diritto di appello e corruzione dei magistrati. Si parla di un tale di Estia che custodisce le decisioni del popolo, che se accetta doni (corruzioni) deve far rientrare la somma. Il consiglio popolare è composto da 50 membri.